Frederick
La quiete non durò molto, dopo circa qualche minuto il silenzio fu totalmente annullato.
«Dov'è il mio biondo preferito?!»
I tre si voltarono di scatto verso l'entrata e videro un giovane dai capelli arruffati, la camicia fuori dai pantaloni (in parte sbottonata) e, soprattutto, non passò inosservata la bottiglia che stringeva nella mano destra.
«Frederick!» esclamò Lorenzo, andandogli incontro per abbracciarlo «Da quanto tempo non ci vediamo!»
L'ultimo arrivato ricambiò il gesto con altrettanto vigore.
«Sono contento tu sia tornato» Frederick si scostò e i due amici si sorrisero.
«Ginevra, venite, vorrei presentarvi una persona» iniziò dicendo Lorenzo «Il gentiluomo qui presente è il mio caro amico...» ma la presentazione che Lorenzo stava per fare fu interrotta
«Federico!» esclamò Ginevra incredula, inaspettatamente gli andò incontro per abbracciarlo, mentre il cuore prese a batterle fortemente.
«Signorina Ginevra» Frederick cercò di ricomporsi come meglio poté e provò a ricambiare la dimostrazione d'affetto dell'amica.
«Solo Ginevra» precisò lei (come aveva già fatto in precedenza), mentre si scostava per poterlo guardare; era davvero felice di poter vedere un volto amico, a Palazzo, Frederick aveva vegliato su di lei ogni volta che gli era stato possibile, risparmiandole sgradevoli incontri. Nei loro momenti segreti, attimi rubati a infinite giornate noiose, lui (con la sua simpatia e spontaneità) faceva dimenticare a Ginevra dove fosse, ma quando fu mandato via ne soffrì molto.
«Credevo non ti avrei mai più rivisto» la voce di Ginevra aveva un certo tremolio.
Frederick sorrise, anche un po' rincuorato di sapere che la sua amica stava bene, quando lui se n'era andato dal Palazzo pensò molto a quella fanciulla triste, si era affezionato tanto a lei, anche perché tra simili ci si capiva.
«Sono veramente felice di vedere che state bene» e accompagnò le sue parole con un sorriso
«È anche grazie a te se sono qui, ora» disse Ginevra, dopo qualche secondo.
Lorenzo guardava la scena con tenerezza, lui e Frederick erano molto amici e uno era il confidente dell'altro, il primo sapeva dell'esperienza che il secondo aveva vissuto in quel Palazzo, in un certo senso Frederick gli parlò anche di Ginevra, pur non facendo nomi: una fanciulla triste e sola, così la descrisse.
La serata proseguì serenamente, i quattro giovani parlarono ancora un po', finché Frederick si congedò con la scusa che era molto stanco, a Selene scappò quasi una risata, dissimulata con un colpo di tosse, Lorenzo lo abbracciò ancora una volta e gli disse che l'indomani avrebbero chiacchierato.
«Fate bei sogni, Ginevra» furono le parole che pronunciò Fredrick prima di andarsene.
«Anche tu» rispose lei, sorridendogli.
Quando tornarono a essere in tre, Lorenzo propose di rientrare, tra qualche ora il sole avrebbe dato vita a un nuovo giorno.
Selene riaccompagnò Ginevra nella sua stanza e quest'ultima si addormentò quasi subito, fece un grande sforzo nel lavarsi e nell'indossare la camicia da notte, gli occhi le si chiudevano; prima di cadere in un sonno profondo, Ginevra si ripromise di parlare con Lorenzo, gli doveva almeno un Grazie per averle dato la possibilità di essere ancora lì, viva.
In un'ala un tanto più appartata della Villa, c'erano le stanze di ogni giovane che vi abitava, Lorenzo aveva scelto quella più isolata, lontana dal movimento di ogni notte, perché avrebbe voluto dimenticare ciò che la donna di cui era innamorato faceva, "occhio non vede, cuore non duole" si ripeteva continuamente, eppure quel detto con lui non funzionava: al sorgere della luna, come spettri che lo tormentavano instancabilmente, nella mente di Lorenzo prendevano forma vari scenari su ciò che Lei potesse fare, durante quelle ore notturne.
Per quanto Lorenzo provasse a far tacere quei pensieri, questi ignoravano i suoi sforzi e, alla fine, lui si arrendeva, come se provasse un piacere perverso nel farsi torturare in quel modo.
Lorenzo era in piedi sulla soglia della sua stanza, con lo sguardo perso nel lungo corridoio, notò che da uno degli alloggi, situato sull'estremo opposto del suo, uscì un uomo distinto, sicuramente faceva ritorno dalla moglie, doveva essere anche piuttosto importante, perché quella parte della tenuta era riservata a personalità che in città ricoprivano un carico molto importante, quindi si richiedeva massima discrezione.
Lo sguardo di Lorenzo restò fisso su quella porta, un passo dopo l'altro e avrebbe potuto bussare, sarebbe comparsa Lei, dalla bellezza divina e dallo sguardo selvaggio, l'avrebbe stretta a sé, si sarebbe beato del suo profumo, avrebbe conosciuto il sapore delle sue invitanti labbra e della sua morbida lingua, avrebbe affondato il viso nell'oro dei suoi capelli, le mani, come instancabili esploratrici, si sarebbero saziate di quella pelle algida e lui si sarebbe abbandonato alla sua Dea.
Un tocco, però, infranse la sua illusione e nel tornare alla realtà si sentì perso.
«Vieni Ren, entriamo in camera» e Frederick portò l'amico a riposare.
"Dormi e perditi nei sogni", pensò Frederick dando un bacio sulla guancia di Lorenzo, che appena posò il capo sul cuscino si fece avvolgere dal sonno.
La Villa prese vita verso le due del pomeriggio, durante la mattinata si avvolgeva in una notte artificiale, non un raggio di sole aveva il permesso di sfiorare l'interno della residenza e solo il più totale silenzio vegliava sui dormienti. Quel pomeriggio, un paio di ragazze portarono Ginevra a passeggiare, volevano farle vedere meglio il Giardino d'Inverno; dalla finestra della sua stanza, Lorenzo poteva vedere, in parte, la struttura.
«Dovresti smetterla di tormentarti così» Frederick si allontanò dallo scrittoio e andò a versarsi del vino, ne bevve un sorso e poi porse il calice all'amico «Finirai per ammalarti» continuò dopo un po'.
«Sono il suo schiavo, amico mio, e Lei la mia padrona, non posso farci niente» lo sguardo di Lorenzo era fisso sulla ragazza bionda, che mostrava il Giardino d'Inverno a Ginevra.
Frederick si lasciò cadere sul divano, osservando il soffitto di un bianco vuoto.
«Sai, in momenti come questo dovresti avere qui Riccardo» affermò "l'ospite" e Lorenzo sbuffò, accennando un sorriso. «Riccardo» sospirò lentamente «Lui, forse, sta anche peggio di me. È un sognatore a cui hanno tolto i sogni, è un amante che non sa amare, oppure è solo un pazzo che ha paura di amare. Riccardo è un prigioniero dell'odio» Lorenzo poggiò la fronte sul freddo vetro della finestra e sorrise tristemente
«A proposito di lui, è da un po' che non lo vedo in giro» disse Frederick ad occhi chiusi
«Sarà vittima di qualche intrigo, i suoi genitori finiranno per ucciderlo» la voce di Lorenzo suonò preoccupata
«Oppure sta giocando con le gonnelle della giovane Alice», insinuò l'altro con malizia
«Non è bello da dire, però ti confesso che lo preferirei» Lorenzo sospirò speranzoso
«Sì! Vedrai che è proprio così e sai cos'altro ti dico? Scommetto che lo vedremo alla festa in maschera»
Lorenzo si voltò di scatto.
«Me n'ero completamente dimenticato! Ginevra non dovrà sapere nulla di questo evento. Non sa nemmeno dove sta abitando»
Frederick si alzò e raggiunse l'amico, poggiò le mani sulle sue spalle e iniziò a massaggiargliele.
«Fai un bel respiro profondo e rilassati, vedrai che un modo per gestire tutto lo troviamo» e portò via Lorenzo dalla finestra «Ora tu e io ce ne andiamo un po' in giro a svagarci, poi sarò bello carico per più tardi» al che Frederick prese la casacca di Lorenzo e i due uscirono.
•
•
NdA:
Ciao a te che leggi! ☺️
Come puoi vedere ho introdotto un altro personaggio, non ho detto granché, a parte due cosette, in ogni caso spero che possa esserti simpatico (?) e, come sempre, mi scuso se la storia sembra lunghina 😅
Quasi verso la fine accenno a un ballo, be' diciamo che già lì la storia dovrebbe iniziare a prendere piede, devo ancora capire come, perché dovrò riscrivere gran parte di ciò che accadrà 😂💔 Incrociamo le dita e prega per me 🤞🏻👅
Qui sotto ci sono dei ringraziamenti per coloro i quali seguivamo la vecchia versione di questa storia, in un primo momento volevo rimuovere tutto, ma poi mi son detta che era meglio lasciare qualche traccia del passato 🤭
[[Ed eccomi giunta ai ringraziamenti, a cui tengo molto, come ben sapete.
Grazie ai miei due tesori AnaDragu e MaurizioBerryRiccio .Poi a Giuliacaru , Scriby , Amber_G_Keldridge , WeAreTheFire , JesceSole2014Fra , Benedetta22__ , theimmigrantwildsong , a _Deadly_Poison_ , che non mi fa taggare, e a Irislafleur . Non credevo che oltre a Ana ci sarebbero state delle persone che avrebbero apprezzato questa mia storia, ve ne sono immensamente grata ♥♥]]
Chiusa parentesi, spero tanto di rivederti nel prossimo capitolo e un grazie speciale (anzi specialissimo) va a SissyScullari che, nonostante siano passati secoli dalla prima pubblicazione di BL, è ancora qui a sostenermi 🥺 g r a z i e ❣💜
As 💫
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro