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9 - It's nice to have a friend


Marie si avvicinava al luogo dell'incontro attanagliata sia dall'ansia che dall'entusiasmo.

Temeva particolarmente la reazione di Yosano.

Intravide il barettino dove erano solite incontrarsi e si guardò attorno cercando di trovare l'amica.

Raggiuse la borsa alla ricerca del telefono quando delle mani si posarono sui suoi occhi.

Marie sorrise.

"Spero tu abbia una ragione più che valida per avermi ignorato per tutto questo tempo, mia cara." Sussurrò una voce familiare al suo orecchio.

Marie sospirò.

"Fidati, avremmo di cui parlare per un bel po'..."

Yosano la liberò dalla sua presa.

"Hai trovato marito e temevi non approvassi l'unione?"

Marie rise alquanto divertita.

"Dubito altamente di trovare marito..."

Yosano le mise un braccio attorno alle spalle.

"Puoi sempre trovare moglie... con tutte le clienti alle quali prepari vestiti non dovrebbe essere tanto difficile... ci hai mai pensato?"

"Poi uso accidentalmente la mia abilità e vedi come chiunque fa in fretta ad abbandonarmi..."

"Sciocchina, basta dire queste cose. Sei una figa pazzesca, la tua abilità non è assolutamente un ostacolo se..."

"Se sei Dazai Osamu!" Esclamò Marie.

Yosano sollevò gli occhi al cielo.

"Ti prego, cambiamo argomento, questa settimana è stato ancor meno sopportabile del solito."

Le parole di Verlaine su Dazai riecheggiarono nella mente di Marie.

"Si è fatto qualche nuova amica?"

Yosano sbuffò.

"Ha cercato di farsi una cliente questa settimana. Non capisco proprio cosa gli passi per la testa. Anzi, lo so. Quella ragazza era proprio carina, meritava davvero..."

Fece una breve pausa sospirando.

"Ma chiunque avrebbe la decenza di capire che portarsi a letto una cliente non è una buona idea... Solo quel troglodita pare non ci arrivi..."

Marie stava cercando di trattenere le risate.

"Non è divertente."

"Recentemente ho sentito qualcun altro lamentarsi di Dazai..." Si lasciò sfuggire Marie.

"Ho sempre pensato che Mori lo rivolesse nelle fila della Mafia."

Commentò Yosano apaticamente.

Marie arrossì. "Non mi riferivo a lui... Forse dovremmo sederci. Come ti ho anticipato, ho molto da raccontarti."

Si accomodarono al salito tavolino in disparte.

Yosano si mise comoda. "Sputa il rospo."

Marie giocherellò con la tazza della sua cioccolata calda.

"Tu cosa sai esattamente? Cosa ti ha detto Mme Schneider?"

Yosano sorseggiò il suo tè.

"Che un carismatico uomo di mezz'età, nonché padre del soggetto interessato; si è presentato in negozio dicendo che per un po' saresti stata impegnata in altro e che avrebbe dovuto rinunciare ai tuoi servigi. Vorrei tanto sentirmi dire che ti abbia trovato una sistemazione migliore, ma, dal tono dei tuoi messaggi, non credo."

Marie si prese una lunga pausa prima di produrre una risposta.

"Anch'io vorrei tanto che questa fosse la verità."

Yosano si trattenne dall'imprecare.

Forse era il caso che prima si ascoltasse l'intera storia prima di partire a giudicare.

"Sai che più volte mi ha proposto di entrare nelle fila della Mafia?"

A Yosano gelò il sangue nelle vene.

"Ma tu hai sempre rifiutato."

"Non mi ha proprio costretta a farne parte, però... Un giorno si è presentato da me dicendomi che era giunto il momento che imparassi a usare la mia abilità. Io ho provato a protestare.

Alla fine ormai sono sempre andata avanti così. Ho sempre pensato che se avesse voluto costringermi a entrare nella Mafia l'avrebbe potuto fare molto prima."

"Ma quindi sei ufficialmente un membro della Mafia?"

La interruppe Yosano.

"No... Non esattamente, ma... ha deciso di farmi allenare da uno dei membri della Mafia."

