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Ivan Drago

Ok... so benissimo che QUASI nessuno conoscerà questo personaggio, o almeno sono sicura che nessuno vorrebbe un'immagina su di lui, io l'ho fatto perché ultimamente mi sono fissata con lui e i suoi film, perciò volevo solo avvertirvi che non siete obbligati a leggere questo capitolo anche perché contiene ben 10.0000 parole 😂. L'ho fatto perché mi sono venute in mente delle piccole scene con lui e perciò ho deciso di farlo per me questo capitolo lunghissimo. Lo volevo pubblicare lo stesso perché non avevo voglia di tenere questo capitolo nelle bozze a vita. Premetto che a poco a poco metterò immagina con più persone che piacciono ♥️

Se qualche mese fa mi avessero detto " vieni in un'incontro di Boxe ?" Gli avrei sicuramente riso in faccia, mio fratello pratica questo sport da ormai anni e quando mi hanno convinta finalmente andare a vederlo subito dopo essere tornata a casa ho deciso di non andarci mai più in vita mia, non è finita per nulla bene, vedere tutto quel sangue sul suo viso il fatto che non riusciva nemmeno a tenere gli occhi aperti mi ha fatta impazzire. Ma ovviamente come mi dicono ogni volta ha vinto. Sono rimasta letteralmente terrorizzata quella volta, ma alla fine dopo un po ho vinto questa paura e da 3 anni a questa parte ormai non perdo nemmeno un'incontro di mio fratello. Mio fratello è Rocky Balboa e mesi fa ha lottato col Campione dei pesi massimi Apollo Creed, sconfiggendolo e diventando il nuovo campione, Creed convinto che sia tutta una farsa ritenendosi anche l'unico vero campione, ha voluto la rivincita e adesso siamo qui in mezzo a una folla infinita di spettatori, quasi davanti al Ring, il fratello di mia cognata e accanto a me, non perdendomi d'occhio nemmeno un attimo per tutto il tempo.

Ad un certo punto i soliti tizi che fanno la telecronaca salutano il pubblico e un'altro tizio sopra il ring comincia ha presentare gli sfidanti che sono appena entrati accompagnati dalla loro squadra e da un boato di urla e fischi per i partecipanti.

<< Dal lato destro del ring abbiamo il campione in carica dei pesi massimi, Rocky balboa o meglio conosciuto come lo Stallone italiano >> comincia a dire il presentatore indicando con una mano il lato del Ring dove mio fratello si riscalda saltellando sul posto, al sentire il suo nome alza un pugno in aria e saluta i suoi fan.

<< Dall'altra parte abbiamo l'ex campione dei pesi massimi Apollo Creed intenzionato a riprendersi il suo posto >> annuncia lui indicando Apollo.

Anche lui alza il pugno in aria colorato dal un guantone blu salutando i suoi fan. I due sfidanti si guardano in cagnesco e dopo le solite regole dettate dal tizio di prima, l'incontro comincia. Nel frattempo che sono persa nell'incontro fissando intensamente ogni colpo e tifando per mio fratello non mi rendo conto che il posto accanto a me che prima era vuoto adesso e occupato, non ci faccio molto caso, ma quando sento Paulie strozzarsi e mi giro di scatto per aiutarlo.

<< Hey ma che ti prende ?>> stacco un attimo gli occhi dal ring concentrandomi su di lui, Paulie non riesce ha pronunciare una parola ma indica dietro di me col dito tremante.

Mi giro non capendo ciò che volesse dire e quasi non casco dalla sedia vedendo chi ho accanto, anche da seduto e un gigante, dicono che sia alto 2 metri e adesso me ne rendo davvero conto di presenza, i suoi capelli biondi sono coperti da un cappellino verde militare e il suo sguardo duro e fisso sulla mia figura quello sguardo che tanto ho voluto vedere di presenza incute terrore per molti dei suoi sfidanti ma io l'ho sempre trovato affascinante non spaventoso. Non posso non notare la massa infinita di muscoli si intravede dalla sua maglietta un po attillata, sono ancora imbambolata a fissarlo e ha risvegliarmi per fortuna e la campanella che segna la fine del primo round. Guardo distrattamente il ring con le mani tremanti cercando con lo sguardo mio fratello, e un po ammaccato ma per fortuna sta bene. Mi giro di nuovo verso il ragazzo accanto a me e si decide a parlare.

<< Ne hai ancora per molto ? >> sussurra con voce roca cercando di intimidirmi col suo sguardo gelido.

<< Che intendi ? >> rispondo cercando di non far trapelare l'emozione.

Sto letteralmente parlando con Ivan Drago, ha vinto alle olimpiadi del suo paese, la Russia, nella categoria dei pesi massimi, l'imbattuto campione del mondo dei dilettanti nella categoria dei pesi massimi con un incredibile record di cento vittorie su altrettanti incontri.
Lui sembra impersonare il modo in cui gli americani vedevano l'Unione Sovietica nel periodo della guerra fredda: glaciale, potente e crudele.
Nonostante queste voci lo trovo assolutamente fantastico un grande pugile da stimare.

<< Di fissarmi >> si limita a dire solamente per poi portare lo sguardo sul ring.

Mi acciglio scuotendo la testa, sapevo che era un duro e un arrogante ma adesso che lo sto provando sulla mia pelle mi fa venire i nervi il modo in cui risponde.

<< Bhe sei un pugile di fama mondiale >> rispondo per poi dedicarmi a Paulie ricordandomi che pochi attimi prima si stava strozzando.

<< Sto bene sto bene. Sono solo un po terrorizzato >> risponde ridacchiando lanciando un'occhiata al Russo.

Sorrido e poi mi concentro su mio fratello che ha iniziato il secondo round da qualche minuto. Ivan Drago, ancora accanto a me, non proferisce più parole e ne sono grata, ma mi chiedo cosa ci faccia qui.

L'incontro è appena finito e adesso sono in un dei spogliatoi, assieme a Paulie, ad aspettare che mio fratello si ricomponga un po, per fortuna ha vinto e perciò e rimasto il campione mondiale dei pesi massimi dimostrando una volta per tutte ad Apollo di che pasta è fatto. La porta si apre e intravedo nella fioca luce dello spogliatoio la figura di mio fratello accompagnata da qualcun'altro, da Drago.

<< Hey campione sei stato grande >> esclamo urlando e correndo verso mio fratello che mi prende al volo. Adesso e pulito e profumato ma purtroppo pieno di cerotti in viso e un occhio molto ma molto gonfio e nero.

<< Grazie tesoro, ah permettimi di presentarti un amico, ma sono sicura che lo conosci benissimo >> mi dice Rocky dando una pacca sulla spalla di Ivan, che nel frattempo e rimasto zitto e fermo ad osservarci.

Ha gli stessi abiti di prima, ma ha tolto il cappello, d'altronde qua non c'è pubblico, i suoi capelli corti e biondi sono perfettamente ordinati e pettinati all'insù dandogli una potente aria ordinaria e da duro.

<< T/n Balboa >> mi presento io cercando di dimenticare il primo incontro.

Lui mi guarda storto per qualche secondo e nel frattempo dietro di me sento Paulie fare i complimenti a Rocky, dopo dei secondi che sembrano essere interminabili Drago stringe la mia mano tra la sua per poi rompere il contatto troppo presto. La sua mano e grande e liscia per uno che pratica boxe da tanto segno di protezione.

<< Sai mia sorella esce letteralmente pazza per te, guarda tutti i tuoi incontri e interviste tutti i santi giorni >> esclama Rocky col suo solito tono divertito.

Gli lancio uno sguardo assassino a casa mi avrebbe davvero sentita. Ok, è vero sono una grande fan di Ivan Drago ma non voglio passare per un ragazzina ormonata che sclera davanti al suo idolo, sono stata così brava a nascondere tutto e adesso lui ha rovinato tutto. In tutta risposta Ivan assume un'aria soddisfatta ma senza mai scomporsi più di tanto. Io nel frattempo diventata tutta rossa in viso cerco di cambiare discorso.

<< Allora si va a casa ? è molto tardi >> dico rivolta a mio fratello aggiungendo lo stesso sguardo di prima per fargli capire che sono davvero arrabbiata.

