Mentre il sole sta tramontando, io mi trovo nella palestra di uno dei migliori edifici di mio padre e fidatevi, fare flessioni di continuo con sopra una ragazza non è affatto facile.
«Dai Matteo altre dieci e poi passiamo agli addominali.» mi ordina Davina subito dopo aver suonato quel fastidioso fischietto il cui suono mi rimbomba in testa ogni diavolo di giorno.
«Ah, è vero, ci sono anche gli addominali.» dico svogliato e ansioso.
Mi sdraio ai suoi piedi ed inizio l'esercizio.

«Ok, basta.» mi ferma dopo qualche minuto, tirandomi un calcetto sulle mie bellissime natiche.
«Vedrai che chiamerà presto. Ora addominali, su!» dice incitandomi.
«Aspetta, fa caldo.» dico mentre mi tolgo la canottiera, sfoggiando così il mio fisico, modestamente, impeccabile.
«Hai un po' d'acqua? L'ho dimenticata.» dico a Davina sorridendo.
Lei mi guarda tranquilla, come se fosse abituata a vedermi a torso nudo.
«Certo.» risponde lanciandomi la sua borraccia, ma prima che io possa bere sento il mio cellulare squillare.

Vado a controllare timoroso e noto che, come mi aspettavo, a chiamarmi è mio padre.
«Dimmi cara figura genitoriale, come posso esserle utile?» dico in modo ironico.
«Non fare il simpaticone Matteo, è una cosa seria.» risponde secco mio padre.
«Sì certo, sarà una porche o una lamborghini. L'ultima volta che mi hai chiamato per una cosa "seria" mi hai regalato una ferrari.» borbotto tra il seccato e il divertito.
«Una missione, Matteo. Una missione.» sbuffa. «Devi riguadagnare la fiducia delle tue tre Angels prima che lo faccia la figlia dei Lightwood con i suoi tre bambocci.» Accenno un sorriso quando sento pronunciare "la figlia dei Lightwood". «Matteo, spero che tu sia disposto a farlo seriamente, altrimenti la Psycho ci distruggerà.»
Il mio sorriso si spegne a queste parole.
«Va bene ho capito.» rispondo annuendo verso Davina.
«Sapevo di poter contare sul mio figliolo.» mi ringrazia e mi saluta.
«Ci si vede padre.» riattacco e pensando alla missione ritorno ad allenarmi.