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Viktor Drago

L'ansia cresce sempre di più dentro al mio petto, siamo quasi alla fine dell'incontro tra Adonis Creed e Viktor Drago, nonché il mio ragazzo e futuro marito. Il padre del mio ragazzo e il suo menager volevano la rivincita e nonostante i miei consigli di lasciar perdere non mi hanno ascoltata. Ma si sa, sono pugili non puoi far cambiare idea a dei pugili. Al momento i ragazzi sono messi entrambi molto male, siamo al dodicesimo e ultimo Round e nessuno dei due sembra voler mollare, il padre il grande Ivan Drago davanti a me a bordo ring lo incoraggia continuamente e rabbioso e io non posso fare altro se non appoggiarlo anche io da lontano essendo che non mi hanno permesso di stare all'angolo con suo padre.

La folla urla a impazzita incitando i due sfidanti a picchiarsi sempre di più, mentre io sono terribilmente in ansia per Viktor. È uno che non molla mai nella vita ed è un pregio che ha preso da suo padre ovviamente, ma data la sua forza e stazza non è mai andato oltre al 4 round e adesso si sta trovando in difficoltà. Anche Creed il suo avversario e tosto e nessuno dei due sembra voler mollare la presa.

Accanto a me c'è sua madre, una donna alta con dei capelli corti e bianchi ben acconciati che le da un'aria di una donna fredda e senza cuore infatti e la  stessa che anni fa ha abbandonato il piccolo Viktor e il marito solo perché quest'ultimo anni fa perse con Rocky Balboa, e adesso dopo anni si presenta qui decidendo di vedere l'incontro e per di più come se non bastasse si è presentata col suo nuovo marito. Non ci siamo rivolte parola per tutto il match ma Ivan per rispetto poche ora prima mi ha presentata a lei. Inutile raccontare la sua reazione quando mi ha vista, lo sguardo che mi ha lanciato mi ha fatta rabbrividire e ho ben capito che non lei non voglio aver nulla a che fare.

L'incontro prosegue ancora con i due che si danno pugni a raffica ormai stremati, ma ho fatto troppo presto a parlare che Creed colpisce con un potente e deciso destro al viso di Viktor e lui cade a terra accanto alle corde.

L'arbitro comincia ha contare mentre il pubblico si divide, chi urla contro Creed chi invece applaude io invece spero solo che stia bene e mi alzo cercando di mettermi più vicina. In tutto ciò il padre lo richiama intimandogli di alzarsi e di combattere per il titolo, io a mia volta per incoraggiarlo urlo il suo nome e di rialzarsi, Viktor al suono della mia voce sembra riattivarsi si gira cercando il mio sguardo e glielo restituisco carico d'amore e di affetto, ma all'improvviso il suo viso muta in una smorfia di disprezzo, ma noto che non guarda me. Mi giro alla mia destra dove ha posato il suo sguardo triste e vedendo la donna che dice di essere sua madre andarsene, di nuovo. Sta abbandonando di nuovo il figlio.

Guardo di nuovo Viktor che si rialza velocemente battendo i guantoni sul Ring, l'arbitro si assicura che stia bene e si riparte. Ormai manca poco alla fine dell'ultimo match.

Mi giro di scatto fremente di rabbia fermando per il polso la donna davanti a me, il suo viso spigoloso e freddo mi rivolge uno sguardo interrogativo.

<< Lo sta abbandonando di nuovo, non si vergogna almeno un po? >> le chiedo con disprezzo dando uno sguardo al marito che rimane in silenzio con viso fiero.

La donna non fa una piega, non le interessa proprio.

<< Sono due perdenti, tutti e due padre e figlio e presto te ne accorgerai anche tu >> mi dice a denti stretti avvicinandosi al mio viso.

La guardo male, lasciando la presa sul suo polso strattonandolo scioccata. Come può una madre dire tali cose ? Abbandonare il marito e il figlio solo per uno stupido incontro, per uno stupido titolo sportivo. Me ne vado scioccata tornando al mio posto per vedere la situazione, l'incontro procede ma vedo Viktor in grande difficoltà. A differenza di prima adesso sta incassando tanti di quei colpi che non riconosco quasi più il suo viso, il padre lo fissa sconcertato passandosi una mano sul viso. Creed sembra essersi trasformato in una furia continuando ha colpire Viktor senza sosta, ma d'altronde e questo lo scopo di un'incontro.

Viktor non reagisce più e non tenta nemmeno di difendersi spaventata da ciò che può succedere urlo di fermare l'incontro, cerco di raggiungere il ring per parlare con Ivan ma delle guardie non me lo permettono, Ivan mi nota e poi distoglie lo sguardo per prendere una cosa da terra che non riesco ha vedere bene.

<< Viktor, vi prego fate qualcosa. Fermate l'incontro >> urlo disperata verso il ring. Non si regge davvero in piedi ma non molla, e così forte e coraggioso.

Creed blocca sull'angolo Viktor e lo tortura di ganci destri e sinistri mentre Viktor incassa tutto.

Ivan supera le corde e butta per terra al centro del ring un pezzo di stoffa bianco sporco di sangue, emetto un sospiro di sollievo perché quello significa che si arrendono e si annulla tutto prima che sia troppo tardi, le guardie finalmente mollano la presa su di me e io ne approfitto per sgattaiolare in mezzo alle corde del ring per raggiungere Viktor ma è troppo tardi, manco il tempo di urlare il suo nome che lo vedo scendere dal ring con l'accappatoio addosso e suo padre che lo porta via. Mi sento improvvisamente fuori posto qui da sola, mi guardo attorno cercando di non farmi prendere dal panico e piano piano mi faccio strada tra la gente che acclama il vincitore per scendere e raggiungere Ivan e Viktor.

Sembrano passare minuti interminabili, mi sono anche persa per tutto il trambusto di giornalisti e fan impazziti, ho trovato la porta dello spogliatoio dopo quasi 10 minuti ma non mi hanno fatta entrare manco ammazzata, ho spiegato loro che sono la ragazza del concorrente e che almeno volevo sapere come stava ma nulla, mi hanno spinta via.

Mi lascio scivolare a terra con le gambe al petto mentre delle calde lacrime solcano il mio viso, voglio stargli vicino in questo momento non dovrei stare qui ha piangermi addosso.

La porta improvvisamente si apre e ne esce Ivan giardandosi attorno, quando finalmente mi nota molto incazzato  urla contro le guardie rimproverandole per non avermi fatto entrare. Mi alzo da terra andando verso di lui.

<< T/n >> mi dice stringendomi in un abbraccio improvviso.

E forse il primo abbraccio che ricevo dal grande Ivan Drago, non esprime molto il suo affetto con nessuno perché fa parte del suo carattere ma ha sempre avuto grande rispetto per me e credo che a modo suo infondo lui mi voglia bene.

<< Mi dispiace di averti lasciata lì da sola, ma Viktor aveva... >> mi dice impanicato con le braccia appoggiate sulle mie spalle.

<< No no tranquillo posso capire >> lo interrompo guardandolo comprendendo tutto.

Annuisce accennando un sorriso e poi mi accompagna alla porta lasciandomi lì davanti.

<< E molto scosso, non ti ha più vista e crede che te ne sia andata >> mi avvisa.

Sgrano gli occhi e senza dire nulla mi fiondo dentro lo spogliatoio chiudendo la porta dietro di me. Mi guardo attorno e vedo Viktor sulla panchina con la testa tra le mani.

<< Viktor >> lo chiamo avvicinandomi piano a lui.

Alza il viso di scatto e quando vedo il suo viso triste e pieno di lividi vado subito verso di lui stringendolo a me,  ancora seduto non ha nemmeno la forza di alzarsi. Mi stringe piano i fianchi poggiando la testa sulla mia pancia, lasciandosi ad un pianto liberatorio. Non l'avevo mai visto in queste condizioni dopo un'incontro o in generale nella vita.

<< Non ti avrei mai abbandonato Viktor, ti stavo cercando e non riuscivo ad entrare >> gli faccio sapere stringendolo più forte accarezzandogli le grandi spalle.

<< Se né andata di nuovo >> esclama con rabbia stringendo il bordo dei miei pantaloni neri tra un pugno stretto.

<< Tranquillo, amore mio andrà tutto bene. Hey guardami >> mi inginocchio davanti a lui e gli prendo il viso con le mie mani asciugandogli le lacrime con le dita.

Guardo il suo viso stanco e ferito, un taglio sull'occhio destro e un livido che presto diventerà viola sull'altro. 

<< Perdonami se te lo dico ma voglio essere sincera, tu non hai bisogno di lei e so che fa male sentirselo dire ma c'è tuo padre con te e ci sono io. E non ti abbandoneremo mai. Specialmente io, ti amo più della mia stessa vita e mi importa di più che tu stia bene piuttosto di quanti incontri perdi o vinci, io amo te non il pugile di fama mondiale che ti costringono ad essere >> gli dico cominciando a piangere anche io.

Viktor annuisce in silenzio e mi abbraccia trovando le forze buttandosi addosso a me in ginocchio. Rimane sempre con la testa appoggiata al mio petto mentre io gli accarezzo il viso tenendolo stretto a me, restiamo così per un bel po di tempo mentre passano i minuti pian piano si rilassa al tocco della mia mano che gli accarezza la schiena delicatamente.

Ivan entra piano piano e in silenzio nello spogliatoio, guardandoci da lontano sorridendo. Viktor ancora stretto a me nota suo padre.

<< Tienitela stretta, lei non se né andrà mai >> dice il padre a Viktor.

<< Lo farò >> dice.

<< Che ne dite di andare a casa adesso ? Tu ti fai una bella doccia e andiamo a letto >> gli propongo guardando Viktor.

Viktor annuisce e io e Ivan lo aiutiamo ad alzarsi e lo portiamo fuori. 

***********

Siamo appena arrivati a casa dopo circa un'ora e mezza di strada, Viktor non vuole nemmeno mangiare perciò gli medico le ferite come sono solita a fare. Ivan invece se né è già andato a letto assicurandosi però che il figlio stia bene. Ma è tranquillo perché sa che adesso io mi occuperò di lui per tutto ciò di cui avrà bisogno.

Prendo il kit di pronto soccorso delle bende e l'acqua ossigenata poggiando il cotone sul sopracciglio di Viktor, facendolo sussultare per il bruciore. Dopo un po che l'ho disinfettato per bene è apposto, dopo la doccia gli metterò una pomata per i lividi sul corpo e sul viso. Lo aiuto a spogliarsi e lo aiuto ad entrare in vasca dove già l'acqua e riempita e bella calda. Lo aiuto anche ad insaponarsi per bene nella schiena sotto il suo sguardo contrariato.

<< È imbarazzante  >> dice lui facendomi ridere.

<< Lo so , ma so anche quanto tu in questo momento non possa muoverti per i dolori perciò ti do una mano e non blaterare >> gli rispondo baciandogli una spalla bagnata, per poi passare ancora la spugna sul suo petto.

Lui sorride ringraziandomi.

Dopo essersi lavato gli passo un'asciugamano e lo aspetto coricata nel letto lasciandolo stavolta sistemarsi da solo. Fare il pugile e una cosa molto impegnativa e dolorosa soprattutto, ho sentito molte esperienze di donne che come me aiutano i loro mariti nelle cose della vita dopo un'incontro, per via dei dolori non riescono a fare nulla. Mi fa male vederlo spesso così ma d'altronde e la sua vita e io non sono nessuno per mettergli i bastoni tra le ruote se è questo quello che ama fare.

Poco dopo la porta del bagno si apre e io mi affretto ad andargli incontro per accompagnarlo sul letto, si butta su di esso a peso morto a testa in giù e io mi metto accanto a lui poggiandomi sulla sia spalla accarezzandogli la schiena.

<< Grazie di tutto >> dice.

<< Non devi ringraziarmi. Sai che amo prendermi cura di te >> gli rispondo.

Viktor a fatica si gira facendomi appoggiare al suo petto, baciandomi la punta del naso facendomi ridere.

<< Questo lo dovrei fare io >> mi dice.

Mi avvicino a lui e prima di rispondergli gli do un bacio stavolta sulle labbra.

<< Lo so, ma io non faccio il pugile come te >> dico facendolo ridere.

<< Infatti non resisteresti un minuto >> mi prende in giro ridendo.

<< Ma sentilo, quando ti sentirai meglio ti faccio vedere io se resisto o no >> rispondo guardandolo seria e lui continua a mantenere quel sorriso.

<< Buonanotte  >> mi dice accarezzandomi le spalle.

<< Buonanotte >> rispondo accoccolandimi di più al suo petto intrecciando le nostre gambe.

Ecco un'altro capitolo, non so se lo conoscete chi avrà visto Creed 2 sa di chi sto parlando. Volevo specificare che la parte che la ragazza lo aiuta a fare il bagno e una cosa vera che ho sentito dire nel film per questo l'ho inserita anche se sembra strana e imbarazzante.

Spero possa piacervi 🖤

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