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๐Ÿ’Ž ๐™Ž๐™๐™ž๐™ฃ๐™š ๐™—๐™ง๐™ž๐™œ๐™๐™ฉ ๐™ก๐™ž๐™ ๐™š ๐™– ๐™ง๐™ค๐™จ๐™š ๐ŸŒน

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ย  ย  ย  ย  ย  ย  ย  ย  ย ย ย  ย  ยฐโ€ข โ€”โ€”[๐Ÿ’Ž]โ€”โ€” โ€ขยฐ

ยฐโ€ข ๐‘๐‘œ๐‘š๐‘’
๐‘จ๐‘ณ๐‘ญ๐‘ฐ๐‘น๐‘ผ๐’ ๐’€๐‘บ๐‘ฏ๐‘ด
"๐‘น๐’๐’”๐’‚ ๐’…๐’Š ๐‘ญ๐’“๐’‚๐’๐’„๐’Š๐’‚"

Di certo nomi comuni -o "classici" oseremmo dite- e dalla facile pronuncia non vennero dati come dono eterno d'identificazione al giovane che, oramai, raggiunge la trentina a vista d'occhio; essi posseggono persino una particolare intonazione tra di loro, lasciando arrivare all'orecchio esterno un inebriante suono risalente alle calde sabbie della Grande Oasi, con qualche accenno quasi francese e dalla liscia scorrevolezza nel pronunciar tal sillabe: - ๐ด๐‘™๐‘“๐‘Ž๐‘–๐‘Ÿ๐‘ข๐‘ง๐‘ข ๐ผ๐‘Ž๐‘ โ„Ž๐‘š๐‘Ž -
Questi, miei cari, non sono perรฒ agglomerati di lettere a creare parole e, in questo caso, nomi inesistenti e senza alcun significato apparente, portando solo di nota la loro accattivante intonazione: sia mai che il padre, grande studioso di minerali preziosi o meno e dalle origini della piรน raffinata famiglia della Cittร  dei Cristalli, avesse dato epiteti irrazionali al suo unico pargolo! Egli, difatti, se l'era studiati a puntino, come quello cristallino di un diamante, in modo da far risaltare non solo il giovine con essi legati alla persona per il resto della sua vita, ma anche se stesso per essere stato "tanto portentoso" da averci pensato cosรฌ duramente, sebbene fosse stato aiutato non poco dalla "moglie".
Piuttosto patetico, ma non ci soffermeremo qui sui due genitori.

Riprendendo il filo scarlatto che ci ha tirati per scoprire i significati di tali parole sotto ai nostri occhi, si potrebbe ripartire proprio da ciรฒ: questi non son altro che traduzioni arabeggianti di due verdastre gemme, deliziose alla vista e altrettanto benefiche al fisico e alla psiche umana, esistite sulla Terra per migliaia di anni e ancora utilizzate per crearne bigiotteria e per usarle in cristalloterapia.
Signori e signore, il primo nome di questo ragazzo non รจ altro che ๐‘ก๐‘ข๐‘Ÿ๐‘โ„Ž๐‘’๐‘ ๐‘’ in arabo, maestosa formazione dalle bluastre sfumature e lievi venature piรน scure. Ma come mai scegliere questa pietra per onorare la futura persona che sarebbe divenuto dopo decenni Alfiruz?
Molti non sanno la durata su questo pianeta di questo minerale -si dica di almeno 8000 anni, se non piรน-, perciรฒ esso potrebbe essere stato preso anche solo per augurare longeva vita al neonato... ma questo sarebbe stata solo la microscopica punta dell'iceberg.
Pietra protettiva dal malocchio, malelingue e magia nera, vien usata per rafforzare, rigenerare e depurare non solo il corpo, ma anche l'anima, donando anche piรน serenitร  ed armonia al suo interno: essa aiuta anche ad accettarsi interiormente come esteriormente, abbracciando il proprio essere e incoraggiandolo a sprigionare la sua intelligenza nascosta, una saggezza profonda e quasi sempre innata, eccezionale.

Se con questa gemma si voleva augurare non solo benessere del corpo, ma anche spirituale al futuro nascituro, con la seconda si mirava ad un obbiettivo piรน concreto, materiale, ritenuto essenziale da un certo lato della famiglia: la ๐‘”๐‘–๐‘Ž๐‘‘๐‘Ž prende posto in questo complicato appellativo, sempre riprodotta sotto note arabe e dalla scrittura semplificata, ma mai quanto la pronuncia.
Caratterizzata dalle verdastre colorazioni del proprio abito cristallino, anch'essa stimola l'armonia interiore e la positivitร  -forse influenzata dal verde speranza-, ma inoltre dร  una mano a non solo arricchirsi l'anima, ma anche l'esterno di sรฉ, disintossicando per di piรน l'organismo.
Non tanti, perรฒ, sanno delle variazioni di colori ampie quanto i metodi di utilizzo della giada: dal cielo notturno a quello sereno, fino alla delicatezza del fior di lavanda, fan tutti parte della sua gamma di tinteggiature, non sminuendo la sua classica tintura dato al cromo.
Sapendo questo, perรฒ, si potrebbe giร  definire, o per lo meno scalfire, la maturata personalitร  e storia del giovane uomo: difatti, da bambino, poteva descriversi tranquillamente come un giada dal candido manto di colomba, sempre propenso ad apprendere nuove nozioni ed a metterle in campo, stringendole al cuore e volendo apparire come desiderato ai chiari occhi squilibrati del genitore; oggigiorno, invece, il fuoco della lava piรน scottante si insinua tra le crepe della sua pietra, facendo marcire quel bianco immacolato in una stimolante azione, allontanando una qualsiasi preoccupazione di fallire e aumentando la vitalitร , facendolo ardere di passione, segregata malgrado in una fredda corazza d'ossidiana nel timore di venir essere soffocata e resa solo una fiaccola che va a morire tra le ceneri dell'oblio.

Importanti denominazioni vennero poste sulle spalle del piccolo abitante, dandogli una certa regalitร  fittizia: egli non era un reale, nemmeno un aristocratico o un cittadino dal reddito invidiabile, ma all'udienza di quei nomi non si poteva che portare un certo tipo di rispetto non dovuto, un'accortezza da non avere e, in seguito, una pietร  da saper opprimere. Perรฒ, anni e stagioni passarono sotto al cielo infinito striato di stelle, e i suoi concittadini gli affibbiarono un soprannome cosรฌ delicato e, sorprendentemente, piรน regale, per esprimerlo al meglio del suo essere -o almeno, quello che vedevano: ๐‘…๐‘œ๐‘ ๐‘Ž ๐‘‘๐‘– ๐น๐‘Ÿ๐‘Ž๐‘›๐‘๐‘–๐‘Ž divenne agli occhi ammaliati degli abitanti, oppure detto in afrikaans: ๐‘…๐‘œ๐‘œ๐‘  ๐‘‰๐‘Ž๐‘› ๐น๐‘Ÿ๐‘Ž๐‘›๐‘˜๐‘Ÿ๐‘ฆ๐‘˜.
Altro non รจ che un'ennesima pietra semi-preziosa dalla rinomata conoscenza, sebbene il nome implichi a qualcosa di piรน imponente di un semplice ๐‘ž๐‘ข๐‘Ž๐‘Ÿ๐‘ง๐‘œ ๐‘Ÿ๐‘œ๐‘ ๐‘Ž... oppure รจ di piรน?
Dopotutto, possiede non solo grande bellezza estetica, ma una resistenza che va quasi a pareggio col diamante: nonostante i numerosi colpi subiti, la lucentezza del quarzo si farร  sempre strada tra i caldi raggi del Sole, splendendo brillante ad accecare gli oppositori della sua gemma.
Quale modo migliore per racchiudere in pochissime parole ciรฒ a cui vi รจ dovuto passare lui stesso giร  dai primi anni dell'adolescenza, ma persino da prima? Sebbene la grande perdita, sebbene il periodo di crisi a cui si รจ sottoposto giร  dalla tenera etร , รจ riuscito ancora una volta ad emergere dalla ceneri, come una rinvigorita fenice pronta a spiccare il volo: il suo รจ ancora in corso, e la fine รจ ancora lontana da vedere. Vi รจ ancora fin troppo da guadagnare per fermarsi a metร  strada.

ย  ย  ย  ย  ย  ย  ย  ย  ย  ย  ย  ยฐโ€ข โ€”โ€”[๐ŸŒน]โ€”โ€” โ€ขยฐ

ยฐโ€ข ๐ถ๐‘œ๐‘”๐‘›๐‘œ๐‘š๐‘’
๐‘พ๐‘ถ๐‘ฌ๐‘บ๐‘ป๐’€๐‘ต๐‘น๐‘ถ๐‘ถ๐‘บ
"๐‘น๐’๐’”๐’‚ ๐’…๐’†๐’ ๐‘ซ๐’†๐’”๐’†๐’“๐’•๐’"

D'altronde, se si ha due nomi complessi, tanto quanto la propria denominazione pubblica, il cognome non puรฒ certamente cadere nel banale, nel giร  usato, nel sempliciotto: nome di famiglia raffinato e dall'assonanza scorrevole ed elegante, seppur d'importanza un tempo non si nutriva affatto, รจ stato quello donato al giovanotto esclusivamente dalla madre; ebbene, un matrimonio non legรฒ mai col dolce inno divino i due genitori -nemmeno si potrebbe parlar piรน d'amore tra l'uomo e la donna!- e, perciรฒ, venne deciso di dare al pargoletto il cognome di colei che lo avrebbe introdotto al mondo. Decisione estremamente azzeccata, oserei dire: ๐‘Š๐‘œ๐‘’๐‘ ๐‘ก๐‘ฆ๐‘›๐‘Ÿ๐‘œ๐‘œ๐‘  puรฒ tradursi dalle lingue africane in un'altra pietra semi-preziosa, un minerale grezzo, tipica tra le sabbie del deserto e dai numerosi usi terapeutici: ๐‘…๐‘œ๐‘ ๐‘Ž ๐‘‘๐‘’๐‘™ ๐ท๐‘’๐‘ ๐‘’๐‘Ÿ๐‘ก๐‘œ.
Non altro che un aggregato di cristalli di gesso dalle tonalitร  dell'ocra tendente al caldo marrone, rappresenta la forza decisa e delicata, ponendo un equilibrio ai desideri contrastanti negli uomini e rafforza non solo l'amore fisico, ma anche spirituale e mentale, riequilibrando interamente l'organismo e la persona psicologicamente, lasciandolo in completa pace con sรฉ stesso.

Portatrice di tal bellezza da tramandare di generazioni in generazioni fu fino a qualche decennio fa la ๐น๐‘’๐‘™๐‘๐‘’ ๐‘โ„Ž๐‘’ ๐‘š๐‘Ž๐‘– ๐‘ ๐‘– ๐‘ ๐‘๐‘’๐‘ง๐‘ง๐‘Ž, ultima rimasta con l'anima su questa terra dopo il tragico passaggio a miglior vita della bisnonna ๐‘†โ„Ž๐‘Ž๐‘—๐‘Ž๐‘Ÿ๐‘Ž๐‘ก ๐ด๐‘™๐‘›๐‘Ž๐‘˜โ„Ž๐‘–๐‘™ alla stupefacente etร  di 114 anni e impressionante giardinatrice del Paese, arricchendolo e decorandolo con meravigliose piantagioni locali: ๐‘ญ๐’†๐’“๐’, con le sue braccia forti e gambe agili e scattanti, esegue da tempo immemore questo compito con una grande forza di volontร  e passione da estasiare chiunque le parli, ammaliati anche dalla sua corporatura formosa, ma robusta, postuma dell'impegnativo lavoro: bella e temeraria come un vivace fiore nascente su un cactus, ma allo stesso tempo semplice nella propria forma come una felce, di cui prende sorprendentemente il nome.

Un cristallo, perรฒ, servรฌ insieme alla un tempo giovanotta a far venire alla luce non solo l'ingenuo Alfiruz Yshm, ma anche a far sbocciare sotto il brillantezza solare l'odierna e cosรฌ tanto ammirata Rosa di Francia: uomo dalla battuta squallida sempre pronta, un bamboccione che ha appreso prima l'arte della vendita e del commercio che quella del padre, un briccioncello che avrebbe usufruito di tutto ciรฒ ch'egli avrebbe trovatosi intorno... sono molti i termini con cui potremmo inquadrare bene la figura di ๐‘ป๐’๐’‘๐’‚๐’›๐’†, ma non sarebbero proprio tanto dolci e vezzeggiativi. Dopotutto, buttare nella mischia del mondo un bambino vi sembra una cosa da cui trarre rispetto per la sua persona? Continuare a lavorare sebbene si sappia dell'orrendo sfregio e trauma a cui il ๐‘๐‘Ÿ๐‘œ๐‘๐‘Ÿ๐‘–๐‘œ ๐‘“๐‘–๐‘”๐‘™๐‘–๐‘œ ha subito vi pare atto di un padre? Sarebbe anche solo uno spregevole eufemismo definirlo tale...
Ma l'ego con cui si vede รจ forte, l'apparenza che mostra a tutte le pulzelle che vuole abbindolare brilla cosรฌ tanto, quando lui non รจ altro che un sassolino di cui vorreste liberartene il piรน presto possibile.
Il ๐‘†๐‘Ž๐‘™๐‘”๐‘’๐‘š๐‘š๐‘Ž sarebbe un ottimo paragone per scoprire la vera natura di quest'ometto: lucido e splendente, quasi come una pietra preziosa vera, ma rimarrร  soltanto un'insulsa imitazione, un qualcosa di comune che, sebbene serva, se preso troppo ti disgusta.

Perรฒ, decenni passati e tempi un tempo diversi, sembrรฒ quasi sbocciare l'amore tra queste due persone tanto diverse quanto incompatibili: basti pensare che un'improvvisa tempesta di sabbia notturna riuscรฌ a far incontrare i due -una salvando l'altro, vedendolo in lontananza, e portandolo dal primo guaritore disponibile a far rinvenire il suo fragile corpo inerme- e a far loro scambiare i primi sguardi, le prime battutine, i primi flirt... quasi si pensรฒ a creare un vera famiglia quando si scoprรฌ il concepimento del neonato, si pensรฒ persino ad un matrimonio!
Ma una gemma non puรฒ insediarsi nuovamente nel terreno, sedimentaria, dopo esser stata estratta: questa deve viaggiare per il mondo, incontrare nuova gente, un nuovo futuro... e nuovi possessori da accecare con la propria lucentezza.
Fu cosรฌ che la fervida Fern venne lasciata con ancora il figlio il grembo, il suo fuoco fu placato da una gelida secchiata d'acqua e fu cosรฌ che la storia finรฌ... se non si fosse imposta con il pugno di ferro e fatto giurare all'uomo di visitare il bambino il piรน spesso possibile, cosรฌ da farlo almeno vivere con un padre, nonostante fosse assente.
Era stata resa una stupida giร  una volta, ma non avrebbe reso uno stupido il suo amore crescente dentro di lei.

ย  ย  ย  ย  ย  ย  ย  ย  ย  ย  ย  ยฐโ€ข โ€”โ€”[๐Ÿ’Ž]โ€”โ€” โ€ขยฐ

ยฐโ€ข ๐ธ๐‘ก๐‘Ž'
26 ๐’€๐‘ฌ๐‘จ๐‘น๐‘บ ๐‘ถ๐‘ณ๐‘ซ
"๐‘ช๐’‚๐’๐’„๐’†๐’“"

Un ennesimo cruciale evento venne segnato da una forte scia di sabbia mossa dal funesto vento estivo, tra le piante rinfrescanti immerse nel ineguagliabile calore desertico: il cielo era torbido di granelli color ocra chiara e senape, le soffiate d'aria erano come grida disperate di dolore intorno alla Grande Oasi mentre altrettante urla di dolore venivano lanciate senza sosta da una donna fino a quel momento sempre vista come non impaurita da esso, ora tremante e ben forte da sentire. Che questo fosse stato un presagio della futura vita del nascituro? Che giร  da questo avvenimento si fosse segnato e disegnato il bastardo fato, portatore di troppe tragedie di per sรฉ?
Di certo, la figura maschile al suo fianco non diede alcun conforto alla sofferente ragazza, indecisa su se sbraitare a lui per la sua impacciataggine inaudita o se contenersi per risparmiare fiato che non avrebbe sprecato per un inetto del genere.
Finalmente, dopo ore impassabili e la perdita temporanea della voce della neomamma -altro presagio?-, un bel forte vagito fece vibrare i timpani di chiunque in quella camera da letto, zittito poi dalle rassicuranti braccia della donna, intenta a parlottare col suo piccolo bocciolo a bassissima voce mentre l'uomo li guardava attonito, sconvolto ancora su quanto una persona potesse gridare cosรฌ acuto.

