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Minho ( Maze Runner )

<< Aiuto >> urlo con tutte le mie forze, ma la voce sembra uscirmi a stento. Ho la gola secca e dolori su tutto il corpo.

Dopo essere stata sbalzata a destra a sinistra in questa strana stanza su cui sono stata chiusa finalmente tutto si è fermato. Cerco piano piano di rimettermi in piedi e continuare a chiamare aiuto ma invano.

Finché dopo secondi che sembrano interminabili sento dei rumori attorno a me, rimango in silenzio cercando di aguzzare l'udito concentrandomi sulle voci che incitano ad aprire la scatola. Sono in una scatola ? Che diavolo sta succedendo ?

Improvvisamente delle porte vengono spalancate sopra la mia testa permettendo alla luce del giorno illuminare l'abitacolo in cui ero, rivelando delle pareti fatte di grate di ferro e varie scatole di legno sparse in giro. Poi quando alzo il viso in alto noto un gruppo di numerosi ragazzi che mi guardano scioccati. Uno di loro comincia a scendere e io indietreggio spaventata, il ragazzo mette le mani avanti come per dire non ti faccio nulla ma non mi fido. Mi guardo attorno cercando una via di fuga finché non noto delle scatole impilate una sopra un'altra come a formare delle scale, se sono abbastanza veloce posso arrampicarmi e uscire di qui e scappare via. Ma dove ? Non so cosa c'è là fuori ma so solo che voglio uscire di qui.

Così d'istinto mentre il ragazzo è ancora in piedi a fissarmi con un ebete compio uno scatto in avanti superandolo e saltando direttamente sulla prima scatola, non so dove io abbia trovato la forza per fare tutto ciò dopo i colpi che ho subito per via della stanza che si muoveva ma c'è l'ha faccio. Riesco a raggiungere con fatica l'uscita della stanza, quando ormai sono fuori mi tiro su cadendo rovinosamente sul terreno coperto dell'erba.

<< Ma come ha fatto ? >> sento domandare da uno di questi ragazzi.

Mi osservano avvicinandosi a me e io raccolgo le mie ultime forze per alzarmi e scappare via da questa situazione in cui mi trovo. Comincio a correre come una pazza come se venissi inseguita da un leone, in lontananza scorgo delle porte enormi aperte così senza dar peso al resto corro in quella direzione, sento le gambe cedere ad ogni passo ma non mollo sento anche le urla dei ragazzi che mi incitano a fermarmi ma ci sono quasi.

Mi guardo brevemente dietro e l'orda di ragazzi corre appresso a me urlandomi di fermarmi, nel farlo non mi rendo conto di essere inciampata sui miei stessi piedi finché non sbatto violentemente contro qualcosa o meglio qualcuno. L'impatto mi ha tolto il respiro per qualche secondo, la spalla mi fa male e così perdo l'equilibrio ma prima che possa toccare terra due braccia mi sorreggono ma nel farlo cadiamo entrambi per terra.

Finisco addosso ad un ragazzo che non avevo minimante visto, a cavalcioni su di lui mi tengo con i palmi piantati al terreno per evitare di finire con la faccia spiaccicata alla sua, le sue mani finiscono sui miei fianchi e rimaniamo così immobili con il fiatone. Mille brividi mi percorrono la spina dorsale nel sentire il suo tocco sul mio corpo, lo osservo brevemente. Non è come gli altri, ha dei tratti orientali molto particolari.

<< Non che non mi faccia piacere questa situazione ma da dove sei arrivata ? >> domanda il ragazzo.

Improvvisamente realizzo davvero in che posizione mi trovo e mi scosto di scatto dal suo corpo buttandomi per terra lontano da lui, il ragazzo si alza col busto osservandomi e toccandosi con la mano il pettorale sinistro, il punto in cui l'ho colpito con la mia spalla. Il gruppetto di ragazzi che mi stava inseguendo si fa sempre più vicino, lancio uno sguardo alle porte enormi aperte e penso che ormai sarebbe inutile scappare perciò ne approfitto per riprendere fiato.

<< Che botta, Minho stai bene ? >> domanda uno di loro andando dal ragazzo orientale porgendogli la mano per farlo alzare.

<< Si sto bene più o meno >> esclama lui alzandosi lanciandomi uno sguardo.

Rimasta ancora per terra non ho ne la forza nel il coraggio per parlare, poi vengo raggiunta dal ragazzo orientale che si chiama Minho che si accovaccia alla mia altezza guardandomi con fare dolce. Nonostante gli sia finita addosso mi sta guardando come se mi capisse e da un lato lo apprezzo molto.

<< So che sei spaventata, ma di me ti puoi fidare. Di tutti noi ti puoi fidare >> esclama con tono calmo e pacato indicando poi i ragazzi dietro di lui che mi guardano annuendo alle sue parole.

Lo osservo in silenzio rendendomi conto solo adesso di quanto sia affasciante il suo sguardo, capelli e occhi castani e lineamenti orientali deve essere o Coreano e Asiatico. Il suo sguardo mi infonde sicurezza e tranquillità, non so spiegare il perché.

<< Dove siamo ? >> domando 

<< Benvenuta alla radura fagiolina >> esclama sorridendo.

*************

La mia storia è cominciata nello stesso identico modo come quella di altri ragazzi bloccati dentro la radura. Un posto che seppur sia spaventoso sapere di essere rinchiusi senza via d'uscita racchiude dentro tante cose belle. Unione, amicizia e tante altre cose.

Devo ammettere che mio arrivo qui alla radura è stato un molto traumatico, ero molto spaventata da questa nuova situazione e la prima cosa che ho fatto è scappare finendo quasi dentro le porte del labirinto. Se non mi fossi scontrata con uno di loro ci sarei entrata sicuramente e non oso immaginare cosa sarebbe potuto succedere.

Sono passati circa due mesi da quel giorno e credo che ormai io abbia ripreso la mia vita in mano, anche se non completamente. E come se mi mancasse qualcosa sempre ma non so ancora bene che cosa, ma adesso sto meglio.

Alla fine ho fatto amicizia con tutti i radurai specialmente con Newt, Thomas e il piccolo Chuck a cui mi sono affezionata tantissimo. Tra tanti però c'è n'è uno a cui mi sono affezionata maggiormente, anche se ultimamente credo di provare qualcosa di forte che va oltre la semplice amicizia. Ma non ne sono pienamentesicura. Poi abbiamo il nuovo arrivato, Thomas, una persona dolcissima e in gamba che sta cercando in tutti i modi di uscire di qui, gli abbiamo spiegato che al momento la situazione è questa ma lui è molto testardo.

La mia routine comincia con me che mi alzo presto ogni mattina accompagnando la squadra dei velocisti davanti all'entrata del labirinto, e dopo un paio di ore, sono sempre lì davanti che li aspetto per il ritorno, anzi che lo aspetto. Perché ogni volta che Minho entra in quel luogo così pericoloso non ragiono per tutta la giornata finché non ne esce sano è salvo e mi guarda con quei occhi dolci.

<< Buongiorno T/n >> sento dire da una voce dietro di me.

Mi giro capendo già a chi appartiene, vedendo Minho con un sorriso raggiante davanti a me pronto per entrare nel labirinto anche oggi. Indossa la sua classica camicia azzurrina con sulle spalle una specie di pettorina dove dietro ci sono alcune armi per difendersi.

<< Buongiorno >> gli rispondo felice di vederlo.

Minho si avvicina al mio viso e poggia le sue labbra sulla mia guancia provocando un forte rumore apposta per farmi ridere, e ci riesce.

<< Mi accompagni? >> mi dice facendomi un occhiolino.

<< Ovvio >>  gli rispondo sorridendogli.

Ci avviamo insieme fuori dalla capanna andando verso porte del labirinto col suo braccio sul mio collo che mi tiene stretta a sé, ci fermiamo davanti alle grandi porte di cemento e poco dopo arriva anche Ben 3 altri due che mi salutano con un cenno del capo.

<< State attenti >> esclamo ai ragazzi, Ben mi sorride dolcemente annuendo e comincia a scaldarsi.

<< Stai attento mi raccomando >> dico come al solito rivolgendomi solo Minho stavolta pronta per salutarlo.

Lui in tutta risposta mi sorride teneramente con quel suo bellissimo sorriso sul viso pulito privo di barba, si avvicina a me avvolgendomi il corpo con le sue braccia muscolose poggiando la sua fronte con la mia stando così un paio di secondi con gli occhi chiusi e le mani strette dietro la mia schiena. Mi beo del suo calore finché un fortissimo rumore mi fa sussultare, non mi abituerò mai a questo rumore. Le porte del labirinto si spalancano come ogni mattina e Minho mi stringe più forte finché non passa il rumore.

