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-➴𝙎ᴏʟᴏ 𝙉ᴏɪ٭⚣-

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Only Us.
YakuLev.
-Yaku Mōrisuke X Lev Haiba-
Oneshot.
Anime: Haikyu!!
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Totale parole: 5000
Scene esplicite: ✔
Violenza (leggera): ✔
Yaku: Passivo.
Lev: Attivo.
! -Entrambi i protagonisti (Lev e Yaku) sono maggiorenni- !
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Un giorno come tutti gli altri.
Eppure per un ragazzo non è un giorno come tutti gli altri.
Questo sarebbe stato il giorno che gli avrebbe cambiato la vita. Se lo sente.
Sente quel brivido lungo la schiena, quella sensazione alla bocca dello stomaco, quel nodo alla gola: che ti fanno intuire che nonostante non sia ancora successo nulla, qualcosa accadrà.
Se questa sensazione è lieve solitamente la si ignora e si cerca di pensare positivo.
O di non pensarci.

Ma quando questa sensazione ti toglie il respiro? Quando ti fa sentire cosi male, che senti la necessità di alzarti dal tuo banchetto e correre in bagno a vomitare?
Allora non si può ignorarla.
Non si può cercar di pensare positivo.
Perché non si sa nemmeno il motivo di questo malessere.

Così Mōrisuke Yaku, un ragazzo giovane di appena dicianov'anni, sdraiato con la testa sul suo banco, si ritrova a sentire come questa sensazione lo fa quasi svenire.
Ma perché? Si chiese lui ovviamente.

Finora è andato tutto bene dopotutto.
Questa settimana ha avuto solo risultati positivi.
Lui e la sua squadra di pallavolo, il Nekoma, hanno giocato un amichevole contro un altra scuola anche molto forte: il Karasuno. Poi anche uscendone vittoriosi.
Aveva avuto delle chiacchierate piacevoli con sua madre, con la quale solitamente non va molto d'accordo avendo punti di vista totalmente differenti.
Aveva passato uno, due, pomeriggi divertenti con suo padre. Con cui anche non ha un rapporto molto positivo.
Aveva fatto delle uscite molto interessanti e divertenti con i suoi amici.
Una ragazza gli si era persino dichiarata!
Lui che di solito non viene nemmeno guardato dalle ragazze, se non in modo amichevole.
Lo guardano dall'alto verso il basso.
Un pò tutti.
Per via della sua notevole bassa statura.
Di cui Yaku, pur non ammetendolo, soffre un pò.
Certo non passa giorni interi a piangerci e rimuginarci su.. lui è un ragazzo forte.
Eppure quando qualcuno ci scherza su oppure lo prende in giro in modo serio, lui si arrabbia.
Si arrabbia moltissimo.
In effetti pensandoci non ci soffre nemmeno. Non soffre nel senso di dolore e tristezza ma nel modo di rabbia e rassegnazione.

Rassegnazione perché sa che non può cambiarlo. Non può cambiare la sua altezza. Nessuno può farlo.

E rabbia. La rabbia è un emozione che ormai fa praticamente parte del suo carattere direbbero alcune persone.

Ma quindi.
Tutto sommato.. Ha passato una bella settimana. E non dovrebbe succedere nulla di allarmante.
E allora perché ha questa sensazione che lo porta persino ad aumentare la sudorazione?

Cazzo! Ma che cavolo ho? Tutto d'un tratto.. Sento come un ansia non lo so.. Ma ansia di cosa poi bah..

Riflette cercando di inghiottire a vuoto per far tornare la sensazione di vomito da dove è errivata.

E mentre sta là, appiccicato al suo banco, non si accorge della fine della lezione di giapponese moderno.
Persino l'insegnante avendo capito lo stato del ragazzo non lo ha ripreso per essersi letteralmente allontanato mentalmente dalla sua spiegazione e non aver ascoltato nemmeno una sillaba.
Anche se non si è nemmeno preoccupata di chiedere al castano se stesse talmente male da farlo accompagnare in infermeria.

Se ne vanno tutti dall'aula per andare a pranzare da qualche parte dell'edificio.

Yaku non si accorge nemmeno dell'avvicinamento di un suo amico.

≪Yaku-san, che hai? Sembri star per morire!≫ lo richiama l'albino -anzi più esattamente un grigiastro chiaro ma siamo sempre lì dai- inginochiandosi vicino al banco dove giace il suo amico in uno stato fetale.
Solo un grugnito si erge dalla bocca del castano.

≪Yaku, oi, ti porto in infermeria? Almeno girati verso di me su!≫ continua poi cercando di guardare in faccia l'altro nonostante esso sia girato dall'altra parte.
⪻Mi sento come se dovessi sboccare..e respiro malissimo..⪼ risponde poi finalmente il maggiore -soltanto d'età-.

Ed ora che sei qui 'sta sensazione è più forte.. Bah.. Non ha senso. Sei un idiota si ma mica mi hai fatto qualcosa per farmi stare così..

Pensa finalmente girando il capo verso l'altro ragazzo.

Nemmeno due secondi che incrocia gli occhi con lui, che subito li ritrae e inizia a fissare le venature del legno del banco.
Non riesce a sostenere lo sguardo dell'altro senza che il suo viso si colori di un leggero rosso.

≪Ti accompagno subito in bagno allora!≫ dichiara il minore aiutando subito l'altro ad alzarsi dal suo banco.

Aiutandolo a camminare e sorregendolo, lo porta fino al bagno dei maschi.
Dove non sembra voler lasciarlo andare.

⪻Ma non ti sembra di esagerare scusami? Non sto mica morendo. Riesco a stare in piedi.⪼ Dichiara Yaku scostandoselo di dosso.
≪Si ma ti voglio aiutare. Oddio Yaku-san sei tutto palidò! Cos'è successo? Perché stai così?≫ domanda iniziando ad agitarsi preoccupato.
⪻Ma che cazzo ne so io! Mi sento come se fossi in ansia per qualcosa. Ma non so nemmeno per cosa!⪼

≪In che senso in ansia?≫
⪻Ho come un brutto presentimento ma molto molto amplificato.⪼ risponde di nuovo cercando di calmarsi a sua volta.
≪Un brutto presentimento dici? È successo qualche cosa? Hai combinato qualcosa per cui ti devi preoccupare?≫ chiede cercando di capire la fonte di questo malessere.
⪻No. È andato tutto bene..⪼
L'albino annuisce è guarda preoccupato il più basso.

≪Ti va di andare in cortile a prendere una boccata d'aria? Magari ti senti meglio così non so.. Giuro sembri uno zombie.≫
⪻Haha molto divertente scemo. Comunque si andiamo.⪼ risponde colpendolo sul braccio.

Insieme si dirigono verso l'uscita e una volta arrivati fuori si siedono su una panchina in cortile a prendere aria.

Restano molti minuti lì a cercare di calmarsi.
L'uno affianco all'altro.

E se fosse proprio per colpa tua che sto così? Per tutte le emozioni e i sentimenti che mi fai provare... Ormai ho imparato ad accettare il fatto che.. ecco.. mi piaci.. Ma.. Allora perché sto così? Perché non te l'ho ancora detto? È vero si. Non dichiararmi a te è tenermi questo segreto dentro.. non è fantastico. Vorrei esplodere.
Però non voglio dirtelo e rovinare la nostra amicizia.. Non sono sicurissimo tu possa ricambiare.. Lev.

Pensa tra se e se Yaku facendo finta di parlare al suo amico.
Al suo compagno di squadra.
Al ragazzo che gli piace. Che ama.
Al ragazzo che tecnicamente è anche affianco a lui.
Ed ecco come non si è accorto di essersi proprio appoggiato con la testa alla spalla di questo ragazzo.

Ad un certo punto sentire quel contatto con la giacca della divisa di Lev, lo riporta alla realtà lontano dai suoi pensieri. E trattiene un sussulto.

Cazzo, cazzo, cazzo! Ma come diavolo ho fatto a non accorgermi di essermi LETTERALMENTE appoggiato a Lev!? E ora che faccio..?!

Pensa preoccupato in tanto rimanendo nella stessa posizione.
Decide poi di non spostarsi.
Di rimanere lì e così.
Semplicemente di chiudere gli occhi.
Sperando che l'altro pensi che si è addormentato e che per questo motivo ora sono in quella posizione.
Non perché l'ha fatto inconsciamente come se fosse una cosa naturale.

Però accade qualcosa di inaspettato.
Yaku si aspettava che Lev lo avrebbe svegliato e poi sarebbero tornati in classe.
Ma accade qualcosa di diverso.
Sente un braccio circondargli le spalle e accarezzarlo dolcemente. Lev lo stringe a sé.

Per un momento al maggiore è sembrato di aver perso il fiato. Per un momento ha smesso di respirare.
Dire che non si aspettava quel gesto dall'altro è dire poco.
E la confusione è aumentata quando Lev ha posato le labbra tra i suoi capelli in un bacio.
Per poi inspirare l'odore dei suoi ciuffi castani.

Ma che cavolo?! Potrei sprofondare.

Sente le guance andargli a fuoco.
Le farfalle nello stomaco.
Ed anche la sensazione terribile di prima  sta pian piano sparendo.
Dev'essere stato sicuramente un attacco di panico, si è ritrova a pensare.
Nonostante non gli venga una minima idea del perché gli sia venuto.
Ed ora come ora cerca anche di non pensarci.
Ha di molto meglio a cui pensare.

Devo trovare un modo per alzarmi senza sprofondare nell'imbarazzo più del dovuto.
Cacchio Lev! E poi.. perché?! Poi proprio ora...

Yaku e Lev sono ottimi amici.
Sono anche ottimi compagni di squadra.
Eppure, da qualche mese -se non di più- Yaku ha iniziato a rendersi conto dei suoi veri sentimenti.
Capendo quindi che quello che prova per il palo della luce che ha come amico, non è semplice amicizia.. ma amore.
Ha anche imparato ad accettarlo. Rifflettendoci su e cercando di cogliere i segnali mandati dall'altro, ha anche pensato che possa essere ricambiato.
Insomma... Nonostante i continui battibecchi fra i due e nonostante i vari insulti e prese in giro, che comunque si scambiano per scherzo, ha notato come in realtà ci fosse qualcosa di più grande sotto.

Ormai però si trova davanti ad un segnale di Lev alquanto esplicito.
Impossibile da fraintendere.
Oppure no?

Non so che fareee! Sono così confusoo!

E così si ritrova a chiedersi se Lev lo stia facendo per semplice amicizia, perché alla fine, pensandoci, Lev è un cucciolone coccoloso no? E che forse non sono dei "segnali" che lui cerca di mandargli per fargli capire di essere ricambiato.

Vabbè.. Come và va! Mi ci butto!

Pensa in fine riaprendo gli occhi.
Si muove lentamente accucciandosi più vicino all'altro e abbraciandolo.
≪O-oh sei sveglio..≫ afferma il ragazzo arrossendo e spalancando gli occhi all'improvviso attacco di dolcezza del più piccolino.
⪻Sta zitto..⪼
≪Ok..≫ sussurra l'altro ricambiando l'abbraccio.

Ma la devo fare io la prima mossa?

Chiede a se stesso Yaku alzando gli occhi al cielo.

Ok.. Lev.. Io 'sto peso nel cuore non me lo tengo più. Quindi..-
⪻Mi piaci!⪼ esclama subito interrompendo i suoi stessi pensieri.

Richiude gli occhi.
Trattiene anche il fiato, come se fosse sott'acqua.
Nell'attesa di una risposta.

≪Anche a me..? Ma in senso d'amicizia giust-≫ non fa in tempo a finire la sua domanda insensata che riceve un pugno sul braccio dal castano che ha sciolto l'abbraccio e si è alzato in piedi.
Si mette davanti al più alto, ed essendo seduto riesce ad essere alla sua stessa altezza.
Lo fissa negli occhi mentre l'altro sorride.

⪻Sei uno scemo..⪼ afferma distogliendo lo sguardo.
Subito due mani gli afferrano le guance e si ritrova a fare quello che spesso ha immaginato nei suoi sogni: Baciare Lev.
Quest'ultimo posa velocemente -ormai anche lui impaziente- le sue labbra su quelle del più basso trascinandolo in un dolce bacio a stampo.

Quando si staccano e si guardano negli occhi non possono fare a meno di arrossire.
≪Stavo scherzando. Yaku.. ti amo.≫
⪻Anche io..≫ risponde arrossendo ancora.
≪Anche tu che cosa piccolin- AHIA!!≫ ed ecco come la sua provocazione viene interrotta da un pugno nello stomaco sferrato dal castano.
Yaku odia quando viene definito "piccolo", " piccoletto" o cose del genere riferite alla sua statura. Quindi quando il suo amico lo chiama con uno di quei nomignoli, puntualmente lo colpisce.

Finalmente i due si sono dichiarati.
Finalmente potranno stare insieme.
Potranno abbracciarsi, baciarsi, amarsi, coccolarsi.
Tutte quelle fantastiche cose che fanno due persone che si amano.

Eppure Yaku sentiva che c'era qualcosa che non andava.
Aveva ancora quel senso di ansia.
Però cerco di non farci troppo caso e di godersi le attenzioni di Lev.

__________________


Un venerdì mattina Yaku era tranquillo in camera sua a preparare una valigia con alcuni cambi e altre cose di cui non può fare a meno.
Lev lo aveva invitato a passare il weekend a casa sua.
I genitori del più alto sarebbero partiti venerdì sera quindi i due ragazzi avrebbero avuto tutto il weekend la casa libera.
Yaku ovviamente aveva accettato.
Come mai avrebbero potuto non cogliere quest'occasione di stare per ben un intero weekend insieme soli soletti?

Yaku sicuro che i suoi genitori non avrebbero avuto nulla in contrario, aveva già iniziato a preparare tutto l'occorrente.

Aveva anche iniziato a pensare di fare coming out ai suoi genitori.
Magari anche di parlargli della sua relazione con Lev.
Anche se ogni volta che stava per confessarlo, accadeva qualcosa e si tirava indietro.

Aveva paura che i suoi non lo avrebbero accettato.
Però prima o poi l'avrebbero comunque scoperto, no?
Se fosse prima che poi sarebbe meglio forse?
E poi, il castano avendo un pessimo rapporto con i genitori, un rapporto che in poche parole di giorno in giorno degenerava, comunque la loro opinione non gli sarebbe pesata più di tanto.
Bastava che non lo cacciassero di casa o esagerazioni del genere.

Dopo aver finito di richiudere il trolley in cui aveva sistemato un paio di vestiti, due pigiami e varie cose che alcuni sembravano indispensabili, prese il telefono e scrisse al suo ragazzo di iniziare a partire per venirlo a prendere.

Non abitavano troppo lontano l'uno dell'altro.
Ma Lev aveva insistito sul venirlo a prendere in macchina.

Mamma mia Lev.. avevi così voglio di flexarti la macchina nuova?

L'albino aveva ottenuto la patente non appena ebbe compiuto i diciott'anni.
Anche se non la usava molto spesso.
La zona della vita in chi vivevano non era particolarmente grande da dover andare in giro con l'auto.
E lui non andava mai da altre parti.
Solo avvolte d'estate con i compagni della squadra di pallavolo oppure solo con Yaku, andavano al mare.
Anche se preferiva al cento per cento andarci con Yaku.
Già da allora sapeva di avere una cotta per lui in più quando andavano solo loro due era sicuro che la macchina rimanesse intera.

Mentre aspetta un semaforo rosso, Lev, ricorda di quella volta che aveva deciso di andare in una piccola escursione con, ovviamente Yaku, Kenma, Kuroo e Yamamoto.
Il secondo nominato è stato tutto il viaggio tranquillo ai sedili posteriori, appogiato a Kuroo mentre o sonnecchiava -per mancanza di riposo la notte- o giocava alla sua psp come sempre.
Yaku al sedile affianco al suo invece cercava solo di rimanere con i nervi saldi e di non commettere qualche tentato omicidio verso gli altri.
Poi Yamamoto e Kuroo, insieme anche un pò al contributo di Lev, facevano un casino assurdo che rendeva la macchina una specie di contenitore per demoni rumorosi e distruttori.

Il viaggio si era concluso con un Kenma stanco a morte crollato addosso al suo amico d'infanzia, un Yamamoto col cuore spezzato perché avevano incontrato Tanaka e Shimizu -del Karasuno- al mare, ricordandogli così la triste verità: che la loro squadra non ha una manager donna come altre squadre. Ed un Yaku esasperatamente incavolato.
Per non parlare di Lev che alla fine ha dovuto passare interminabili ore a lavare l'esterno e interno della sua auto.

Il semaforo finalmente diventa di nuovo verde permettendo a Haiba di proseguire verso l'abitazione del suo neo-ragazzo.

Mōrisuke nel frattempo scende le scale per andare dai suoi genitori in salotto.

Ok..come prima cosa li informo del fatto che ora andrò da Lev. Poi... Magari gli dico anche l'altra..cosa. Comunque non possono impedirmi di andarmene perché sono più che maggiorenne tecnicamente.

Nonostante i suoi diciannove anni, Yaku si sente molto sotto controllo dai suoi.
È come se fosse ancora un bambino di dieci anni che dipende dal volere dei genitori.
I suoi genitori non hanno esattamente accettato questa crescità.
Per loro è come se fosse ancora piccolo.
Perché odiano l'idea di non poterlo avere sotto controllo.
Odiano l'idea che Yaku possa fare delle scelte sue senza la loro opinione.
Ma ormai è grande.
La legge dice infatti che una volta compiuti i diciott'anni un individuo diventa responsabile di se stesso.
E che quindi non è più sotto la loro autorità.

Anche se loro questo non sembrano capirlo.
Anzi non vogliono capirlo.

Per loro, loro figlio, è come un oggetto.
È di loro proprietà.
Ed essendo che Yaku è sempre stato ubbidiente nei loro confronti.. Non si aspettano certo che lui si ribelli o cose del genere.

⪻Mamma, Papà, io ora me ne vado tipo per tutto il weekend e tornerò lunedì.⪼ dichiara attirando l'attenzione dei due adulti che si stanno alzando dal divano per raggiungerlo.

≪Mhmh, e dov'è che vai?≫ chiede allora il padre a braccia conserte.
⪻Da un mio...amico.⪼ risponde esitando qualche attimo sull'ultima parola.
S

i sarebbe probabilmente sentito meglio -anche se in imbarazzo- a dire "il mio ragazzo" invece di quello però sarebbe stata una complicazione.

Il suo piano è il seguente:
Comunicare ai suoi genitori che se ne sarebbe andato per un -purtroppo- breve tempo.
Per poi ritornare in camera sua ad aspettare che Lev gli scrivesse un messaggio in cui dice che di essere arrivato.
Così poi sarebbe sceso giù di nuovo dai suoi genitori e avrebbe comunicato loro il suo vero orientamento.
Magari gli avrebbe detto anche della sua relazione con l'albino e glielo avrebbe presentato.
Sarebbe proprio stato bello.

Speriamo..

Pensa Yaku.

Poi la voce della madre lo riporta alla realtà.

≪Un amico..? Certo. Fai finta che c'è la siamo bevuta. È una ragazza, vero?≫ dice sorridendo lievemente.
≪Beh sarebbe anche ora che tu porti una bella ragazza a casa. Devi comunque portare avanti la famiglia no?≫ aggiunge anche il marito mentre la donna sorride fiera.
Per una volta nella sua vita sembra essere fiera e contenta di una bugia detta dal figlio.
Perché è ovvio che quella del "amico" fosse una bugia.
Ma nessuno dei due può mai immaginare quale sia però la vera verità.

Yaku sente il telefono in tasca vibrare.
Segno che gli è arrivata una notifica.
Senza nemmeno considerare i genitori, si dirige verso camera sua.
Lasciando così i due adulti in salotto a ridacchiare tra di loro.

Una volta arrivato in camera controlla subito le notifiche.
Proprio come sperava, è un messaggio di Lev.
Nel messaggio lo avverte del suo arrivo.
Però Yaku rimane un attimo colpito da un dettagli di quel messaggio.
Il messaggio dice esattamente questo:
"Amore, sono sotto casa tua scendi. <3"
Yaku non rimane nemmeno più di tanto colpito dalla specie di cuoricino perché non è la prima volta che l'altro glielo mandava.
Ma bensì dal modo in cui l'aveva chiamato.
Quasi perse un battito leggendo.

Per molti essere chiamati "amore" dal proprio ragazzo o ragazza non è una cosa così tanto come dire.. esageratamente speciale.
È una cosa normale.
Talmente normale che spesso le persone dimenticano di quanto sia bello e significativo.

Ma per Yaku è una cosa completamente nuova.
È la prima volta che viene chiamato così dal suo ragazzo.
Non sono fidanzati da tanto, in più non lo sa nessuno della loro relazione, ma è stato folgorante per Yaku essere chiamato così, anche se attraverso uno schermo.

Si riprende psicologicamente e sorridendo risponde un con un semplice "Ok".

Prende velocemente le sue cose e scende le scale per ritornare in salotto.

I genitori subito gli si avvicinano.

≪Prima di andartene... Non c'è la fai conoscere questa ragazza?≫ dice subito la madre.
⪻Non è una ragazza.⪼ anche il padre apre la bocca per dire qualcosa ma non fa in tempo che Yaku subito risponde.

Ho deciso. Ora glielo dico.

Pensa sempre più deciso di fare coming out ai suoi genitori.

≪Beh in effetti.. mi sembrava strano che una donna potesse mai volere uno come te! Ma guardati!≫ grida schifato il padre.
≪Sei proprio una delusione.≫ afferma anche la donna.

⪻E comunque non mi interesserebbe fare colpo su una donna. Non mi servono. Non è una ragazza.. è un ragazzo, quello da cui andrò. E non è un ragazzo qualunque. Ma il mio.⪼ dichiara finalmente tutto d'un fiato mentre i genitori lo guardano increduli.

≪Di cosa stai parlando. Che vuol dire scusa?≫ chiede la madre cercando di allontanare la verità.
⪻Cosa dovrebbe significare? Che sono gay, mi pare ov-⪼ non finisce nemmeno il suo discorso che un forte colpo gli si infrange sulla guancia.
Uno schiaffo sferrato dal padre.
≪Tu non sei mio figlio.≫ dice guardandolo come bloccato.
≪SEI SOLO UN' INUTILE DELUSIONE!≫

Quando Yaku sta per essere colpito di nuovo all'improvviso la porta di casa si apre.

Prima di iniziare la conversazione, Yaku l'aveva leggermente aperta per poter scappare nel caso la situazione sarebbe degenerata.
Lev entra velocemente e blocca il pugno dell'uomo che stava per colpire di nuovo il castano.

≪Tu!≫ grida la madre.
≪Andiamocene Yaku!≫ dice subito Lev afferrando i bagagli del maggiore e prendendolo per mano.
Corrono insieme fuori dalla casa mentre due genitori furiosi cercano di seguirli.
≪NON TORNARE MAI PIÙ! NON È PIÙ CASA TUA QUESTA, HAI CAPITO?! NON SEI PIÙ NOSTRO FIGLIO!≫ grida il padre al figlio.
⪻Nessun problema. Preferirei stare sotto ad un ponte piuttosto che con due schifosi omofobi e genitori di merda come voi! Non sono io quello sbagliato. Ma voi. Siete voi che non siete mai stati in grado di fare i genitori decenti e quindi rompevate il cazzo a me e facevate soffrire me! Dando pure poi la colpa a me!⪼ si sfoga finalmente il ragazzo per poi salire in macchina insieme al suo fidanzato.

Finalmente aveva detto quello che pensava.
Finalmente aveva rimosso quel peso che aveva sul cuore.
Finalmente si era sfogato.
Finalmente non sentiva più quel senso di ansia e angoscia causato dai due adulti.
Finalmente..
Si sentiva davvero bene.
Affianco al ragazzo che amava.

_________________________

Sono sdraiati uno affianco all'altro sul letto del più alto.
Erano arrivati a casa e dopo aver posato i "bagagli" in una parte della stanza, si erano sdraiati per recuperare un po' di energie e liberare le menti.

All'improvviso il silenzio nella stanza viene spezzato da una risata.
Yaku è scoppiato a ridere.
Non ne sa nemmeno lui il vero motivo.
Finalmente è semplicemente bello poter ridere.
Ridere dopo un periodo così.. surreale e terribile.

Lev si alza e si mette a sedere guardando confuso il castano.
Per lui vederlo ridere è una cosa magnifica.
Quella risata.. spera di poterla sentire più spesso.
Anche se gli piace molto sentirlo ridere.. non ne capisce affatto il motivo data la situazione.

≪Yaku..?≫
⪻Sono.. proprio nella merda.⪼ risponde sorridendo.
≪E sei felice?≫
⪻Mh... Non lo so. Mi sento stranamente.. bene.⪼
≪Sono felice per te allora suppongo. L'importante è che tu ti senta bene≫ dice abbassandosi per lasciargli un bacio sulla guancia.

⪻Si...⪼
≪Ma?≫ chiede l'albino avendo capito che c'è qualcosa che non va.
In un certo senso è ovvio che ci sia qualcosa.
Ma non sembra.
Insomma.. Yaku si è liberato dei suoi "genitori" una volta per tutte.
Ed ora ha detto di sentirsi bene, libero.
Ma si capisce che c'è qualcosa che non va.

⪻Ora come farò..? Non ho più una casa insomma.. e..⪼ chiede Yaku -più a se stesso che all'altro- finalmente tornando alla realtà.
≪Si che c'è l'hai una casa! Questa! Vivremmo insieme.≫
⪻E I tuoi?⪼
≪Yaku, i miei ti adorano. Mia sorella non vive più qui anche se ogni tanto torna. A parte che ti adora anche lei.. e poi.. ora siamo entrambi maggiorenni no? Staremo per un pò qui e poi andremo a vivere da soli.≫

A Yaku quelle parole sembrano appunto solo parole.
Sembra troppo bello per poter essere vero.

Il ragazzo affianco a lui nota la sua preoccupazione e gli si avvicina di più.
Gli mette un braccio a circondargli il fianco e se lo tira a sé.
≪Andrà tutto bene Yaku.. non importa quello che pensano i tuoi.. o i miei o chiunque. Importiamo noi. Solo noi. Ti amo. Basta questo.≫ dice per rassicurarlo mentre gli accarezza il fianco.

Voglio farlo.. basta. Voglio essere suo. Del tutto.
Lo amo troppo a 'sto cretino..

Si dice il castano mentalmente.
Si sente già di appartenere all'altro..
Ma sente di volerlo essere del tutto.
Vuole dargli tutto di sé.

⪻Lev, quand'è che hai detto che torneranno i tuoi?⪼
≪Cavolo vero! Mi sono dimenticato di dirti una cosa. Prima che arrivassi da te mi hanno chiamato per dirmi che torneranno lunedì pomeriggio e non prima.≫
Yaku sorride.
≪quindi.. abbiamo casa libera..≫ sussurra al suo orecchio per poi stamparci dei lenti baci.

⪻Lev.⪼ lo richiama il più basso.
≪Va bene la smetto..≫ risponde l'altro.
Dal fare serio di Mōrisuke aveva capito che non gli andasse di... intrattenersi in quelle cose in quel momento.
Però aveva capito male perché Yaku alza subito la testa e lo guarda negli occhi serio.. ma con uno sguardo amorevole.
⪻Io.. voglio essere tuo, Lev. Voglio farlo. Voglio fare l'amore con te.⪼ dice convinto.

Lev arrossisce e poi sorride.
Non c'è nemmeno bisogno di chiedergli cose del genere "sei sicuro?".
Perché sa che quando Yaku dice una cosa non lo dice giusto per.
Certo... dipende dalla circostanza.

Però.. in quel momento era più che serio e deciso.

Senza esitare ulteriormente, iniziano a baciarsi.
Prima un bacio dolce e pieno d'amore poi inizia ad essere sempre più pieno di passione.
Soprattutto quando il castano apre leggermente la bocca per permettere all'altro di farsi spazio con la lingua nella sua bocca.

Il bacio va avanti per molto tra piccoli morsi sulle labbra, lingue che si cercano e che si uniscono e labbra che ogni tanto tornano unite anche se leggermente schiuse e umide.
Iniziano anche a toccarsi.
Le mani che vanno ovunque.
Sempre più bisognosi di contatto.
Yaku si alza e si side sul bacino dell'altro.
Inizia a muoversi mentre continuano a baciarsi.
Poi Lev gli sfila la maglietta.

In poco tempo si ritrovano entrambi  quasi nudi coperti solo dal tessuto dei boxer, che stringe contro le loro erezioni.

L'albino inverte le posizioni mettendosi sopra al castano.
Inizia a baciargli e succhiargli il collo per arrivare con una scia di morsi e baci umidi fino ai capezzoli.
Ne stuzzica uno con la lingua mentre Yaku ansima e d'in tanto in tanto geme.

Il castano inizia a muovere il bacino verso quello dell'altro per cercar di dare almeno un pò di sollievo al suo membro eretto ancora coperto dai boxer.

≪Impaziente?≫ chiede Lev per provocarlo un pò.
⪻Stai zitto e fa qualcosa!⪼ gli risponde di rimando Yaku.
Ora si che è tornato il Yaku di sempre.
Dolce ma rabbioso.
≪Agli ordini, principessina≫
A quell'affermazione Lev riceve una ginocchiata nello stomaco.
⪻Non mi chiamare così idiota⪼
≪Non riesci a essere gentile con me nemmeno in questa situazione?≫ ammicca l'albino avvicinando una mano all'elastico dei boxer dell'altro ragazzo.

Ormai il castano ha perso la pazienza.
Inverte le posizioni salendo sopra.
Si siede di nuovo come prima sull'altro facendo così pressione tra l'erezione di Lev e le sue natiche.

A quel contatto inizia a gemere ed ansimare di più.
⪻Lev, è la mia prima fottuta volta e non voglio venire così.⪼
Non serve dire altro che subito si ritrova di nuovo sotto.
Questa volta Haiba fa sul serio.
Subìto gli sfila anche l'ultimo indumento e quando entrambi rimangono senza più nulla a coprirli, dopo essersi fissati e guardati un attimo, tornano a baciarsi.

Lev si alza e prende qualcosa dal cassetto.
Lubrificante.

Avevi pianificato tutto eh pervertito.

Tornano a baciarsi mentre il minore si mette un pò di lubrificante sulle dita.
Prende Yaku per le cosce e dopo averle distanziate l'una all'altra gliele alza insieme al bacino.

Porta le dita lubrificate all'apertura del suo ragazzo e inizia a stuzzicarla un pò.
Nel frattempo Yaku sotto di lui freme e geme.
⪻F...fai in fretta!⪼ cerca di dire tra gli ansimi.
Lev non risponde ma semplicemente si limita a far entrare un dito.
Dopo qualche attimo infila anche il secondo iniziando anche a muoverli velocemente.
Poi infila anche il terzo per allargare bene.

Muove velocemente le dita e le fa entrare ed uscire.
Mentre torna a baciare, leccare, mordicchiare ovunque l'altro.
Come se fosse un dolce.
La stanza è riempita dagli gemiti del castano.

⪻Fallo. Ora!⪼ gli da il permesso.
Subito Lev toglie le dita e prende di nuovo il lubrificante.
Dopo essersi preparato e posizionato inizia ad entrare.
Yaku avvolge le gambe intorno al ventre del minore.

Cazzo, ora muoio sicuro.

Smette di respirare.
Solo quando Lev entra del tutto ricomincia a respirare.
Anche se non ancora correttamente essendo travolto dagli ansimi.

≪Posso?≫ chiede Lev ancora fermo.
Yaku annuisce ripetutamente mentre stringe le lenzuola con le mani.
Fa un pò male nonostante la preparazione.
Lev cerca di essere il più delicato possibile.

Dopo un pò il dolore sparisce del tutto facendo spazio al puro piacere.
⪻..Più veloce!⪼ gli ordina.
Così, Lev, inizia a spingere più forte e ad uscire e rientrare di colpo.
Finché un gemito più acuto degli altri gli fa capire che aveva raggiunto il punto più bello per Yaku.
Continua a spingere in quel punto e a concentrarsi lì.
Mentre il ragazzo sotto di lui geme incontrollato.
≪Ti piace qui vero?≫ chiede retoricamente ansimando.
⪻Si e stai.. non parlare..⪼ cerca di dire con ormai la mente annebbiata dal piacere.

Ricominciano a baciarsi mentre stanno per arrivare al culmine.
≪Yaku.. Io penso di star-≫
⪻E.. Mi devi anche avvertire sc.. Scusa?⪼ lo interrompe.

Un ultimo gemito, più acuto dei precedenti, accompagnato da uno profondo e entrambi vengono.
Yaku sui loro ventri mentre Lev ri riversa all'interno dell'altro.

Dopo qualche attimo esce e si stende affianco al castano che cerca di regolarizzare il respiro.

Dopo essersi ripreso, Lev di alza e prende dei fazzoletti per pulire.
Per fortuna non avevano sporcato le lenzuola ma solo se stessi.
Dopo aver pulito entrambi si ristende abbracciando il più piccolo.
≪Ti amo.≫ dice semplicemente per poi spostarsi sul viso dall'altro e riempirlo di baci.
⪻Anche io ti amo.. Ma ora sono stanchissimo. Dormiamo.⪼ risponde sbadigliando.
L'albino annuisce e dopo avergli dato un ultimo bacio lo abbraccia.

Dopo essersi coccolati un pò si addormentano tranquilli tra le braccia dell'altro.

Hai ragione... Contiamo solo noi.
Solo noi. Conta che ti amo. Che mi ami. E che sarà così per sempre. Siamo solo noi. Per sempre.

Pensa Yaku prima di addormentarsi cullato dal calore del suo ragazzo.

Finalmente sentiva che tutto sarebbe andato bene.
Se erano insieme.. Sarebbe andato tutto bene.
Non era importante cosa pensassero gli altri di loro.
Importavano loro.
L'amore che provavano l'uno per l'altro.
Finalmente sarebbero potuti stare insieme. Avrebbero vissuto una bella vita insieme, Yaku se lo sentiva.

Non aveva bisogno di nient'altro.
Solo di sapere che Lev lo amava e che sarebbero stati insieme. Ed era così.

Fine.

┄┄┄┄┄┄┄┄┄┄┄┄┄┄┄┄┄┄┄┄

·˚ ༘₊· ͟͟͞͞꒰➳Autor's Space.
Nah... I dont like this shit.

Davvero.

L'ho scritto inizialmente con i tempi verbali al passato poi non so cosa stra cabbino sia successo e ho ricambiato tutto al presente.

Quindi se ogni tanto avete notato dei verbi messi male e strani non fateci caso.
Mi scoccio di rileggere mille volte.

Comunque.
Spero vi possa piacere lo stesso.

È una OS scritta per una speciale e con una ship che mi piace ma diciamo non ne sono molto esperto ecc.

Quindi oltre che l'idea è random non sapevo nemmeno bene come svilupparla.

In sintesi: Apprezzate l'impegno.

È anche con uno stile di scrittura completamente diverso da quello che uso solitamente.
Era un esperimento.

Ok.
Non lo userò mai più-

Non riesco.

Vabbè.. Grazie per aver letto e tutto.
E grazie ancora per il traguardo per cui ho fatto questo speciale❤

A me non piace affatto questa cosa che ne è uscita fuori -parlo della OS obv- ma nulla.. ok.

(ノ`Д´)ノ彡┻━┻

Addio ciao grazie prego e boh.

Se volete ho anche altre storie (☞ ᐛ )☞

Scusate per l'attesa e mi dispiace.. Magari vi siete fatti chissà che aspettative ma eccoci qui.
Gomen. Ho avuto molteplici problemi durante queste settimane.

E nulla davvero.
Spero vi possa essere piaciuto lo stesso TvT❤

-Hell;en-ඞ𓆪

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