Mi indirizzo con Mike verso l'ufficio del preside, siamo pieni di domande ma nessuna di queste sembra che verrà soddisfatta. Intanto il preside è impegnato nel fare segno agli altri studenti di entrare nella palestra. Facciamo il nostro ingresso dalla porta color canarino che ogni 6 mesi il preside dipinge per evitare che si sporchi, faccio una smorfia di disgusto pensando al lavoro poco curato del pittore. Gli insegnanti ci chiedono di sederci, tra loro noto il mio professore di storia dell'arte, gli faccio un cenno e lui mi raggiunge.

"Lei è a conoscenza di ciò che sta accadendo?" cerco di alzare la voce nascosta da quelle degli altri studenti confusi e in preda al panico come noi.

"Non so nulla, mi dispiace. Stavo facendo ancora lezione quando la bidella è venuta a comunicarmi che dovevo evacuare la classe" annuisco e il professore torna dagli altri.

Siamo tutti ammucchiati, gli studenti che si trovano nella stanza con noi fanno cose diverse: chi guarda il cellulare, chi ascolta la musica con gli auricolari e chi guarda nel vuoto in cerca di una risposta come me. Da quando siamo nella palestra, il mio amico non parla, rispetto la sua decisione e mi giro dall'altra parte. Restiamo qui fino a tardi finché alle 5:30 l'altoparlante della scuola rimbomba tra le fragili pareti della stanza

"Di nuovo, buon pomeriggio cari studenti, vi abbiamo trattenuti qui perché stiamo seguendo le misure di sicurezza. Il preside ha deciso che per non spaventarvi potrete tornare a casa dalle vostre famiglie solo ed esclusivamente se accompagnati dai vostri genitori, tutori o altri parenti stretti. Grazie per l'ascolto e buona giornata".

"Finalmente!" esclamo, ma Mike sembra non prestarmi attenzioni, si alza e mi dice "vado in bagno" non faccio in tempo a rispondergli che è già scomparso.

Qui è finita la seconda parte della storia, spero vi sia piaciuta, per favore scrivetemi nei commenti cosa ne pensate, grazie