20. In Cerca Di Guai
Questa notte nessuno ha chiuso occhio, nemmeno noi che non guidavamo. Io ho cercato di dormire armata di stanchezza, ma la mancanza di Mike si è fatta sentire fino al mattino. Sono le 5 di una nuova giornata, fuori fa freddo, siamo tutti stanchi e non sappiamo dove andare.
Non possiamo neanche dormire in macchina, seno i mostri ci potrebbero raggiungere. Oggi è domenica e invece di svegliarmi grazie al profumo del caffè, sono seduta in macchina a riflettere sulla mia vita. Sono successe un sacco di cose:mia madre è morta, ci siamo trasferiti, siamo stati ospitati dal vecchio caro defunto zio James che poi abbiamo ucciso... Non male direi.
"Ragazze, dobbiamo cercare un posto sicuro" la voce di Anthony interrompe i miei pensieri.
Annuiamo insonnolite, se noi siamo stanche, Anthony e Max che guidano saranno esausti.
"C'è una città qui vicino, possiamo dare un'occhiata" propone Anthony
"Non so se possa essere sicuro" sussurro colpita dalla stanchezza.
"Diamo un'occhiata" dice svogliatamente Edith. Non ne possiamo più di vagare in macchina, dovremmo cercare un posto dove dormire.
Le automobili ci accompagnano nella città più vicina, il cielo ancora nuvoloso copre le abitazioni distrutte, dovremo stare molto attenti ai mostri e ad altre cose pericolose. Parcheggiamo l'auto fuori dall'edificio ed entriamo armati. Ci guardiamo intorno, questa casa non è in disordine come le altre, le foto sono poggiate delicatamente sui mobili, e in giro non ci sono tracce di sangue o puzza di morto. Davvero magnifico, penso, mentre osservo l'appartamento.
"Staremo in questo posto per un paio di notti, ho mandato Max e Michel a controllare la zona. Naturalmente potremo abitare un unico appartamento nel caso durante la notte o durante il giorno accadesse qualcosa a qualcuno di noi" spiega Anthony. Annuiamo e dopo la conferma dei due uomini che è un posto sicuro muriamo le finestre e le porte, qualsiasi buco in casa che possa metterci in pericolo. Dopo vari controlli andiamo tutti a dormire, dormiamo tutto il giorno, finché la sera qualcuno non si sveglia per mangiare proprio come me.
In cucina trovo Edith che dà un'occhiata al frigorifero, sembra affamata. Mi siedo al tavolo e la osservo, ha uno sguardo malinconico.
"Smettila di fissarmi" dice mentre cerca di aprire una confezione di cereali,
"Chi altro devo fissare se non te?" le domando con la testa appoggiata al palmo della mano sinistra.
"Sai, è assurdo" sbuffa "a quest'ora dovrei essere in casa con mia madre che si lamenta perché non studio abbastanza per gli esami" ridacchia.
"Certa gente deve essere proprio idiota a lasciare del cibo in casa" indica la scatola di cartone.
"Chissà come si chiamavano queste persone" dico osservando una tra le tante foto poggiate sul mobile. Sono una coppia marito e moglie che abbracciano una bambina sorridente, la donna ha il pancione.
Edith da un'occhiata alla foto e mi risponde "ormai sono morte, che ti interessa? Fanculo a loro, fanculo a tutti"
"Non pensi mai a come dev'essere iniziata questa storia? Le nostre viste sono cambiate" dico io.
"Beh, la tua non è peggiorata, pomici con mio fratello" dice tranquilla mettendosi in bocca una manciata di cereali. La guardo stupita, come fa a saperlo?
"Oh, non fare così, si vede come ti guarda. A quanto pare gli piaci davvero, e non voglio vederlo soffrire, intesi? Sarò pure una steonza ma gli voglio bene lo stesso" annuisco imbarazzata.
"Lo dico solo perché lui ha sempre avuto successo con le ragazze, ma è sempre stato uno stronzo. Capisci? Vedeva una ragazza carina, le chiedeva di uscire e poi dopo una settimana si stufava e come per magia andava a cercarene un'altra" spiega Edith.
"Devo andare di là" dico, scappo nell'altra stanza, l'ha fatto apposta a dirmi tutte quelle cose, vuole solo che io e Christian rompiamo.
"Sei già sveglia?" parli del diavolo e spunta sempre fuori. Si gratta i capelli assonnato, si siede sulla sedia e mi scocca un bacio sulla guancia.
"Che c'è?" domanda, sembra offeso per il fatto che non mi sono voltata per salutarlo.
"Edith mi ha detto molte cose, sulla tua vita sentimentale" mormorò. Annuisce
"Si, sono stato con molte ragazze in precedenza, ma se è di questo che ti preoccupi tu non sei come le altre. Mi piaci davvero" dice guardandomi negli occhi. Mi sposto una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
"Christian, tu sei il mio primo ragazzo. Mi piaci davvero" gli accarezzo il viso. Mi bacia, le nostre labbra si uniscono. Una voce mi chiama dall'altra stanza.
"Carmen, dobbiamo preparare la colazione!" urla Mackenzie dalla cucina
"Eccomi" mi alzo e vado nell'altra stanza.
"Come hai dormito?" chiede lei
"Bene, ci voleva proprio dopo una notte così, però è strano. È sera e ci siamo appena svegliati" ridacchio. Vado a svegliare gli altri, ma sento un rumore. Proviene dalla porta.
Ciao ragazzi, finalmente sono riuscita a pubblicare questo capitolo. Spero vi piaccia. Siete curiosi di sapere a cosa appartenga questo rumore?
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