Un amore vegetale
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QUESTA È UNA STORIA FATTA PER RIDERE, DOVE RACCONTO LE AVVENTURE D'AMORE TRA MICHELA (MichelaPoppi ) E DENIS (DenisNutu ) .
"Ma noi cosa siamo, precisamente?"
"Coglioni."
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29/09/16
Era un mercoledì d'autunno.
Le foglie stavano cadendo dagli alberi, lasciando spazio ad un'atmosfera abbastanza cupa. Il cielo era grigio, l'aria era intossicata di smog, ma Michela no.
Michela non era grigia, né intossicata.
Lei era verde.
Verde come le foglie ormai diventate marroni.
Verde come una rana.
Verde come una zebra.
Verde come un Teletubbies.
Si trovava nella propria camera a sorseggiare un po' di brodo di pollo, quando per poco non si strozzò.
Nel brodo c'era una carota.
Una carota così piccola da non essere vista.
Scaraventò la tazza a terra e la vide frantumarsi in mille pezzi.
La carota, si intende.
Piccoli pezzi di un vegetale color arancio iniziarono ad attaccarsi alle finestre della sua camera - anch'essa verde - fino a fermare il passaggio della poca luce che penetrava.
Michela era forte. Lei lottava.
Lottava sempre, in un modo o nell'altro.
Non appena la sua mano toccò il vegetale, questo assunse una nuova faccia.
Sembrava umano.
Si muoveva.
«Ma che... Cosa sei?» Michela era spaventata perché non aveva mai visto una Carota con la faccia.
«Piacere, Denis.» i pezzi della Carota si riunirono magicamente tutti insieme, così da ottenere l'ortaggio intero.
"Questa è la mia occasione per mettermi con qualcuno" pensò euforicamente Michela, ormai in astinenza da tanto tempo.
«Io mi chiamo Poppyz.» decise di non rivelare il suo vero nome, perché questo le sembrava decisamente più attraente per la Carota.
«Ti starai chiedendo se...» Denis iniziò a parlare, ma lei lo interruppe.
«Se mi voglio fare te? Sì, è esatto. Per favore.» i suoi occhi luccicavano e il suo petto si muoveva velocemente.
Stava andando in tachicardia.
«Oddio, ma stai male!» la Carota era saggia.
Michela non era in grado di parlare.
Stava malissimo.
La voglia di farsi Denis era così forte da farla morire lentamente.
«Ho chiamato un dottore, stai tranquilla!» disse la Carota.
Non saprei dirvi quanto tempo passò, ma alla fine qualcuno bussò alla porta.
"Sarà il dottore." Pensò Denis.
La porta verde si spalancò lasciando entrare una... Melanzana? Il dottore era una melanzana?
«Per fortuna è arrivata! È andata in tachicardia, la salvi! I fagioli mi attraggono.» Denis era sconsolato. Non avere le mani lo faceva stare male.
Si sentiva stupido (e lo era).
«Mi chiami Greta, per favore. Ora visiterò la sua fidanzata, ok?» la dottoressa spalancò la bocca verde di Michela e ci si infilò dentro, fino ad arrivare al cuore.
Passavano i minuti, ma lei non tornava indietro.
«EHI! Ma è ammuffita? È andata a male?» la carota Denis si stava spazientendo, non vedendo tornare il medico.
Passarono altri minuti, ma Greta non tornò.
Mai più.
«Oddio, oddio, cosa faccio?» a Denis stavano salendo istinti autolesionisti.
«Potrei tagliarmi le vene.» pensò ad alta voce.
«Ma non ho un coltello.» saltellò per tutta la stanza cercando qualcosa di appuntito, ma si imbatté in uno strano oggetto.
Era rettangolare.
Confezionato.
«Che sia... No, è impossibile.» Denis era sconvolto.
Mai e poi mai si sarebbe aspettato di incontrare la regina dell'orto.
«Oh, mia regina.» si chinò, procurandosi una crepa sul torace.
Il Kit Kat Sara lo guardò con aria di sufficienza, per poi tornare a torturare il Duplo Sergio.
«Per favore, mi aiuti!» Denis tentava di salvare il carciofo Poppyz, ma invano.
Nessuno lo aiutava ed era disperato.
E comunque sì, Poppyz era un carciofo, ma la Carota pensava fosse un fagiolo.
«Mi dispiace, sono impegnata.» Sara gli rispose e così torno sconsolato dalla propria amica.
La osservò attentamente e notò che i suoi occhi avevano colori diversi.
Perché sì, Michela aveva gli occhi aperti, nonostante fosse morta.
«Ti prego, non morire.»
Tutto sembrava perduto.
Denis iniziò a piangere, facendo colare il succo di carota negli occhi della ragazza.
Tanto le carote fanno bene alla vista, no?
***
Quando tutto sembrava perduto, Michela mosse leggermente le labbra, e Denis se ne accorse.
«Amore mio!» esclamò.
Michela era molto più grande di lui.
Di dimensioni e di età.
«Scusa... Ogni volta che qualcuno mi chiede di fare qualcosa di intimo il mio cuore accelera e vado in tachicardia.» il carciofo si sollevò lentamente da terra.
Denis rimase stupito ed estremamente commosso dalla spiegazione. L'aveva salvata con il suo succo.
«E quante volte ti è capitato finora?»
«Oh... Questa è la prima.»
La mente di Denis elaborò il tutto, e giunse alla conclusione che vivere con una zebra sarebbe stato più piacevole.
«Scusami, ma ho persino chiamato un medico - che tra l'altro hai sbranato - e sei rimasta inerme a terra, poi mi sono imbattuto nella regina che mi ha altamente snobbato perché voleva continuare a torturare un Duplo, ma per cosa poi? Io non ti ho neanche chiesto di baciarmi, figuriamoci di fare cose intime, come nuotare nudi nel brodo vegetale per i tortellini. Volevo solo darti una spiegazione per ciò che avevi visto.» la Carota fece spallucce.
La mente di Michela era in confusione, come sempre.
Le stava venendo un attacco di panico che la portò a tossire, per poi risputare la melanzana.
«Ma ti sembra il modo? Io ti aiuto e te mi intrappoli nel tuo... I carciofi hanno un corpo?» Greta era sconvolta.
«Cosa?!» Denis saltò in piedi e puntò il dito inesistente contro Michela.
Era convinto che fosse un fagiolo.
I suoi sogni erano stati infranti.
«Ma io... Io pensavo che tu fossi un fagiolo! Mi fai schifo!» Denis se ne andò lentamente dalla stanza, lasciando Greta e Michela da sole.
«Beh, me ne vado anche io.» guardò Poppyz con disprezzo e si avvicinò alla porta.
Rimase sola.
***
Epilogo
«Alessia, posso entrare?» la madre della bambina bussò alla porta, ma non appena vide la verdura a terra assunse una brutta espressione.
«Che c'è, mamma?» la bambina arrivò alle sue spalle, segno che non fosse stata in camera.
«Niente, oggi faccio per cena i tortellini in brodo.»
«Okay, mamma.»
Denis, Michela e Greta non erano riusciti a scappare.
La madre li raccolse e li lavò bene, per poi farli a pezzettini e buttarli nel brodo.
Mi ricordo che, prima che il coltello affettasse la carota, lei disse:
«Poppyz, ma cosa siamo noi?»
Michela non era ancora stata affettata e quindi riuscì a rispondere.
«Coglioni. Solo coglioni, credo.»
Denis non ebbe il tempo di rispondere.
Fu affettato, e dopo di lui Michela, e dopo di lei, Greta.
Erano morti.
L'unica in vita era regina Sar- ah, no.
«Uhm, che buono questo cioccolatino.» la bambina addentò la regina, mettendo fine al suo regno.
«Alessia, ma quante volte ti ho detto di non mangiare prima di cena?!» la madre entrò infuriata nella stanza e vide anche i resti del Duplo.
«Scusa, mamma.»
***
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IN MEMORIA
Tratto da una storia vera.
Gli ortaggi non sono stati maltrattati.
Si ringraziano:
Carciofo/Michela/Poppyz: MichelaPoppi
Carota/Denis: DenisNutu
Melanzana/Medico/Greta: blackcarson
Regina/Sara: SaraFiscal
Duplo/Sergio: SergioDeTomi
Brodo/Pollo: HelenSeclusion
Madre: PassioneLibri
Figlia/Alessia: ME.
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