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15. La Fattoria

Osservo la fattoria meravigliata, è estremamente come me l'aveva descritta Mike: circondata dai boschi e grande quanto un centro commerciale, beh direi che quest'ultimo dettaglio è un pò esagerato. Ciò che mi stupisce è il fatto che gli animali abbiano ancora la libertà di scorrazzare nel prato erboso, poi capisco il perché; a proteggere la struttura vi sono delle barriere di ferro arrugginito alte quasi 2 metri.

"Questa è la villa dello zio di Mike" dico a mio padre
"Come fai a saperlo?" domanda curioso.
"Non molto tempo fà mi aveva mostrato l'immagine di questo edificio. Voleva invitarmi un giorno" gli spiego. Lui annuisce e proseguiamo.

Vado ad aprire il cancello, ma è chiuso quindi decido di fare il verso. Da piccoli, io e Mike abbiamo ideato un verso che solo noi due conosciamo, quando sentiamo questo suono sappiamo che la persona che ci chiama è l'altro.

"Ululeleeee" grido in modo che possa sentirmi, lo ripeto per tre o quattro volte, ma dalla struttura non vedo uscire nessuno. Quando compare un uomo sulla cinquantina con un fucile pronto a sparare. Mi faccio avanti rivelando la mia identità.

"Signor Winston, sono io Carmen, l'amica di Mike!!" grido di nuovo per farmi sentire. Dopo qualche secondo sulla sua faccia compare un sorriso.
"Carmen!! Come stai? Mike aveva detto che saresti venuta. Sei qui per farci visita?" domanda l'uomo con voce roca,
"Si, anche perché mi sarebbe piaciuto venire qui, ma poi dopo ciò che è successo... Non si poteva mica fare 5 ore di strada fin qui, siamo anche in gruppo. Con tutti quei mostri in giro.

Hanno occupato casa nostra e non sappiamo più dove andare" concludo.
"Beh, qui alcune stanze si sono liberate, siete i benvenuti" mi invita.
"Davvero?? Oh, le siamo così grati signor James." rispondo io.
Dalla macchina escono anche Mackenzie, Donna e Edith con Sarah.
Le raggiungo per dirgli una cosa
"Ragazze, dobbiamo nascondere Sarah. Servono degli occhiali da sole molto scuri" dico alle tre.

"A che ci serve nasconderla? In fondo ci fa bene averla con noi, ci protegge" ribatte Mackenzie.
"Se loro la vedessero potrebbero non capire la sua importanza nella squadra, e magari la ucciderebbero" rispondo. Edith annuisce "questi sono miei, spero che le vadano bene" mi dà il paio di occhiali e li metto a Sarah.
"Sono perfetti. Grazie Edith" le sorrido. Finora non sono ancora riuscita a stabilire un rapporto con lei, ma chissà le cose potrebbero cambiare. Ci dirigiamo verso il portone e James ci fa entrare.

L'edificio all'interno è tranquillo, non ci sono segni di devastazione. Se qualcuno vivesse qui senza mai uscire di casa non si accorgerebbe nemmeno di quello che sta accadendo. In cucina trovo Mike che lavora.
"Mike!!" esclamò, si gira e mi abbraccia "Carmi" mi sorride con molta felicità.

"Temevo di non vederti più, mi sei mancato. Che fine hai fatto a scuola? Non ti ho più visto" gli domando. Quel requisito me lo sono fatta troppe volte, certe rovinava anche il mio sonno.
"È successo un casino a casa mia, mia madre mi ha chiamato perché mia sorella non stava bene" la sua espressione si fa triste
"È diventata una di loro?" chiedo anche se so già la risposta.
"Si, abbiamo provato di tutto ma..." conclude.

Annuisco, ho avuto esperienza con Anita. Apre il forno e tira fuori la teglia
"Vuoi assaggiare della crostata di marmellata alle albicocche?" chiede sorridente
"Certo!" rido io, la torta è davvero buona, dev'essere una distrazione per lui. Era molto legato a sua sorella Erica.
"È ora di mangiare, mi aiuteresti a portare i piatti?" chiede Mike, sembra indaffarato.
"Certo!!" mi carica le braccia di piatti e mi dirigo verso il salotto dove ad aspettarci vi è un grande tavolo appena apparecchiato.

Ritrovo Gabriele e Lucia i genitori di Mike e ci sediamo a tavola, ognuno di noi racconta ai padroni di casa cos'è successo prima di arrivare fin qui.
La sala è piena di foto di famiglia attaccate alle pareti marroni.
Presento Christian e Mackenzie a Mike. Sembrano molto allegri, ma noto qualcosa che non va in Christian. Non mi sembra molto felice di conoscere Mike, non capisco perché, lui è stato gentile. Alla fine del pranzo vado a cercarlo, lo trovo seduto sui gradini, sta guardando i boschi.

"Tutto bene?" mi siedo vicino a lui,
"Ti comporti in modo strano... Non ti trovi bene qui?" gli domando.
"Mike è il tuo ragazzo? Ho visto molta intesa " chiede
"mi hai risposto con una domanda quindi tecnicamente, non mi hai risposto" rido per sdrammatizzare.
"Comunque, Mike è il mio migliore amico" dico imbarazzata, credo di aver capito che intende.
"Se lui è il tuo migliore amico, io cosa sono?" domanda curioso.
"Beh, tu sei... Tu sei un'altra cosa... Sei..." vengo interrotta da Lucia che mi chiama per aiutarla a sparecchiare la tavola e la ringrazio col pensiero. Come farei a dire a Christian ciò che provo per lui? E se lui non provasse le stesse cose per me?











Ciao ragazzi, ci ho messo tanto con questo capitolo e mi è piaciuto molto scriverlo. Spero piaccia anche a voi?!! Buona lettura!!

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