Mi svegliai a causa di un forte martellamento alla porta di camera.

“Louis! Louis svegliati cazzo!”

Oh no, era mio padre. Mi ucciderà. Scattai giù dal letto e aprì la porta.

“S-s-sì?” balbettai.

“Cosa diavolo c'è di sbagliato in te! Stai sprecando il mio fottuto tempo! Dovevi svegliarti dieci maledetti minuti fa inutile pezzo di merda! Mi stai ascoltando? Sei davvero inutile, cazzo! Devo ricordarti perchè sei inutile? Tu sei la ragione per cui tua madre è morta, tu stupida merda, e ti odio per questo! Dovevi morire te al post suo! Sei uno sbaglio! Vorrei che tu non fossi mai nato, cazzo!” urlò.

Prese la sua cintola e iniziò a colpirmi. Dopodichè le lacrime mi iniziarono a rigare il viso. A essere onesti, non capisco perchè continuo ancora a piangere. Ormai ci sono abituato; è da tre anni che va avanti. Tutte le mattine, tutti i giorni, di tutti i tre anni passati. Non ho ancora la più pallida idea del perchè lo fa. Non è stata colpa mia la morte di mia madre, è morta in un incidente; era colpa di mio padre invece, eppure accusa me.

Stava piovendo quella notte e lei stava guidando da lavoro verso casa. C'era anche molto traffico. Lui la chiamò al cellulare, mentre lei era al volante. Lui è la ragione per cui lei sbattè nella macchina difronte a lei, ma lui ammetterà mai le sue colpe? No. Lui accusa me perchè non vuole ammettere che è stato lui il motivo per cui la mamma se n'è andata.Poco dopo, lui iniziò a bere e tornava a casa sempre ubriaco dopo il lavoro. Circa una settimana dopo, iniziarono le botte.

La mia vita gli ultimi tre anni è stata un inferno. Piangevo tutte le notti e a volte piangevo pure mentre mi facevo la doccia. Mio papà lo sa questo, ma lui mi ha mai confortato? No. Non l'ha mai fatto e probabilmente mai lo farà. Per fortuna, per oggi ha smesso di picchiarmi.

“Ora preparati per la scuola! Non ti porterò più una fottuta volta scuola. Ci andrai a piedi da oggi.” brontolò.

Mi preparai per andare a scuola e uscì velocemente di casa, così non lo avrei rivisto un'altra volta. La mia casa era messa abbastanza male, alcune parti del muro si stavano sgretolando. Dopo la morte di mia mamma, non avevamo molti soldi, così ci spostammo nella parte povera della città. Arrivai di corsa a scuola e vidi i miei amici Liam e Niall, i miei due migliori amici, nel corridoio. Mi incamminai verso di loro, ma quando mi videro, aggrottarono le sopracciglia.

“Louis hai pianto?” mi chiese Liam.

“No. Perchè?” risposi.

“Hai gli occhi rossi e sembri esausto.” intervenne Niall.

“No, non ho pianto.” mentii.

“Stai mentendo.” dissero in coro.

“Sì, e allora che c'è?” sbottai.

“Louis a noi importa di te, ecco cosa c'è. Perchè hai pianto?”

“Non ho voglia di parlarne.” gli risposi.

“Ok, va bene. Ci vediamo a pranzo, no?” mi chiese

“Si. Ciao.”

Prima di rendermene conto, la campanella suonò l'ora di andare a pranzo e mi precipitai in caffetteria. Quando entrai, vidi Liam e Niall seduti a un tavolo con altri due ragazzi. Uno di loro era abbronzato con dei capelli nerissimi. L'altro aveva i capelli castani e ricci. Lo riconobbi immediatamente. Era il ragazzo che frequentava il mio stesso corso di inglese, ma non c'ho mai fatto caso prima di adesso. Dire che era attraente era un eufemismo. Mi feci strada verso il tavolo e mi sedetti accanto a Liam.

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Ciao a tutti! Questo è il primo capitolo di Deceived Heart. Non è una storia inventata da me, ma la sto traducendo dall'inglese. A me personalmente è piaciuta molto, spero piaccia anche a voi e chee la leggiate in molti!  :)