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25. In gabbia

Salgo le scale insieme al soldato, dopodichè mi ordina di entrare nella sala da pranzo. Faccio il mio ingresso, nella sala trovo un tavolo molto lungo dove sono seduti i miei amici, Maggie mi dà il benvenuto.

"Stavamo proprio aspettando te, accomodati" mi indica la sedia vicino a Mackenzie

"State bene?" le domando piano, si limita ad annuire.

Mi volto, davanti a me un grande piatto con del pollo arrosto e delle patate al forno, le osservo, sembrano delizioso.

"Mangia" mi ordina con un finto sorriso sulle labbra

"C'è di nuovo del sonnifero dentro?" domando arrabbiata

"Questa volta no, mangia ora" ordina un'altra volta, guardo il piatto e poi lei, è diventata seria, guardo tutti gli altri, i loro piatti sono ancora pieni

"Sarebbe scortese far aspettare ancora un'altra mezz'ora i tuoi amici, sono affamati, non lo vedi?" mi rimprovera.

Hanno tutti uno sguardo triste come se mi pregassero di magiare per non morire, afferro le posate, taglio un pezzo di pollo e lo infilo lentamente in bocca, inizio a masticare e gli altri dopo essersi assicurati che sto bene iniziano a mangiare. Dopo qualche boccone poggio le posate per qualche minuto e Maggie inizia il suo monologo.

"Buono, vero? Abbiamo scelto uno chef molto bravo, sai io sono una che mangia molto e, se non vengo soddisfatta, beh, finisce male" si sistema i capelli dietro l'orecchio.

Prendo la forchetta e afferro una patata al forno

"Cosa vuoi esattamente da noi? I nostri corpi? Uccidici, le nostre armi? Prenditele " le rispondo tutto d'un fiato.

"Sei così stupida... pensi di essere importante, invece hai solo 14 anni" ride per prendermi in giro

"Io voglio solo sapere cosa vuoi" ribatto.

"Voglio solo stringere un accordo con voi" dice, alzo gli occhi al cielo

"A cosa ci serve? Ormai non c'è più nessun mondo là fuori" ribatto "di sicuro non potrai comandare su nessuno". La sua espressione si fa dura, ho toccato un tasto dolente.

"Si può sempre ricreare, se voi spargeste la voce in cambio vi daremmo cibo, armi e un posto dove dormire" propone come se pensasse che a me piacciono queste cose.

"Tu mi stai dicendo che vuoi creare un impero" ribatto "il mondo là fuori sta finendo, pensi che a qualcuno interesserebbe stare sotto il dominio di un'altra persona uguale a lui con diritti e doveri differenti? La gente ha già passato queste cose, non te lo permetteranno; o almeno, staranno buoni per qualche paese per avere qualcosa nel piatto e un letto sicuro, ma quando capiranno che non avranno bisogno di voi organizzeranno una rivolta contro di voi e sarà in quel momento che dovrete pregarli con tutto il cuore di non tagliarvi la gola" le dico.

Lei alza gli occhi al cielo e ad un tratto mi viene un'idea, fingerò di esserle alleata, e poi la ucciderò imbrogliandola.

"Però, ripensandoci...potremmo stipulare un accordo" mangio un altro pezzo di pollo e poi una patata "però...buona la cena" aggiungo. Lei mi sorride felice, spero che non abbia letto nel pensiero. A fine cena raggiungo mio padre, prima di farci riaccompagnare in cella, fingiamo di interpretare una commuovente scena tra la figlia e il padre.

"Come stai Carmi?" domanda lui, dev'essersi preoccupato seriamente

"Questa volta siamo nei guai" aggiunge lui, prima di aver lanciato un'occhiata per capire se c'è qualcuno che può sentirci.

"Troveremo una soluzione, come sempre" gli rispondo,

"Ne sei sicura?" domanda lui

"Lo spero" mi limito a dire.

Ci abbracciamo dopodiché i soldati ci riaccompagnano nelle nostre adorate celle, mi siedo sul letto e osservo l'orologio, sono solo le tre di pomeriggio. Sulla scrivania davanti a me non c'è nulla perciò inizio a pensare a cosa posso fare, ma è talmente difficile che mi addormento senza accorgermene. Mi trovo in una camera bianca, guardo attorno ma non vedo nessuno, decido di iniziare a camminare per controllare meglio, muovo i piedi per poter fare un passo ma c'è qualcosa che li trattiene, li guardo e trovo delle catene molto spesse che mi tengono legate le gambe al muro, cerco di muovere le braccia ma anche queste sono legate. Mi agito per cercare di liberarmi e Maggie scoppia in una risata fragrante nell'assistere alla mia reazione.

"Cosa mi hai fatto?" le urlo contro, accanto a lei si accende un fuoco, le cui fiamme sono molto alte.

"Hai provato ad ingannarmi e questo è quello che ti spetta" dice in tono maligno mentre cerco di liberarmi ma è impossibile

"Non cercare di liberarti, non è te che ho intenzione di bruciare" volge lo sguardo dietro di me e io faccio lo stesso, vedo tutti i miei amici legati alle pareti proprio come me.

"Non provarci nemmeno! Hai capito? Non ti permetterò nemmeno di sfiorarli!" urlo ancora più forte dentro di me l'incendio.

"Ma io mi diverto così tanto a vederti soffrire..." con un gesto delle mani ordina ai soldati accanto a lei di liberare mio padre "non farlo, o ti ridurrò a pezzi!" sbraito e inizia a farmi male la gola. Maggie continua a fissarmi mentre i soldati iniziano a sistemare mio padre, ricevo il suo ultimo sguardo, sta piangendo. I soldati stanno per ucciderlo quando sento una voce.

"Svegliati!" dice ancora una volta quella voce, apro gli occhi e trovo un soldato davanti a me, sposto la visuale sull'orologio, sono le cinque.

Il soldato mi solleva afferrandomi per il braccio, e torno alla realtà. Lo guardo male

"Che stai facendo?" gli domando, lui mi guarda e sbuffa, sembra che qui non piacciano a nessuno le quattordicenni che fanno domande

"È un ordine di Margareth" risponde secco lui

"E quindi?" mi guarda un'altra volta infastidito

"Stanno prendendo anche i tuoi amici" mi accontento di questa risposta e mi faccio portare via dal soldato, a quanto pare devo aspettare ancora un pò prima che la questione mi sia chiara del tutto.

Percorriamo quasi tutti i corridoi dell'edificio, e finalmente arriviamo nell'atrio dove trovo nuovamente tutti gli altri.

"Che cosa succede?" chiedo a Maggie mentre sta guardando dalla finestra

"Emergenza esterna, niente di che" si limita a rispondere.

Vado vicino agli altri e mi siedo per terra, Christian si siede vicino a me, appena lo vedo ci abbracciamo.

"Stai bene?" chiede lui

"Si" mento pensando al sogno e a come sono stata svegliata

"Non mi sembra" ribatte, deve essersi accorto della mia aria pensierosa

"Vorrei solo essere al corrente di ciò che sta succedendo" gli rispondo seria.

"Credo che là fuori stia succedendo qualcosa" mormora senza farsi sentire dai soldati attorno a noi.

Maggie convoca alcuni di loro, per parlare. Vedo due ragazzi simili a Brandon e Josh. Approfitto della stanza libera per alzarmi, guardo fuori dalla finestra. Lo spettacolo davanti a me è orrendo, lo osservo ancora per qualche secondo e poi torno da Christian. Mi accoglie con il suo sguardo interrogatorio che si incuriosisce ancora di più quando vede la mia espressione.

"Cos'hai visto? Cosa sta succedendo?" si avvicina di più per ascoltarmi meglio.

"Là sotto le strade sono coperte di corpi senza vita e ci sono dei mostri che continuano a mangiarseli, stanno mangiando anche i cani" mi guarda spaventato, non capisce se quello che so dicendo sia vero oppure sto mentendo.

Si gratta la fronte confuso mentre fissa il pavimento "e ora che facciamo?" mi guarda negli occhi, pensa che io sappia cosa fare

"Non lo so" sussurro.

I soldati che sono stati convocati iniziano a parlare con quelli che sono rimasti con noi, essi annuiscono e poi tornano ai loro posti. I soldati ci ordinano di seguirli, veniamo trascinati nel garage. Guardo attorno confusa, sono spaventata. Ci caricano su un furgone, credo sia quello con cui siamo stati portati qui. Saliamo lo scivolo che porta alla strada della città, per qualche minuto mi sembra sia tutto tranquillo, appoggio la testa da qualche parte, ma sentiamo subito uno scossone.

"Oh Cristo" esclamo, non so cosa stia succedendo ma non credo che questa storia finirà bene" inizio a respirare profondamente per cercare di combattere l'ansia ma ormai è troppo tardi perché sto sudando. Si sentono delle urla nei sedili davanti, un soldato ci apre le porte del furgone

"Correte" ci ordina.

Scendiamo velocemente dal mezzo, quando siamo giù vediamo l'orrendo spettacolo, tutta la strada è piena di mostri, ora inizia a farmi male la pancia.

"Ragazzi!" Anthony urla e lo raggiungiamo, trovo una pistola per terra e la porto con me.

"Ci siamo tutti?" chiede mio padre, mancano Mackenzie e donna.

Ci voltiamo verso il luogo da cui provengono delle urla, ci sono Donna e Mackenzie che stanno combattendo contro i mostri. Rimango immobile, le mie gambe non vogliono muoversi e sento il formicolio ai piedi.

Gli uomini corrono ad aiutarle mentre qualcuno mi prende la mano, è Christian, mi trascina dietro a dei rottami dove possiamo nasconderci.

"Stai bene?" lo guardo, non riesco a parlare

"Tranquilla, è solo un attacco di panico" mi accarezza i capelli "pensa a qualcosa che ti rilassa" chiudo gli occhi, vedo il vuoto.

"Christian..." gli prendo la mano

"Sai che non avrei mai accettato quell'accordo, vero?" e lui mi sorride "certo, è per questo che mi piaci"

"hai visto? Ce l'hai fatta!". Un rumore dietro di noi interrompe la nostra conversazione

"Mani in alto" dice Maggie, il suo viso è sporco di sangue.

Io e Christian ci alziamo da terra

"Cosa vuoi?" mormoro arrabbiata, lei mantiene l'espressione vendicativa.

"Voglio vedervi morire, i miei uomini sono morti per colpa vostra" dice lei, sta sudando di rabbia.

"Carmen, guarda là dietro" esclama Christian, vogliamo tutti e tre lo sguardo lì, e mentre Maggie si gira lui con una mossa fulminea prova a rubare la pistola di Maggie ma con scarsi risultati perché lei se ne accorge e lo sbatte contro il muro con un pugno. Non lo vedo più muoversi.

"Sai Carmen, mi hai sempre dato fastidio, non credevo l'ora di farti a pezzi" sghignazza

"Tu sei pazza!" la insulto.

"Beh, cosa credi? Che il tuo amichetto verrà a salvarti? Marcirai per strada insieme a tutti gli altri" avanza sempre di più verso di me e senza accorgermene finisco contro un'altra parete.

Si tasta la tasca della giacca, ma non trova la pistola.

"Credo che sarai tu quella che marcirà" afferma Christian.

"Và all'inferno stronza" il proiettile colpisce Maggie che cade a terra e spira, i suoi occhi fissano il vuoto, mentre vicino alla sua testa si estende una pozza di sangue.










Ciao ragazzi, come vedete questa parte è molto lunga. Scusate per la mia inattività ma non avevo ispirazione. Spero che anche questo capitolo vi piaccia. Chissà cosa accadrà a Carmen e agli altri. Buona lettura e buona serata!!!

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