38. Vie di scampo?
L'atmosfera calda della fabbrica ci accoglie mentre facciamo ingresso nell'edificio, le donne sono sedute con Agata nella sala mentre le accarezzano il pancione.
"Devo parlare con Chad" annuncio, una di loro annuisce e va a chiamarlo.
Osservo le unghie delle mie mani, consumate a causa del mio stress quotidiano quando Chad inizia a fare domande
"Quanti uomini avete visto?" incrocia le braccia al petto e si appoggia al muro, deglutisco e rispondo
"Noi ne abbiamo visti tre, un uomo vecchio e due giovani. Ho pensato che potessero essere imparentati" rivolgo uno sguardo a Christian per ricevere la conferma, lui annuisce
"Cosa facciamo?" domando mentre Chad si gratta la fronte in cerca di possibili soluzioni
"Non lo so, è pericoloso. Non abbiamo informazioni sufficienti per definire dei piani concreti" fa una pausa "cioè, noi non sappiamo bene in quanti sono, magari erano solo tre uomini che sono andati a esplorare...lo farei anch'io se avessi bisogno di qualcosa"
"E intanto? Cosa facciamo, li invitiamo a cena?" ironizzo sperando di abbassare la tensione
"Mia moglie è incinta e prossima al parto! Cosa dovrei fare?" esclama lui rivolgendosi a me
"Scusa non intendevo dire che non stai facendo niente, è già bello che ci hai accolti..." mentre mi giustifico lui annuisce come se stesse assolvendomi dai peccati
"È spaventata, solo questo" mi difende Christian.
"Beh, ora dovrò dire agli altri che ci sono dei tizi strani nel bosco" conclude Chad.
Sospiro e vado in camera sperando di trovare Edith.
"Dov'eri finita? Ti stavo cercando" chiede preoccupata, deve aver capito dalla mia faccia
"Indovina" mi siedo sul letto e lei fa lo stesso accanto a me
"Qualcuno ha rovinato il tuo momento romantico con mio fratello?" ride e io annuisco "guarda che era una battuta, non dicevo sul serio, ma ok, se questo è il tuo problema"
"No, almeno non in parte. Vedi...abbiamo visto tre uomini nel bosco che non a caso guardavano nella nostra direzione..." mi gratto la testa mentre lei mi guarda stranita
"Cosa?! Non sono tutti morti?" esclama dando una botta sul letto
"Beh, qualche mese fa avrei pregato per vedere qualcuno vivo e adesso... è pericoloso! Insomma, quando un uomo è affamato attacca!"
"Merda" mormora.
Più tardi a cena, l'atmosfera è lugubre come se fosse già successo qualcosa. La luce della lampada trasforma i fiori in mezzo al tavolo in un mostro che prende vita sul muro. Lo osservo un istante e poi Chad attira l'attenzione per dare la notizia.
"Bene, come tutti sapete in questi giorni è venuto a mancare del cibo, e questo ci ha un po' spaventati. Ho pensato di scappare e questa era la mia idea fino a qualche giorno fa quando Carmen e Christian hanno visto tre uomini nascosti tra gli alberi del bosco che osservavano la fabbrica" fa una pausa e guarda Agata mentre si accarezza il pancione "non sappiamo quanti siano, ma pensiamo che possa essere pericoloso, perciò se non ci facciamo notare quelle persone potrebbero cambiare idea e spostarsi da qualche altra parte. Credo che per adesso dovremmo rimanere tranquilli" vi è un attimo di silenzio come se ci fosse una pausa di riflessione, dopodichè nella sala si diffonde il brusio di voci che si confrontano, discutono e incolpano Chad arrabbiate e spaventate chiedendosi quale sarà la loro fine.
Batto le mani sul tavolo con violenza attirando l'attenzione di tutti e all'improvviso il silenzio sembra essere nelle mie mani
"So che siete arrabbiati, lo sono anch'io in un certo senso, ma non con Chad o con qualcun altro che ci hanno accolti come solo una famiglia può fare, sono arrabbiata col mondo. Sono una ragazzina, quasi una bambina, ma questa situazione ha contribuito alla mia crescita. Sono arrabbiata perché invece di scoprire com'è il mondo davvero a piccoli step come avete fatto voi, mi sono dovuta rialzare da sola e reagire perché se un giorno dovesse accadermi qualcosa mentre sarò sola dovrò arrangiarmi e non potrò contare sulla protezione di mio padre, del mio ragazzo o dei miei amici come ho sempre fatto" respiro e concludo "vi chiedo di non litigare, di non stare gli uni contro gli altri ma di aiutarvi a vicenda e capirvi meglio. In fondo, ciò che sta accadendo è solo una brutta coincidenza, quella gente è come noi e sta cercando riparo. Con questo non dico che sono autorizzati a distruggere tutto ciò che ci siamo creati, ma di agire e insieme".
Mi siedo, mi fissano tutti stupiti, non se l'aspettavano che una ragazzina di 14 anni potesse fare un discorso del genere e invece l'ha fatto perché lei è cresciuta grazie a sè stessa.
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