Per delineare bene il tempo degli eventi in cui ciรฒ avvenne, qui si parla di un ๐‘ข๐‘›๐‘‘๐‘–๐‘๐‘– ๐‘™๐‘ข๐‘”๐‘™๐‘–๐‘œ di quasi trent'anni fa, e con questo possiamo costatare che egli vada sotto al segno del ๐‘ช๐’‚๐’๐’„๐’“๐’!
Segno acquatico governato dalla Luna, poco o nulla rispecchia chi รจ in questi tempi il giovane dalla pelle scura, sfortunatamente: egli dovrebbe essere timido, introverso, toccato da tutto per la sensibilitร  innata, anche se lui ora รจ un ragazzo estremamente socievole e mai avverso a scambiare qualche "parola" con chi ne avesse voglia... oppure รจ il contrario?
Chi si nasconde sotto questo guscio amorevole, ma freddo al tatto? Chi ha prosciugata dal suo interno quel calore che vi regnava in gioventรน, facile a dispendersi a chi ne volesse un minimo per rincuorarsi?
Chi รจ ora questa statua di marmo perfetta?

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ยฐโ€ข ๐‘…๐‘ข๐‘œ๐‘™๐‘œ
๐‘ฎ๐‘ฐ๐‘ถ๐‘ฐ๐‘ฌ๐‘ณ๐‘ณ๐‘ฐ๐‘ฌ๐‘น๐‘ฌ
[๐’”๐’๐’•๐’•๐’ ๐’Š ๐’„๐’๐’Ž๐’‚๐’๐’…๐’Š ๐’…๐’Š: ๐’”๐’‚๐’ˆ๐’ˆ๐’Š๐’‚ ๐‘ป๐’‚๐’‡๐’‚๐’“๐’‚]

Oh, quanti anni impiegati a perfezionare le sue tecniche artigianali e quante notti servite a concludere il suo ultimo gioiello inestimabile, cosรฌ meraviglioso e delicato!
Si potrebbe dire con tranquillitร  che questo lavoro, tanto amato quanto propizio, sia iniziato da piรน di quindici anni, quasi come per sfogo non solo per le mani, ma anche per la sua mente: aveva all'incirca dieci anni quando, in solitudine nel giardino fiorito della propria abitazione, gli scuri occhi del bimbo caddero su delle graziose piante rampicanti, cosรฌ resistenti e cosรฌ aggraziate; sebbene il timore di toccare degli arbusti di quell'aspetto dopo il rovinoso incidente che gli sconvolse l'esistenza, la curiositร  quanta la noia ebbero di gran lunga la meglio, lasciandolo avvicinare ad essi: fiori cosรฌ piccoli e profumati, lunghe e sottili radici rampicanti da far invidia al miglior caucciรน in natura, boccioli ancora non schiusi, ma che sprigionavano giร  freschezza... fu impossibile per lui non raccoglierne un po' ed iniziare a farcene sopra congetture su come renderle ancora piรน formidabili ed ammirate.
Le dita parvero come muoversi da sole quando, per sbuffo e per prova, cominciรฒ ad intrecciare radici su radici in trecce dalla giusta resistenza per far sรฌ che mantenessero la forma, incastrando di tanto in tanto qualche bocciolo e un fiore dai vivaci colori al centro per abbellire quegli intrecci: queste furono le prime creazioni che ebbero l'onore di passare di occhio in occhio ai calorosi abitanti dell'Oasi, rimasti piacevolmente colpiti dalla bravura con cui egli le aveva create -forse mossi piรน per ๐‘๐‘’๐‘›๐‘Ž che per vera ammirazione, ma ciรฒ sarebbe cambiato nel dire di non troppi anni a questa parte.

Difatti, smosso non propriamente dalle languide parole altrui se non da quelle della rispettata madre -ben lieta che il suo ragazzetto avesse trovato un hobby che lo intrattenesse per non fargli pensare alla sua condizione- non si perse d'animo a perfezionare i suoi gioielli: dagli orecchini alle collane, dagli anelli ai bracciali, intrecci sempre piรน complessi li caratterizzarono, per non parlare di quando, ormai in adolescenza, iniziรฒ ad incastonare anche pietre preziose tra le radici cosรฌ verdeggianti di quel paese lussureggiante; quando, ogni volta che si ricordava di essersi fatto famiglia, il padre tornava all'Oasi, non si sentiva piรน dire quei dolcissimi saluti provenienti da una creaturina appena sotto il decimo anno, ma solo cortese freddezza nelle parole: ใ€Š๐ป๐‘Ž๐‘– ๐‘“๐‘Ž๐‘ก๐‘ก๐‘œ ๐‘Ž๐‘“๐‘“๐‘Ž๐‘Ÿ๐‘–? ๐‘„๐‘ข๐‘Ž๐‘™๐‘โ„Ž๐‘’ ๐‘”๐‘’๐‘š๐‘š๐‘Ž ๐‘›๐‘ข๐‘œ๐‘ฃ๐‘Ž ๐‘‘๐‘Ž ๐‘š๐‘œ๐‘ ๐‘ก๐‘Ÿ๐‘Ž๐‘Ÿ๐‘š๐‘–?ใ€‹
Incredibile pensare che tutto questo successo nel business gli venne tramandato proprio da colui che ne usufruรฌ maggiormente, incitandolo a "migliorare" le creazioni e a farle vendere, spronandolo ad andare con cui fuori il suo territorio, per fare qualche "affare in famiglia"... ma cosa aveva da perdere, d'altro canto il giovane, se ci avesse provato? Ci avrebbe solamente guadagnato, questo importava.
E perciรฒ, altri giorni e notti a rovinarsi mani e occhi maneggiando spesso materiali incandescenti da poter malleare, oggetti taglienti da poter essere il fiore all'occhiello per i suoi accessori, lavorando al buio piรน totale per non squilibrare i pigmenti contenenti nei minerali... e tutto questo funzionรฒ a fargli arrivare la notorietร  dov'รจ ora.

Come dei petali di una rosa guidati da un forte vento autunnale, lasciรฒ molte volte la sua casa per accompagnare il ๐‘๐‘œ๐‘™๐‘™๐‘’๐‘”๐‘Ž a fare qualche bel quattrino, a ricevere in prima persona materie prime eccellenti, a sperimentare ed apprendere tecniche da altre cittร . E non solo quelle, ma di questo non si parlerร  ora.
Infine, un giorno, come ultimo capitolo -per adesso- della sua carriera, venne convocato dalla celebre sovrana della Grande Oasi: la stessa saggia Tafara, colei che tanto veniva chiamata per i suoi consigli -un tempo ascoltati anche da lui- , gli stava offrendo un lavoro di grande prestigio, ossia essere il suo gioielliere personale. Piacevolmente interessata rimase, infatti, nel vedere quanto si fosse spinto avanti il piccolo bambino a cui dava saggi consigli, un tempo cosรฌ ingenuo e spaventato e ora cosรฌ... maturato, incantatore nel suo modo di porsi, ma insolitamente gelido nelle profonditร  del suo petto.
Era arrivato il tempo tanto aspettato: dopo anni e anni ad essere stato sminuito da tutti gli abitanti come "๐‘™๐‘œ ๐‘ ๐‘“๐‘œ๐‘Ÿ๐‘ก๐‘ข๐‘›๐‘Ž๐‘ก๐‘œ", "๐‘™'๐‘–๐‘›๐‘“๐‘’๐‘Ÿ๐‘š๐‘œ" o altri appellativi pietosi, non solo sarebbe stato chiamato come un importante appartenente della corte della rispettabilissima Tafara, non solo sarebbe stato visto con rilevanza... no, signori miei, lui non voleva la fama e il potere direttamente: con questi unicamente sarebbe stato ricordato con un nome, e non con una preghiera per pena.
E con gli occhi di una lucentezza da far invidia ai suoi stessi gioielli di stelle ricavati da Riflesso Di Luna, un sorriso di pura euforia a crearsi sul suo viso e le mani leggermente tremanti, egli scese su un ginocchio al cospetto della sovrana, come un cavaliere pronto a ricevere il suo primo feudo.

ใ€Š๐‘ต๐’๐’ ๐’๐’† ๐’‘๐’๐’•๐’“๐’†๐’Š ๐’†๐’”๐’”๐’†๐’“๐’† ๐’‘๐’Š๐’–' ๐’ˆ๐’“๐’‚๐’•๐’, ๐’๐’๐’”๐’•๐’“๐’‚ ๐’”๐’๐’—๐’“๐’‚๐’๐’‚.ใ€‹

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(Questa รจ oggettivamente orrenda, ma dovevo metterla per l'acconciatura-)

Come inquadrare per il meglio la figura di Alfiruz se non partendo da ciรฒ che si puรฒ vedere giร  da sรฉ?
Di un'altezza impressionante -quasi sui due metri-, non possiede un fisico particolarmente muscoloso o nemmeno robusto, ma la forza di certo non manca in lui: sebbene la mancanza di muscoli, le braccia sono gli arti in cui la sua resistenza si incrementa, rendendolo piuttosto rafforzato sulla parte superiore del corpo; non che le gambe siano da meno: non sono anch'esse piene di muscoli o altro, ma per lo meno sono scolpite date le lunghe camminate tra il caldo deserto che, per commercio, doveva svolgere.

Passando alla faccia, piรน di qualche particolare salta agli occhi di chi ce l'ha davanti: le sopracciglia folte e scure non vengono dimenticate, come i suoi occhioni dal caldo marrone delle calde terre -forse come quelle in cui vive-, i suoi zigomi marcati e il suo naso dalle chiare fattezze africane... ma una cicatrice sulla fronte, esattamente al lato sinistro (destro se lo vedete dalla prima foto) dalla media lunghezza รจ ciรฒ che non solo lo ha marchiato esteriormente, ma anche interiormente: difatti, in tale parte del lobo frontale รจ custodita l'Area di Broca, fulcro centrale del linguaggio e della comprensione di esso; cosa mai possa c'entrare questa spiegazione giusto ora? Si dร  il caso che uno spaventoso incidente da bambino gli abbia bruscamente fatto colpire proprio quella zona, e tra il sangue e la preoccupazione... vi ha perso la voce.

Di ciรฒ si parlerร  quando il tempo ce lo permetterร , non vi preoccupate, ma ora andiamo avanti con la sua descrizione.
Per poter comunicare, ovviamente, dovette apprendere il linguaggio dei segni, usando quelle sue mani ricolme di tagli e taglietti, piccole scottature ed abrasioni per trasmettere il suo pensiero e la sua parola venuta a mancare. Ma non preoccupatevi! Queste vengono minuziosamente coperte da anelli -creati da lui, come se fosse stato da dire- e quindi "abbellite" per non far scandalizzare coloro che da vicino non l'avevano mai intravisto.
Ora la bocca, un tempo in continua movenza per ridere ed interagire con le altre persone, รจ semplicemente ripiegata in un lieve sorriso, ma non un comune sorriso: sapete intendere quando, in un quadro o in una scultura, l'artista รจ riuscito a ricreare perfettamente l'espressione, ma non l'emozione dietro? Ecco, ciรฒ si scorge da quelle labbra carnose: รจ un sorriso di riverenza, di cortesia, ma questo รจ automatico. Non vi รจ una vera e propria ragione per cui sorrida, lo fa e basta.

(Esempi bellini degli anelli che lui indossa e crea ~)

Per concludere, anche la chioma di quest'uomo puรฒ essere definita un'opera d'arte: raccolta di sรฉ in minuscoli dread, a sua volta sono racchiusi in una coda bassa o persino in un ristretto bun -questo per comoditร  di lavoro-, resi lucenti ed appariscenti da anelli d'oro -inutile dire chi li abbia fatti-, giusto come una notte quasi nera, arricchita da brillanti stelle a raffigurare un'immagine meravigliosa quanto poetica.

(Come sono i suoi accessori per capelli ~)

ย  ย  ย  ย  ย  ย  ย  ย ย  ย  ย  ยฐโ€ข โ€”โ€”[๐ŸŒน]โ€”โ€” โ€ขยฐ

ยฐโ€ข ๐ถ๐‘Ž๐‘Ÿ๐‘Ž๐‘ก๐‘ก๐‘’๐‘Ÿ๐‘’ ๐‘’ ๐‘†๐‘ก๐‘œ๐‘Ÿ๐‘–๐‘Ž
"๐‘ฏ๐’๐’˜ ๐’•๐’‰๐’† ๐’“๐’๐’”๐’† ๐’•๐’–๐’“๐’๐’†๐’… ๐’๐’–๐’• ๐’๐’‡ ๐’”๐’•๐’๐’๐’†"

Difficile raccontare una personalitร  tanto peculiare in quattro spicciole paroline, altrettanto lo รจ narrare il modo in cui si รจ arrivati a questa personalitร , scolpita negli anni da nessun altro se non il nostro stesso ragazzo.
Detto questo, non sdegnatevi a sedervi, prendere un bel respiro e a sentire come si รจ giunti ad osservare un cosรฌ complesso essere nel suo periodo di metamorfosi.
Perchรฉ non incominciare dalla sua infanzia, il momento diversamente gioioso della sua vita? Non vi era da nascondere a nessuno, a quei tempi era senza dubbio un bimbo squisito: educato, spiritoso, energico, forse parlava un tantino a vanvera solo per lasciar respirare la bocca, ma nessun adulto si disturbava quando vedevano un'anima cosรฌ felice trascorrere i primi anni su questo mondo vivendoseli al massimo.
Amava la sua cittร , trovava le persone al suo interno uno spasso e si era fatto persino un bel gruppetto di amichetti con cui trascorrere le sue giornate, ma soprattutto amava la sua famiglia... al completo.
Nonostante il tempo che avrebbe dovuto aspettare per rivederlo, nonostante le false promesse di "tornare il piรน presto possibile" venivano sempre piรน infrante davanti ai suoi piccoli occhietti curiosi, adorava ogni volta che suo padre solcava i confini per incontrar solo lui e sua madre: i forti abbracci date a quelle gambe lunghe e quei piccoli sguardi vogliosi da approvazione dal signore rispecchiavano la piccola figura ingenua che, al tempo, non era altro che Alfiruz. Pensava che il mondo fosse un posto magico -togliendo anche la magia-, le persone fossero tutte gentili e cordiali come quelle che vedeva spesso con i suoi occhi, e che la sua famiglia lo amasse e tra di loro si amassero...
Formidabile, come una farfalla viene attratta verso la ragnatela del suo predatore per poi scappare miracolosamente, come la presunta morte lo abbia sfregiato ed aperto gli occhi.

Sapete, vi era un gioco che i giovani da quelle parti erano sempre propensi a fare: come uomini delle caverne -oppure come Tarzan, ma improbabile che loro sapessero chi fosse- si aggrappavano a delle robuste piante rampicanti tra gli alberi, volteggiando e solcando i cieli soleggiati come intrepidi avventurieri alla fuga da un mostro che se li avrebbe mangiati vivi. Questo era decisamente uno dei passatempi favoriti anche dal gruppo di amici dello sciagurato, da lui in special modo: forse, mostrando le sue doti dal solcatore di rami avrebbe impressionato il padre! Magari, solo congetture inutili che portarono ad una tragedia evitabile.
Avrร  avuto sui sette e otto anni il piccolo abitante e il clima era piรน umido del solito: il caldo era tale da rendere addirittura le piante scivolose e farle sudare, che stranezza; nel retro dell'abitazione del pargolo vi erano lui e i suoi amici, intenti a giocare come al solito, anche a quella pericolosa arrampicata. Le piante di mamma erano cosรฌ forti, non sarebbe successo nulla, no?
Inevitabilmente, anche il turno di salire per la nostra rosetta rocciosa arrivรฒ e, piรน emozionato che mai, rafforzรฒ la sua presa alle liane: nello stesso giorno, il commerciante sarebbe tornato da uno dei suoi numerosi viaggi lavorativi, perciรฒ non vedeva l'ora di venirgli incontro saltando nell'aria per sorprenderlo. Cosรฌ doveva andare il piano, e cosรฌ parve avere successo inizialmente.
In un batter d'occhio, aveva giร  preso il giusto ritmo e si muoveva tra le alte piante come una scimmietta, scrutando verso il lato opposto della casa solo per vedere, come tanto bramato, la persona che piรน desiderava lo vedesse in quel momento: un ultimo sorriso, un ultimo salto, un ultimo urlo per chiamare l'attenzione del suo amato paparino quando, sentendo la stretta alla pianta scorrere con troppa facilitร , spalancรฒ gli occhi e cadde rovinosamente sul terreno, colpendo la testa con una pietra.
Ciรฒ che avvenne in seguito ebbe la stessa scorrevolezza del liquido intenso, che sgorgรฒ dalla ferita aperta sulla fronte del piccino, peccato che le conseguenze avrebbero persistito eccome: la voce non gli sarebbe mai piรน stata restituita da nessuno, nemmeno la magia lo avrebbe permesso.

Da quel giorno, i comportamenti e gli atteggiamenti rivolti alla creaturina cambiarono come il suo stato d'animo: era confuso, mortificato, affranto, ma niente sorpassava quell'immenso dolore psichico quanto quel sentimento ipocrita, ripugnante ed svilente che gli venne trasmesso per il suo incidente.
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Mai avrebbe pensato di iniziare a disgustare un sentimento tanto benevolo quanto opprimente, regalatogli perchรฉ oramai distrutto e ๐‘Ÿ๐‘œ๐‘ก๐‘ก๐‘œ: egli non venne deriso, non venne escluso, nemmeno denigrato per la nuova disabilitร ! Anzi, le attenzioni che gli diedero erano cosรฌ gentili e calorose, tipiche di un popolo pacifico come quello dell'Oasi. Ma Alfiruz lo vedeva.
A nascondersi dietro ai loro sorrisi dispiaciuti, a quegli occhi a volte confusi, a volte dall'espressione addolorata, si celava solo quella dannatissima sensazione di ๐‘๐‘’๐‘›๐‘Ž nei suoi confronti, come a renderlo un disadattato.
Certo, vi erano persone che, per pura dolcezza, davano una mano ed aiutavano il ragazzo che, ora per ora, si avvicinava all'adolescenza, ma per lui tutti erano divenuti uguali: gente ipocrita che, in modo di vantarsi per aver fatto una buona azione per lo ๐‘ ๐‘“๐‘œ๐‘Ÿ๐‘ก๐‘ข๐‘›๐‘Ž๐‘ก๐‘œ. Era buono e caro, ma era anche suggestionato e non stupido.
Taciturno reso con la forza, lo divenne anche con i gesti, allontanandosi volontariamente da chiunque, rendendosi sempre conto del mondo che lo circondava: qui sรฌ che rispecchiava perfettamente il suo segno zodiacale, timido ed estremamente introverso, pensando che solo rinchiudendosi a riccio e non lasciando intravedere il suo essere non sarebbe stato reso un essere pietoso. Idea intelligente, ma che non funzionรฒ.

Era vero, aveva intrapreso la sua futura carriera che gli regalava non poca tranquillitร  e serenitร , ma di aprirsi con nessuno era fuori discussione... tranne che per una persona.
Difatti, ogni ventisei giugno, giorno della festivitร  cittadina ufficiale, egli si immergeva solitario nella pozza d'acqua depurativa, ma di calore ben poco ne usciva dal suo gracile corpo; con l'avanzare del tempo, quel calore tipico del bimbo felice di una volta veniva cacciato all'interno di una gelida gabbia nel suo cuore, impedendo ad esso di spargersi e di riscaldare il mondo che gli girava attorno, che gli scorreva attorno... ๐‘โ„Ž๐‘’ ๐‘๐‘œ๐‘›๐‘ก๐‘–๐‘›๐‘ข๐‘Ž๐‘ฃ๐‘Ž ๐‘Ž ๐‘ฃ๐‘–๐‘ฃ๐‘’๐‘Ÿ๐‘’ ๐‘Ž๐‘ก๐‘ก๐‘œ๐‘Ÿ๐‘›๐‘œ.
Uno di questi giorni di giugno, perรฒ, qualcosa mutรฒ nella sua alienante routine. Le celebrazioni mattutine si erano concluse da un certo numero di minuti, ma un certo adolescente non si era ancora sollevato dalle limpide acque delle sorgente: incantato dall'acqua incolore, si era messo a pensare com'era solito fare. Com'era finito in quella condizione? Come aveva potuto permettersi di raggelarsi come una lastra di ghiaccio solo per un elogio, il quale venne solo per un qualcosa che avrebbe portato guadagno sicuro?
Sotto il sol suono del suo respiro e del movimento del liquido in cui era immerso, dei lenti passi non fecero vibrare particolarmente i timpani del ragazzo, non finchรฉ una sinuosa figura non si sedette al suo fianco. Quanta sorpresa ebbe quando i suoi occhietti da molto inespressivi si posarono sulla talentuosa Fern, sua madre il quale lo fissรฒ... diversamente da tutti gli altri: nessun sorriso, niente occhi impietositi.
Solo un sguardo neutrale quanto risoluto, un volto che solo un genitore poteva dare al proprio figlio.
Non ricevendo risposta alle sue domande sul come non si fosse ancora mosso per tornare a casa dopo quella giornata di festa, la donna sospirรฒ e disse ciรฒ che meno si sarebbe aspettato lui in quel momento.

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Quelle poche parole, seppure dette con celato dolore, colpirono nel profondo quella fortezza ghiacciata formatosi intorno al suo organo vitale, facendogli percepire il colpo con una forza sovrumana che solo le parole potevano recare: come un fiume rilasciato dalla rottura di una diga, il giovane sentรฌ spezzarsi dentro mentre crollava piangente tra le calde braccia della signora, liberando una disperazione di cui non era nemmeno consapevole avere, ma che invece nutriva da quando la voce gli venne irremovibilmente strappata dalla sua gola: lievi suoni gutturali e gentili premure materne erano tutto ciรฒ che in quella sala, soli com'erano stati lasciati, si poteva scorgere... specialmente da altri due occhi scuri femminili, sovrastati da una riccia capigliatura castana. Ella perรฒ non li interruppe: perchรฉ scuotere un toccante momento familiare come quello solo per liberare la sorgente che, prima o poi, sarebbe rimasta vuota?
Perciรฒ se ne andรฒ, silenziosa com'era arrivata, udendo svanire sempre di piรน quei deprimenti pianti.

Credo che, da questo punto in poi, sappiate giร  dove la storia sia andata a parare. Ora ci resta solo vedere ciรฒ che vi rimane del carattere maturato dell'uomo cresciuto... non cosรฌ tanto cresciuto.
Ancora oggi, al cospetto di gente proveniente dalle altre cittร , indossa una rigida maschera di finta cortesia e beatitudine, ma non solo piรน per proteggere lui stesso: il lavoro, il guadagno e la fama non poterono che far crescere in lui una pungente vena di ambizione e volontร  di riconoscimento, vantandosi sotto le fittizie spoglie di un cortese gioielliere dei successi avuti, della notorietร  ricevuta e dei suoi desiderati gioielli pregiatissimi, un dono non solo per gli occhi; un paragone estetico per irrobustire quest'analisi potrebbe essere con un lapislazzuli, o persino con il turchese di cui porta il nome: tra la chiarezza pura o l'oscuro colore della profonditร , tra le spaccature e le crepe createsi vi scorre il lucente oro o un nero bluastro, simbolo di ambizione come di interna corruzione. Impossibili, perรฒ, son da vedere negativi perchรฉ, assieme ai colori alla vista degli spettatori, non fanno altro che abbellire quella pietra finemente lavorata a mano, in modo da offuscare e non destrarre sospetti a coloro che, come detto, non vedono altro che un pacato, tranquillo signore che va sulla trentina dall'affascinante carriera.
Ironico come, sotto questo aspetto, si sia avvicinato al padre, che oramai considera piรน come un ex-collega di lavoro. Ora sarebbe fiero di lui.
Ma quali sospetti sarebbero da non destrarre? Semplice: il suo sensibile, dolce, puro e ๐‘ฃ๐‘’๐‘Ÿ๐‘œ carattere, da mostrare solo a chi รจ degno.
รˆ come se il suo cervello fosse rimasto segnato a quella mattina, ๐‘“๐‘Ž๐‘š๐‘–๐‘”๐‘’๐‘Ÿ๐‘Ž๐‘ก๐‘Ž ๐‘š๐‘Ž๐‘ก๐‘ก๐‘–๐‘›๐‘Ž, immutabile, solamente piรน protetto da ciรฒ che piรน detesta: la pena.
Il suo temperamento non lo rende affatto una persona irascibile, scontrosa o anche solo scorbutica, ma se mai lascerete intendere che la state provando con lui... vi sfido solamente a farlo.
La sua furia sarร  gelata, il suo sguardo tagliente e la sua benevolenza sbollita e trasformata in vapore come dell'acqua nel deserto: il solo calore che scapperร  vi incenerirร  con lo sguardo. Vi ho avvisati.

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Imprevedibile o scontato?
Non importa cosa ne pensiate, Alfiruz prova un favoritismo per le striscianti creature che a molti di noi fanno venire i brividi: da piccolo giร  non li trovava cosรฌ tanto spaventosi -ne voleva anche tenere uno chiamandolo Topaze per non sentirsi da solo senza il padre, ma questo gli venne severamente proibito dalla madre-, poi con l'arrivo della sua condizione li trovรฒ cosรฌ affini a sรฉ da venerarli.

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Aneddoti esilaranti si hanno anche nei primi anni di mutismo: si ricorda esattamente come, per sdrammatizzare la situazione quando ancora le acque erano tranquille, il giovanotto prendesse alcune delle gemme o dei minerali che avevano in casa e le usava per comunicare con la genitrice. Adorabile pensare a lui che, dopo avergli chiesto cosa facesse, accavallasse le pietre preziose per rispondere alla domanda!

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Forse questo era veramente imprevedibile al pensare di questo uomo bello che formato, ma ugualmente, semmai ci fosse la possibilitร  di muoversi nelle danze a dell'ottima musica, di certo non si fermerร  a rifletterci due volte prima di saltare in pista e scuotere gambe e fianchi a ritmo. Fate attenzione a non restare incantati dalle eleganti movenze, perรฒ: non era di certo un inetto in adolescenza e, se trovato con poca o nessuna gente, potrร  lasciarsi libero da ogni catena mentale fattasi negli anni... fino a che non vi noterร  spiare.
In quel caso, scappate.

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Non siate nemmeno sorpresi nel vederlo agghindato per festa anche in normalissime giornate: non che sia cosรฌ superficiale da farsi contare solo l'apparenza, ma ha inteso negli anni che questa aiuta notevolmente negli affari di qualsiasi tipo. Per questo, osservarlo rivestito in stoffe rinomate dalle tonalitร  dell'azzurro e del verde, insieme a degli accessori dorati o con cristalli incastonati tra i capelli e sulle dita non รจ affatto una sua visione insolita, ma anzi, la quotidianitร !

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Ahimรฉ, grave difetto che si รจ solo ingrandito all'arrivo della maturitร  della nostra bella rosa del deserto รจ il suo essere tirchio: ebbene, giร  da piccolo gli dava fastidio condividere un suo oggetto agli altri bambini, ma questo aspetto non fece altro che tramutarsi in molto piรน che stizza per dare un giocattolo ad un amichetto. A volte sa essere anche piuttosto possessivo verso le persone per cui non nutre tanta simpatia, trasmettendola perรฒ come una severa attenzione per i suoi averi e denari.

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Nonostante qualche verso dalla profonditร  della sua gola si possa sentire se proprio si sforzasse con decisione, รจ ben difficile udire alcun suono dalla figura vestita "a festa". Quindi, chi non ci dice che, magari quando nessuno presta attenzione, egli non venga preso di soprassalto e cerchi di urlare, ma senza creare nessun suono per poterlo salvare?
Si vedrร  nella storia -semmai venisse scelto lui per intraprendere tale avventura-, ma non si รจ mai certi.

โ–  ๐‘ป๐‘ฏ๐‘ฐ๐‘บ ๐‘ฐ๐‘บ ๐‘พ๐‘ฏ๐‘จ๐‘ป ๐‘พ๐‘ถ๐‘น๐‘ฒ ๐‘ด๐‘จ๐‘ฒ๐‘ฌ๐‘บ ๐’€๐‘ถ๐‘ผ ๐‘ฉ๐‘ฌ โ– 
Ah, quanto desidererebbe riavere la gran bella vista come quella di un cecchino! รˆ vero che non รจ peggiorata di decimi e decimi, ma giusto quei gradi di miopia da entrambi gli occhi -dovuti alle diverse ore passate a fissare intensamente e al buio un gioiello per finirlo eccezionalmente- potrebbero essere la sua stessa rovina, non riuscendo a focalizzare attentamente gli esseri o le persone nella distanza.

โ–  ๐‘ป๐‘ฏ๐‘จ๐‘ต๐‘ฒ๐‘บ ๐‘ด๐‘จ๐‘ด๐‘จ ๐‘ญ๐‘ถ๐‘น ๐‘ด๐‘จ๐‘ฒ๐‘ฐ๐‘ต๐‘ฎ ๐‘ด๐‘ฌ ๐‘ป๐‘ฏ๐‘ฐ๐‘บ ๐‘ฉ๐‘ฐ๐‘ฎ โ– 
Sebbene non si disgusti della sua elevata altezza, non puรฒ nascondere che per rintanarsi in qualche zona piccola ed angusta รจ una scarogna: i suoi due metri non gli permettono nemmeno di entrare da delle porte troppo basse, immaginate farlo infilare in un tunnel da claustrofobici o in degli stanzini per nanetti.

โ–  ๐‘ซ๐‘ถ๐‘ต'๐‘ป ๐‘ณ๐‘ฌ๐‘ป ๐‘ด๐‘ฌ ๐‘ญ๐‘จ๐‘ณ๐‘ณ ๐‘ฐ๐‘ต๐‘ป๐‘ถ ๐‘ถ๐‘ฉ๐‘ณ๐‘ฐ๐‘ฝ๐‘ฐ๐‘ถ๐‘ต โ– 
Come ogni uomo, donna o essere umano in generale, di paure Alfiruz ne possiede eccome, ma sono due quelle che piรน lo immobilizzerebbero dal terrore: soffre, infatti, di ๐‘๐‘Ž๐‘ ๐‘œ๐‘“๐‘œ๐‘๐‘–๐‘Ž, ossia la paura insensata e irrazionale di scivolare o cadere, e di ๐‘Ž๐‘กโ„Ž๐‘Ž๐‘ง๐‘Ž๐‘”๐‘œ๐‘Ÿ๐‘Ž๐‘“๐‘œ๐‘๐‘–๐‘Ž, l'illogica fobia dell'essere dimenticati.
La prima รจ alquanto scontata: avendo ascoltato la sua storia, รจ sensato vederlo piรน che titubante nel dover compiere un gesto avventato che lo porterebbe a farsi una bella caduta; d'altronde, la seconda potrebbe essere fraintesa: il timore, in sรฉ per sรฉ, non รจ solo quella di non rimanere nei ricordi della sua cara madre -unica ad essere degna ๐‘“๐‘–๐‘›๐‘œ๐‘Ÿ๐‘Ž di avere davanti il signore cosรฌ com'รจ-, ma รจ soprattutto quella di avere le sue opere scordate, i suoi successi cancellati e venir ricordato come ๐‘–๐‘™ ๐‘๐‘œ๐‘ฃ๐‘’๐‘Ÿ๐‘œ ๐‘š๐‘ข๐‘ก๐‘œ.
Si spera non debba affrontare queste fobie proprio sul campo di battaglia.

โ–  ๐‘ป๐‘ถ๐‘ถ ๐‘ด๐‘ผ๐‘ช๐‘ฏ ๐‘ซ๐‘น๐‘จ๐‘ด๐‘จ โ– 
Come esprimersi al meglio quando non si ha il dono del linguaggio?
Il volto รจ un'ottima soluzione: muscoli azionati a puntino ad ogni stimolazione del sistema nervoso per trasmettere espressioni facciali uniche e dalle stupefacenti sfumature. Che opera d'arte!
Si dร  il caso che, malgrado gli anni di pratica a regolare le sue emozioni, il viso glieli tradisca quando un sentimento ha un impatto notevole sul suo animo, lasciando trasparire quali emozioni stia provando in quel preciso istante.

