Capitolo Undici - Scoperte
Lo stupore è un'emozione improvvisa, scaturita anche da futilità, piccoli eventi inaspettati o che hanno accentuato sospetti già concepiti. Nell'ultimo caso, nonostante si possa pensare il contrario, lo sconcerto è decisamente più elevato, un raggrumato di sorpresa per le tue idee che sono rivelate esatte, e consono sbigottimento per la notizia sconcertante appresa.
Gli abitanti della Main Ops Room, galleggiano nello secondo stato di stupore, o, almeno, uno dei cinque ne è totalmente sommerso. È davvero stupendo, quel giorno di fine maggio, ricoperto dalla spezie dolciastre dell'estate in venuta; il pigolio acuto degli uccellini a suonare con il sibilo del vento, come per comporre un concerto a celebrare l'arrivo della stagione della letizia, l'odore screziato rinchiuso nell'aria che racchiude tutti i sapori della calura. I pensieri dell'aliena, troppo agitati per restare fermi, decidono di spostarsi a guardare la finestra, verso il sipario di quella che potrebbe essere l'estate più calda degli ultimi anni. Il fatto che Richard non sia qui per poterla godere insieme a lei, la rattrista. Ma ormai è abituata alla malinconia perenne, quindi scrolla le spalle e rigetta lo sguardo allo schermo scintillante del computer.
"No... Impossibile..."
Le sillabe, trasportate da un sospiro, escono dalla labbra del Pipistrello con difficoltà; poco udibili alle orecchie intorno a loro. "Io credevo di essere pazzo a supporlo... In che guaio ti sei cacciato, Robin... Mi spiego anche l'assenza dei criminali... Quanto sono stato ottuso, dannazione!"
La voce, stavolta ad un volume regolare, rimbalza nei cuori dei Titans graffiandoli al passaggio.
"D-Di che stai parlando, Batman?" chiede Raven, nella voce, un leggero tentennamento.
"Venite qui"
I ragazzi, prima a debita distanza a causa della strana aura di timore che lo scatto d'ira improvviso del Pipistrello aveva acceso, si avvicinano adagio, fino a ritrovarsi il monitor fluorescente a pochi centimetri di distanza dai volti.
"Riuscite a scorgere questo minuscolo simbolo nell'oggetto che Robin sta rubando?"
Dal riflesso dipinto in una porzione scura dello schermo, Bruce può osservare i celeri cenni dei capi dei quattro.
"Bene. Lo riconoscete?" domanda poi; come risposta solo il silenzio.
"Perfettamente normale, loro non lo usano spesso; solo per marchiare i macchinari che producono"
"Loro chi?" chiede Beast Boy, il tono tendente al puerile.
"Ora ci arrivo, siate pazienti. Come vi ho già accennato, l'impianto in cui Robin ha compiuto il furto appartiene al mio fidato amico Bruce Wayne. Il primo che mi ha avvertito della ladrocinio, infatti, è stato lui; non specificando, però, poiché probabilmente non l'ha riconosciuto, che il ladro fosse mio figlio. Nonostante questo, mi ha inviato comunque un'immagine della posizione in cui risiedeva il prodotto sottratto, per farmi capire di cosa si trattasse e riuscire a inculcare in me qualche sospetto sul colpevole. Ci stetti qualche ora a fissare la foto, in cerca di un vago ricordo su cosa ci potesse essere stato sopra quel piedistallo. Ma poi mi arresi per dedicarmi ad altro, convincendomi del fatto che sia impossibile ricordare ogni singolo oggetto della ditta, nonostante sia ormai una mia seconda casa. E, arrivato qui, ero troppo sbalordito e allo stesso tempo depresso, per poter far concentrare il mio cervello in un così, all'apparenza, futile dettaglio quale il congegno rubato. È solamente grazie a voi che gli ho potuto offrire la giusta attenzione, e di questo vi ringrazio molto"
"Quindi... Chi c'è dietro quel simbolo?" chiede Stella, domandandosi se vuole davvero udire la risposta.
"La Injustice League"
I Titans si lanciano sguardi sbigottiti, la confusione che annebbia le loro sinapsi.
"Cosa sarebbe?"
"Credo che abbiate presente la Justice League, giusto?"
"Sì, certo" risponde Cyborg, stupendosi nel sentirsi così sicuro.
"La Injustice League, intuibile già dal nome, è l'opposto; una lega costituita da criminali della peggior specie: Joker, Harley Quinn, Poison Ivy, Black Manta sono solo la punta dell'Iceberg"
Un gemito di preoccupazione misto a sorpresa, leggermente in ritardo, invade la stanza. Il cuore della tamaraniana comincia a scalciare, dimenandosi isterico in cerca di una rassicurazione a cui aggrapparsi per non sprofondare nella disperazione.
"E p-perché mai Slade dovrebbe volere rubare un loro oggetto?" chiede poi, nel tono cominciano a presentarsi le prime crepe.
"Non credo per mettersi contro, provocare, la Injustice League, sarebbe controproducente. L'ipotesi che mi è balenata in mente in questa manciata di minuti è che Deathstroke voglia entrare nella lega... assieme a Robin. Questa sarebbe solo una prova per dimostrare la fedeltà del ragazzo, messa in dubbio dalla sua provenienza"
I Titans vengono scombussolati da quell'affermazione, all'apparenza così innocente, priva di affanni, ma nel profondo così dolorosa da avvelenare ben cinque cuori. Raven comincia a barcollare incredula, la mano poggiata sul collo a percepire la folle maratona che i suoi battiti stanno conducendo; Beast Boy si lascia cadere sul divano tremante, il labbro corrucciato pronto a liberare le lacrime; anche il risoluto Cyborg ha dipinta in viso un'espressione preoccupata, svuotato ormai di ogni speranza.
Ad osservare i fantasmi di quei ragazzi così solari, spensierati un tempo, il suo pianto ha un pretesto in più per continuare la corsa. Le ciocche fulve scosse dal movimento veloce della sua testa le accarezzano leggermente le lacrime, scansandone alcune dalle gote.
"C'è dell'altro..." mormora il tremolio che qualche attimo fa era la voce salda del Pipistrello. "Appena arrivato qui ho raccolto... questo"
A stonare nella perfezione scura dei guanti di Batman, le pupille annebbiate dei quattro riescono a scorgere un pezzo di stoffa color Terra di Siena, schizzato da alcune, ormai vecchie, macchie rossastre.
"Sembra... il tessuto del costume di Deathmachine" sillaba Raven, l'unica con ancora un pizzico di fermezza nella voce.
"Perché lo è" ribatte il Pipistrello, "E questo è chiaramente del sangue"
"Quella scia bordeaux... ha una strana forma: come quella di una 'S' tondeggiante" fa notare Garfield.
"SANGUE?!" ruggisce Stella, facendo trasalire persino il risoluto Cavaliere Oscuro. "COME SI È PERMESSO QUELL'AMEBA DI FERIRE ROBIN?!"
Da un secondo all'altro, così veloce da sembrare irreale, il pallore nella sclera dell'aliena, macchia di lacrime, viene rimpiazzato da un pittura verde fosforescente, affogando le pupille della fulva. I suoi palmi vengono accerchiati da un'aura del medesimo colore, pronta a essere scagliata.
"SLADE PAGHERÀ!". Quella voce, così raccapricciante, agghiacciante, non è più quella dell'innocente creatura che la ospita. Appartiene ad una strana presenza demoniaca che acceca l'anima della fulva, con il fumo maligno che crea al suo passo.
"Stella, no!" geme Raven, attorcigliando le dita attorno al polso dell'amica, come a passarle affetto e placare il suo cuore in ira. Sorprendentemente, la maga riesce nell'intento, accogliendo fra le braccia il corpo ansimante e incredulo della tamaraniana.
"Pensavo che s-solo tu avessi un lato d-demoniaco, Rae" balbetta Beast Boy, cercando il senno perduto.
"Tutti abbiamo un demone nel nostro profondo" sussurra Raven, scostando con dolcezza la ciocca fulva di Stella dalla sua fronte. "Dipende da noi se vogliamo accentuarlo o meno"
"Voglio ancora che Slade abbia la giusta punizione per tutto il dolore che ha procurato" sibila la tamaraniana, sciogliendosi dall'abbraccio impacciato dell'amica. "Hai sicuramente un piano, vero, Batman?"
"È il mio mestiere, d'altronde" risponde il Pipistrello con un sorriso sincero disegnato tra le gote. "Da quanto sappiamo, e supponiamo, Deathstroke vuole inserirsi nella Injustice League assieme a Robin. Per farlo, però, il pettirosso deve guadagnarsi la fiducia dei membri; ovvero lo scopo del furto alla Wayne Incorporated. Ipotizzando che ci sia riuscito, quale sarà il prossimo passo dei due?"
"Presentarsi alla Lega... ?"
"Esattamente. E, grazie alla cimice che ho posizionato all'interno della pelle del Mercenario, noi saremo lì con loro"
"Ottimo" sibila Stella asciugandosi gli ultimi rimasugli della debolezza accumulatasi in questi ultimi due mesi.
"Tornerai da noi, Robin. È una promessa"
•Angolo autrice•
HO AGGIORNATOOOOOOOO.
*stappa lo champagne*
*il tappo le finisce in un occhio*
Preparatevi, guyz, perché il capitolo successivo sancirà la fine di questa storia.
E sarà tremendo.
Abbiate paura. :3
Alla prossima, sieu💕
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro