SECONDA PROVA-AMORE IMPOSSIBILE
- "Amore, per quanto starai ancora lassù? Mi manchi! E poi non mi hai ancora detto in che cosa consiste questa missione! Ah, ovviamente tieni presente che sono solo una semplice maestra d'asilo, perciò semplifica."
- "Ehm... devo... andare alla ricerca di... beh sì insomma... di qualche traccia di vita su Marte, ecco."
- "Uffa! Insomma, basta sapere che il pianeta è rosso e non ci vive nessuno!" Dice Amanda, ridendo "Comunque non mi hai ancora detto quando torni."
- "Beh, ecco... la comunicazione si sta interrompendo! Ci sentiamo! Ti amo."
- "Jason, ma..."
*Comunicazione interrotta*
- "Ti amo anch'io." Mormorò Amanda.
Ormai era sempre così, tutte le volte che gli faceva quella fatidica domanda, caso vuole che la comunicazione si interrompeva! Ma guarda un po'! Lei sapeva che Jason le nascondeva qualcosa. E questo la spaventava. Perché avrebbe dovuto farlo? Perché sarebbe tornato dopo anni o, ancora peggio, non sarebbe tornato affatto? Non ci voleva pensare. Non ce la faceva, era impensabile per lei. Lei, una semplice maestra d'asilo trentenne, dai grandi e curiosi occhi verdi e dai fantastici capelli mori. Dal carattere dolce e allo stesso tempo deciso, amante dei bambini. No, era troppo. Ma lui DOVEVA dirglielo, lei doveva sapere. Anche se avrebbe fatto male. Dannatamemte male.
Ma lei era l'ultima che doveva arrabbiarsi. Già, perché, pensandoci, anche lei gli nascondeva qualcosa. E anche di vitale importanza. Qualcosa che aveva scoperto appena dopo la partenza di Jason, due mesi prima. Lei era incinta. Di qualche settimana. E il problema era: come dirlo al suo fantastico fidanzato? Già, come dirlo a quel simpatico, intelligente e bel ragazzo che la faceva sentire tanto speciale, anche se lei non ne era all'altezza, e lo sapeva. Eppure lui era innamorato perso, anche se poteva mettersi con la prima sgudrina che capitava.
E anche questo la spaventava, perché se glielo avesse detto e lui avrebbe reagito male? L'avrebbe lasciata.
Quindi aveva aspettato, cercando il miglior modo e momento ler dirglielo. E poi però cosa sarebbe successo dopo? Avrebbe cresciuto il bambino da sola? E cosa avrebbe detto alla gente? "Sono una ragazza madre rimasta incinta del mio fidanzato astronauta partito per una missione dal quale non è più tornato."
No, non suonava affatto bene. Ma ormai era sola. Orfana, zero amiche, sorella detestabile. Su chi avrebbe potuto contare?
-250 anni dopo-
Jason era tornato da poco, rimasto giovane grazie al crio-sonno, dopo 250 anni di missione in cui in realtà aveva esplorato i sette nuovi pianeti trovati dalla nasa. Amanda aveva partorito una bellissima bambina di nome Katherine, tutta suo padre.
Ormai però Amanda e Katherine erano morte, e la famiglia era andata avanti. Katherine aveva avuto dei figli, che avevano avuto dei figli, che avevano avuto altri figli, e così via.
Jason era entrato in contatto con loro, e si era fatto dire dove stava la tomba dell'amore della sua vita, ormai passata a miglior vita da tempo.
- "Hai visto? Sono tornato!" Jason si fermò per non farsi sopraffare dall'emozione. "Oh, amore mio, non avrei mai dovuto lasciarti, lasciarvi. Quando mi hai detto di Katherine, non ci potevo credere ricordi? Ero sconvolto e felice allo stesso tempo. Avrei voluto prendere e tornare indietro. Da te. Da voi. Ecco, io... mi dispiace. Per tutto."
- "Ti ricordi quando alle medie mi sono dichiarato a te? 'Io non mi innamorerò mai di te, hai capito? Mai! Non sperarci neanche! È impossibile!' E chi lo avrebbe mai detto eh? Il nostro era un amore impossibile, Amanda." Restò, per un periodo pari ad un'eternità, in silenzio. A riflettere. A ricordare. Ad amare.
- "Addio, amore mio. Ti amo. " Sussurrò, quasi come fosse un segreto, una cosa loro, solo per loro due.
Detto questo, si girò e se ne andò, ssnza voltarsi indietro, per non scoppiare, perché sapeva che se si fosse girato, non sarebbe più riuscito ad andare avanti. Mai più.
Note dell'autrice
Allura, speriamo vi piaccia, e ringraziamo ancora una volta AnonymusGirls_
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro