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Capitolo 17

- Abbiamo organizzato tutto: sapevo che ti saresti allontanata dalla festa vedendo Harley con un'altra e da lì è stato facile. Non avevo calcolato che la sua sorellina ti avrebbe seguita ma non è stato un gran problema -

Mi ritorna alla mente la scena di Ashlyn che viene colpita alla testa e spero vivamente che gli altri l'abbiano trovata e aiutata. Subito mi sento in colpa per aver messo in pericolo Ashlyn ma soprattutto per aver dubitato di Harley: se non fossi stata così ingenua e non fossi saltata a conclusioni affrettate tutto questo non sarebbe successo.

- Dovresti essere contenta. Colton ha accettato di pagare, deve tenere a te più di quanto immagini - subentra Evelin con una smorfia. La guardo attentamente e aggrotto e sopracciglia. Perché collabora con Derrick? Che cosa c'entra lei in tutto questo?

- È mio fratello - dice d'un tratto. - Fratellastro - si corregge. - Suo padre e mia madre si sono conosciuti subito dopo che la nostra amicizia fosse finita. Tu l'avevi lasciato e io stavo male perché Harley mi aveva solo usata -

Allarga le braccia per poi riportarle sui fianchi. - Harley mi piaceva da tempo e quando quel giorno mi chiese di passare la notte da lui ero felicissima. Peccato che poi scoprii che a lui piacevi tu -

- È di questo che si tratta? Sei arrabbiata con me per un ragazzo? -

Scuote la testa. - Gale mi è stato vicino ed io sono stata vicina a lui. Lui era l'unico che mi capiva e che mi apprezzava per quello che ero. È il mio fratellone - si avvicina affiancandosi a Derrick che sta ascoltando impassibile. - Ma tu l'hai rovinato; perché è questo che fai, rovini sempre tutto -

Rimango pietrificata da quella confessione.

- Mi dispiace per quello che è successo con Harley. Tenevo molto a te e l'avessi saputo io mi sarei fatta da parte. Ma per Gale io non potevo più andare avanti così -

- Non avresti dovuto abbandonarlo. La sua vita famigliare era uno schifo e tu, standogli accanto, lo rendevi felice. È tutta colpa tua se ha iniziato a bere troppo e a drogarsi, non dovevi lasciarlo - mi rimprovera.

- Ci ho provato a stargli accanto ma sono umana anche io, ho dei sentimenti che lui continuava a calpestare e la vivevo male. Questo non significa che lo avessi abbandonato: gli avevo detto che ci sarei stata se avesse avuto bisogno. Credi che non lo amassi? -

- A quanto pare non abbastanza - digrigna.

Apro la bocca per ribattere ma il cellulare che suona pone fine alla nostra conversazione. Derrick lo prende dalla tasca e controlla il numero con un sopracciglio inarcato.

- Hai già raccolto tutti i soldi? - domanda scherzosamente all'interlocutore. Capisco immediatamente che è Harley e mi allungo per riuscire a sentire la conversazione.

- Quale parte di "chiama solo quando avrai i miei soldi" non ti è chiara? -

Da dove mi trovo è impossibile ascoltare ciò che dice il mio ragazzo e quindi mi devo limitare a capire dalla risposte di Derrick.

Quest'ultimo sospira esasperato e mi guarda di sottecchi con un ghigno stampato in faccia.

- Visto che mi sento particolarmente buono, ti farò parlare con lei: hai un minuto. Non di più -

Allontana il cellulare dall'orecchio e sbuffa. - Vuole sapere se stai bene - dice avvicinando l'apparecchio a me. - Ah, non ti conviene dire una parola di troppo - mi minaccia mostrandomi la pistola inserita nella tasca del jeans.

- Harley - sussurro una volta che so che è in ascolto.

- Dio, angelo. Stai bene? Ti hanno ferita? Toccata o altro? Giuro che se quel lurido bastardo ti ha fatto del male lo ammazzo - ringhia in apprensione.

- Sto bene, tranquillo - lo rassicuro cercando di calmarlo.

- Come faccio a stare tranquillo? Ti hanno rapita, cazzo - sbraita di nuovo poi facendo un profondo respiro abbassa il tono di voce. - Sai dove ti trovi? -

- No, mi dispiace - scuoto la testa mentre parlo come mi potesse vedere. Lo sento imprecare prima di dire: - Non importa, non scusarti. In qualche modo ce la caveremo -

In realtà le mie scuse valevano anche per il fatto di non essermi fidata di lui e di aver dubito ancora una volta dei suoi sentimenti nei miei confronti nonostante mi abbia dimostrato più volte che ci tiene sul serio a me. Come adesso, ad esempio.

- Non sei costretto a pagare per me - cerco di dissuaderlo da quell'ipotesi. La colpa di tutto questo non è sua e non deve pagarne le conseguenze.

- Sto venendo a prenderti - ribatte. - E se necessario pagherò qualsiasi cifra perché ti amo -

Socchiudo leggermente le labbra all'udire quelle ultime parole. Ha detto che mi ama.

- Tempo scaduto, Colton -

Prima che possa rispondere qualcosa mi viene allontanato il cellulare da Derrick.

- Paga e riavrai la tua bella. E questa volta chiama solo quando hai i soldi perché non sarò di nuovo così clemente - e detto questo attacca.

In questo momento voglio davvero che Harley venga a salvarmi perché voglio rivederlo. Perché devo dirglielo anche io. Devo dirgli che lo amo.

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