<< Certo ok, andiamo ha cercare Adriana e Michey però >> risponde.

Con mia grande sorpresa Ivan verrà a casa con noi , bello no ? Si lo sarebbe se non fosse che non è un'ottima compagnia, sapevo fosse così, si nota tantissimo, nelle interviste spesso era la sua ex moglie ha parlare per lui. Arriviamo tutti quanti a casa e dopo aver consumato la cena e aver ascoltato il racconto di Rocky sull'incontro vinto alcuni di noi vanno a letto. Per tutta la cena Ivan ha pronunciato davvero pochissime parole, non capisco come possa essere qui se non parla mai con nessuno e non sapevo che Rocky fosse amico suo.

<< Hey fratellone quando avevi intenzione di dirmi che eri amico di Ivan Drago ? >> gli chiedo una volta che in sala ci siamo solo noi due e Adriana.

<< Non ci vedevamo da anni, quando abbiamo smesso di vederci tu ancora nemmeno lo conoscevi e mi sarà sfuggito, e poi non avrei mai potuto sopportare i tuoi scleri adolescenziali su si lui >> risponde lui guadagnandosi un'occhiata da sua moglie.

<< bhe hai ragione, sono contenta sia qui, cioè io lo stimo un sacco. Ma non avevi il diritto di farglielo sapere ero troppo in imbarazzo >> Gli urlo sottovoce puntandogli un dito contro.

<< Oddio non mi dire che ha raccontato a Ivan che guardi i suoi video tutti i giorni >> dice Adriana trattenendo le risate a fatica.

<< Esattamente, è stato così imbarazzante >> dico mettendomi le mani in testa.

<< E dai sono sicura che gli abbia fatto piacere che un'americana lo stimi così tanto. >> Si giustifica lui.

<< Si infatti stava esplodendo di gioia, non vedi come mi guardava ? Probabilmente gli sarò sembrata una pazza >> continuo io ridacchiando.

<< Su non dire sciocchezze, non è la fine del mondo. Comunque e tardi io vado a letto. Rocky ti aspetto in camera >> annuncia Adriana dopo aver fatto un breve sbadiglio e salendo sul piano di sopra.

<< No no andiamo tutti a sto punto. >> dice Rocky.

Ci fermiamo tutti davanti alle nostre porte e dopo esserci scambiati la buonanotte ognuno va nella sua camera. Io entro subito dentro e accendo la luce, per poco non urlavo dallo spavento notando una persona seduta sulla sedia della mia scrivania con dei fogli in mano, riconosco subito essere Ivan.

<< Che diavolo ci fai qui ? Non stavi dormendo? >> sussurro ancora un po spaventata, per quale motivo e qui ? E da quanto?

Chiudo la porta alle mie spalle e mi avvicino a lui prendendogli i fogli tra le mani, tra tutti i disegni che ho sparso per i cassetti e la scrivania doveva proprio beccare quelli dove e ritratto lui, che figura di merda, dopo questa mi devo proprio sotterrare.

<< Sono molto belli >> mi dice senza smettere di fissare ogni mio movimento mentre li osservo, uno lo ritrae in primo piano durante uno shooting prima di un'incontro, una vecchia foto trovata in una rivista che ho ricopiato e un'altra in primo piano più ravvicinato durante un'incontro dove spiccano i suoi lineamenti.


<< Grazie >> rispondo imbarazzata guardando altrove, improvvisamente il mio armadio bianco e davvero tanto interessante.

Non riesco ha reggere il suo sguardo di ghiaccio e impenetrabile.

<< Sai quello che dice Rocky è vero, ti stimo davvero un sacco e amo disegnare quindi qualche volta ti ho ritratto >> ammetto prendendo coraggio e guardandolo negli occhi per decifrare il suo sguardo, ma come al solito e impercettibile.

<< E strano, ma carino da parte tua >> esclama dopo un po.

Non ci posso credere poco fa mi ha fatto un complimento, e adesso forse un altro. Facciamo progressi.

<< D'accordo io vado a letto >> dice all'improvviso alzandosi dalla sedia.

Mentre va verso la porta non posso non notare la sua possente schiena coperta da una leggera canottiera rossa, volto subito lo sguardo e mentre apro il cassetto alla ricerca di un pigiama gli rivolgo un debole buonanotte.

<< Notte >> detto ciò chiude la porta.

Mi fermo immobile col pigiama a mezz'aria stranita, felice, emozionata tutto e di più. Poi saltellando contenta mi chiudo in bagno per lavarmi e mettermi il pigiama. Dopo aver fatto tutto ciò corro a letto sotto le coperte cercando di fermare i miei pensieri.

***********

La mattina mi sono svegliata molto presto, come al solito d'altronde perciò dopo essermi stropicciata gli occhi ed essermi chiusa in bagno per lavarmi e sistemarmi scendo giù in cucina ha fare colazione con gli altri.

Sono tutti attorno al tavolo a fare colazione tranne per Michey che essendo un'allenatore e già in palestra con i pugili ad ammazzarli di lavoro, do un buongiorno generale a tutti in sala e mi accomodo accanto ad Adriana prendendo sul tavolo delle fette biscottate.

<< Sorellina ti stavamo chiamando ma ieri eri molto stanca, ti ho messo da parte una cioccolata calda e guarda e ancora calda >> mi dice Rocky ridacchiando e passandomi la tazza colma di cioccolata.

<< Grazie Rocky >> rispondo.

Ivan e seduto a capo tavola dall'altra parte in silenzio per tutto il tempo ho sentito il suo sguardo addosso a me, ma non ci ho fatto molto caso e ho continuato a mangiare in silenzio ascoltando gli altri chiacchierare.

**************
Sono passate ben 4 settimane da quando Ivan Drago ha varcato la soglia di casa mia, e da quel momento non se né è più andato. Ormai da mesi ha divorziato definitivamente con ormai la sua ex moglie e lei lo ha buttato fuori casa, essendo in comune con un conto in banca lei gli ha preso tutti i soldi per giunta lui adesso e in America quindi molto lontano da lei. Perciò Rocky ha deciso di ospitarlo finché non avrebbe trovato una soluzione, ogni giorno Rocky e Ivan si allenano senza sosta in palestra o in qualunque angolo della casa con flessioni o altro io invece incantata li guardavo tutto il giorno senza annoiarmi mai. La verità è che più che altro guardavo Ivan, mi sembrava di avere un dio greco in casa. Come lo guardavo sempre in tv nei suoi incontri adesso c'è l'ho in casa che si allena. Per giunta da 4 settimane ho smesso di guardare gli incontri di Ivan, devo dire che però mi manca questa mia vecchia routine. Ma alla fine perché guardare dei video se e in casa mia ?

Comunque un giorno di questi e adesso, Rocky e fuori casa, come ogni giorno voglio andare ha guardarli allenare ma sono troppo imbarazzata ad andare ha guardare Ivan se non c'è Rocky, perciò sono chiusa in camera mia ha fissare il soffitto il mio cervello mi dice di rimanere qui finché non torna Rocky, ma il mio cuore mi dice di andare di sotto a guardare. Alla fine non resisto d'altronde a da 4 settimane che li guardo allenarsi vabe che non c'è Rocky ma fa nulla non sto facendo niente di male.

Perciò mi alzo dal letto e corro giù in palestra, prima di abbassare la maniglia della porta posso già sentire il rumore dei colpi col guantone al sacco. Mi faccio coraggio e busso prima di entrare, sento la sua voce dall'altra parte della porta e poi mi decido ad aprire. Ivan e davanti al sacco completamente sudato con i guantoni ancora all'aria e il sacco che ancora si muove. Mi guarda dritto negli occhi e io mi sento già imbarazzata, dove rimanere in camera porca miseria.

<< Sei in ritardo, di solito non lo sei mai >> dice e subito dopo pianta un pugno ben assestato al sacco facendolo dondolare di tanto.

<< Avevo da fare >> rispondo vaga sedendomi nella panca infondo alla palestra, accavallo le gambe e incrocio le braccia cominciando a guardarlo.

Lui non risponde più, e come si fosse messo in modalità Aereo, come se li ci fosse solo lui e il suo sacco, che in quel momento e il suo più grande nemico, comincia a dare pugni a raffica con una serie di destri e sinistri, il sacco sembra fare una danza per quanto si muove. I muscoli della spalla e la schiena si contraggono ad ogni colpo dato e credo che anche i miei di muscoli si stiano risvegliando. Non riesco a togliergli gli occhi di dosso e non posso non notare quanta rabbia metta in ogni colpo, basta guardare il suo viso le sue labbra messe in una linea dura le sopracciglia corrucate e la forza di un suo pugno che potrebbe benissimo crepare un muro. Continuo ha fissarlo scioccata da quanta forza metta e quando lui nota io mio sguardo su di lui smette di colpo, col il suo corpo ferma il sacco viene verso di me.

<< Lo sganci per favore ? >> chiede porgendomi la mano coperta ancora dal guantone rosso.

<< Certo >> sgancio lo strappo del guantone e glielo sfilo lasciandolo poggiato a terra poi si siede accanto a me con ancora l'affanno.

Con la mano si leva l'altro guantone e lo butta a terra assieme a l'altro prendendo fiato, gli passo una tovaglia che avevo accanto e lui la prende cominciando ad asciugarsi il sudore dal collo e dalla faccia.

<< Tu non hai paura di me ? >> mi chiede dopo un po che si era creato un silenzio imbarazzante in cui gli lanciavo ogni tanto uno sguardo.

Sono rimasta stupita dalla sua domanda, da quando gli importa cosa pensa la gente di lui? E perché mai dovrei avere paure di lui ?

<< Ovvio che no. Perché questa domanda? >> rispondo stranita.

Lui alza le spalle guardando fisso un punto davanti a sé, non so magari aveva bisogno di sentirselo dire. La maggior parte delle persone lo teme, per il suo aspetto possente e duro per la sia forza ma non io.

<< Cosi, curiosità >> risponde semplicemente alzando di nuovo le spalle.

<< Daccordo, se hai finito io allora salgo su >> dico ad un certo punto alzandomi dalla panca.

Nemmeno il tempo di fare un solo passo che la sua mano afferra saldamente il mio polso facendomi girare verso di lui, mi fissa in volto non sapendo forse cosa dire io invece sono letteralmente sensa parole e forse il primo contatto vero e proprio dopo 4 settimane, mi ha lasciato una strana scarica elettrica per tutto il corpo e sentire la possessività in cui stringe il mio polso mi fa letteralmente impazzire, cerco di ricompormi mentalmente e lo guardo anche io non capendo cosa volesse.

<< Veramente mi è rimasto qualcos'altro, se non hai nulla da fare puoi rimanere >> mi chiede con leggera voce imbarazzata, non è l'Ivan di qualche settimana fa, quello che non chiede ma prende quello che da ordini e non si lascia comandare. Ma sono felice della sua richiesta.

<< Oppure se hai da fare capisco >> scuote la testa lui lasciando la presa sul mio polso, lasciandomi uno strano vuoto sul petto.

<< No non ho nulla da fare, posso rimanere >> lo fermo io.

Lui annuisce e si alza dalla panca in tutta la sua altezza, io invece posso contare sul mio ridicolo metro e 75 che non è male come altezza se non fosse che lui e alto un metro e un palo della luce. Gli arrivo a malapena al petto.

<< Una curiosità, quanto sei alto ? >> domando con le mani dietro la schiena e camminando con lui.

<< Un metro e 96 >> come non detto.

<< A ecco >> ridacchio io.

Si ferma e si posiziona a terra cominciando ha fare flessioni mentre io mi siedo a gambe incrociate vicino a lui a fissarlo.

<< Invece di stare lì a non fare nulla perché non ti alleni pure tu ? >> mi chiede senza smettere di fare flessioni.

<< Io ? Le flessioni ? Ma se a stento so salire le scale senza avere il fiatone >> esclamo io mettendomi una mano sul petto e ridendo come una cretina, lui invece ovviamente non ride ma posso notare un cambiamento nel suo volto con un leggerissimo sorriso come se fosse scioccato .

Si ferma e si mette in ginocchio facendomi cenno di andare accanto a lui.

<< Aspetta sei serio quindi? >> mi fermo finendo di ridere e fissandolo.

Incrocia le braccia al petto e mi fulmina con lo sguardo.

<< Ok ok >> alzo le mani in aria mettendomi accanto a lui.

Il fatto che sia senza maglietta non aiuta per nulla ma devo cercare di ricompormi sul serio se non voglio fare una figuraccia.

Mi metto in posizione a terra con le mani all'altezza della faccia e cerco in tutti i modi di tirarmi su, mi sarò sollevata di forse soli 10 centimetri io lo considero un traguardo ma la faccia di Ivan mi fa pensare tutt'altro.

<< Sei un disastro, davvero >> esclama mettendosi una mano in faccia sconcertato

<< Io te l'ho detto che faccio schifo >> mi giustifico mettendomi seduta.

<< Ok, allora aiuta me. Vieni >>

Ok cosa intende ? Che dobbiamo fare? Perché diavolo sono scesa qui sotto ?

Si mette seduto a terra poggiando la schiena al pavimento e mi fa cenno di mettermi davanti a lui.

<< Che dovrei fare ? >> chiedo stranita davanti al suo comportamento.

<< Tienimi le gambe >> dice semplicemente.

Ah, bene. Ok non c'è nulla di male, come ho visto fare nei film molte volte. Mi metto in ginocchio e appoggio le mia mani bel salde sulle sue ginocchia mentre lui fa gli addominali alzandosi e abbassandosi. Mi risulta difficile concentrarmi se è proprio davanti a me ha fare sti movimenti e per di più a petto nudo, e letteralmente stupendo mi rendo conto che potrei guardarlo all'infinito, ma cerco di riprendermi subito e distogliere per un po lo sguardo. Ogni qual volta si alza col busto siamo a pochi centimetri di distanza e mi manca letteralmente l'aria quando si avvicina.

Il suo respiro dopo un po comincia a farsi affannoso, sono passati già 20 minuti che va avanti cosi, mi chiedo come possa resistere così tanto a fare questi sforzi. Ma d'altronde c'è abituato. Dopo altri 5 minuti buoni grazie al cielo si ferma stavo davvero morendo a trattenere il mio imbarazzo.

Siamo ancora vicinissimi e ancora non ho levato le mia mani dalle sue ginocchia, vedo il suo viso avvicinarsi lentamente al mio e improvvisamente sento le mie gambe tramare, meno male che sono seduta se no non avrei retto un secondo di più e sarei finita a terra. Ivan mi poggia le mani sulle braccia quasi sfiorandole per avvicinarmi a se e mi lascia un dolce bacio a fior di labbra, ci stacchiamo subito da questo contatto e io sento che potrei esplodere da un momento all'altro, lui sembra totalmente tranquillo col suo sguardo serio ancora molto vicino al mio mentre dentro di me si sta scatenando un vulcano di emozioni, non mi aspettavo una cosa del genere da lui verso di me, tanta dolcezza e delicatezza in un bacio. Il modo in cui mi a accarezzato le braccia come per rassicurarmi mi ha fatta impazzire. Subito dopo per uscire dall'imbarazzo prendo l'asciugamano che a usato in precedenza e glielo butto in faccia facendolo indietreggiare.

<< Asciugati ho prenderai freddo >> gli dico ridacchiando cercando di essere il più naturale possibile.

Lui lo prende e fa ciò che gli dico.

Il fatto e che sto morendo dentro, questo e l'ennesimo segnale che mi fa capire che non solo sono attratta da lui fisicamente, ma anche per tutt'altro. Perché nonostante tutto ciò che dicano su di lui nonostante il suo carattere scontroso e duro io lo vedo diverso. In queste settimane gli ho visto fare cose che non mi sarei mai aspettata potesse fare, insieme abbiamo parlato molto cercando di conoscerci meglio, alcune passeggiate tutti insieme e tante altre cose, ma d'altronde mi sono resa conto che non lo conoscevo davvero. Di lui vedevo solo degli incontri e delle interviste dove per giunta nemmeno parlava. Averlo qui mi ha fatto conoscere molti aspetti del suo carattere belli. E credo proprio di essermene innamorata.

Ora mi chiedo. Perché il bacio? Perché l'ha fatto. ?

Si mette seduto a terra prendendo fiato mentre io stacco le mani dalle sue ginocchia e mi metto seduta davanti a lui cercando di prendere anch'io fiato per quello che è successo, siamo ancora molto vicini e ci guardiamo intensamente negli occhi. Azzurro contro Castano, sono davvero così belli.

<< Tutto bene ? >> mi chiede risvegliandomi dal mio stato di trance.

<< Si si sto bene >> rispondo cominciando ad agitarmi per il fatto che si è accorto.

Lui annuisce e continua ad asciugarsi collo e faccia.

All'improvviso sentiamo la porta della palestra spalancarsi e Rocky ne fa il suo ingresso tutto agghindato con tanto di dolcevita, capello nero e giacca di pelle.

<< Hey ragazzi che combinate ? >> ci saluta col suo solito fare tutto pimpante.

Mi alzo di scatto allontanandomi da Ivan e vado verso mio fratello. Ivan fa finta di nulla e si alza anche lui. Se fosse entrato qualche minuto prima ci avrebbe visti.

<< Abbiamo finito di allenarci >> risponde Ivan mentre sistema la sua roba in un borsone, compresi i guantoni.

Rocky scoppia a ridere di buon gusto e io incrocio le braccia al petto cercando spiegazioni

<< Che hai da ridere ? >> domando.

<< Tu ti sei allenata ? Ma dici sul serio ? L'ultima volta che ti sei allenata dopo 5 minuti eri morta >> continua a ridere prendendomi in giro

Bhe non ha tutti i torti. Mi sbatto una mano in fronte imbarazzata, mentre Ivan accenna una piccola risata mentre sistema ancora il suo borsone.

<< Tu non ridere >> lo rimprovero puntandogli un dito contro.

<< Ci ha provato, ma è un'incapace perciò mi ha aiutato >> risponde Ivan mettendosi il borsone in spalla.

<< Ah bene mi fa piacere, almeno vi siete fatti compagnia, comunque stasera si esce mettere i vostri indumenti migliori >> dice per poi sparire dalla nostra vista.

Ivan mi guarda un'ultima volta e poi mi passa davanti diretto al piano di sopra, io invece rimango ancora qualche secondo imbambolata a pensare a ciò che è successo oggi. Sinceramente ho paura di quello che può succedere ho paura di rimanerne scottata e delusa, Ivan e un pugile di fama mondiale cosa mai potrà volere da me ? Magari tra qualche giorno partirà per la Russia e si dimenticherà di me. Scaccio via questi pensieri dalla mia mente sono sempre stata troppo pessimista nella mia vita perciò dopo aver dato un ultimo sguardo alla palestra chiudo la porta e salgo di sopra chiudendomi in camera.

Pochi attimi dopo nemmeno il tempo di decidere cosa mettere per stasera anche se non so cosa dovremmo fare la porta si apre, come al solito mio fratello entra senza bussare. Una sua brutta abitudine.

<< Hey sorellina >> mi dice chiudendo la porta alle sue spalle.

<< Dove si va stasera ? così vedo cosa indossasse. >> gli domando aprendo le ante del mio armadio in attesa di una sua risposta.

Lui non risponde, perciò mi giro verso di lui.

<< Tutto bene? Tu sei strana, Ivan è strano >> dice << più del solito >> aggiunge.

Temevo questa domanda, cosa dovrei dire adesso ? Ah tutto bene lo stavo aiutando e lui mi ha baciata poi ha fatto finta di nulla finché non sei arrivato tu. Non non posso di certo fare così.

<< Si che va tutto bene, Ivan è sempre così non lo sai ? >> rispondo io per depisitarlo dai suoi sospetti, sempre che ne abbia. Ma non si sa mai.

Lui annuisce e poi finalmente mi dice cosa indossare per poi uscire fuori dalla mia stanza, ha detto elegante ma non troppo. Sarà un'uscita con tutta la famiglia in onore della sua vicina contro Apollo Creed, una cosa formale perciò dopo aver scelto il vestito giusto attendo con ansia la grande serata.

************

POCHE ORE DOPO

Finalmente si sono fatte le 8, per tutto il pomeriggio rimanente prima di sistemarmi sono stata in camera ha guardare un po di serie poi appena si sono fatte le 6 ho cominciato a lavarmi vestirmi e truccarmi. Alla fine ho deciso di indossare un vestito di lana a maniche lunghe rigorosamente nero appena sopra le ginocchia, con una cintura del medesimo colore con un dettaglio color oro e dei stivali alti, ho deciso anche di indossare delle calze normali, per il freddo. Anche se non cambia nulla ma vabe.

Per i capelli ho fatto delle leggere onde sparse e il trucco molto semplice.

Appena sono pronta scendo di sotto, trovando tutti pronti e agghindati. Adriana indossa un bellissimo vestito fiorato fino alle ginocchia, mentre Rocky a una semplice felpa e il suo immancabile giubbotto di pelle, Poulei sempre soliti maglioni e un giubbotto mentre all'appello manca Ivan.

<< Sei splendida tesoro >> mi dice Adriana baciandomi una guancia.

<< Anche tu lo sei >> rispondo prendendole le mani e facendole fare un giro su se stessa ridendo.

<< Oh ecco Ivan >> esclama mio fratello attirando la nostra attenzione verso le scale.

Letteralmente stupendo in un semplice jeans nero con giacca aperta con sotto una camicia bianca. Scende le scale senza nemmeno guardare dove mette i piedi, a una tale disinvoltura e eleganza che potrebbe benissimo fare il modello, il suo sguardo squadra tutti noi uno ad uno per poi posarsi su di me per qualche secondo, si ferma davanti a me sistemandosi la giacca e fa passare il suo sguardo su tutto il mio corpo facendomi sentire a disagio ma apprezzata, come se in questo momento potessi essere la cosa più bella che ha mai visto.

<< Stai molto bene >> mi dice semplicemente sensa troppi giri di parole.

Sul mio viso si apre un grandissimo sorriso imbarazzato e all'improvviso le due scarpe nere sembrano così interessanti, e molto dolce da parte sua.

<< Grazie >> trovo la forza di rispondere.

<< Bene ragazzi si farà tardi andiamo >> Rocky batte le mani per richiamare la nostra attenzione e per un attimo mi ero dimenticata che non fossimo soli.

Mi maledico mentalmente per il mio comportamento da ragazzina innamorata e vado verso l'appendiabiti per prende un cappotto lungo.

**********

In posti in macchina non bastavano perciò essendo che la statura di Ivan prende molto spazio abbiamo preso in prestito un'altra macchina dove ci sono finita io con Ivan. Ci mancava solo questa. Non volevo rimanere sola con lui, ma Adriana ha proposto di andare con lui essendo che Paulei non è molto i confidenza e parla troppo e Rocky sta con Adriana. Perciò siamo qui in auto in silenzio da circa 20 minuti.

Mi chiedo se avremmo la possibilità di parlare di ciò che è successo oggi.

<< Sei silenziosa, non è da te >> dice rompendo il silenzio che si era creato.

Mi giro per guardarlo in faccia sconcertata, ok non è da me stare in silenzio e vero ma cosa dovrei fare ? Forse si è dimenticato che poche ore fa come se niente fosse mi ha baciata e poi se né andato ? Che non mi ha dato spiegazioni ? Poteva venire in camera mia dopo essersi lavato no ? Ora se ne esce con " sei silenziosa "

<< Non mi va di parlare >> rispondo semplicemente guardando fuori dal finestrino la marina New York.

<< So cosa stai pensando, non era mia intenzione comportarmi come se nulla fosse >> continua spiazzandomi.

Allora non se né dimenticato.
Continuo a rimanere in silenzio non sapendo cosa rispondere. Nonostante la sua affermazione mi abbia fatto piacere.

<< Sei pentita ? >> mi chiede, posso sentire il suo sguardo bruciare sul mio corpo adesso che siamo in un semaforo.

Prendo un respiro profondo e mi giro verso di lui guardandolo negli occhi, la luce della sera gli da un tocco in più di bellezza valorizzando i suoi tratti spigolosi.

<< No >> rispondo fissandolo in viso.

<< Nemmeno io >> mi dice, avvicinando una mano sul mio viso per sfiorare dolcemente il mento.

Sussulto a quel contatto beandomi delle sue mani calde anche se mi sfiorano leggermente, mi perdo nel suo sguardo ma questa specie di bolla viene rotta dal suonare insistentemente dietro di noi. Ivan di gira per vedere che stesse succedendo ma io mi rendo conto che il semaforo adesso e verde

<< Ivan parti è verde >> dico urlando e ridendo contemporaneamente sbattendo la mia mano sul suo braccio muscoloso per chiamalo.

Lui ridendo assieme a me parte facendo sbandare un po l'auto e scopriamo a ridere. Ride, ride come non lo mai visto ridere in tutta la mia vita che lo conosco anche in queste 4 settimane. La sua risata e così bella un suono melodioso per me, il suo sorriso perfetto.

Dopo l'accaduto nessuno dei due a più parlato, ci limitavamo a guardarci ogni tanto quando l'altro non si accorgeva. Sono cosi felice di ciò che ha detto, non me l'aspettavo ma e inutile che mi faccio castelli forse era solo curioso non so non so spiegarmelo sono contenta però.

*************

Siamo arrivati a destinazione, ci siamo subito uniti a gli altri, il locale e semplice e non troppo formale musica alta gente che beve e si diverte. Ci facciamo accompagnare da Rocky al bancone per prendere da bere.

<< Hey Rocky il nuovo campione un applauso a Rocky ragazzi >> urla all'improvviso un uomo di mezza età da dietro al bancone.

Rocky sorride riconoscente mentre tutte le altre persone lo salutano e alzano i bicchieri pieni di non so cosa al cielo acclamandolo a gran voce.

<< Non ti pavoneggiare troppo però >> risponde lo stesso uomo dandogli una pacca sulla spalla.

L'uomo ci offre da bere e ci accomodiamo in uno dei tavolini liberi.

<< E molto bello qui >> dice Adriana prendendo posto accanto a Rocky.

Io invece sono finita al centro tra Poulei e Ivan mentre bevo a piccoli sorsi la mia squallida coca cola, non amo bere e soprattutto non lo reggo per niente.

<< Infatti, cioè dai è un po caotico ma non esagerato >> le da ragione Rocky.

Infatti e così, c'è un gran baccano in realtà ma e solo gente che ride con gli amici o che balla, niente sgualdrine mezze vestite o uomini ubriachi che fanno danno.

<< Domani fai un doppio allenamento avendo saltato quello di oggi >> lo minaccia Ivan riferendosi a mio fratello.

Inevitabilmente mi viene in mente il nostro bacio, non riesco a levarmelo dalla testa, bevo ancora per non pensarci più.

<< Si si hai ragione, ma almeno c'era mia sorella ha farti fare l'allenamento poi ha una certa parlantina >> mi indica mio fratello ridendo.

<< Senti chi parla >> lo rimprovero scherzosamente.

<< Già potrebbe quasi fare l'allenatrice >> dice Ivan guardandomi con un sorriso.

Io scoppio a ridere alla sua affermazione dandogli un pugnetto sulla spalla.

<< O mio dio sei Ivan Drago ? Siamo tue grandissime Fan >>

Oddio, ci sono due ragazza accanto a Ivan, le ho notate prima che ci guardavano da lontano, o meglio fissavano Ivan come delle stalker, non pensavo si facessero avanti. Ivan le guarda stranito e le ringrazia.

Una di loro è vestita come se fossimo in uno strip club, che schifo. Tira fuori dalla sua borsetta un fogliettino e una penna.

<< Un autografo ? >> ammicca lei porgendoglielo.

Io mi limito a fissarle in cagnesco, antipatiche.

Ivan dopo aver firmato il fogliettino le ringrazia

<< Sei bellissimo Drago, ci vediamo >> dice l'altra salutandolo con la mano ignorando completamente tutti noi e soprattutto Rocky.

<< Sei bellisismo Drago >> la scimmiotto io imitando la sua voce da gallina in calore, per fortuna non mi ha sentita nessuno essendo troppo impegnati ha commentare l'accaduto.

Ma mi sbagliavo

Sento il respiro di Ivan vicino a me sussurrarmi all'orecchio.

<< Sei gelosa ? >> mi domanda per poi staccarsi improvvisamente facendomi sentire un enorme vuoto.

Nessuno si è accorto di questo gesto così intimo e strano Rocky sta dando il meglio di sé parlando ad alta voce agli altri tavoli mentre Adriana parla con Paulei.

Lo guardo con sguardo serio

<< Ti sbagli, solo che mi fa antipatia la gente così, tutto qui >> mi giustifico alzando le spalle in aria.

Lui ride sotto i baffi scuotendo la testa, non posso crederci. Forse è vero lo ero, e anche tanto a dire la verità quella ragazza mi stava dando sui nervi non smetteva di fissarlo e di fare la sgualdrina.

<< Io vado in bagno scusatemi >> mi alzo dalla sedia avvisando tutti.

<< Sta attenta, e porta il cellulare >> mi raccomanda Rocky.

Faccio come ha detto e mi dirigo alla ricerca del bagno, notando il cambio improvviso della sala, le luci più scure e molto ma molto più caotico ok andrò al bagno e scapperó subito da qui. Per fortuna ho trovato una cameriera tanto gentile da indicarmi la strada, non è troppo grande questo posto ma si ci perde facilmente infatti non so se riuscirò ha trovare il mio tavolo tanto facilmente.

Dopo esserci arrivata vado in uno di essi e dopo aver fatto tutto ciò che andava fatto esco fuori cominciando a cercare il mio tavolo, in un angolo del locale ci sono un paio di ragazzi neri che mi guardano fischiando. Ecco ci mancava solo questa. Cerco di trovare con lo sguardo il mi tavolo ma uno di loro si avvicina e mi prende per il braccio bloccandomi, comincio ha dimenarmi la appena vedo i suoi amici avvicinarsi penso che sia davvero la mia fine.

<< Se non mi lasci urlo >> lo minaccio ma non mi da ascolto.

Mi chiedo come nessuno possa vedere ciò che sta accadendo, ma forse mi rendo conto adesso in che lato del locale solo, purtroppo il bagno era in un'altra sala e mi sa che non è come quella in cui ero prima.

<< Lasciami andare >> cerco ancor di liberarmi dalla sua presa.

La paura comincia a impossessarsi di me, cerco di prendere il cellulare dalla mia tasca posteriore ma mi tiene bloccata e non ci riesco, mi riporta in bagno e mi sbatte al muro, sotto gli occhi dei suoi amici che esultano e ridono come matti.

<< Lasciami andare >> comincio ad urlare cercando di attirare l'attenzione qualcuno spaventata da ciò che può accadere.

Lui non mi ascolta e dopo avermi messo una mano sulla bocca per zittirmi comincia ha baciarmi il collo, comincio a piangere spaventata cercando di fermarlo ma non ci riesco.
Sento le sue labbra su tutto il mio collo e ho paura davvero che possa spingersi oltre, chi potrebbe mai sentirmi qui? Rocky si immaginera mai una cosa così?

All'improvviso sembra che le mie preghiere siano state ascoltate, sento una possente voce urlare e sferrare un pugno ad uno dei suoi amici.

<< Tu sei Ivan Drago >> dice uno di loro con voce spaventata indicandolo.

Credevo fosse mio fratello, ma quando si fa sempre più vicino a noi vedo che è Ivan, emetto un sospiro di sollievo per quanto mi possa essere possibile vedere qualcosa vedo Ivan allontanare il ragazzo da me. Il suo viso e arrabbiato come se in questo momento fosse in uno dei suoi incontri, finalmente lo stacca da me dandomi finalmente modo di respirare, lo prende per il colletto della camicia e gli da un pugno dritto in faccia facendogli perdere l'equilibrio e cadere a terra, prendo un lungo sospiro di sollievo scoppiando a piangere contro la parete.

<< Sparisci dalla mi vista >> lo minaccia con voce dura urlando spingendolo via con un piede.

Il ragazzo si alza in piedi e scappa via assieme ai suoi amici. Io ancora scossa da tutto questo mi appoggio a terra scoppiando a piangere, vorrei alzarmi e corrergli incontro e ringraziarlo ma non ho la forza ne di muovermi e ne di parlare dallo spavento. Ivan si mette in ginocchio accanto a me e mi fa appoggiare a se abbracciandomi forte.

<< Va tutto bene, sei con me adesso calmati >> mi sussurra strofinando le mani sulla mia schiena per fermare i miei singhiozzi incessanti.

Appoggio il viso sul suo petto e mi stringo forte a lui abbracciandolo sentendomi improvvisamente protetta.
Se non fosse arrivato lui non saprei che fine avrei fatto adesso, lui continua a tranquillizzarmi baciandomi la testa.

<< Meno male che ti ho trovata >> dice con voce rotta dalla rabbia e stringendomi ancora più forte a se, talmente forte che in un altro momento soffocherei da tutta la massa di muscoli ma non oggi, non ora, non riuscirei a staccarmi neanche volendo.

<< Ho avuto così tanta paura se non fossi arrivato tu... >> non riesco nemmeno ha finire ma la frase dal tanto schifo che provo adesso per quel ragazzo il mio corpo trema ancora non riesco nemmeno ha parlare.

<< Lo so piccola, adesso ci sono io qui con te non ci pensare più >> mi dice prendendo le mie mani tra le sue grandi guardandomi negli occhi.

Annuisco asciugandomi le ultime lacrime e mi aiuta ad alzarmi tenendomi sempre accanto a lui, mi do una sistemata al vestito e accompagnata da lui mi porta in macchina facendomi sedere davanti.

<< Resta qui, chiamo gli altri >>

Lo guardo allontanarsi ed entrare di nuovo nel locale, non resisto e scoppio di nuovo a piangere se penso ancora a pochi attimi fa non ho mai avuto così paura in vita mia, e non ho mai visto Ivan così arrabbiato se non in un un'incontro. In questo momento gli devo davvero la vita. Cerco di tranquillizzarmi strofinando le mani sulle mie gambe ma davvero non ci riesco, non sono mai finita in una situazione del genere, ero sola quei tizi avevano brutte intenzioni e la sensazione di importanza di essere bloccata dalla paura e una cosa orribile. Dopo pochi attimi Ivan esce dal locale con in mano il mio cappotto e i ragazzi, Rocky mi lancia uno sguardo di intesa e preoccupato e monta in macchina mettendo subito in moto. Ivan entra in macchina buttando il mio cappotto nei posti dietro.

<< Hey e tutto finito adesso >> mi dice attirando la mia attenzione prendendo il mio viso con una mano costringendomi a guardarlo negli occhi.

<< Grazie Ivan >> rispondo trovando finalmente le parole. Gli sarò grata a vita.

Sorride e poi mette in moto l'auto, mi prende la mano tra la sua ne bacia il dorso e lo porta vicino a se mettendola sulla sua gamba, non lascia la mia mano mai, nemmeno un secondo per cambiare marcia facendolo invece con l'altra mano, io mi sono avvicinata di più a lui poggiando l'altra mano sul suo braccio cercando ancora un po di contatto che per poco tempo mi ha fatta stare bene.

**********

Appena arrivati a casa Ivan mi ha aperto la portiera dell'auto e Rocky si è fiondato su di me stringendomi in un abbraccio.

<< Non dovevo lasciarti sola dovevo accompagnarti >> dice dopo essersi staccato e avermi accarezzato il viso.

<< Non e colpa tua Rocky >> lo rassicuro stringendogli la mano.

<< Vieni in casa che fa freddo >>

Adriana mi fa appoggiare a se e mi accompagna in casa tenendomi la mano. Arriviamo in casa e Adriana va a prepararmi una thè caldo, Paulei si siede accanto a me e mi abbraccia forte.

<< E assurdo quanta gente orribile ci sia >> esclama scioccato.

Nonostante ormai mi fossi calmata non avevo davvero le forze per spiegare tutto perciò al posto mio Ivan ha spiegato tutto. Rocky si sente ancora in colpa ma dopo aver sentito tutto ha ringraziato mille volte Ivan per avermi salvata.

<< Li avrei strangolati >> dice Ivan all'improvviso nel silenzio tombale che si era creato.

E seduto accanto a me con i gomiti sulle ginocchia, mi avvicino a lui mettendo le mia braccia come ad abbracciare il suo braccio e mi appoggio alla sua spalla chiudendo gli occhi, sento lo sguardo di Rocky su di me che mi sorride, so che questo gesto possa essere frainteso ma ne ho davvero bisogno in questo momento, e Ivan non sembra esserne infastidito dato che mi tiene una mano e appoggia la sua testa sulla mia.

<< Tieni tesoro bevi questa >> Adriana fa il suo ingresso in sala con una tazza fumante di thè.

La ringrazio prendendo la tazza, senza mai staccarmi da Ivan, soffio un po sulla tazza bollente e dopo un po comincio ha bere.

<< Vado a preparare la cena, starete morendo di fame >> annuncia Adriana.

<< Ti do una mano >> le dice Paulei.

<< Io vorrei andare in camera a cambiarmi, poi torno giù >> dico.

Poggio la tazza sul tavolino alzandomi.

<< Non è colpa tua fratellone >> dico verso di lui per poi abbracciarlo forte.

Nonostante sia in silenzio e tranquillo so quanto si senta in colpa in questo momento, e non voglio che si senta così, non ha colpe. Poi faccio un sorriso tirato a Ivan che e ancora seduto sul divano e mi guarda, gli scompiglio un po i capelli in modo scherzoso e per fargli capire che sto bene e poi salgo in camera mia chiudendomi dentro. Mi cambio e mi fiondo in doccia per levarmi di dosso l'orrenda sensazione delle labbra di quel viscido. Strofino con forza la spugna sul mio collo. E dopo essermi sciacquata per bene esco avvolgendo il mio corpo in un'asciugamano che mi ero preparato prima.

Alla fine opto per mettermi direttamente il pigiama a maniche lunghe, perciò dopo una bella mezz'oretta scendo più appena in tempo per la cena.

<< Tutti seduti che si mangia >> annuncia Adriana.

Nonostante siano ormai le 10 di sera abbiamo una grande fame, credevo mi si fosse chiuso lo stomaco dopo tutto l'accaduto, ma alla fine ho finito per mangiare un piatto e mezzo di pasta.

Ivan che è dall'altra parte della tavola mi guarda e mi sorride dolcemente, io ricambio il suo sguardo ma purtroppo il tutto e stato notato da Adriana, che mi guarda schiacciandomi un'occhio come per dire dopo ne parliamo.

La cena si è appena conclusa abbiamo chiaccherato tutti in insieme scherzando anche e mi hanno fatto dimenticare gli eventi di qualche ora fa, adesso che sono in camera mia da sola e al buio tutto mi sta tornando in mente come un fiume impazzito in una tormenta di pioggia. Mi allaccio le mani sulle gambe portandole al petto e mi dondolo avanti e indietro cercando di reprimere questi pensieri, la cosa non sembra funzionare perciò con la poca luce che fa capolino dalla serranda mezza chiusa raggiungo la mia scrivania accendendo la lucina bianca, prendo carta, matita e altri oggetti da disegno e fisso il foglio in cerca di un'ispirazione. La mia mente sembra essere bloccata in un punto fisso, Ivan. Senza nemmeno accorgermene la mia mano comincia ha disegnare delle morbide linee sul foglio bianco creando il duro viso del Russo che e a pochi passi da me al piano di sotto.

Continuo a disegnare per un'altra mezzoretta, nel buio della mia stanza finché l'aprirsi della porta della camera non mi fa sussultare, istintivamente giro il foglio dall'altra parte. Sono sicura sia Rocky, dato il suo vizio di entrare senza bussare, ma appena mi giro sulla sedia girevole sono completamente spiazzata alla vista di Ivan che chiude la porta alle sue spalle, accende la luce della stanza e si avvicina cautamente a me.

<< Tutto bene ? >> mi chiede.

<< Perché eri al buio ? >> continua vedendo che io non rispondo.

Ho paura di dirgli che stavo disegnando, perché potrebbe dirmi che cosa, non è il caso di mostrargli il suo ritratto. Perciò mi limito a alzare le spalle in aria non sapendo cosa rispondere, il bello che non lo posso nemmeno nascondere visto che sulla scrivania c'è tutto il materiale per disegnare.

Si mette in ginocchio davanti a me e mi poggia le mani sulle cosce, comincio ad agitarmi a quel contatto e guardo altrove tranne che lui.

<< T/n ? Qualcosa non va ? >> chiede ancora cercando di farmi parlare.

<< Sto bene, cioè va meglio >> rispondo finalmente mentre mi torturo le mani tra le mie.

Lui annuisce forse non molto convinto della mia risposta dato il suo viso contrariato.

<< So che ancora ci pensi, voglio solo che tu sappi che io sono qui con te. Tutti noi lo siamo, Rocky, Poulei e Adriana > mi dice accarezzandomi una guancia delicatamente.

Sorrido a quel gesto e d'istinto poggio la mia mano sulla sua che e ancora sulla mia guancia, beandomi di quel contatto così bello e dolce, mi piace il fatto che abbia specificato il fatto che lui c'è perché in questo momento e proprio lui quello di cui ho bisogno, perché poche ore fa mi sono sentita davvero protetta tra le sue braccia, come a casa.

<< Grazie Ivan >> rispondo.

Lui accenna un sorriso e poi si alza di scatto rompendo quella bolla che si era creata. Spero vivamente che non faccia caso al disegno, magari vedendolo dalla parte girata pensa che stavo per disegnare e non che già lo avessi cominciato.

<< Stavi disegnando ? >> chiede appoggiandosi alla parete accanto alla scrivania.

Alla fine decido di mentire, gli farò credere che stavo per cominciarlo sperando che non lo tocchi.

<< Si solo che ancora non so cosa disegnare >> rispondo alzando le spalle un po nervosa fissando il foglio.

Lui mi guarda male e molto velocemente proprio da sotto il mio naso mentre io mi ero persa nel suo sguardo prende il foglio e lo gira. Ecco adesso posso sotterrarmi viva.

<< So quando menti, sai sono un'ottimo osservatore >> mi dice stupendomi.

Mi sbatto una mano in fronte dall'imbarazzo appena noto il suo viso accennare un sorriso mentre fa passare il suo sguardo di ghiaccio su tutto il foglio.

<< Sei davvero bravissima >> mi dice posando il disegno sulla scrivania.

Lo ringrazio ancora imbarazzata.

<< Continualo se ti va, io sto qui e ti guardo >> dice all'improvviso sedendosi su un pouf che avevo in stanza.

E povero pouf, e letteralmente schiacciato sotto il suo peso.

<< Mi sento troppo osservata >> gli rispondo scuotendo la testa in segno di no.

Lui ridacchia e batte la mano sulla sua gamba invitandomi a sedermi su di lui, sgrano gli occhi a quella richiesta e dopo un breve scambio di sguardi mi rendo conto che è davvero tardi e sto morendo di sonno, perciò un po titubante mi alzo e mi accomodo tra le sue gambe , lui subito mi spinge verso il suo petto fino a farlo combaciare perfettamente, mi metto più comoda sul suo petto come se fossi sdraiata su una sdraio e chiudo gli occhi rilassandomi al contatto col suo corpo caldo e possente.

<< Stai comoda ? >> domanda Ivan facendomi aprire un solo occhio per guardarlo in viso.

<< Si sto comoda >> rispondo chiudendo di nuovo gli occhi.

Lui ridacchia e mi avvolge le braccia alla vita stringendomi di più a sé.

<< Se non fossi venuta a quell'incontro non ti avrei mai conosciuta >> dice ad un tratto nel silenzio più totale.

Mi giro un po col busto per guardarlo meglio, accoccolandomi di più al suo petto poggiando una mano su di esso per sostenermi la testa, vedendolo dal basso spicca la sua mascella possente e non riesco ha smettere di pensare a quanto sia bello.

<< Non volevi venire ? >> rispondo con una domanda ignorando le farfalle nel mio stomaco che svolazzano impazzite.

<< Quel giorno ero un po stressato, non mi andava ma alla fine mi sono lasciato convincere da tuo fratello, poi finalmente ho chiuso con Ludmilla e adesso sono qui, con te >> mi risponde accarezzandomi la schiena dolcemente.

Sorrido al gesto e alle parole e lo fisso negli occhi.

<< Bhe sono felice che mio fratello ti abbia convinto >> rispondo a mia volta.

Detto ciò appoggio la testa al suo petto ascoltando i battiti del suo cuore che mi cullano nella notte, addormentandomi poco dopo con le sue carezze e il suono del suo respiro.

*************

Nonostante la comoda posizione in cui sono messa, cioè ancora addosso a Ivan accocolata tra le sue braccia il mio risveglio non è dei migliori visto che c'è qualcuno in camera che sta urlando come un cretino. Infatti e proprio Rocky, mi sveglio di colpo dallo spavento e mi stacco velocemente da Ivan essendo ancora addosso a lui e davanti c'è mio fratello.

<< Sveglia dormiglioni a mezz'ora che vi chiamo >> continua Rocky.

Mi siedo sul pavimento nascondendo il viso sulle mie mani dall'imbarazzo, nel frattempo con la coda dell'occhio vedo Ivan che si alza stiracchiandosi tutto tranquillo come se nulla fosse.

<< Vi aspetto di sotto, oggi abbiamo una giornata impegnativa >> continua ancora.

Esce dalla mia stanza chiudendo la porta e ci lascia soli.

<< Cosa diavolo è appena successo >> urlo io a mia volta scioccata.

<< Credo che tuo fratello ci abbia appena visto dormire abbracciati >> mi risponde Ivan incrociando le braccia al petto.

Mi sbatto una mano in fronte visto che il problema e proprio questo, che cavolo dirò a mio fratello adesso ?
Mi alzo da terra porgendo poi una mano a Ivan per aiutarlo ad alzarsi dal basso pouf, ma facendo ciò data la sua stazza finisce al contrario che una volta che lui si è alzato io gli finisco addosso contro al suo petto. Distinto poggio le mani sul suo petto sostenendomi, i nostri visi sono terribilmente vicini.

<< Buongiorno >> mi sussurra piano per poi lasciarmi un bacio leggero sulle labbra, poi con nonchalance mi lascia di colpo e se ne va.

Mi lascia lì, i mezzo alla stanza con uno sguardo da ebete sul viso e il cuore a mille, mi ricompongo subito e decido di dare una sistemata alla stanza e poi a me stessa per poi scendere di sotto tutta contenta.

In sala c'è già la tavola imbandita con la colazione per tutti, e Adriana con un grembiule rosso che porta le quinta tazza di non so che cosa in tavola.

<< cosa intendevi oggi con giornata impegnativa? >> domando a mio fratello addentando una brioche al cioccolato.

<< Corsa sulla spiaggia, nei 100 metri >> risponde Rocky.

<< Ci sto >> lo accompagna Ivan.

Questi sono pazzi, ma d'altronde sono atleti. Dopo la colazione, il pranzo e un breve pomeriggio dove ho visto un bel film, si sono fatte le 5, ci siamo tutti sistemati con i costumi sotto i vestiti e siamo partiti per il mare.

<< È una specialità che si basa sull'esplosività ed elasticità, caratteristiche fondamentali per ottenere eccellenti prestazioni >> mi racconta mio fratello mentre sistema un blocco di cemento preso da non so dove in mezzo alla spiaggia.

<< Continuo a pensare che siete matti >> rispondo non capendo minimamente ciò che ha detto.

<< Si parte >> esclama Ivan in posizione.

<< Al mio 3 ragazzi >> dice Paulie al centro tra loro con un fazzoletto in mano, ci manca solo che si metta in bikini e che ammicchi ai concorrenti come ho visto fare in Fast and Furious.

Che immagine raccapricciante.