<< Tornerò, lo faccio sempre >> mi sussurra piano con voce dolce mentre le porte sono completamente aperte,  mi sfiora la guancia con le dita.

Annuisco sorridendo, ci stacchiamo dal breve contatto e insieme a Ben e ai ragazzi quando le porte sono completamente aperte cominciano a correre finché non li vedo sparire infondo al labirinto.

<< Andrà tutto bene, come ogni giorno >> a parlare è Newt che dandomi una pacca sulla spalla se ne va via.

È così cerco di tranquillizzarmi, perché so che Minho tornerà sano e salvo come fa sempre.

POCHE ORE DOPO

Il sole sta per tramontare, è sta anche incominciando a piovere, ci siamo rintanati in una specie di gazebo aperto completamente fatto in legno e foglie per ripararci, e dei velocisti ancora non c'è traccia. Non hanno mai ritardato così tanto e se le porte del labirinto si chiudono prima del loro ritorno è la fine, rimarranno chiusi lì. Dicono che nessuno sopravvive una notte nel labirinto e questo mi terrorizza.

<< Che facciamo se non tornano? >> domando a Newt che è accanto a me con le braccia poggiate in un ramo che fuoriesce da un albero accanto alla struttura.

<< Torneranno >> mi risponde senza guardarmi ma guardando fisso l'entrata del labirinto come se fosse perso nei suoi pensieri.

<< Ma se non lo fanno ? >> continuo io preoccupata attendendo una sua risposta però più positiva.

<< Lo faranno >> ripete con lo stesso tono fermo e freddo.

Sbuffo alla sua affermazione, capisco che sia preoccupato anche lui ma quando risponde così mi fa innervosire, mi siedo su un tronco mettendomi la testa tra le mani non sapendo che fare.

<< Andrà tutto bene T/n >> mi tranquillizza Chuck, il più giovane del gruppo mettendosi accanto a me e prendendomi la mano.

Gli sorrido grata e ci poggiamo l'uno accanto all'altro aspettando.

La situazione va avanti così per altri 20 minuti, qui siamo tutti particolarmente agitati si sta facendo l'ora della chiusura delle porte, e sapere di non poter fare nulla per aiutarli non è rassicurante. In compenso però ha smesso di piovere e ci siamo messi  seduti per terra davanti alle porte, io persa nei miei pensieri cerco di reprimere le lacrime mentre con le dita stacco dei ciuffetti d'erba per passare il tempo.

<< Eccoli sono arrivati >> urla all'improvviso Gally.

Il grupposi alza, tutti sollevati dalla notizia, mentre io rimango per terra con le lacrime che non riesco più a trattenere e che mi rigano le guance, avevo quasi perso la speranza ormai. Cerco lentamente di alzarmi e improvvisamente sento le gambe molli ma quando li vedo finalmente uscire dal labirinto e mettere piede nella radura Minho mi precede correndo subito verso di me, si inginocchia davanti a me prendendomi il viso tra le mani baciandomi le labbra in un bisogno quasi disperato, rimango scioccata e impotente davanti al suo gesto, non so come reagire, ma ne sono felice perché pensare di averlo quasi perso mi ha fatto capire che lo amo da morire. Dopo il bacio ormai senza fiato mi stringe tra le sue braccia rassicurandomi è accarezzandomi la testa, alzo il viso per guardarlo e noto il suo viso visibilmente stanco e un po sporco sulle guance, mi guardo poi attorno vedendo il resto del gruppo che abbraccia Ben e gli alti ragazzi, stanno tutti bene per fortuna.

<< Ti ho detto che sarei tornato >> dice Minho attirando di nuovo la mia attenzione.

Mi guarda negli occhi con quello sguardo tenero che subito mi ha colpita dal primo momento. È stato lui il primo ad avvicinarsi a me dopo Newt, è stato lui il primo in cui ho trovato un appoggio.

<< Mi hai fatto preoccupare così tanto >> ammetto ancora passandomi la mano sul viso cercando di asciugare le lacrime.

Lui annuisce con sguardo triste e preoccupato.

<< Cos'è successo ? >> gli domando poi.

<< Abbiamo avuto una complicazione, ma adesso siamo qui è questo ciò che importa >> mi dice semplicemente.

Un forte rumore ci fa sussultare tutti all'improvviso, Minho mi stringe di nuovo tra le sue braccia e le grandi porte del labirinto si sono appena chiuse in un forte tonfo, se fossero stati altri minuti in più lì dentro non saprebbero più potuti uscire, ma non voglio più pensarci adesso. Minho mi aiuta ad alzarmi dal prato e tutti ci sparpagliamo, tra un po dovremo cenare e dimenticheremo questo brutto incidente almeno finito bene. 

************

La porta della stanza di Minho è leggermente aperta perciò mi avvicino bussando sul legno. 

<< Posso entrare ? >> domando a Minho.

Mi dice di entrare e quando spalanco la porta lo vedo seduto sul bordo del letto,  senza maglietta e ciò mi destabilizzata molto ma lo vedo guardarsi il retro della spalla e mi preoccupo subito.

<< Sei ferito ? >> domando entrando nella stanza andando vicino a lui.

<< Mi sono tagliato credo, ma non lo vedo bene così >> mi dice semplicemente cercando ancora di guardarsi dietro la spalla contraendo i muscoli delle braccia.

Lo guardo male pensando alla sua testardaggine di non dirmi mai quando si fa male, è convinto di potercela fare sempre da solo. Sin dal primo momento è successo. Vado subito a controllare.

<< Perché non me l'hai detto prima scemo >> gli dico guardando la sua spalla notando la ferita verticale da cui fuoriesce un po di sangue ormai asciutto e secco.

Non è grave per fortuna ma va disinfettato e coperto subito.

<< Non ci ho fatto molto caso >> risponde alzando le spalle.

<< Dovevi, si può infettare >> gli rispondo.

Recupero da uno scaffale un po di disinfettante che per fortuna teniamo un po dappertutto essendo che ci feriamo molto spesso stando a contatto sempre con dei legni o altre cose,  prendo un po di stoffa pulita e la bagno col prodotto preso prima.

<< Dovresti prendere in considerazione di fare la medicale >> dice con tono scherzoso prendendomi in giro.

Lo guardo ancora male dandogli un leggero schiaffo scherzoso sul viso facendolo ridere. Amo quel suo sorriso dolce. Non è mai stato un lavoro per me, odio vedere persone ferite che soffrono specialmente se si tratta di Minho.

<< Non mi piace vederti triste ma allo stesso tempo amo quando ti preoccupi per me  >> ammette poi mentre stavo cominciando a pulire la ferita che per fortuna è solo un graffio non molto profondo.

Rimango colpita dalle sue parole e  arrossisco all'istante cercando di  concentrarmi sulla sua spalla.

<< Un giorno mi farai morire se continui così >> gli dico passando il pezzo di stoffa sulla ferita pulendola.

Minho chiude gli occhi stringendo la mano in un pugno per trattenersi.

<< Brucia eh ? >> gli domando ridendo.

<< Da morire >> risponde ridendo anche lui stringendo ancora gli occhi.

Sorrido e continuo col mio lavoro,

<< Ho fatto >> dico dopo aver messo una benda.

Mi siedo accanto a lui nella panca di legno e rimaniamo per qualche secondo in silenzio finché non decidiamo di aprire bocca entrambi allo stesso momento, scoppiando subito a ridere insieme.

<< Vai prima tu >> mi dice diventando serio.

<< Volevo parlare del nostro bacio >> comincio a dire stando attenta ad ogni sua reazione.

<< Te ne sei pentita ? >> domanda subito interrompendomi, posso notare come pian piano il suo meraviglioso sorriso che mi riempie le giornate stia scomparendo.

<< No altroché, è stato meraviglioso >> ammetto imbarazzata guardandolo.

<< Bhe ne sono felice perché ho ancora voglia di baciarti >>

Non ho nemmeno il tempo di realizzare ciò che sta succedendo, o ciò che mi ha appena detto, perché il suo viso si avvicina sempre di più al mio finché non fa unire le nostre labbra come poche ore fa, mi prende in braccio facendo passare le sue mani suoi miei fianchi con possessività facendomi finire a cavalcioni su di lui

<< È un bene che tu sia arrivata nella mia vita >> dice staccandosi dal bacio per guardarmi.

Gli sorrido grata e continuiamo a baciarci indisturbati non facendo più caso alla porta che è ancora mezza aperta.

Lo so ci ho messo un sacco per pubblicarlo, spero vi possa piacere 🖤✌

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