Max e Anthony escono dalla camera con mio padre, ed è proprio quest'ultimo a darci il verdetto
"Pensiamo che sia meglio partire, se sono arrivati fin qui significa che ormai hanno occupato la zona". Siamo tutti preoccupati, dove andremo ora? Questi bastardi ci seguiranno dappertutto.

Prepariamo il necessario per il viaggio: acqua, cibo, armi, e ognuno porta per sé della biancheria e dei vestiti. Guardo l'orologio, sono le 5 di mattina, siamo stati svegli tutta la notte. Raggiungo Sarah in cucina.
"Sarah alzati, dobbiamo andarcene, proprio come hai detto tu" la prendo in braccio e la preparo per uscire. Mi guardano tutti strano, come se avessero paura che possa succedere qualcosa. Usciamo dalla porta, visto quello che abbiamo passato siamo pronti al peggio.

Usciamo dal cancellino, ma fuori ci sono i mostri.
"Merda, prima ce n'erano di meno, dobbiamo sbrigarci" dice Max. Stringo la mano di Sarah
"Tienimi per mano, tu prendi per mano gli altri" mi sussurra
"Sarah dice che dobbiamo prenderci per mano" gli altri sbuffando.
"Dille che se vuole fare il girotondo deve andarsene all'asilo" risponde Edith. Le tengo la mano e mi incammino dietro papà, inizio a correre
"Stai tranquilla, non correre e cammina lentamente" sussurra di nuovo la bambina.

La guardo stranita, come faccio a essere tranquilla se ci sono una decina di mostri davanti a noi? Ma lei mi tiene stretta la mano e sono costretta a stare al suo passo. Ci uccideranno. Ed è proprio in questo momento, passiamo vicino a uno di loro, ma lui anche se ci vede non prova nemmeno a saltarci addosso. Com'è possibile? Mi giro verso il cancello, Donna, Edith, Christian e Max mi guardano con la porta aperta.
"Cosa sta succedendo? Perché non ti fanno niente?" urla Edith.

Credo che sia merito di Sarah, invito gli altri a darmi la mano, formiamo una catena e camminiamo tranquillamente fino all'auto senza che ci accada nulla. Ad aspettarci vi sono due auto, nella prima guida Anthony e nella seconda Max. Io salgo nella prima con Donna, Edith, Sarah e MacKenzie. Nella seconda invece salgono gli altri uomini.

"Che è successo là fuori?" chiede Anthony prima di partire
"Non lo so, io stavo tenendo la mano a Sarah e... Insomma me l'ha detto lei" cerco di spiegare.
"Quella bambina deve rimanere con noi, ci serve" dice Mackenzie "se riesce a fare questo, chissà cos'altro può fare ancora" conclude.
"Credo che abbia qualche legame" dico "insomma, vi siete dati la mano e avete creato una catena che partiva da me. Io le tenevo la mano"
"Parli di magia? Cristo" commenta Edith.

"Non parlo di magia, o almeno credo, penso che sia lei la chiave" espongo la mia teoria.
"È assurdo" ridacchia mio padre.
La macchina parte e dal finestrino ci mettiamo a osservare le strade: è pieno di mostri che camminano senza speranza sulla superficie d'asfalto. Il sole è talmente caldo da accecarci. La radio trasmette "Relax don't do it" dei Frankie goes to Hollywood. Mi ricorda i pomeriggi estivi passati in camera mia a ballare con Mike.

Certe volte penso a lui, mi chiedo dove sia e se sia ancora vivo. Mi manca molto il mio migliore amico, siamo sempre stati insieme e lui mi è sempre stato accanto anche nei momenti più duri.
"Ci fermiamo per fare benzina" annuncia Anthony, papà e Max scendono per fare la guardia, a noi viene ordinato di restare sulla vettura.

Finito di fare benzina ripartiamo, il caldo aumenta e le risorse iniziano a finire. Ci vediamo costretti ad andare nel primo supermercato vicino. Dopo qualche minuto siamo giunti a destinazione. Facciamo scendere anche Sarah nel caso ci serva aiuto. Le porte sono spalancate e la maggior parte degli scaffali vuoti. Prendiamo le ultime risorse disponibili. Risaliamo in macchina e continuiamo il viaggio. Ci fermiamo davanti a una fattoria. La osservo meglio, mi è familiare. È la fattoria dello zio di Mike!!