Capitolo XVI
La mattina seguente mi svegliai sentendo dei gemiti deboli provenire da Severus. Faticavo ad aprire gli occhi, ancora assonnata. Cercai di socchiuderli, trovandomi davanti la sua figura tremante. Era rannicchiato su se stesso e mi stava dando le spalle. Evidentemente gli incubi continuavano a tormentarlo.
"Sshh, sshh..." sussurrai allora, carezzandogli la schiena e mettendomi a sedere.
Mi avvicinai al suo corpo, scuotendolo leggermente, ma lui continuava a tremare e a gemere. Severus non stava sognando, quelli erano i segni di una Cruciatus.
Lo girai, facendolo distendere sulla schiena. Scesi velocemente dal letto, andando in bagno e prendendo un piccolo asciugamano, imbevendolo d'acqua fredda.
"Cerca di fare respiri profondi."
Severus mi stava osservando con uno sguardo carico di dolore, mentre gli pressavo il panno fresco sul collo e sulla fronte.
Il suo corpo era percorso da spasmi e tremori e ad ogni respiro stringeva la mascella, per evitare di urlare.
"Resisti ancora un po'."
Mi serviva la Corrente della Tranquillità e molto probabilmente l'avrei trovata tra le scorte personali di Severus. Andai nel suo laboratorio, rovistando nel suo armadietto. Stavo quasi perdendo le speranze, quando intravidi una piccola boccetta con la pozione di cui avevo bisogno.
Tornai in camera, notando con sollievo che il tremolio era diminuito, anche se di poco.
Lo aiutai a mettersi seduto, giusto per fargli bere l'intruglio che gli avrebbe alleviato quei dolori atroci.
"Ecco, così, bravo. Ora cerca di riposare."
Sospirai leggermente, asciugandomi qualche lacrima che mi stava scendendo sulle guance. Odiavo vederlo soffrire. E questo perché? Perché aveva dovuto affrontare quella stupidissima missione da solo.
"Keela..." mormorò Severus, afferrando la mia mano nella sua e portandosela alle labbra.
Mi lasciò un bacio sul dorso, sorridendo appena.
"Non piangere, tesoro. Non è niente."
"No, non è vero. Cos'altro ti hanno fatto?"
"Non ti preoccupare." Bisbigliò stancamente, faticando a tenere gli occhi aperti.
Come facevo a non preoccuparmi? Aveva patito chissà quali altri incantesimi che avrebbero portato conseguenze spiacevoli e io non dovevo interessarmi? Sarebbe potuto morire cercando di catturare quei Mangiamorte da solo.
"Stai soffrendo le pene dell'inferno, Severus. Se fossi venuta anch'io, questo non sarebbe successo."
"L'unica cosa che mi importa, è che tu stia bene. Sopporterei altre dieci Cruciatus pur di saperti al sicuro."
Rimasi per un momento senza parole. Mi distesi al suo fianco, rimuginando su quello che aveva detto. Si era comportato come un idiota quando mi aveva proibito di accompagnarlo in missione, insultandomi e ferendomi.
Capivo i suoi motivi, ma non ero una ragazzina alle prime armi. Sapevo difendermi. Anche se i nemici erano degli assassini senza scrupoli.
Faticavo ancora a realizzare che Severus si fosse unito a Voldemort nella sua gioventù. Non era mai entrato nel dettaglio ed io non avevo insistito più di tanto. Ero a conoscenza del fatto che si fosse pentito ad un certo punto e che fosse passato dalla parte della luce, ma la mia conoscenza si fermava lì.
Aveva ucciso e torturato, obbedito agli ordini del Signore Oscuro. Aveva assassinato Silente. Solo che quando lo guardavo, non riuscivo ad associare la parola assassino a lui. Era così aggraziato nei movimenti, così riverente quando mi carezzava.
Era scorbutico e non particolarmente socievole, anche bastardo alle volte, ma non un mostro crudele.
Girai la testa, osservando i lineamenti duri e spigolosi del suo volto. Stava respirando profondamente, dopo essersi addormentato di nuovo.
Senza rendermene conto gli spostai una ciocca di capelli che gli ricadeva scomposta sul viso, fermando poi la mano sulla sua guancia.
Gli posai un piccolo bacio sulla mascella, avvicinandomi al suo corpo.
Mi asciugai le ultime lacrime mentre appoggiavo la testa al suo petto, il battito del suo cuore che mi cullava e calmava.
~☆~
Piton sospirò, guardando la figura addormentata di Keela. Aveva un ricordo vago di essersi destato in preda agli spasmi di una Cruciatus per poi ricadere tra le braccia di Morfeo.
