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5

La mattina di Natale, Frank si svegliò sentendosi abbastanza stupido per le scenate da drama queen del giorno prima.

Di solito non era così lunatico, ma l'insieme di cambiamenti e novità l'avevano messo un po' in difficoltà.

Quando andò in cucina c'era già Elena ai fornelli e Hazel seduta a far colazione con una fetta gigante di pandoro.

"Pandoro? Di prima mattina?" storse la bocca lui, ma sorrideva.

"Siamo un paese democratico e ognuno mangia quello che vuole." Ribattè Hazel.

"Va bene, mi scusi. Buon Natale."

"Anche a te." Sorrise lei.

"I regali li apriamo quando si sveglia Marte." Annunciò Elena. "Auguri Frank."

Lui sorrise, sedendosi a tavola. "Auguri." Disse, prendendosi una cucchiaiata piuttosto abbondante di Nutella.
"Giusto per essere sani... e poi dici a me." Commentò Hazel.

Hazel aveva adorato gli orecchini. L'aveva abbracciato sorridendo e lui aveva ricambiato, sorpreso.

Lei invece gli aveva regalato un libro molto bello, sugli animali.

Lui ed Hazel stavano ancora ammirando i regali, mentre Marte ed Elena erano in cucina, quando si sentì suonare il telefono fisso.

Quasi nessuno li chiamava da lì, ormai, e Frank si era quasi dimenticato della sua esistenza: "Vado io." Si offrì, alzandosi in piedi e sorprendendo perfino se stesso.

"Pronto..." rispose, incerto, quando ebbe sollevato la cornetta.

"Ciao." Disse una voce maschile dall'altro capo: "Posso parlare con Hazel?"

"Ok..." disse lui, perplesso. "Hazel." La chiamò. "Vogliono te." Disse quando lei lo raggiunse, porgendole il telefono.

Hazel lo guardò, aggrottando le sopracciglia e prendendolo.

Lui la vide rabbuiarsi non appena la voce dall'altro lato parlò.

Rimase in silenzio per un po' di tempo, mordendosi il labbro, e poi gli passò il cellulare con un gesto secco.

Aveva gli occhi lucidi. Si girò e se ne andò.

"Haz?" chiese lui, incerto.

Visto però che la voce dall'altro lato stava ancora parlando si riportò il telefono all'orecchio, arrossendo. "Ehm... chiunque tu sia. Mi ha lasciato il telefono in mano e se n'è andata."

Il tipo sospirò: "Immaginavo."

"Posso sapere chi sei?" chiese Frank, curioso.

"Suo fratello." Disse semplicemente lui. "Nico. Piacere."

"Ok." Disse semplicemente lui, che stava ancora cercando di assimilare le informazioni. "Piacere. Frank."

Non sapeva bene cosa dirgli in realtà. "Vuoi che provi a..." lasciò cadere la proposta, sentendosi idiota.

Strano.

"Come sta?" chiese invece Nico.

"Bene... credo. Spero." Disse Frank.

Se non altro il ragazzo sembrava a disagio quasi quanto me.

"Si sta ambientando?"

"A me sembra di sì." Disse Frank, incerto: "Ma io non sono lei."

"Sei suo fratello?"

A Frank la parola fratello fece una sensazione strana.

"Forse più amico che fratello." Disse, sinceramente.

Nico rise. "Potresti dirle che mi dispiace?" chiese tornando serio.

"Ok..." rispose, sempre più perplesso.

"Grazie." Disse Nico. "Buon Natale." Aggiunse.

"Anche a te." Rispose Frank.

Nico mise giù e Frank sospirò. Ora veniva il difficile.

Odio rompere le scatole quando una persona sta male. Davvero. Solo che prima o poi avrei dovuto dirglielo.

"Hazel..." chiese titubante fuori dalla porta, bussando.

"Avanti..." disse.

