Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

31. Parola chiave: Sopravvivenza


Le mani di Christian mi accarezzano i capelli mentre osserviamo il cielo stellato, se fosse stato un mese fa avrei giudicato ciò stupido e insignificante, ma ho scoperto che le stelle assorbono i tuoi pensieri, vomitandoli mentre splendono.

Sono passate due settimane dalla morte di Donne, tre dalla morte di mia madre; nonostante tutto continuiamo a vivere con i nostri lutti e i nostri sogni. Penso che questi ultimi siano sempre con noi, molte volte io e Christian ci troviamo a immaginare un futuro insieme, come le persone normali hanno sempre fatto, sognare una vita normale ma noiosa, che adesso ci sembra una benedizione.

"Come pensi andrà a finire tutto questo?" mi domanda spesso, come se io sapessi, conoscessi il nostro futuro, il destino. Io mi limito a scuotere la testa o a cercare di riflettere. Non posso sapere nulla, la nostra vita dipende da quello che succede fuori.

"Papà, la carne sta per finire, basta per stasera!" dall'altra stanza la voce di Edith, ci riscuote ci riporta alla realtà e ad un tratto le stelle spariscono. È finita la magia.

Sbuffiamo e ci alziamo dalla poltrona, la stanza in cui ci troviamo dovrebbe essere il camerino del negozio che abbiamo trasformato nella "Stanza allucinogena". L'abbiamo chiamata così perché ormai tutto ciò che osserviamo là dentro, nella vita reale non esiste più.

"Dobbiamo organizzare una spedizione!" risponde sbuffando Anthony, i suoi passi si muovono dal magazzino.

Ci riuniamo lì per parlare ogni giorno del programma giornaliero del giorno dopo. Ci sediamo su quel che resta dei divanetti.

"Bene ragazzi, io e Max non siamo ancora riusciti a localizzarci, perciò siccome si tratta di un'emergenza dobbiamo affidarci alla sorte" annuncia Anthony sfregandosi il mento.

"Tradotto? Che significa?" oggi Edith ha mantenuto il malumore

"Significa, se non ho capito male che dobbiamo avventurarci" sbuffa Mackenzie, questa affermazione mi risveglia

"Un attimo, no, non possiamo, rischiamo di morire" ribatto io.

"Abbiamo Sarah" mi ricorda Mackenzie, col suo tipico tono da maestrina.

"Si, Sarah ci aiuta ma, non è un gioco. Le chiediamo aiuto solo in occasioni speciali, è pur sempre una bambina" sospiro.

"Questa è un'emergenza, tesoro, si tratta di cibo" mi ricorda il mio ragazzo, appena mio padre realizza come mi ha chiamata Christian gli lancia un'occhiata di minaccia, faccio finta di niente.

"Non so, decidete voi" concludo.

"Chi ha fame?" domanda Max, tutti alzano la mano, io mi arrendo e vado a prepararmi per dormire.

Quando vedo Christian lo trascino nella "Stanza allucinogena". Chiudo la porta a chiave e arrivo al sodo

"Perché mi hai chiamata in quel modo davanti a mio padre? Lo sai che non sopporta il fatto che ci sia qualcosa tra noi" gli ricordo.

"Ci sto pensando molto e siccome il mondo sta per finire, io non so quando morirò... magari molto presto..." respira e poi continua a parlare "non ho mai amato nessuna ragazza come te, e non mi interessa se di mezzo c'è un padre geloso del fatto che la propria figlia stia crescendo... voglio fare le cose per bene, voglio renderle indimenticabili" mi guarda negli occhi, non sta mentendo.

"Ti amo Carmen" dice tutto d'un fiato, non so che dirgli, lo bacio e per la prima volta le nostre lingue si intrecciano. Sento un brivido sulla schiena, non sento più le mani, questo bacio diventa un tunnel senza fine, non riesco a staccarmi, credo che sia lo stesso per lui, perché mi mette la mano nella mia maglietta. Appena sento il suo tocco mi fermo, per il nostro bene.

Appena mi stacco respiro forte e poi lui riprende a baciarmi come se fosse una droga. La voce di Edith ci interrompe una seconda volta. Ci sistemiamo i capelli e i vestiti e usciamo dalla stanza, ci diamo la buonanotte.

Chiudo gli occhi assonnata e mi addormento. Nel bel mezzo della notte Mackenzie inizia a parlare nel sonno

"No, Carmen! Non provarci! Mi hai già portato via Christian, e ora uccidi mia madre! Non è giusto!" e inizia a piangere, dopo aver sentito quella frase mi sento più male di prima, di quando le ho chiesto scusa per sua madre. Ad un tratto, il muro delle sicurezze che mi ero creata si distrugge: sono mai stata una buona amica per Mackenzie? Ma il sonno vince di nuovo e mi riaddormento.

La mattina seguente, mi sveglio di buonumore, sorrido e mi sento piena di energie, mi basta vedere Mackenzie per ricordare ciò che ho sentito la notte scorsa, un peso mi cade nello stomaco e all'improvviso mi sento un elefante intrappolato nel corpo di una ragazzina.

Cammino incerta verso il salone, tutte le armi sono disposte sul tavolo, le osservo

"Hai scelto quale prendere?" una mano sulla mia spalla, è mio padre

"Credo che prenderò una pistola e due coltelli" rispondo

"Ottima scelta" dice lui. Afferro il coltello più grande e ne accarezzo la lama

"Attenta a non ucciderci tutti" ironizza Christian, rido con lui, poi le parole di Mackenzie si proiettano sul viso di Christian e avverto una voglia improvvise di usare quelle armi per tagliarmi la gola.

Prepariamo gli zaini e riforniti indossiamo gli zaini "addio casa dolce casa" penso.

Usciamo dall'edificio che perde la sua anima un'altra volta, Mackenzie e Christian camminano ai miei lati mentre Edith vuole stare con gli uomini per dare opinioni sul da farsi. Osservo quel che rimane delle vie fuori dal centro città, un tempo questa strada era un via vai di macchine, ora non c'è più nulla.

Camminiamo intorno a campi, parchi e campi abbandonati, senza fiatare, Sarah mi tiene la mano.

Dopo un'ora di strada vogliamo fermarci da qualche parte per rimediare qualche bottiglia d'acqua e un pò di cibo.

Ci fermiamo davanti a un ospedale e tiriamo fuori le armi

"State attenti, è un ospedale, potremmo trovarci qualsiasi cosa" ci raccomanda Anthony.

Camminiamo in gruppo tutti insieme, lentamente, per non attirare l'attenzione quando Max ci dice

"Io e Anthony andiamo a controllare se c'è ancora qualche medicinale decente in giro. Voi restate qui ad aspettarci con le armi in mano, state attenti" e vanno in un'altra stanza.

"Perché non controlliamo se in giro c'è una macchinetta funzionate?" propone Mackenzie.

"Ci hanno detto di rimanere qui" le rispondo

"Abbiamo Sarah" ribatte lei.

"Non è una bambola, dobbiamo stare attenti" lei alza gli occhi

"Ha ragione" dice Christian, Mackenzie lo ascolta con attenzione e animo sofferente.

Udiamo un urlo da una stanza vicina, sembra la voce di mio padre, corriamo verso il rumore.

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro