29. L'ultimo ricordo parte 1
Siamo sdraiate ciascuna nel proprio sacco a pelo, gli uomini ci hanno ordinato di andare a dormire, dicendo che avrebbero pensato loro al controllo della nostra "casa".Il suo viso è diventato una fonte di lacrime, in fondo la capisco, anch'io ho provato le sue stesse emozioni quando il rumore dello sparo che ha ucciso mia madre ha fatto eruzione nel mio cervello. Ogni notte, ogni minuto e ogni secondo penso sempre a cosa sarebbe potuto succedere se lei fosse ancora qui con noi. Sebbene abbia provato il suo stesso dolore, non so proprio come distrarla, come farla stare meglio.
"Kenzie, ascolta, io posso capire cosa provi ma..." mi fermo, non so come continuare la frase
"Ma?" la sua voce si fa largo tra i singhiozzi e i respiri affannosi, è un miscuglio fra tristezza e rabbia allo stesso tempo. È così disperata che ora è in collera con me perché ho ucciso sua madre, potrebbe anche avere ragione se vivessimo ancora in una realtà normale, ma con quello che viviamo ogni giorno, non possiamo permetterci nulla.
"D'accordo, ascolta. Mi dispiace per tua madre, non si poteva fare niente" cerco di spiegarle nel modo più tranquillo possibile.
"Come ha fatto tuo padre con tua madre" si volta verso di me, i suoi occhi sono lucidi e il mio modo in cui mi guarda farebbe pensare a un demone che si è impossessato del suo corpo, non ho mai visto così tanta rabbia in lei. Mi siedo pronta a ribattere
"Cos'hai detto?" le domando, so che è la scelta sbagliata, ma ha toccato un punto dolente.
"Mio padre è stato costretto a farlo, mia madre lo voleva, tua madre è morta per sfortuna"
"Beh, quindi stai dicendo che se fosse stata più attenta, ora sarebbe ancora viva?" mi sta provocando.
"Sto solo dicendo che la sfortuna è sempre con noi di questi tempi. Mia madre è stata morsa mentre entrava nel cancello del condominio di casa sua mentre io ero in camera con te a sognare una vita migliore con lei. Tua madre, invece, è morta perché aveva paura e di solito quando una persona che conduce nella sua quotidianità una vita tranquilla, quando viene aggredita non riesce a reagire in maniera corretta e per colpa delle crisi di panico schiatta. Tutto ciò per dirti che la vita è una sola, e anche se non abbiamo più le persone a cui vogliamo bene che ci tengono compagnia e ci proteggono, dobbiamo iniziare ad arrangiarci. Tua madre non vorrebbe che noi litigassimo, ma che tu riesca a non farti ammazzare in questo mondo di merda. Detto questo buonanotte".
Dopo aver finito il mio discorso, ci addormentiamo in fretta. Veniamo svegliate da mio padre e dagli altri la mattina seguente quando scopro di aver dormito solo quattro ore la notte prima. Mi alzo per andare a mangiare qualcosa e pianificare la giornata con il gruppo, Mackenzie è la prima delle due a parlare.
"Carm, mi dispiace per ieri sera, mi sono fatta prendere un po' troppo dalla situazione. Ho trovato il tuo discorso molto intelligente, credo che tu abbia ragione" annuisco e le sorrido
"Anch'io ho perso mia madre e non è stato facile. Scuse accettate" ci avviamo verso il resto del gruppo.
Gli uomini ci hanno preparato dei pezzi di carne e dell'acqua, non è il massimo ma è già qualcosa.
"Ieri sera io e Carmen abbiamo parlato un po' e ho pensato a qualcosa per rendere felice mia madre" la fissano tutti con sguardi compassionevoli "voglio seppellirla nel cimitero, era ciò che desiderava" bastano queste parole a sorprendere tutti, perfino me.
"Tu cosa?" commenta Edith spalancando gli occhi "tu...tu sei pazza" scuote la testa.
"In effetti non credo sia una buona idea" dice Anthony nel tono più calmo possibile.
Gli altri annuiscono, il suo sorriso scompare, mi sento in colpa e mi sforzo per cercare una soluzione
"Io avrei un'idea" si girano verso di me, mi guardano come se fossi fuori di testa.
"Portiamo Sarah" propongo, mio padre rimane a bocca aperta.
Ciao ragazzi! Vi sta piacendo la storia? Chissaà come andrà a finire, e quale sarà l'idea di Carmen.
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