Fece una breve pausa.

"Da uno degli executive."

Yosano sgranò gli occhi.

"Uno degli executive?"

"Esatto. Mio padre mi ha promesso che una volta che avrò finalmente appreso ad usare la mia abilità potrò tornare a fare quello che facevo prima."

"Certo che se fossi il leader di un'organizzazione criminale e avessi la possibilità di poter usufruire di un'abilità come la tua lo farei senz'altro."

"Lo sai che mantiene sempre la parola data."

"Vero."

Le concesse Yosano.

"Certo che... essere allenati da un executive della Mafia... com'è, senza sentimenti come tuo padre?"

Lo sguardo che Marie le riservò bastò come risposta.

"Considera che al nostro primo allenamento mi ha lasciato una ferita sul collo..."

"Nessuna pietà sin dal primo giorno." Sospirò. "Dopotutto non ci si aspetta nulla di meno da uno che è nelle fila dirigenziali dell'organizzazione criminale per eccellenza della città."

"No... dopo aver constatato le mie scarse doti da combattente mi ha concesso di allenarmi solo in mattinata per tutta la prima settimana."

"Wow... che grande concessione... e com'è andata la seconda settimana? Tu non sei sicuramente abituata a fare esercizio fisico... Immagino sarai distrutta."

"Lo sono... Lui è veramente... su un altro livello."

Yosano rise.

"E cosa ti aspettavi da un executive??"

"No infatti... I membri della Mafia sono tutti senza pietà.

Pensavo che me l'avrebbe fatta pagare cara quando ho usato la mia abilità su di lui."

"Usato? Hai davvero usato la tua abilità contro di lui?"

Marie sorrise. "Involontariamente. Come sempre. Si è attivata senza che lo volessi."

"Non lo invidio. Quanto ha dovuta sopportare?"

"Meno di quanto avrebbe potuto soffrire."

Yosano la guardò con sguardo interrogativo.

"Ha provato a calmarmi per far cessare l'effetto della mia abilità. E ci è riuscito." Disse fissando la sua tazza.

"Scusa?"

"All'inizio è crollato a terra urlando, come tutti... ma poi... Poi si è sollevato, mi ha preso il viso tra le mani e ha provato a calmarmi finché non c'è effettivamente riuscito."

Yosano era impressionata.

Erano ormai passati troppi anni da quando Marie aveva accidentalmente usato la sua abilità su di lei. Non poteva ricordare con estrema chiarezza, ma, era sicura che quella era stata una delle esperienze più dolorose della sua vita.

E sapeva che la stesso Mori era caduto a terra urlando quand'era stato sottoposto all'abilità della figlia.

Era a conoscenza di tutti i casi dove l'amica era accidentalmente ricorsa alla sua abilità e mai nessuno era riuscito nell'impresa di contrastarla.

Nemmeno per un attimo.

"È riuscito a calmarti." Ripeté Yosano.

Marie annuì arrossendo lievemente.

Un sorrisetto compiaciuto comparve sulle labbra di Yosano.

"Non mi dire che ti sei presa una bella cotta?"

Maria arrossì.

"Ma cos... Cosa ti viene in mente?!?"

"Sei diventata rossa come un pomodoro."

"Ti prego, Yosano. Quell'uomo sta rendendo la mia vita un inferno."

"È bello?"

"Bellissimo."

Rispose Marie rendendosi conto troppo tardi di cosa avesse appena detto.

Arrossì ancora di più.

Yosano rise.

"È oggettivamente bellissimo, fidati, lo diresti pure tu!"

"Davvero... La prima volta che l'ho visto ho pensato che fosse un angelo talmente era bello." Aggiunse poco dopo.

"E quindi sei nelle mani di quest'uomo bellissimo. È un punto positivo, non trovi?"

Marie sospirò e le raccontò per filo e per segno del loro primo allenamento e di tutti quelli successivi, rimarcando più volte come Verlaine sembrasse non mostrare il benché minimo sentimento.

"Chissà perché Mori ha deciso di farti allenare da lui proprio in questo momento. Ti avrà anche promesso che poi potrai tornare a fare le tue cose, però al contempo... ti sta facendo allenare da uno dei suoi executive, non dall'ultimo stronzo che passa... E gli sta sottraendo parecchio tempo se consideri che ti allena tutti i giorni."

Gli occhi di Marie si velarono di lacrime.

"Sembra davvero che il suo obiettivo ultimo sia quello di avermi nella Mafia, vero?"

"Questa non sarebbe una novità. Te l'ha chiesto più volte di seguirlo."

"E ho sempre rifiutato. E a questo punto pensavo davvero che una proposta del genere non sarebbe mai arrivata.... non pensavo mi avrebbe mai costretta."

"Sicuramente se questo tuo insegnante riuscisse davvero a insegnarti come padroneggiare la tua abilità sarebbe un bene anche per te, ma, parliamoci chiaro. Se tu la sapessi utilizzare sarebbe un'arma preziosa difficile alla quale rinunciare."

"È anche vero che se la sapessi usare nesuno potrebbe рiù obbligarmi a fare qualcosa. Sarei intoccabile."

Yosano ridacchiò.

"Beh, se Mori vuole che tu impari a utilizzare Umi to Dokuyaku c'è anche l'opzione Fukuzawa..."

"Gliel'ho ricordato pure io e, fidati, questa opzione non gli piace per niente."

"L'idea the tu possa lavorare per il nemico non deve allettarlo più di tanto, immagino."

Marie nutriva dei dubbi sul fatto che il padre e Fukuzawa fossero dei nemici, ma non fece ulteriori commenti.

"Se lavorassi con noi potrebbe usarti per riavere Dazai al suo ovile..."

Marie non rispose. Percepiva un cambio di temperatura nel suo viso e sapeva che sarebbe bastata come risposta per Yosano.

"Non ho mai capito come quel ragazzo possa avere un tale ascendente su di te."

"Non l'ho mai capito neppure io, fidati. Ma temo che l'idea di lavorare con voi e quindi a stretto contatto con Dazai è ben peggiore che dovermi allenare tutti i giorni nella Mafia."

"Bugiarda."

"Non sto mentendo. Non vorrei rischiare di averci a che fare tutti i giorni..."

A questo punto fu Yosano a scoppiare a ridere.

"Averci a che fare tutti i giorni? Tu pensi davvero che Dazai si palesi tutti i giorni? Sei proprio ingenua."

"Е Fukuzawa non dice nulla?"

"Oh, fidati. Le lamentele di Kunikida sono più che sufficienti. E le volte in cui ci degna della sua presenza è forse ancora peggio. Lui e Kunikida passano la giornata a battibeccare."

Giocherellò col cucchiaino della sua tazzina.

"Però il clima è molto sereno e rilassato. Spesso ci divertiamo moltissimo. Immagino che non veniamo pagati tanto quanto i membri della Mafia, ma... almeno siamo più liberi e non ricorriamo a metodi brutali per ottenere le informazioni. Noi lavoriamo alla luce del Sole."

"Ti prego, non parlarmi come se fossi già operativa all'interno della Mafia, e, soprattutto, non come se tutto ciò dipendesse dalla mia volontà."

"Scusami, a volte mi faccio prendere un po' troppo la mano."

Marie annuì abbassando lo sguardo sul tavolo.

"Avresti dovuto parlarmene già la settimana scorsa, zuccona! L'ho sempre detto che dovresti smetterla con questo tuo brutto vizio di tenerti tutto dentro senza mai sfogarti con nessuno."

"Avevo... avevo sinceramente paura di come avresti potuto reagire."

"Tu pensi troppo, Marie. In realtà, se devo essere sincera, più che altro mi dispiace per te... Penso che sia davvero ingiusto che tuo padre possa ancora vantare questo potere decisionale su di te... non sei una bambina, sei grande abbastanza."

"Pensavo davvero che ti saresti arrabbiata."

"Ma smettila. L'unica persona con la quale dovrei arrabbiarmi è Mori."

"Grazie, Yosano. Le tue parole mi confortano davvero."

"E sai cosa sarebbe ancora più confortante?"

Marie la guardò curiosa.

"Una bella giornata spesa all'insegna dello shopping!"

