Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

Erik Stevens 2 ( Kilmonger)

Il mio ritorno a casa è stato parecchio traumatico, sono tornata alla mia vecchia vita. Occuparmi dei miei genitori ormai di grande età e occuparmi del mio piccolo negozietto di fiori che però amo da morire. Mi fa stare in pace occuparmi di queste piccole piante e aiutare giovani ragazzi o uomini adulti a trovare il fiore perfetto per la loro donna.

L'orario di chiusura però è arrivato in anticipo, e dopo aver chiuso a chiave con cura la cassa e aver chiuso anche la porta abbasso la saracinesca provocando il solito forte rumore sono pronta per andare. Metto il mio zaino in spalla e monto sul mio piccolo motorino verde acqua percorrendo le stradine della mia città.

L'arrivo a casa è durato molto poco, in soli 5 minuti sono già arrivata, parcheggio il motorino nel vialetto di casa mia, do una carezza alla mia cagnolina che mi stava aspettando scodinzolando davanti al cancello e poi entro in casa.

Sento uno strano odore familiare, ma non ci faccio molto caso, in questi giorni stare lontana da lui mi sta rendendo pazza, mi sembra avvolte di vederlo ovunque. Mi levo le scarpe lasciandole all'ingresso e attraverso il piccolo corridoio per arrivare al salone dove di solito a quest'ora i miei genitori sono seduti nel divano a guardare qualcosa in TV.

<< Sono tornata >> esclamo sorridendo posando un bacio sulla guancia ad ognuno di loro.

<< Tesoro per poco non lo incontravi >> mi dice mia madre battendo le mani fermandole davanti al sul viso con tristezza.

<< Incontrare chi mamma? >> domando sedendomi sul divano non capendo a ciò che si riferisce.

<< Quel giovanotto, Erik >> risponde mio padre.

<< Già non ci hai mai parlato di lui, voleva tanto vederti >> continua mia madre.

Li guardo uno ad uno scioccata, quel profumo che ho sentito, ma allora non mi ero sbagliata.

<< Erik è stato qui? >> domando sentendo già le lacrime scendere sul mio viso.

Mia madre annuisce con faccia strana, dice che sembra che io abbia visto un fantasma, mi sono fatta dire dove si trovasse adesso e sono uscita di casa in fretta e furia per cercalo. I miei genitori gli hanno detto che in questo momento sarò sicuramente al negozio di fiori visto che alle 8 e 30 stacco da lavoro, oggi ho staccato prima però, sarà sicuramente andato lì.

Sto attenta a non far uscire il mio cane, prendo il mio motorino mettendolo subito in modo e imboccando la stradina che dopo pochi metri mi porta lì.

Di Erik però nessuna traccia, scendo dal motorino urlando il suo nome, senza preoccuparmi di alcuni vecchietti che mi fissano da una panchina, giro l'angolo cercandolo anche lì finché non
lo vedo, in lontananza nel parco vicino al mio negozio, più bello che mai, indossa il tipico abbigliamento  newyorkese e mi fa strano non vederlo in versione Wakandiana, indossa una semplice maglietta bianca con sopra una giacca di jeans azzurro chiaro e una piccola collana argentata. I capelli invece sono sempre con le solite treccine ma stavolta sciolte e messe di lato, al viso invece porta dei occhiali che sembrano da vista in realtà, non credevo potessero stargli così bene. 

Ancora non mi ha notata, lo vedo girare in tondo con le mani sul viso, corro verso di lui attraversando la strada senza nemmeno guardare, una macchina mi suona all'improvviso passandomi accanto e fermandosi appena in tempo, gli faccio cenno con la mano di scusarmi e continuo la mia corsa. Nel frattempo Erik nel sentire quel rumore si gira sgranando gli occhi.

<< Sei pazza ti stavano investendo >> esclama preoccupato, senza darmi il tempo di replicare mi prende tra le sue braccia sollevandomi di qualche centimetro da terra.

Lo stringo anche io a mia volta, stavolta sentendo davvero le lacrime bagnarmi le guance, non posso credere che sia davvero qui.

<< Sei venuto da me >> gli dico tra le lacrime una volta essermi staccata dallabbraccio.

<< Non riuscivo più ha stare lontano da te >> ammette accarezzandomi i capelli dolcemente.

<< Non sarei mai voluta andare ma non potevo restare >> gli dico guardandolo negli occhi.

<< Non devi giustificarti, so i tuoi doveri qui, ho incontrato i tuoi genitori, non mi hai mai detto quanto siano anziani >> mi dice.

Scoppio a ridargli in faccia quando guardo meglio questi occhiali, gli stanno benissimo ma è meglio senza. In fatti poggio le mani ai lati della sua testa e gli è li tolgo posandoglieli nello scollo della maglietta.

<< Stai meglio così >> gli dico sorridendo.

Lui sorride a sua volta. 

<< Dove starai adesso ? e per quanto? Non ci sto capendo più nulla >> esclamo di botto facendogli mille domande.

<< Calma calma, adesso ci pensiamo, prima voglio stare con te >> risponde fermando le mie domande.

Il mio sorriso si spegne, lasciando spazio ad una  faccia seria quando vedo il suo viso avvicinarsi al mio, mi mancava questa sensazione che ho potuto provare solo una volta nella mia vita. Le sue labbra in pochi secondi si uniscono alle mie come poche settimane fa facendomi provare mille sensazioni tutte insieme, e mille brividi per tutto il mio corpo, le sue grandi braccia mi avvolgono i fianchi dolcemente intensificando il bacio.

Ricordandomi di essere in un luogo pubblico almeno io ho il buonsenso di fermarmi in tempo, guardandomi attorno imbarazzata.

<< Sei arrossita >> mi prende in giro lui.

<< Non è vero >> rispondo facendo la finta offesa.

<< Si sei arrossita >> esclama ridendo baciandomi la guancia ripetutamente per poi passare al collo, facendomi il solletico attraverso la leggera barba.

<< Smettila Erik >> lo richiamo cercando di allontanare  il suo viso da me.

<< Mi sei mancata così tanto >> dice fissandomi.

<< Ah e tua madre mi ha consigliato di corteggiati, dice che sicuramente posso piacerti >> mi confessa.

Lo guardo scioccata, sbattendomi una mano in fronte dall'imbarazzo, mia madre è una donna molto ma molto particolare in queste circostanze.

<< Tipico suo, ma raccontami tutto quando sei arrivato ? >> comincio riempiendolo di domande mentre lo prendo a braccetto cominciando a camminare.

<< Sono arrivato oggi pomeriggio, con l'aiuto di T'Challa ho scoperto dove abiti e sono venuto, c'erano e tuoi e sono stati così gentili con me ma io in quel momento volevo solo sapere dove fossi >> mi racconta.

<< Ti va di tornare dai miei, puoi stare con noi, saranno contenti di ospitarti >> gli domando.

<< Ovvio che mi va >> esclama dandomi un'altro bacio inaspettato.

Attraversiamo la strada andando nel mio motorino, stavolta guida lui e prima di mettere in moto mi dice qualcosa.

<< E comunque non c'è bisogno che io ti corteggi, sei già cotta >> mi sussurra girandosi verso di me col viso.

Gli do uno schiaffo sulla nuca e poi parte diretto verso casa mia.

****************

Alla fine siamo andati a casa mia, ho spiegato la situazione ai miei genitori, i viaggi in Wakanda e il fatto di Erik, tralasciando alcuni dettagli ovviamente, non so ancora di preciso cosa siamo io e Erik, so solo che tutto quello che ho provato in quella settimana e oggi non l'ho mai provato in vita mia.

Abbiamo cenato, Erik ha raccontato molte cose e aneddoti del Wakanda, gli abbiamo sistemato un piumone bello morbido per terra vicino al mio letto, essendo che non abbiamo camere per gli ospiti. Ma durante la notte, in un mio momento di dormiveglia, sento una parte del lettino singolo abbassarsi sotto il peso di qualcosa, sento sulla mia schiena coperta solo da una leggera canottiera il suo petto appoggiarsi delicatamente su di me, avvolgendomi un fianco con un braccio, sento anche il suo fiato sul collo che mi solletica, poi un bacio su di esso che mi fa rabbrividire. Istintivamente mi faccio più indietro verso di lui cercando ancora più contatto col suo corpo riuscendo finalmente a dormire dopo tante settimane.


Ecco la parte 2, tutto sommato mi piace, spero vi possa piacere anche a voi ❤

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro