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Damianos doveva aspettarselo che la vita da re sarebbe stata tutt'altro che semplice. Eppure dopo tutta la fatica che c'era voluta per riconquistarsi il trono che gli spettava di diritto, immaginava che il resto sarebbe stato acqua fresca in confronto.
Arrivato a fine giornata, distrutto da estenuanti e interminabili riunioni, non ne era piรน cosรฌ sicuro. Avrebbe preferito di gran lunga trovarsi su un campo di battaglia e fare ciรฒ che gli riusciva meglio ovvero combattere. Ma regnare non significava solo saper brandire una spada e sbaragliare eserciti. Aveva felicemente dimenticato l'esistenza di una parte burocratica.
Sospirรฒ di sollievo quando potรฉ sciogliere l'udienza. Non aspettรฒ neppure che Nikandros gli facesse rapporto. Liquidรฒ i presenti e si affrettรฒ ad andarsene prima che chiunque altro potesse fermarlo. Se avesse sentito qualcuno rivolgergli ancora la parola avrebbe dato di matto. Un mal di testa martellante lo torturava senza pietร , segno che aveva raggiunto il limite massimo di sopportazione.
Raggiunse le sue stanze senza troppi problemi, entrรฒ e si chiuse la porta alle spalle, escludendo i problemi del regno dalla sua vita almeno fino al mattino seguente.
"Che nessuno mi disturbi," aveva raccomandato alle due guardie che presidiavano i corridoi, onde evitare qualsiasi spiacevole interruzione. "A meno che Akielos non sia sull'orlo della guerra."
La camera era stranamente silenziosa e Damen percepรฌ una sensazione di vuoto, come se mancasse qualcosa. O qualcuno. L'unica presenza che avrebbe accettato in quel momento non era lรฌ.
Superรฒ la scrivania, cercando di non far cadere lo sguardo sulla pila traballante di scartoffie su cui prima o poi avrebbe dovuto concentrare la propria attenzione.
Si lasciรฒ cadere sul letto a baldacchino e sprofondรฒ sul materasso, tra le coperte e un numero spropositato di cuscini. La stanza era un punto d'incontro tra lo sfarzoso arredamento veriano e quello akielonese, piรน spartano. Pochi mobili, giusto lo stretto necessario, compensati da un letto matrimoniale dallo stile decisamente pomposo e tappeti arabescati su cui rischiava sempre di inciampare.
Mentre era perso nella contemplazione del soffitto udรฌ una voce che conosceva fin troppo bene e che sperava di sentire.
"Finalmente sei tornato. Ti aspettavo da un po', credevo ti stessero trattenendo contro la tua volontร ."
Damen si girรฒ su un fianco e scorse la figura longilinea di Laurent che lo osservava con vivo interesse. Indossava una semplice camicia bianca che spuntava fuori dai pantaloni. Aveva giร districato tutti i lacci e la sua espressione era rilassata.
"In effetti... Stavo pianificando di fuggire mentre nessuno guardava." Lo sguardo di Damen si concentrรฒ soprattutto sulla pelle scoperta del collo, le spalle e la clavicola.
"Peccato che tu sia negato per le fughe," replicรฒ Laurent, facendosi avanti. "Mi sono messo comodo, se non ti dispiace."
Non mi dispiace affatto, pensรฒ Damen, trattenendo il respiro mentre Laurent si faceva ancora piรน vicino.
"Vieni a letto," lo incoraggiรฒ, prendendogli la mano.
"Ho altri programmi in realtร ..." Il tono di Laurent tradiva una certa malizia.ย
ย "Che ne dici di un bel bagno caldo ?"
Era una proposta allettante a cui Damen non seppe rifiutare. In quelle occasioni si ritrovava a pendere dalle labbra di Laurent.
Fu lui allora a prenderlo per mano e a convincerlo ad alzarsi. Lo condusse nella stanza attigua dove li attendeva una vasca giร riempita, brocche, morbidi teli, sali e olii profumati.
Laurent era a un soffio di distanza da lui. Un attimo dopo gli aveva sfilato la spilla senza battere ciglio e Damen, felice di liberarsene, sentรฌ il chitone scivolargli via di dosso. Per Laurent non era la prima volta che lo vedeva cosรฌ ma non riusciva comunque a impedirsi di arrossire.
Damen fece per ricambiare il favore ma Laurent si scostรฒ. "Non ti preoccupare, faccio da solo." Lo osservรฒ sbottonarsi rapidamente la camicia e levarsi gli ultimi strati di tessuto.
Erano alla pari, l'uno di fronte all'altro. Damen saggiรฒ con un dito la temperatura dell'acqua. Era calda e iniziรฒ a pregustare di immergersi in quel tepore, rilassare i muscoli e far scemare la tensione accumulata. Una prospettiva ancora piรน piacevole se in compagnia di Laurent. Lui perรฒ esitava, perso in chissร quale pensiero. Damen cercรฒ di scuoterlo dal torpore con un bacio. Finalmente Laurent si decise a parlare.
"Girati." Il tono non era quello di chi impartiva un ordine quanto piรน un'esortazione.
Damen ubbidรฌ, dandogli le spalle. Capรฌ le vere intenzioni di Laurent quando sentรฌ il tocco delicato dei suoi polpastrelli sulla schiena. Una carezza vellutata in confronto alle sferzate della frusta, impresse in maniera indelebile sulla carne. Per quanto Paschal si fosse prodigato a medicarle, le cicatrici sarebbero rimaste come monito per ciรฒ che era successo e che mai sarebbe potuto cambiare.
Faceva male a entrambi. A Damen perchรฉ era il pesante fardello che si portava appresso in ricordo della sua momentanea condizione di schiavitรน. A Laurent perchรฉ si riteneva l'artefice e lo faceva sentire in colpa. Un Laurent diverso, ormai sepolto con il passato, accecato dall'odio e dal desiderio di vendetta lo aveva ridotto cosรฌ.
Damen non si aspettava quel gesto del tutto nuovo. Alle terme di Lentos avevano vissuto un momento simile in cui avevano riesumato vecchie ferite. Anche quella volta gli aveva sfiorato le cicatrici ma non le aveva mai baciate. Erano baci quelli che sentiva su di sรฉ. Non poteva voltarsi per vedere ma la percepiva chiara e forte la sensazione che gli provocรฒ un brivido lungo la spina dorsale. Solo Laurent e la consapevolezza di ciรฒ che avevano passato riuscivano a farlo sentire in quel modo. Inerme e spogliato di ogni sua difesa.
Lรก dove la frusta aveva colpito le labbra si posavano, un toccasana per la pelle olivastra e martoriata, forse nella vana speranza di poterla rimarginare. Laurent andรฒ avanti finchรฉ fu sicuro di non averne saltata nessuna.
Damen avrebbe voluto parlare ma qualsiasi parola gli sembrava inopportuna per cui, quando si accorse che non aveva ancora finito, lo lasciรฒ fare.
Laurent si spostรฒ davanti a lui, una mano sulla spalla dove si trovava un'altra cicatrice, anch'essa intrisa di ricordi.
Auguste. Il nome che aleggiava tra loro insieme al suo fantasma e all'eco di un combattimento lontano. Lo stesso combattimento che aveva decretato la vittoria dell'uno e la morte dell'altro, caduto dignitosamente non senza difendersi. Con le ultime forze rimaste il fendente aveva trapassato la spalla di Damen. Troppo poco per essere letale ma abbastanza da lasciare il segno.
Laurent riservรฒ lo stesso trattamento anche a quella ferita. Damen trattenne il fiato.
Sapeva cosa voleva dire quel bacio, era un muto perdono.
Poco piรน in basso un'altra cicatrice ancora, anch'essa dono sgradito di un fratello. Il suo. Era accaduto anni fa, quando Damen era poco piรน che un bambino ancora troppo goffo per maneggiare una spada vera e troppo ingenuo per capire le vere intenzioni di Kastor. Era stato solo il preludio del suo piano culminato con la congiura che l'aveva condotto in catene a Vere.
Per quanto si ostinasse a negarlo, il suo tradimento gli aveva fatto male. Una metaforica pugnalata che aveva finito per concretizzarsi.
La mano di Laurent scese lungo il suo addome. La cicatrice all'altezza dello stomaco era ancora fresca e non del tutto rimarginata. A pensarci bene era la prima volta che la guardava direttamente, senza lo strato di bende. Era da poco che gli avevano tolto i punti dopo averlo subissato di raccomandazioni. Salire a cavallo era fuori discussione, cosรฌ come dedicarsi alla lotta o a qualsiasi altra azione non strettamente necessaria che implicasse uno sforzo. All'inizio Damen aveva creduto che sarebbe morto di noia in quel palazzo, facendo avanti indietro per i corridoi.
"Fa male ?" gli chiese Laurent, pur dando per scontata la risposta.
Certo che faceva male. Ma non quanto il ricordo di quel giorno. La prospettiva di morire per mano del fratello, lui immerso nel suo stesso sangue, Laurent che piangeva al suo capezzale. Poi il sollievo della guarigione e di potersi finalmente godere la tanto agognata pace.
"No," mentรฌ.
"Bugiardo." A Laurent non si poteva nascondere nulla, neppure la minima esitazione. "Con me non devi mentire."
Lasciando da parte la memoria dolorosa dei fratelli, Laurent accennรฒ un vago sorriso quando raggiunse la gamba destra.
"Nicaise ?" Era una traccia appena visibile e un occhio non attento non avrebbe saputo dire che era stata causata da una forchetta piantata con tutta la forza che un quattordicenne aveva a disposizione.
"ร raro cogliermi di sorpresa ma lui ci รจ riuscito." Ricordava benissimo di essere saltato sulla sedia con la forchetta ancora nella carne. Eppure non era stato capace di arrabbiarsi, non con un ragazzino che semplicemente sfruttava tutte le sue armi a disposizione per sopravvivere.
Laurent non aveva cosรฌ tante cicatrici visibili. L'unica era sulla spalla dove Govart aveva calato il suo coltellaccio. Paradossalmente se l'era cavata con poco visto quello che avrebbe potuto fargli mentre era legato. Eppure Laurent, sanguinante e con un osso dislocato, era comunque riuscito a mettere fuori gioco Govart e liberarsi. L'ennesima riprova che la sua mente intricata non poteva essere sottovalutata.
Le ferite piรน profonde e dolorose perรฒ Laurent le serbava nell'animo. Anche se la causa dei suoi mali era ormai morta, era quasi impossibile scacciare via le conseguenze delle sue azioni.
Damen lo vedeva lavarsi la pelle con foga fino a scorticarsela e lo sentiva agitarsi nel sonno in preda agli incubi, anche se Laurent non avrebbe mai ammesso di avere bisogno di aiuto.
Ricambiรฒ le carezze con la gentilezza un po' goffa che possedeva.
Non c'era nulla di sensuale o malizioso in quei gesti. Conoscevano i corpi l'uno dell'altro a memoria ma era come se li stessero scoprendo per la prima volta nei punti piรน sensibili. Due anime spezzate che si tenevano in piedi a vicenda. Pian piano stavano rimettendo insieme i pezzi ma era un lavoro lungo che necessitava tempo.
Forse non sarebbero mai guariti del tutto ma finchรฉ erano insieme andare avanti sarebbe stato meno difficile.
"L'acqua si raffredderร ," fece notare Laurent, il capo appoggiato al petto di Damen.
"Non importa."
"A me sรฌ. ร per questo che siamo qui. Godiamoci il momento."
Damen non se lo fece ripetere due volte.
Light will guide you home
And ignite your bones
ย I will try to fix you
Note autrice :ย
Con un prompt come Wounds non potevo non metterci un pochino di angst. Ma non troppo eh, compensato dalla solita dolcezza che contraddistingue i loro momenti insieme.
Si parla di vecchie ferite e ho pensato di delineare un momento sรฌ intimo ma slegato dalla passione pura e semplice. Sono i gesti carichi di significato a parlare per loro, quelle cicatrici che portano con sรฉ il fardello del passato. O almeno questo era il mio obiettivo. Temo di essermi persa nel finale perciรฒ non sono pienamente soddisfatta.ย
Chiedo un parere a voi lettori, il feedback per me รจ molto importante. Spero vi sia piaciuta ! Anche le critiche, purchรฉ costruttive, sono ben accette.ย
A domani, con un altro alternative universe.ย
Bแบกn ฤang ฤแปc truyแปn trรชn: Truyen247.Pro