Lei era seduta sul letto e fissava il vuoto, le cuffiette nelle orecchie, la musica ad un volume piuttosto alto.

Frank le si sedette vicino, non sapeva bene cosa dire, quindi rimase in silenzio.

Dopo un po' però, si schiarì la voce. "Ha detto di chiederti scusa..." disse, terribilmente a disagio.

"Immaginavo." Commentò cupa.

"Se ti va di parlarne... A volte aiuta." Disse, raccogliendo tutto il coraggio che poteva.

Hazel gli sorrise. "Grazie, Frank. Magari più avanti."

Lui annuì. "Quando vuoi."

Rimasero in silenzio per un po'.

"Che musica stai ascoltando?" le chiese, per cambiare discorso.

Hazel sorrise. "Musica vecchia. Queen, in questo momento."

Frank ricambiò il sorriso: "Bellissimi. Io ascolto un po' di tutto." Aggiunse.

Lei annuì. "Allora fra poco la casa si riempie?" chiese poi, curiosa.

Frank sospirò: "Esattamente."

"Non sembri felice." Disse, sorridendo.

"Parenti che continuano a sbaciucchiarti e a sommergerti di critiche e complimenti e domande, e bambini che qualsiasi cosa tu faccia non va bene..." si lamentò.

Hazel ridacchiò: "Beh, oggi dovremo sopportarlo in due."

Frank sorrise: "In realtà ho intenzione di scappare non appena tutta l'attenzione sarà rivolta a te."

"Ehi!" sbuffò lei, tirandogli una spinta amichevole. "Guarda che mi vendico, eh."

Frank inarcò un sopracciglio: "E come?" chiese, ridendo.

"Non ti conviene sfidarmi, Zhang." Decretò, guardandolo con aria pericolosa.

Lui rise: "Ok. Vediamo." Disse, divertito.

Vennero interrotti dal campanello che suonava.

"Parli del diavolo..."

Hazel lo guardò: "Vuoi davvero fare la gara?"

Lui annuì.

In realtà una parte del mio cervello stava urlando qualcosa come: "No, idiota, idiota, idiota, te ne pentirai." Ma per una volta ho deciso di ignorarla.

Lei gli sorrise, per poi aprire la porta della camera ed andare a conoscere quelli che ormai erano anche i suoi parenti.

Frank la seguì. Forse questo pranzo di Natale sarebbe stato meglio del solito.

C'è da dire che ci siamo divertiti a cercare di attirare l'attenzione l'uno sull'altro.

Commenti ad alta voce, discorsi tra di loro praticamente urlati per farlo sentire agli altri.

Hazel era diecimila volte più brava e sicura di sé, ma tanto, essendo quella nuova, attirava già abbastanza da sola l'attenzione.

Quando una zia le ri-iniziava a fare domande su scuola eccetera e la cosa diventava una questione di famiglia, Frank la osservava in disparte, sorridendo divertito.

Quando lei incrociava il suo sguardo alzava gli occhi al cielo e con le labbra mimava: "Me la pagherai."

Il colpo vincente, infatti, lo sferrò lei. "Quindi sei fidanzato?" gli chiese ad un certo punto, con voce innocente e tono molto più alto del normale.

Tipo... tutti si girarono a guardarlo.

"Ok." Le sussurrò lui, rosso: "Tregua. Hai vinto."

Hazel scoppiò a ridere, visibilmente soddisfatta.

Okay. Siete liberissimi di ammazzarmi per la lunga assenza di esattamente un mese.

Non avreste tutti i torti. Inoltre il capitolo mi piace molto meno del solito.

Solo che un po' ispirazione zero, un po' la pigrizia... Faccio sempre fatica a scrivere regolarmente.

Vi ringrazio comunque se siete rimasti lo stesso, e se non avete rimosso questa storia dalla biblioteca e dalla memoria.

Grazie anche per tutti i vostri commenti, che, davvero, fanno tanto.

Spero che stiate tutti bene.

Ciao <3 

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