~1~
Sdraiato sul mio migliore amico letto mi sento davvero in pace.
Sul serio, vorrei tanto continuare a dormire, ma mi devo alzare e prepararmi per la lunga serie di giornate che mi aspetta.
Apro gli occhi quando sento un leggero bussare sulla porta della mia camera
-Avanti.- dico stiracchiandomi e mettendomi a sedere.
Katherine, la mia cameriera, apre leggermente la porta.
-Buongiorno.- mi dice in tono educato. -La colazione è pronta.-
Scosto le coperte e poso i piedi sulla moquette.
-Grazie, arrivo subito.-
Lei annuisce e se ne va.
Non potevo scegliere una colf più pacata di lei, sarebbe stato divertente se qualche volta facesse qualche battuta o si prendesse un po' di confidenza.
Mi alzo in piedi e cerco qualcosa da mettere.
Mentre mi infilo una maglietta il mio cellulare squilla.
Lancio un'occhiata allo schermo e il nome "Kheyry" appare in un carattere elegante.
Kheyry é la mia vice, si offenderebbe se venisse definita segretaria.
Con uno sbuffo accetto la videochiamata e mi siedo sul letto.
-Buongiorno capo.- mi dice con un sorriso. -Ti ricordi cosa devi fare oggi, vero?-
Alzo gli occhi al cielo.
-Secondo te mi dimenticherei anche di una missione? Hai proprio poca fiducia.- rispondo in modo svogliato.
Lei assottiglia gli occhi.
-Stai molto attento Matteo, devi raggiungere le ragazze prima che lo faccia la squadra di Isabelle.- ribadisce scandendo ogni singola parola.
Come se non sapessi l'importanza di ciò che sto per fare.
Mi limito ad annuire.
-Sei pronto?- mi chiede sorridendo.
-Sono nato pronto.- dico di fretta e chiudo la chiamata.
Scendo al piano di sotto, mi infilo un sandwich in bocca ed esco velocemente di casa.
Nonostante Kheyry a volte sia paranoica nel controllarmi in questo caso ha ragione, la missione é di fondamentale importanza.
All'entrata della scuola diversi ragazzi mi guardano con ammirazione, più che me guardano la mia macchina.
Faccio una smorfia, dovevo scegliere qualcosa di meno appariscente.
Scendo e, dopo aver bloccato le portiere, mi dirigo tra la folla cercando di mischiarmici senza dare nell'occhio.
Diciamo che il mio piano fallisce miseramente, a vent'anni non possi essere scambiato per uno studente qualsiasi. In più, essendo stato inserito, a metà quadrimestre non posso che attirare l'attenzione.
Entro nella scuola e, sgusciando tra gli studenti, riesco a trovareco la presidenza.
Busso e aspetto finché un "avanti" scandito da una voce femminile mi da il via libera per entrare.
-Buongiorno.- dico a bassa voce entrando nell'ufficio.
La stanza é abbastanza grande, con varie librerie, un divanetto in pelle nera e, al centro della stanza, una cattedra.
Lì seduta si trova la preside, una donna dai capelli neri striati di grigio sulla cinquantina.
-Buongiorno signor Bloom.- risponde lei facendomi un cenno verso la sedia davanti alla sua scrivania. -È un onore vederla qui tra noi.-
Sorrido educatamente.
-È per me un piacere che lei abbia dato la disponibilità della sua scuola per le mie ricerche.-
Realtà: si é occupata Kheyry di un piccolo assegno prevenuto alla preside per lasciarmi entrare nella scuola senza un iscrizione ufficiale.
Non c'è cosa che con il denaro non si possa comprare, e non so dire se é un bene o un male.
-Spero che lei si goda la permanenza.- aggiunge sorridendo. -E spero anche che la sua organizzazione tenga conto di questa disponibilità da parte nostra.-
Ovvio, avere un'agenzia di spionaggio e investigazione privata dalla propria parte fa sempre comodo.
-Le ho preparato una scheda con gli orari dei corsi per cui ha fatto richiesta.- aggiunge allungando verso di me un foglio con una tabella oraria.
-Grazie.- dico semplicemente afferrandola.
Faccio mente comune per ricordarmi quale delle ragazze sto cercando sarà in ciascuno di quei corsi.
-Inoltre mi sono permessa di prepararle una guida nella nostra scuola.- aggiunge ancora. -Spero non le dispiaccia.-
Trattengo una smorfia, spero non sia una persona che fa troppe domande.
-No, va bene.- mi alzo e le porgo la mano.
Ci scambiamo una serie veloce di "arrivederci" e poi io esco.
Non riesco a fare neanche due passi che una ragazza bionda mi si para davanti.
Rimango un attimo sorpreso, ha due occhi blu enormi, quasi ipnotici in confronto al viso pallido.
-Ehy ciao.- dice con un sorriso. -Tu devi essere Matteo, giusto?-
Leggermente sorpreso dal fatto che conosca il mio nome annuisco.
-Io sono Poppy, piacere. La preside mi ha chiesto di farti da guida per la scuola, forse lo saprai già.- dice con un enorme sorriso.
Ah, é lei la mia temibile guida.
Sorrido divertito, sembra innocqua.
-Sarà un piacere.- aggiunge facendomi un occhiolino.
-Già.- commento io.
Del resto avrò bisogno di qualcuno che mi guidi per questa scuola.
Le ore di lezione finiscono più veloce di quanto pensassi. Saluto Poppy e ritorno a casa ad allernarmi.
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