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capitolo 19

Natsu è sull'autobus, diretto dalla ragazza che ama.
Perché si, diciamocela tutta.
La ama.
Se ne è reso conto dopo, perche si capisce l'importanza delle persone solo dopo averle perse.
Alla reggia si sentiva...vuoto.
Mancava qualcosa, quel qualcosa che lo faceva svegliare al mattino.
Si è svegliato un giorno, un giorno qualunque, e la sua mente non ha trovato alcun motivo per il quale avrebbe dovuto vivere quella giornata, quella vita.
Quella vita senza lei.
Per lui una vita senza lei equivale a dei giorni sempre grigi anche se fuori c'è il sole, freddi anche d'estate, stancanti anche se è domenica.
È una vita morta la sua, senza Lucy.

Me la riprenderò, ovunque lei sia.
Lei è mia.

Il ragazzo digrigna i denti e fa diventare le nocche bianche per quanto stringe il pugno, al solo pensiero che qualcun'altro ha anche solo sfiorato la sua Lucy.
Quando Sting, il cameriere della sua ex ragazza, ha cercato di mettere le sue mani addosso a Lucy, un velo nero si è calato sui suoi occhi.
Non c'ha visto più.
Lei era, è e sarà per sempre sua.

Il pullman si è fermato, e il suo telefono indica che si trova a 10 metri dalla locanda, in cui l'avrebbe trovata.

In che stato la ritroverà? Dimagrita? Stanca? Felice? Triste? La ritroverà come l'ha lasciata? 

Da lontano vede una locanda, con lo stemma di un boccale di birra.
Locanda Alberona.

I passi di Natsu si fanno sempre più pesanti, incerti, paurosi.
Aveva come l'impressione che il pavimento fosse un magnete per i suoi piedi e non li facesse muovere.

Dai Natsu, lei è .
Ti sta aspettando.
Te lo ha promesso no?

Varca la soglia della porta.

"Benvenuto, cosa posso offr.."

L'aria si fece pesante.
Non c'era nessun cliente, gildarts e Cana erano dal rifornitore.

Si sentiva solo il rumore dei battiti cardiaci di entrambi.
Nessuno dei due osava proferire parola.
Ma poi, uno dei due trovo voce e coraggio per farlo.

"Tu.."
Gli occhi di Lucy erano un misto tra confusione, tristezza, felicità e rabbia.

"Lucy..Lucy io.."
Natsu provò a parlare, ma si beccò uno schiaffo in pieno volto.

"E così ti sposi eh?"
Gli occhi di Lucy erano stanchi, confusi, tristi, arrabbiati.

Era stato lui a ridurla in quel modo?

"Lucy lasciami parlare..."
Natsu fa per metterle le mani sulle spalle, ma Lucy lo blocca.

"Non toccarmi! Non con quelle luridi mani con cui hai toccato anche lei! Hai..hai idea di cosa tu mi abbia fatto passare? Aspettarti giorno dopo giorno in questa locanda che con il passare del tempo è diventata una prigione! E tu? 'Ti ritroverò', bene! Mi hai trovata! E ora? Cosa farai ora che non sono più tua? Eh?  Cosa farai visto che ora ti devi sposare? Cosa ci fai qui Natsu?"
Lucy urla, e Natsu rimane pietrificato.

Non è più mia?

Gli occhi di Natsu diventarono incandescenti.
E quelle pagliuzze smeraldo tornarono visibili.
Contrae i lineamenti del viso.

"Cosa vuol dire che non sei più mia, Lucy?"
Il rosato scandisce bene le parole, Lucy sussulta.
Non risponde.

"Lucy, cosa vuol dire?"
Il rosato cammina verso Lucy, mentre lei indietreggia, fino a quando non si trova con le spalle al muro.
Natsu colpisce la parete con un pugno facendola tremare.

Lucy non sapeva cosa fare.
Ma era lui quello che l'aveva portata ad andare avanti, non aveva fatto nulla per convincere il padre a non lasciarla andare, si stava per sposare, non aveva avuto più sue notizie.
Cosa doveva fare?

"Lucy, chi è?"
Lucy non risponde.
La voce non le esce più.

"CHI È!"
Natsu urla.

"Perché mai dovrebbe interessarti? Vai dalla tua albina, ti sta aspettando."
Dice, ritrovando la voce ed il coraggio di guardarlo negli occhi.

"Io senza di te non vado da nessuna parte. Non almeno finché non mi dici chi è stato a toccarti."
Natsu non riusciva a crederci.

"Natsu, perché avrei dovuto aspettarti, dopo aver saputo che ti sposavi, dopo aver avuto la conferma che non saresti tornato da me?"
Lucy abbassò la voce, le si riempirono gli occhi di lacrime e un sorriso stanco e vuoto appari sul suo viso.

Natsu si allontanò di scatto.

Lucy rimase li dov'era, con le spalle al muro,  sguardo basso.

"Lucy...io sono venuto a riprenderti.
Ho lasciato Lisanna, sono andato via dalla reggia. Sono venuto qui per riportarti indietro, per dirti la verità sui tuoi genitori e per prendermi cura di te fino al mio ultimo respiro."
Natsu rilassa le spalle, e guarda con occhi tristi la ragazza.
Con i sensi di colpa che li mangiavano vivo, per come l'aveva ridotta.

"La verità...sui miei genitori?"
Lucy alza lo sguardo.

Natsu tira fuori le pagine di giornale e le lettere, e le pose a Lucy.
Lucy le prese ed andò a sedersi ad un tavolo, seguita da Natsu.

Mentre leggeva, delle lacrime rigano le guance di Lucy e dopo aver finito, rimane immobile.

"Tu...lo sapevi..Natsu?"
Fissava i fogli, con le lacrime che continuavano a scendere.

"No, appena l'ho saputo sono venuto da te"
Dice Natsu fissandola. 
Non era proprio come se lo era immaginato il suo ricongiungimento  con Lucy.

Lucy si alza di scatto dal tavolo e inizia a camminare per la stanza, va alla porta della locanda e gira il cartello della porta dalla parte in cui c'è scritto "Chiuso".
Cammina per la stanza, torturandosi le unghie.

"Lucy..."
Natsu si alza e le si mette davanti.

Lucy si ferma, alza lo sguardo e incontra quelle pagliuzze d'oro che tanto sognava di rivedere.

"Natsu..."
Il rosato la abbracciò immediatamente non appena si rese conto che Lucy, stava per crollare.
Iniziò a piangere, senza riuscire a fermarsi.
Natsu la teneva stretta a se e non aveva nessuna intenzione di lasciarla andare.
Non di nuovo.
Lucy si lasciava cullare da quelle braccia e lasciava scendere le lacrime.

"Lucy, andiamo via."
Natsu le alzò il viso.

"Vieni via con me."

*angolo me*
Bene bene, penultimo capitolo.
Il prossimo capitolo sarà l'ultimo.
Non vi preoccupate per gli altri, ci pensa la zia bunny.
Vi ricordo di seguire anche l'altra mia storia "Mr Psychopath", facciamola crescere❤

Bacioneee❤❤❤

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