Paulie al 3 lascia cadere a terra il fazzoletto e i due ragazzi scattano come una molla incominciando a correre, forse era questo che intendeva Rocky, esplosività e elasticità. Pian piano si fanno sempre più distanti fino a non vederli più. Adriana si avvicina a me avvolgendomi la spalla con il suo braccio.

<< Tu e Ivan >> dice semplicemente.

<< Io e Ivan... cosa? >> Rispondo non capendo a cosa illuda anche se ho una vaga idea.

Mi fa l'occhiolino, Rocky ha parlato, sul serio lo prendo a pugni con i suoi stessi guantoni.

<< Vedo come lo guardi, e vedo anche come lui ti guarda, e poi Rocky mi ha raccontato che vi a visti dormire abbracciati >> mi racconta Adriana.

<< Adriana lui mi piace, e anche tanto >> ammetto alla fine.

<< Allora buttati, lui ci tiene a te >> mi consiglia.

<< Ho solo paura >> le rispondo.

<< Eccoli >> la voce roca di Paulie ci fa sussultare, quasi dimencicandoci che ci sia anche lui a pochi metti di distanza.

Adriana mi fa un sorriso rassicurante, e da lontano scorgo le figure di Ivan e Rocky, sono a pari merito, ma appena si fanno sempre più vicini Rocky con ormai il fiatone emette un'ultimo slancio arrivano per primo, seguito poi da Ivan.

Anche se adesso sono esausti dicono che è molto fruttuoso per il loro allenamento, visto che erano sudati fradici ne hanno approfittato per fare un bagno mentre io Paulie e Adriana ci siamo seduti su un telo da mare che li guardiamo fare il bagno.

Il primo ad uscire dall'acqua e Ivan, e prego tutti gli dei del cielo per non farmi svenire qui davanti a tutti, la maglietta e ormai completamente appiccicata al suo corpo scolpito da Gesù Cristo in persona, i capelli gocciolanti, sembra una scena di Baywhatch dove i bagnini escono a rallentatore dall'acqua. Il suo sguardo si posa subito sul mio, sorridendomi dolcemente. Adesso lo ammazzo, lo fa apposta.

Ad un certo punto venendo verso di me si leva la maglietta lasciandomi letteralmente senza fiato, senza dar conto alle reazioni di Paulie o Adriana addirittura di mio fratello, molto comodamente si siede dietro di me facendomi appoggiare alla sua schiena.

<< Rocky sa di noi >> mi sussurra all'orecchio mentre io sto cercando di elaborare il tutto e non di non svenire.

Rocky sa di noi, ma cosa di preciso ? Cosa siamo di preciso noi ?

Adriana mi sorride dolcemente e stessa cosa fa Paulie anche se dopo un po scuote la testa, è sempre stato un po geloso con me, mi vuole un mondo di bene. Rocky e l'ultimo ad uscire dall'acqua, e fa lo stesso identico effetto ad Adriana.

<< Perfetto, pensiero tolto >> rispondo ad Ivan lasciandomi andare contro il suo petto scioccata dalla situazione.

Mi lascia un bacio inaspettato sulla guancia e io sorrido al gesto tenero.

<< Da quando sei così tenero ? >> domando.

Mi piace questo lato di lui, non lo mostra quasi con nessuno, si fa vedere sempre con quell'adorabile broncio e con con voce seria, roca e risponde male, ma non lo fa apposta, e il suo carattere.

<< Sei tu che mi fai diventare così >> risponde abbracciandomi forte.

Passato due ore, due ore bellissime dove non smettiamo un'attimo di parlare di ridere e scherzare, due ore bellissime in compagnia del mare e di noi stessi e due ore bellissime dove io sono ancora abbracciata a Ivan che mi tiene stretta tutto il tempo, ogni tanto si girava a guardarmi mentre raccontavo qualcosa e non smetteva di sorridere raggiante, potrei vedere il suo sorriso per ore senza mai smettere.

Si è fatto tardi ormai e essendo che i ragazzi ora sono ben asciutti a mala voglia andiamo a casa. Nel frattempo che i ragazzi fanno una doccia veloce io e Adriana abbiamo preparato la cena e dopo aver parlato tutto il tempo in compagnia verso le 11 ci siamo tutti ritirati nelle nostre stanze, si lo so sembriamo dei vecchi ma i ragazzi erano un bel po stanchi.

Io come al mio solito sono nella mia camera che osservo i disegni fatti, ovviamente quelli di Ivan, credo sia una bella idea appenderli nella bacheca in sughero che ho sopra la scrivania. Decido di farlo subito ma nemmeno il tempo di cercare le puntine colorate che la porta della mi stanza si apre.

<< Hey >> dico con un sorriso nel vedere Ivan.

Lui entra in stanza chiudendo la porta alle sue spalle.

<< Ho parlato di nuovo con tuo fratello poco fa, e molto contento per noi, dice che ci voleva. Per entrambi >> mi dice.

<< È vero >> ammetto.

Ivan si toglie la maglietta posandola sullo schienale della sedia e poi si corica nel letto.

<< Comodo ? >> gli dico scoppiando ha
ridere.

In tutta risposta mi alza la mano e mi fa un segno di ok col pollice sollevato, sorrido di nuovo e torno ha fare quello che stavo facendo, ovvero appendere i disegni che ho fatto dove lo ritraggono. Le metto tutte insieme vicine e sorrido nel vederle, mi sono proprio venuti bene.

<< Mi sento onorato >> dice Ivan.

<< Oh dovresti esserlo davvero, da quando ti conosco la mia mano non riesce che a disegnare solo te, si rifiuta di fare altro >> gli dico facendolo ridere.

Sbatte una mano sul letto accanto a sé e non me lo faccio ripetere due volte e mi fiondo nel letto accanto a lui. Poggio il viso sul suo grande petto e mi lascio coccolare dalle sue carezze sulla spalla.

<< Da quando ti conosco per la prima volta nella mia vita mi sento davvero amato >> ammette.

Elzo il viso per guardarlo meglio, lui sta fissando il soffitto con sguardo pensieroso e quando vede che lo sto guardando mi guarda a sua volta, in quei occhioni azzurri mi ci perdo ogni volta.

<< Chi ti dice che io ti ami ? >> dico stuzzicandolo un po.

La sua reazione è proprio quella che mi aspetto, mi guarda col viso serio com'è solito fare.

<< Ti ho già detto che so quando menti >> ribadisce.

Presa alla sprovvista gira il corpo avvolgendomi con le sue grandi braccia e mi stringe a sé. I nostri visi sono pericolosamente vicini e non resisto all'impulso si unire le nostre labbra in un dolce bacio. Dimostrandogli tutto il mio amore.

30 anni dopo :

Sono passati 30 anni da quel giorno, adesso io e Ivan siamo felicemente sposati con un figlio meraviglioso e ancora tutta la vita davanti. Gli hanni hanno raggiunto anche me, donandomi alcuni dolori alla schiena e dei bei capelli bianchi.

Viktor ha preso il mio viso, castano con occhi scuri, ma ha il cuore e i pugni del padre, infatti ha intrapreso la carriera del pugile diventando già campione dei medi massimi del mondo. Allenato giorno per giorno da Ivan ha fatto un grande successo.


I miei due uomini in questo momento sono fuori ha correre come sono sempre soliti ha fare, io invece sto preparando il pranzo.

Mio fratello Rocky anch'esso diventato ormai un ferro vecchio continua la sua vita a Filadelfia con il figlio di Apollo Creed, Adonis e la sua fidanzata Bianca e la piccola Amara.

I miei pensieri vengono interrotti dalla porta che si apre improvvisamente, Ivan e Viktor sono appena tornati. Viktor mi saluta con un bacio sulla guancia mentre Ivan mi abbraccia dolcemente lasciandomi un bacio sulle labbra.

<< Ah siete disgustosi >> ribatte Viktor quasi strozzandosi con l'acqua.

Gli tiro uno strofinaccio umido addosso.

<< Quando arrivera anche il tuo momento capirai >> lo rimprovero scherzando.

Questa è la famiglia che ho sempre sognato, e sono felice qui in un piccolo appartamento in Russia con i due uomini della mia vita.

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