"Lo sapevo che l'avresti detto prima o poi!"

"Sei l'unica persona sulla quale posso davvero fare affidamento... i miei colleghi sono ben poco collaborativi."

"Chissà perché..." Commentò Marie perfettamente conscia di come fosse l'amica a fare acquisti.

Un vulcano che ti trascinava con sé per ore e ore fino a portarti allo sfinimento.

"Lo dico anche nell'interesse tuo, Marie. Se hai passato le ultime due settimane nei sotterranei della Mafia direi che un po' di svago non potrà che farti bene."

"Beh, sì... se devo essere sincera ne avevo proprio bisogno, anzi... magari mi aiuta a non continuare a usare a sproposito la mia abilità su Verlaine..."

"Non era l'uomo che ti stava rovinando?"

"Sì... e quindi?"

"Non merita di soffrire per quello che ti sta facendo?"

Marie scosse la testa.

"Non sono così sadica."

Yosano avrebbe voluto stuzzicare ulteriormente l'amica, ma riteneva di aver fatto abbastanza per quella giornata.

"Va bene, va bene. Allora possiamo accantonare tutte queste fandonie e dedicarci alle cose veramente importanti."

Marie le sorrise e si fece guidare come suo solito per vari negozi.

Yosano aveva sempre una svariata lista di luoghi da visitare e in ogni posto amava provare i vestiti più stravaganti e in questa attività in realtà aveva un'ottima compagna in Marie.

Anche lei si divertiva a provare i vestiti.

Qualche volta si divertiva anche lei ad acquistare qualche capo, mа, реrlopiù, usava quelle prove d'abito come momenti d'ispirazione per le sue creazioni; le piaceva mescolare tutti gli elementi dei quali si innamorava in un unico capo d'abbigliamento.

Spesso le due si divertivano a provare vestiti uguali e a fare qualche foto insieme.

Spesso poi Marie creava questi outfit coordinati aggiungendoci il suo tocco personale.

Marie sporse la testa dalla tenda del camerino dove si trovava.

"Yosano, ci sei?" Bisbigliò.

"Sì, ci sono!" E uscì dal camerino.

Marie la seguì.

Si squadrarono l'un l'altra per qualche secondo.

'Wow... questo modello ci sta divinamente!"

"Concordo! Sono proprio belli... Faccio una foto... potrei fare qualcosa di simile un giorno..."

"E poi ti presenti così al prossimo allenamento col tuo belloccio."

Marie sollevò gli occhi al cielo.

"Se devo essere sincera non credo sia l'abbigliamento adatto per quello che dobbiamo fare, sai? Considera pure che non ho ancora molta coordinazione motoria, se mi presentassi pure con un vestito che non agevola i movimenti starei proprio fresca. E poi non voglio fare colpo su nessuno e dubito altamente di poter impressionare Verlaine con un vestito."

"Io però sono rimasta impressionata."

Marie rise.

"Dai, smettila di dire cavolate e non nominarmi più il mio allenamento, avevi detto che dovevamo distrarci!"

"E va bene, vedrò quello che posso fare..." ma doveva ammettere a sé stessa che era divertente punzecchiare Marie in quel modo. Era difficile vederla così.

Poco dopo Yosano stava cercando di capire con quale abito procedure per l'acquisto.

"Tu che dici, Marie: meglio quello magenta o quello lilla?"

"Mm... preferisco il modello del vestito lilla se devo essere sincera; quindi, ti suggerirei quello..."

Vide gli occhi di Yosano fissarsi su qualcosa alle sue spalle.

"Hai adocchiato un altro vestito?"

"Oh, qualcosa di molto meglio..."

Marie si voltò incuriosita.

Il suo sguardo si posò su una donna dalla pelle diafana e dai lunghi capelli ramati.

Anche lei era intenta a guardare dei vestiti.

Marie ci mise un attimo a fare due più due e a capire cosa l'amica intendesse con quella frase.

"Marie. Penso che abbiamo trovato qualcosa di molto interessante da fare."

17/08/2024

Eccomi con un nuovo capitolo <3

Spero che abbiate capito chi sia la donna misteriosa comparsa sulla scena!

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