Gli erano però rimaste impresse le sue lacrime. Si era preoccupata a tal punto da piangere per lui.
Nessuno aveva tenuto così tanto a lui. Si sentiva ancora un verme per averla trattata in quel modo orrendo. Era caduto nel panico e non aveva trovato una soluzione alternativa per non coinvolgerla nella missione.
Sperava solo che la loro relazione tornasse come prima. Riusciva sempre a rovinare tutto. Nemmeno un mese e ormai aveva minato la sua fiducia.
Keela lo aveva perdonato, ma sapeva che la ferita non era completamente sanata. Ci sarebbe voluto del tempo prima che si fidasse nuovamente e questo solo perché non aveva ragionato.
Sospirò di nuovo, alzandosi con un po' di fatica dalla poltrona sistemata vicino al camino: aveva tutti i muscoli rigidi e indolenziti.
Andò in laboratorio, chiamando un elfo affinché gli portasse un vassoio con la colazione. Voleva sorprendere Keela e soprattutto mostrarle tutta la sua gratitudine per quello che aveva fatto.
Aspettò pazientemente che l'elfo ritornasse con il suo ordine, prendendo nel frattempo una pozione antidolorifica. Gli sembrava di essere stato investito dal Nottetempo.
Di una cosa era sicuro: quel fine settimana non avrebbe lasciato i suoi alloggi privati. Magari avrebbe potuto convincere anche Keela a restare.
"Professor Piton, Winnie porta la colazione. Ora Winnie va."
Non fece nemmeno in tempo a ringraziarlo, che l'elfo era già sparito con uno schiocco di dita.
Sollevò un sopracciglio guardando il vassoio. Avevano pensato proprio a tutto: avevano sistemato in un piccolo vaso una rosa rossa e aggiunto i muffin preferiti di Keela senza che lui avesse detto nulla.
Come facessero a sapere quelle creature che Keela avesse passato la notte da lui rimaneva un mistero. Almeno poteva contare sulla loro discrezione. Se li avesse scoperti il ritratto di Silente, tutta la scuola ne sarebbe venuta a conoscenza. Il vecchio preside era particolarmente amante dei pettegolezzi.
Tornò in camera, trovando Keela seduta sul letto con le gambe incrociate. Aveva uno sguardo adorabile, mentre si stropicciava gli occhi per eliminare le restanti tracce di sonno.
"Stai bene?" Gli chiese subito, andandogli incontro.
"Sto bene."
Gli prese il volto fra le mani e si mise a cercare qualche segno che le stesse mentendo.
"Keela... Keela."
Lei si fermò per un momento, i suoi occhi lucidi che gli scrutavano anche l'anima.
Appoggiò il vassoio con la colazione sul comodino, per poi ritrovarsi Keela fra le sue braccia. Se lo avesse stretto ancora un po', gli avrebbe fratturato una costola.
Sentì lacrime calde inumidirgli il tessuto della maglietta e il suo corpo venire scosso da singhiozzi trattenuti a fatica.
Non immaginava di passare così la mattina dopo la rappacificazione.
Cercò di consolarla, abbracciandola a sua volta e massaggiandole la schiena.
Non sopportava vederla piangere.
"Sshh, sshh, mi riprenderò."
Si sentiva uno straccio, i muscoli erano doloranti e c'era la possibilità che durante la giornata si manifestassero di nuovo gli spasmi della Cruciatus, ma, se si fosse concesso qualche bagno caldo e una pozione rilassante, poteva evitare ulteriore dolore.
Keela era una medimaga, quindi non avrebbe avuto senso mentirle. Si sarebbe ripreso, come ogni volta. Durante la guerra aveva sopportato torture peggiori, ma questo lei non poteva nemmeno immaginarlo.
Si staccò, asciugandosi rabbiosamente il volto rigato dalle lacrime.
"Lo so che ti riprenderai. Ma non sopporto vederti soffrire. Capisci che se fossi venuta anch'io avresti potuto evitare tutto questo?"
Evidentemente la loro discussione sulla missione non si era conclusa la sera prima.
"Se fossi venuta, probabilmente in questo momento saremmo in due a soffrire le conseguenze della Cruciatus."
Keela stava per rimbeccarlo, ma lui le posò l'indice sulla labbra, zittendola.
"Il mio comportamento non è difendibile in alcun modo. Ho sbagliato. Ma non metterò in discussione i miei motivi."
"Continueremo a bisticciare in eterno su questo, non è vero?"
Piton alzò un angolo della bocca, attirando Keela nel suo abbraccio e posandole un bacio sulla fronte.
"Probabile."
Lei sospirò, abbracciandolo a sua volta e carezzandogli lentamente la schiena.