ย  ย  ย  ย  ย  ย  ย  ย  ย  ย ย  ยฐโ€ข โ€”โ€”[๐Ÿ’Ž]โ€”โ€” โ€ขยฐ

ยฐโ€ข ๐‘ƒ๐‘ข๐‘›๐‘ก๐‘– ๐‘‘๐‘– ๐‘“๐‘œ๐‘Ÿ๐‘ง๐‘Ž
"๐‘ฐ'๐’Ž ๐’๐’๐’• ๐’”๐’–๐’„๐’‰ ๐’‚ ๐’๐’๐’”๐’†๐’“ ๐’๐’†๐’Š๐’•๐’‰๐’†๐’“"

โ–  ๐‘พ๐‘จ๐‘ต๐‘ต๐‘จ ๐‘ฉ๐‘ฌ ๐‘ท๐‘ผ๐‘ต๐‘ช๐‘ฏ๐‘ฌ๐‘ซ ๐‘ฉ๐’€ ๐‘ด๐‘ฌ? ๐‘ฎ๐‘ถ๐‘ถ๐‘ซ ๐‘ณ๐‘ผ๐‘ช๐‘ฒ โ– 
Giร  si era accennato quando si รจ parlato della sua corporatura slanciata, ma credo che non faccia mai male ricordare un concetto importante: la forza impressionante che ha nelle braccia non รจ dimostrata certo dalla poca massa muscolare in quell'area, perรฒ, come si suol dire: ๐‘™'๐‘Ž๐‘๐‘๐‘Ž๐‘Ÿ๐‘’๐‘›๐‘ง๐‘Ž ๐‘–๐‘›๐‘”๐‘Ž๐‘›๐‘›๐‘Ž.
Volete sottovalutarlo? Fate pure, ma io non lo farei con un ragazzo cresciuto arrampicandosi su piante rampicanti e lavorando con stretti intrecci delle stesse erbacee.

โ–  ๐‘ฐ'๐‘ณ๐‘ณ ๐‘ป๐‘ฐ๐‘ฌ ๐‘จ ๐‘ฉ๐‘ถ๐‘พ ๐‘จ๐‘ต๐‘ซ ๐‘ป๐‘ฏ๐‘ฌ๐‘ต ๐’€๐‘ถ๐‘ผ'๐‘ณ๐‘ณ ๐‘ฉ๐‘ถ๐‘พ ๐‘ญ๐‘ถ๐‘น ๐‘ด๐‘ฌ โ– 
Collegandoci al punto precedente, penso sia inutile dire che la maestria con cui puรฒ intrecciare un qualsiasi filo -e non- intrecciabile sia solo per rari, ma รจ sempre meglio ricordare.
Non preoccupatevi neanche della grandezza: da abnormi serpentoni di tessuto a sottilissimi capelli, di certo con l'aiuto di qualche fidato valletto sarร  al comando dell'azione, aspettandosi e richiedendo il massimo; potrebbe rimanerci piuttosto contrariato e deluso se succedesse il contrario.

โ–  ๐‘จ๐‘ณ๐‘ณ๐‘ถ๐‘พ ๐‘ด๐‘ฌ ๐‘ป๐‘ถ ๐‘ฐ๐‘ณ๐‘ณ๐‘ผ๐‘ด๐‘ฐ๐‘ต๐‘จ๐‘ป๐‘ฌ! โ– 
Sempre ricollegandoci ai punti precedenti e al suo attuale lavoro, pensavate veramente non si fosse studiato ogni tipo di cristallo, gemma, pietra preziosa o meno e minerale conosciuto ed estratto a Giacinto? Certo, le stelle sarebbero escluse dalla lista, ma prima di usare un preciso brillocco per le sue creazioni, preferisce identificarlo e riconoscerlo almeno di vista per sapere con che cosa sta avendo a che fare.
Se si avrร  un indovinello o un dilemma dove incentrano queste pietre, state sicuri che Alfiruz saprร  la risposta.

โ–  ๐‘ต๐‘ถ๐‘พ ๐’€๐‘ถ๐‘ผ ๐‘บ๐‘ฌ๐‘ฌ ๐‘ด๐‘ฌ, ๐‘ต๐‘ถ๐‘พ ๐’€๐‘ถ๐‘ผ ๐‘ซ๐‘ถ๐‘ต'๐‘ป โ– 
Oh beh, le gambe di certo non le usa solo per danzare, ma sanno anzi essere di molto supporto: lunghe e resistenti, potrebbe persino correre per un chilometro e ancora non sentirebbe alcun dolore -escludendo il battito accelerato e la perdita di fiato, ovvio.
Per non parlare poi della sua rapiditร  nel muoverle: questo lo usa a suo vantaggio anche per combattere, ma semplicemente sarebbe definibile ad un riccio blu dalle scarpette rosse in cerca di anelli d'oro...

โ–  ๐‘ฐ๐‘ป ๐‘พ๐‘จ๐‘บ๐‘ต'๐‘ป ๐‘ป๐‘น๐‘ผ๐‘ฌ, ๐‘ฐ ๐‘ด๐‘จ๐‘ซ๐‘ฌ ๐’€๐‘ถ๐‘ผ ๐‘ฉ๐‘ฌ๐‘ณ๐‘ฐ๐‘ฌ๐‘ฝ๐‘ฌ ๐‘ฐ๐‘ป โ– 
Vi ricordate ciรฒ che vi dissi a riguardo del suo modo di comunicare non solo per linguaggio dei segni? Sebbene a volte possa andare a suo svantaggio, solitamente non รจ affatto cosรฌ: suvvia, sono mesi su mesi da quando cominciรฒ ad incanalare le sue emozioni dentro di sรฉ e non all'esterno, qualche sapienza anche sulla sua faccia l'avrร .
Per farvi un esempio, potrebbe star sorridendovi mentre muore dalla voglia di sgozzarvi nel sonno, ma questo mai lo saprete o capirete.

ย  ย  ย  ย  ย  ย  ย  ย  ย  ย ย  ยฐโ€ข โ€”โ€”[๐ŸŒน]โ€”โ€” โ€ขยฐ

ยฐโ€ข ๐ถ๐‘œ๐‘š๐‘๐‘Ž๐‘ก๐‘ก๐‘–๐‘š๐‘’๐‘›๐‘ก๐‘œ
"๐‘พ๐’‚๐’๐’๐’‚ ๐’Œ๐’Š๐’๐’ ๐’Ž๐’†? ๐‘ป๐’“๐’š, ๐’•๐’‰๐’†๐’
๐‘ฐ ๐’…๐’‚๐’“๐’† ๐’š๐’๐’–"

Partiamo col dire che il nostro gioielliere di fiducia non รจ un assassino o uno psicopatico -forse-, non uccidendo quindi chiunque gli sembri una minaccia al suo essere, ma ci sono due casi per cui farebbe un'eccezione: o un affronto fisico a lui stesso o un affronto fisico a sua madre, o in generale alle persone a cui tiene.
Se una di queste cose accadesse, ๐‘Ž๐‘™๐‘™๐‘œ๐‘Ÿ๐‘Ž ๐‘ ๐‘–' ๐‘โ„Ž๐‘’ ๐‘ ๐‘– ๐‘–๐‘›๐‘–๐‘ง๐‘–๐‘’๐‘Ÿ๐‘’๐‘๐‘๐‘’ ๐‘Ž ๐‘๐‘Ž๐‘™๐‘™๐‘Ž๐‘Ÿ๐‘’ ๐‘‘๐‘Ž๐‘ฃ๐‘ฃ๐‘’๐‘Ÿ๐‘œ.
Non dico neanche per scherzo: egli darebbe inizio ad un continuo di scatti da un lato all'altro dell'arena di combattimento per intontire l'avversario, confondendo e facendogli partire la testa metaforicamente... ๐‘๐‘Ÿ๐‘–๐‘š๐‘Ž ๐‘‘๐‘– ๐‘“๐‘Ž๐‘Ÿ๐‘”๐‘™๐‘–๐‘’๐‘™๐‘Ž ๐‘๐‘Ž๐‘Ÿ๐‘ก๐‘–๐‘Ÿ๐‘’ ๐‘Ÿ๐‘’๐‘Ž๐‘™๐‘š๐‘’๐‘›๐‘ก๐‘’.
Infatti, dopo aver avuto la conferma della riuscita della prima parte del suo piano, prenderebbe la prima corda resistente che gli capiterebbe all'occhio per poi fare un salto sul dorso o sulla schiena di cosa lo starebbe attaccando, per poi legargli quell'improvvisato cappio al collo e tirare, tirare con tutta la forza che i suoi arti superiori gli permettono.
Quando il corpo corpo del suo aggressore cadrร  sotto il peso di quello in vita sopra di sรฉ, lร  potrร  riprendere fiato e cantar vittoria: ce l'aveva fatta, aveva tirato un altro toro dalle corna... in una maniera alquanto distorta, ma pur sempre favorevole.

ย  ย  ย  ย  ย  ย  ย  ย  ย  ย ย  ยฐโ€ข โ€”โ€”[๐Ÿ’Ž]โ€”โ€” โ€ขยฐ

ยฐโ€ข ๐‘…๐‘’๐‘™๐‘Ž๐‘ง๐‘–๐‘œ๐‘›๐‘–
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โ–  ๐‘ฐ ๐‘ณ๐‘ถ๐‘ฝ๐‘ฌ ๐’€๐‘ถ๐‘ผ, ๐‘ด๐‘ถ๐‘ด โ– 
Come non cominciare a parlare delle diverse relazioni che il nostro beneamato ha se non con quella con la sua adoratissima madre, Fern?
L'amore che prova per questa donna che, ormai, รจ nella sua sessantina non รจ descrivibile in poche parole, ma vi lascerรฒ intendere da queste piccole gesta tra i due: molto attaccato ad ella, il figlio si mostra sempre disponibile ed altruista, con uno smagliante sorriso bianco colato ed una mano allungata a suo favore, per ogni volta per cui ne ha bisogno. Sono la spalla su cui piangere per entrambi, il comico o l'intrattenitore per quando uno dei due รจ giรน di morale, la loro ancora di sostegno e di salvezza.
Cosa farebbe mai se questa gli fosse strappata via da sotto gli occhi, senza che possa fare nulla per impedirlo?
Beh... abbiamo trovato un altro suo punto debole.

โ–  ๐‘ถ๐‘ต๐‘ณ๐’€ ๐‘น๐‘ฌ๐‘บ๐‘ท๐‘ฌ๐‘ช๐‘ป ๐‘ญ๐‘ถ๐‘น ๐’€๐‘ถ๐‘ผ, ๐‘ด๐‘จ'๐‘จ๐‘ด โ– 
Neanche la relazione tra Tafara e il suo "servetto" รจ cosรฌ male, solo non cosรฌ profonda come quella che si potrebbe avere con un familiare: devoto e rispettoso alla sua sovrana, egli esegue gli ordini con minuzione e cura che solo un devoto potrebbe dare, scambiando qualche parola di consuetudine di tanto in tanto e provando gli accessori creati appena fatti, per vedere se tenerli o riusare le risorse se รจ da cestinare.
Si nota che non si ha null'altro da dire, vero?

โ–  ๐‘ฐ'๐‘ณ๐‘ณ ๐‘ซ๐‘ถ ๐‘ด๐’€ ๐‘ฑ๐‘ถ๐‘ฉ, ๐’€๐‘ถ๐‘ผ'๐‘ณ๐‘ณ ๐‘ซ๐‘ถ ๐’€๐‘ถ๐‘ผ๐‘น๐‘บ โ– 
Rapporti piรน formali si hanno con sconosciuti, cittadini e persino con il padre, Topaze, ma per chiunque vi รจ una via di mezzo: di gente egli ne ha conosciuta ecco -dalle delicate donne della Cittร  dei Fiori, ai pescivendoli delle Acque Argentee, dagli allegri artigiani della Cittร  dei Colori fino a, non sorprendentemente, coloro con l'arte dei cristalli della risaputa cittร - e per loro opta per una formalitร  ingentilita, suadenti modi di interagire per guadagnare un po' di soldini in cambio e lievi sorrisi a non rendere la situazione troppo seria, ma solo il giusto da non appesantire la conversazione.
Con i suoi concittadini, invece, si prostrae con un velo di cordialitร , inasprito dai brutti ricordi -seppur molti solo inventati dai suoi timori- senza darlo a vedere, ma lasciando che un sorriso inespressivo si rispecchi nelle iridi dei suoi interlocutori dalla pelle scura.
Infine, ultimo forse anche per importanza, si ha lui in persona... trattato come un mero collega di lavoro, ora pure ex-collega; crescendo, non pensate che non abbia udito di tutto ciรฒ che egli fece all'unica donna che ama, per non parlare di ciรฒ che non fece per lui anche nel momento del bisogno.
Ora รจ lui a pagare, venendo trattato con freddezza e sufficienza, quasi ignorato completamente da colui che, da anni a questa parte, aveva ignorato.

โ–  ๐‘ณ๐‘ฌ๐‘ป'๐‘บ ๐‘ต๐‘ถ๐‘ป ๐‘ด๐‘จ๐‘ฒ๐‘ฌ ๐‘จ๐‘ต๐’€ ๐‘ป๐‘น๐‘ถ๐‘ผ๐‘ฉ๐‘ณ๐‘ฌ, ๐‘ถ๐‘ฒ๐‘จ๐’€? โ– 
Come dimenticare, per ultimi, i prossimi suoi compagni d'avventura? Come si comporterร  con loro e cosa succederร  mai?
Di certo, non sarร  lui a creare zizzania o problemi nel gruppo: perchรฉ irarsi e portar fiele tra la gente che ti dovrebbe aiutare a salvare la tua terra quando puoi startene tranquillo, magari assecondando un po' tutti per non incattivirteli e continuare la missione con serenitร ?
A dire il vero, non crede di trovarvi persone cosรฌ eccezionali da farlo cambiare drasticamente nel giro di chissร  quanti giorni, tanto meno di innamorarsi di uno o una di questi... ma chi puรฒ dircelo per davvero?
Si sa, a cuor non si comanda, e forse, con le persone adatte, quella fredda maschera in porcellana saprร  creparsi e rivelare la sua imbottitura...

ย  ย  ย  ย  ย  ย  ย  ย  ย  ย ย  ยฐโ€ข โ€”โ€”[๐ŸŒน]โ€”โ€” โ€ขยฐ

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"๐‘ฐ ๐’˜๐’๐’'๐’• ๐’๐’†๐’• ๐’Ž๐’š ๐’‘๐’‚๐’Š๐’ ๐’ƒ๐’† ๐’˜๐’๐’“๐’•๐’‰๐’๐’†๐’”๐’”"

Uno squilibrio tra le pietre delle cittร  di Giacinto sta per trarre la fine del mondo, tutto ciรฒ detto che un viandante per il deserto per giorni di caldo e notti insonni?
Il primo pensiero che verrebbe ad Alfiruz sarebbe sulla presunta pazzia di colui che lo verrebbe a dire cosรฌ, di punto in bianco, senza un presagio effettivo o un sovrano ad annunciarlo a tutti loro. Insomma, assecondiamolo pure, ma perchรฉ credere ad un pazzo?
Solo dopo aver avuto la sconvolgente conferma di quest'apocalisse imminente, la sua mente andrebbe direttamente a pensare a ciรฒ: dopo anni a lavorare come un mulo per questo popolo di ipocriti, a sostenere la mia unica famiglia, la sua sovrana e se stesso, sarebbe mai restato con le mani in mano ad attendere la sua ora?
No, col cazzo che l'avrebbe fatto.
Come si รจ capito, subito si offrirebbe ad andare in missione a salvare... no, a salvarSI e a salvare le uniche persone a cui provava un vero e proprio affetto, nonostante uno fosse puramente lavorativo.

ย  ย  ย  ย  ย  ย  ย  ย  ย  ย  ยฐโ€ข โ€”โ€”[๐Ÿ’Ž]โ€”โ€” โ€ขยฐ

โ€ข โ— ใ€Š๐™ˆ๐™–๐™ข๐™–'๐™จ ๐™ˆ๐™ž๐™ฃ๐™™๐™จ๐™˜๐™–๐™ฅ๐™šใ€‹ โ— โ€ข

Una settimana e passa a progettare il personaggio.
Tre giorni a scrivere la scheda per intero su questo capitolo.
7600 e passa parole per scrivere tutto.
S E T T E M I L A P A R O L E C A Z Z O.
Lo dico, se questo personaggio non venisse scelto ci rimarrei leggermente di merda, ma rispetterei i voleri di Questa persona bella e leggerei lo stesso la storia perchรฉ รจ bellissima. ~
Mamma mia, penso di non aver mai fatto un capitolo con cosรฌ tante parole o un personaggio con cosรฌ tanti collegamenti-
E niente... spero che la mia Rosa di Francia vi piaccia e, se volete, potete anche dirmi cosa ne pensate! SCUSATE DAVVERO ogni probabile errore grammatica, ma sto scrivendo piuttosto di fretta-

Detto ciรฒ... adieu ~ โ€ขยฐ

Bแบกn ฤ‘ang ฤ‘แปc truyแป‡n trรชn: Truyen247.Pro