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17. La Mensa Parte 1

La sveglia suona alle 7:30 precise, oggi è sabato e i Gabriele si è fatto convincere da Mike a farci svegliare più tardi rispetto agli adulti. Mi sveglio con un forte mal di testa, come se la curiosità di ieri sera avesse scavato un buco nel mio cervello fino a che non mi sono svegliata. Sara sta guardando in aria.

"Buongiorno" esclamò entusiasta, ricevendo una fitta alla testa. Mi siedo sul letto e premo le mani sui miei capelli, come se mi aspettassi che così facendo mi passi il dolore. Sento un forte dolore alla pancia e mi dirigo in bagno, dopo aver finito di fare la pipì mi alzo, oh no, non è possibile! Non a me! La mamma mi aveva detto che probabilmente sarebbe arrivato quando sarei stata più grande, e invece ecco qui che vedo del sangue nel vater.

Esco dal bagno e vado in camera di Mackenzie che si trova di fianco alla mia.
"Kenzie!" urlo continuando a bussare alla porta. Mi apre con i capelli tutti spettinati e ancora assonnata, si stropiccia gli occhi, dopo aver capito che sono io inizia a parlare.
"Carmen, che ci fai quest'ora davanti alla mia camera?"
"Ho bisogno di te, mi è arrivato!!" esclamo iniziando a piangere, il mal di testa inizia a essere più forte.
Dopo il mio pianto isterico capisce
"Ah, certo. Beh non dovresti reagire così" dice tranquillamente.

Mi fa entrare in camera sua e continua con il suo discorso incoraggiante "dovresti essere felice, puoi concepire bambini" ridacchia fra sé e mi passa un assorbente.
"Intanto tieni questo, se te ne servono altri chiedi a me che chiedo a Lucia, oppure se ti senti pronta ad affrontare" la interrompo "credo proprio che mi rivolgerò a te" afferro l'assorbente e torno in camera. Sarah si sta vestendo.

Scendiamo a fare colazione e chiedo a Lucia qualcosa che mi faccia passare il mal di testa. Mischia delle erbe, le trita e poi me le fa bere. L'aspetto non è molto invitante, ma decido di berlo lo stesso, non vedo l'ora che mi passi. Dopo aver bevuto mi sento molto meglio. Vado a parlare con mio padre.

"Papà" gli tocco la spalla, si gira verso di me "buongiorno" mi sorride,
"Dovrei parlarti" sussurro "in privato". Andiamo a parlare in camera mia, mi osserva per un attimo e poi domada "sei pallida, stai bene?"
"Ho solo un pò di mal di testa, tutto qui" gli spiego. Annuisce, "che dovevi dirmi?" si siede davanti a me sul letto.

"Ieri pomeriggio stavo giocando con Sarah e ho trovato delle scale che portavano ad una porta chiusa da un grosso lucchetto, dopo la cena ho chiesto informazioni a Mike, lui non mi ha voluto dire nulla. Poi prima di andare a dormire ho sentito James che parlava a Gabriele di questa conversazione con Mike, ne hanno parlato come se nascondessero qualcosa di molto grande" gli racconto. Lui mi fissa per un pò e poi annuisce.

Si lecca le labbra e poi mi dice "ti credo, ma, se fosse qualcosa di stupido? Magari ti sei Immaginata qualcosa di troppo grande" conclude. "Vieni con me, ti farò vedere quella porta". Usciamo dalla camera e andiamo in giardino, lo porto fino alle scale.

"Eccoci" gli indico i gradini con la mano. Mi precede e arrivato all'ultimo gradino scende con me. La esamina e dice "interessante" si appoggia una mano sul mento, sembra essere incuriosito. Prova a spostare il lucchetto ma non ci riesce così mi dice di appoggiare l'orecchio alla porta mentre lui bussa. Appena compie l'azione sento delle urla soffocate che però assomigliano a sbraiti.

"Sento qualcuno sbraitare" dico "sembrano parecchio incazzati" ridacchio. Saliamo a chiamare James e lo portiamo alle scale, infastidito chiede
"Cosa volete?" guarda le porta e poi guarda noi due
"Dicci cosa c'è nella porta" gli ordina papa
"Non posso, non è sicuro. Abbiamo preso la chiave e l'abbiamo buttata via" mente appoggiandosi le mani ai fianchi. Papà tira fuori la pistola e gliela punta alla tempia
"Non ti conviene, sai? Qui dentro c'è qualcosa che non mi torna e tu ce lo spiegherai. Ora." lo guarda negli occhi, James deglutisce e poi mormora "non posso".

Papà inizia a schiacciargli l'arma sulla tempia sinistra, e James spaventato scappa da Gabriel. Dopo qualche minuto torna con un mazzo di chiavi, prende quella giusta. Aspetta un pò, respira profondamente e guarda mio padre spaventato, lui gli indica la porta con la testa e James apre la porta. Appena la porta inizia ad aprirsi il rumore aumenta. È peggio di ciò che pensavo.

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