"Grazie per la colazione." Sussurrò poi al suo orecchio, baciandogli il collo.
Sarebbe rimasto fra le sue braccia in eterno. Sentiva le sue curve morbide premere contro di lui, il suo calore e il suo profumo delicato lo avvolgevano.
Continuavano a rimanere intrecciati, in silenzio. Respiravano profondamente, l'unico rumore nella stanza era il ticchettio dell'orologio.
Piton faceva scorrere le dita fra le sue ciocche morbide, sentendola mormorare rilassata.
"Severus..."
"Mmhh?"
Stava aspettando che gli facesse una domanda o che gli dicesse quello che le stava passando per la mente, ma spostandosi leggermente per guardarla negli occhi, la vide sorridere.
Sollevò un sopracciglio e Keela in risposta agganciò le braccia al suo collo, alzandosi in punta di piedi per raggiungere le sue labbra e baciarlo.
Rimase sorpreso dall'ardore e dalla passione improvvisi: prima dell'abbraccio sembrava volesse prenderlo a schiaffi per la sua testardaggine. E ora la sua lingua era intrecciata alla sua e cercava di dominare il bacio.
Si separarono troppo presto, senza fiato. Keela continuava a posargli baci leggeri lungo la mascella, tracciando una scia fino alla sua bocca.
Gli lasciò un ultimo bacio casto, per poi staccarsi definitivamente.
"Sei testardo come un mulo, quindi non insisterò più su questa missione. Ma devi capire che d'ora in poi non dovrai affrontare più nulla da solo. Siamo una coppia. E, che ti piaccia o no, io ti aiuterò."
"Scusa per tutto quello che ti ho fatto passare."
Si abbracciarono di nuovo e per la prima volta in quella mattina la sentì rilassarsi, come se tutta la tensione fosse evaporata in quell'esatto istante.
~☆~
"Adoro questi muffin." Sospirai addentando il dolcetto ricoperto da un leggero velo di caramello.
E mangiarli davanti al camino scoppiettante appoggiata al petto di Severus era ancora meglio.
"È stata un'idea del tuo elfo di fiducia." Mi rispose lui, sorseggiando una tazza di the.
"Winnie?"
Severus annuì, per poi sporgersi oltre la mia spalla e dare un morso alla mia colazione.
"Sei un animale." Risi allora, finendo ciò che era rimasto del muffin. "Non eri tu quello che alla mattina beveva solo del the?"
"Avevo un certo appetito."
"Sei anche pervertito." Dissi infine divertita, girando leggermente la testa e posandogli un bacio a stampo.
Mi leccai le labbra, sentendo il gusto dolce del the che si fondeva con quello del caramello.
"Mmhh, dovresti mangiarli più spesso. Hai un buon sapore."
Severus sollevò un sopracciglio, per poi afferrarmi il polso e avvicinare la mano al suo volto. Tenendo gli occhi fissi nei miei, si portò alla bocca l'indice, succhiandolo e leccandolo. Fece la stessa cosa con il pollice, eliminando ogni traccia di caramello.
Strinsi involontariamente le cosce, eccitata dalle sue azioni provocatorie e dal suo sguardo.
Sembrava volesse mangiarmi.
"Non puoi guardarmi così." Mugugnai nascondendo il volto nell'incavo del suo collo.
"Ti eccito?"
Io annuii, mordendogli in risposta la pelle delicata della cicatrice.
Lui mormorò qualcosa che non riuscii a capire, abbracciandomi più forte.
"Baciami."
Mi incollai alle sue labbra, intrecciando anche le dita fra i suoi capelli, approfondendo subito il bacio.
Sentii Severus irrigidirsi nel mezzo dello scontro di lingue, gemendo per una fitta di dolore.
Si staccò ansimando, borbottando infastidito.
"Andiamo a farci un bagno caldo." Gli dissi infine, baciandogli la punta del naso. "Hai bisogno di rilassare i muscoli."
"Si può fare."
Si alzò con un po' di fatica dal tappeto, tenendosi la schiena per non sentire troppo dolore.
Lo seguii subito e, non appena riempì la vasca con uno sventolio di bacchetta, Severus mi porse la mano per entrare.
Mi accomodai e lui si posizionò davanti me. L'acqua calda era piacevole sulla pelle, una sensazione indescrivibile.
Cominciai a massaggiargli le spalle, scendendo con le mani bagnate lungo i muscoli della schiena, cercando di sciogliere i nodi di tensione. Era teso come una corda di violino.
"Va un po' meglio?"
"Sì." Mormorò lui, rilassato.
Continuavo a fare movimenti lenti e circolari, fermandomi sui punti che gli davano più fastidio. La Cruciatus era uno degli incantesimi che più odiavo: gli effetti non si potevano evitare con qualche pozione. Alleviare sì, ma evitare no.
Dopo un po' mi fermai, facendolo appoggiare al mio petto. Gli posai un bacio sulla tempia, sorridendo felice quando cominciò a tracciare ghirigori sulla mia coscia.
Per stuzzicarlo posizionai le mani sui suoi fianchi, solleticandogli il basso ventre.
Severus scattò in avanti, facendo uscire un po' di acqua dalla vasca. Mi misi a ridere: difficilmente riuscivo a sorprenderlo e questa era una di quelle poche volte.
"Non avvicinarti troppo." Disse solamente, bloccandomi i polsi.
"Ti eccito?" Gli feci il verso allora, ripetendo la stessa domanda che mi aveva posto lui in precedenza.
"Secondo te?"
Mi sporsi leggermente, vedendo subito il membro duro fra le sue gambe. Qualcuno aveva gradito il mio massaggio...
~☆~
Piton sarebbe rimasto in eterno fra le braccia di Keela, cullato dal suo respiro e dall'acqua calda.
Si sentiva molto più rilassato, complici anche i suoi massaggi. L'unico aspetto negativo era il costante formicolio al basso ventre. Non doveva pensare al corpo nudo di Keela, tutto bagnato, scivoloso... doveva smettere assolutamente di pensarci. E se lei avesse continuato a solleticarlo il suo desiderio non sarebbe di certo diminuito.
"Oggi pomeriggio c'è la partita di quidditch. Vieni a vederla o preferisci riposarti?"
"Ho intenzione di rimanere nelle mie stanze per tutto il fine settimana." Sospirò allora, cominciando a carezzare la sua coscia morbida.
Dato che in quei due giorni erano in vena di chiarimenti, poteva approfittarne per togliersi un dubbio che lo accompagnava da quando stava insieme a lei.
"Keela..."
"Dimmi." Gli rispose lei gentilmente, dandogli un piccolo bacio sulla guancia.
"Perché io?" Le domandò a bruciapelo, senza tanti giri di parole.
"In che senso?"
"Ci sono molti maghi più belli e attraenti di me, soprattutto con un carattere migliore. E tu scegli me."
"Beh, Severus, la lista è lunga." Iniziò Keela, sorridendogli.
"Sei intelligente e per me sei attraente. Ammetto che il tuo carattere è un po' difficile, ma anche il mio non è facile... ho bisogno di qualcuno che mi tenga testa insomma. E poi sei tenebroso, proprio un bel Serpeverde."
"Capito." Disse Piton solamente, pensieroso.
Però... una dichiarazione d'amore in piena regola.
"Sei vuoi continuo..." rise lei dopo la sua risposta. "Hai una voce che adoro, amo i tuoi abbracci e gli occhi sono la parte che preferisco di te."
"Pensavo che la parte che preferissi fosse leggermente più a sud." Fece maliziosamente, aspettando una sua reazione.
"Hai ragione Severus... quello è un altro grande punto a tuo favore."
Gli sfuggì una piccola risata, subito interrotta da una fitta di dolore alla spalla destra.
Maledette Cruciatus. Si sarebbe dovuto imbottire di pozioni calmanti per non avere un altro attacco di spasmi. Forse aveva sottovalutato la potenza degli incantesimi, ma sarebbe sopravvissuto.
Si appoggiò con cautela su Keela, che lo abbracciò, circondandogli il petto con le braccia. Gli posò diversi baci sul collo, per cercare di fargli dimenticare le sue sofferenze.
"Sai cosa ho letto?"
"Mmhh?"
Gli piaceva il suo tono: era diventato improvvisamente più roco e sensuale. Era la voce da camera di Keela. Di certo approvava questo cambiamento. Già si pregustava qualcosa di piacevole.
"Un orgasmo rilassa i muscoli meglio di qualsiasi pozione."
Piton non potè far altro che chiudere gli occhi quando sentì la sua mano bagnata scivolare e avvolgere il suo membro turgido in una dolce morsa.
"Sei tu la medimaga, Keela."
_____________________
Spazio autrice
Ciao a tutti! Scusate questo ritardo di mesi, ma ho dovuto stravolgere il capitolo. Poi ho avuto impegni, l'ispirazione mancava, ma ora sono riuscita a concluderlo.
Il prossimo capitolo lo pubblicherò a breve, dato che ha bisogno solo di pochi ritocchini.
Vi è piaciuto? Un po' di acciacchi dovuti alla cocciutaggine di Severus, ma tornerà in forma.
Detto questo vi saluto, se avete il tempo lasciatemi pure una recensione, mi fanno sempre molto piacere. Alla prossima! :)
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro