𝑻𝒆𝒏𝒎𝒂'𝒔 𝒃𝒊𝒓𝒕𝒉𝒅𝒂𝒚 - 𝒀𝒖𝒌𝒊 𝒙 𝑻𝒆𝒏𝒎𝒂
Cosa si fa a un compleanno di una persona per te importante, Yuki non faceva altro che chiederselo.
In tutti questi anni non aveva mai provato un sentimento così forte nei confronti di qualcuno, il suo primo amore era un ragazzo e il giorno del suo compleanno era alle porte.
Se si fosse trattato di una ragazza forse non sarebbe stato tanto difficile, ma era di Tenma che si stava parlando, capire cosa poteva fargli piacere ricevere non era una cosa facile.
Era il diciotto giugno, mancavano pochi giorni, i due si trovavano nella loro stanza intenti a fare qualcosa che li tenesse impegnati.
Avevano terminato da poco di cenare, Yuki era preso a scrivere qualcosa sul tavolino al centro della stanza, mentre Tenma non sapendo come passare il tempo guardava il cellulare.
"Sei libero il ventuno?" chiese.
Non sapeva come chiederglielo, così approfittò di quel momento.
Era una domanda improvvisa ma non poteva attendere oltre, c'era pur sempre il rischio che per quel giorno prendesse altri impegni.
"Perchè?"
Yuki lo guardò ma non rispose, esitò un attimo poco prima di dare all'amico una risposta, non voleva dare troppe informazioni.
Voglio uscire per un appuntamento il giorno del tuo compleanno, dire qualcosa di simile non era qualcosa che avrebbe fatto, doveva inventare una scusa per portarlo fuori.
"Lascia perdere, fa finta che non ti abbia chiesto nulla." disse, tornando a osservare il quaderno su cui aveva ripreso a scrivere, Tenma alla sua reazione sospirò.
"Va bene non farò domande. Si, sono libero."
"Devo andare a ritirare dei tessuti. Ho fatto l'ordine la settimana scorsa ma dovrebbero arrivare il ventuno dopo pranzo. Sappi che non te lo sto chiedendo perché voglio la tua compagnia ma ho bisogno che tu li veda, quei tessuti mi servono per i costumi della troupe."
Non sapeva che scusa inventare, la sua idea era quella di passare l'intera giornata insieme all'amico ma non poteva di certo dirglielo, con una motivazione del genere pensò se la bevesse senza farsi troppe domande.
Era vero che doveva ritirare dei tessuti, tuttavia non tutto quello che aveva detto era la verità.
La signora del negozio lo aveva contattato quella mattina per avvisarlo che i tessuti sarebbero stati disponibili il venti, nel primo pomeriggio, ma il compleanno di Tenma era il giorno seguente.
L'idea di Yuki era quella di pranzare insieme, fingere che il negozio l'abbia contattato per avvisarlo del ritardo e dire all'amico che i tessuti sarebbero arrivati verso sera, così da poter passare l'intera giornata in sua compagnia.
"Per me non c'è problema, ma non dovremmo restare qui per pranzo? Non so quali siano i tuoi piani ma se dovessimo uscire troppo presto il giorno del mio compleanno gli altri potrebbero fare scenate, lo sai come sono."
Il giovane si passò una mano tra i capelli dopo aver risposto, aveva messo in conto tutto, nelle altre troupe c'era qualcuno che avrebbe potuto rimanerci male in caso di troppa assenza.
"Parlerò con la direttrice. Avevo intenzione di iniziare a lavorare ai costumi al più presto, penso capiranno anche loro. Poi non dovrebbe essere un problema festeggiare la sera no?"
"Suppongo di no." rispose distaccatamente, forse si trattava solo un impressione ma sembrava quasi avesse dei pensieri per la testa.
Yuki evitò di fare domande inutili, dopotutto se non se la sentiva di accettare poteva dirlo, se qualcosa lo preoccupava non era lui il motivo, o almeno questo era quello che pensava.
[Il 21 giugno]
Avevano avuto il permesso della direttrice per uscire, tuttavia non riuscirono a farlo prima di mezzogiorno, essendo il compleanno di Tenma le altre troupe volevano fargli gli auguri appena l'avrebbero visto.
"Che stanchezza, Misumi e Kazunari erano proprio al settimo cielo eh." disse solamente dopo essersi sdraiato sull'erba, teneva le braccia aperte e aveva gli occhi puntati al cielo.
"È naturale no? Facciamo parte della stessa troupe, dovevi immaginarti sarebbero stati più entusiasti degli altri." rispose, subito dopo posò la guancia sopra il palmo della mano.
Iniziò a guardare l'amico, in viso aveva una dolce espressione che non aveva mai dedicato a nessuno, era la prima volta che la assumeva.
Tenma non si era accorto di nulla, era immerso nei suoi pensieri mentre osservava le nuvole, se si fosse voltato si sarebbe accorto in un attimo di quello che Yuki provava nei suoi confronti.
Lo osservava con occhi innamorati, era impossibile non accorgersene.
"Yuki, abbiamo ancora tempo prima che arrivino i tessuti no? Ti va di accompagnarmi in un posto?" chiese, esitando una manciata di secondi prima di voltarsi.
"Non che tu possa rifiutarti. Mi hai fatto venire qui il giorno del mio compleanno, così saremo pari." continuò.
Sembrava intenzionato a convincere Yuki, ma probabilmente non sapeva che avrebbe trovato un modo tutto suo per accettare la proposta, dopotutto era fatto così.
"Lo dici come se fosse una sofferenza stare con me." rispose, aveva aggrottato le sopracciglia e sul viso era apparso un broncio molto carino.
"Beh non è proprio Natale."
"Eh? Allora vacci da solo." disse, mettendo le braccia l'una incrociata all'altra.
Normalmente non si sarebbe limitato a questo, quando riceveva un insulto simile non si fermava dal ribattere, andava avanti cercando di attaccare Tenma in modo da scatenare una breve discussione.
Tuttavia quella volta era diverso, non reagì nello stesso modo in cui reagiva di solito.
"Che senso ha andarci da solo? Mi sentirei un idiota. Dai non fare il bambino."
"Non sono un bambino. Sei fastidioso."
Tenma sospirò, subito dopo si alzò.
"Quindi andiamo?" chiese, osservando l'amico con sicurezza.
Lo conosceva molto bene, probabilmente aveva intuito che l'avrebbe seguito dopo aver fatto un po' di storie a riguardo.
[Poco dopo]
Non ci misero molto ad arrivare, raggiunsero il posto che Tenma desiderava vedere insieme a Yuki, si trattava di una strada immersa in un campo di girasoli.
"Ah, cavolo. Dovevamo venire al tramonto. Così non è romantico per niente." sussurrò Tenma ma senza farsi sentire.
Yuki si avvicinò, si trovava alle sue spalle poco prima di sentirlo sussurrare qualcosa, preso dalla curiosità si mise al fianco dell'amico.
"Parli da solo?"
"Ah si, non farci caso."
"Beh, perché siamo venuti qui?"
Tenma inizialmente non rispose, sembrava in ansia, come se stesse cercando una scusa.
Voleva portarlo in quel posto a tutti i costi ma non si era preparato cosa dire, uscire da una situazione simile non è mai semplice.
"Beh ecco..." cominciò a far scivolare la mano tra i capelli, dietro la testa.
Stava iniziando a credere che l'unico modo per uscirne era andare al punto, però non era ancora pronto per quello.
D'un tratto si accorse di un paio di persone, non stavano camminando nella loro direzione ma erano comunque molto vicini.
Per evitare una situazione scomoda prese Yuki per il polso e lo avvicinò a se, facendolo finire di viso contro il suo petto.
Il giovane era arrossito, sentiva il cuore battere all'impazzata, come se stesse per saltare fuori.
Inoltre era troppo in imbarazzo per separarsi da Tenma, se l'avesse fatto si sarebbe accorto di ogni cosa e non voleva andasse a finire così.
La paura di essere rifiutati, la paura che il rapporto possa spezzarsi e mai tornare come prima, la paura che le cose cambino.
Yuki iniziava a provare ansia.
"Menomale, se ne sono andati. Non pensavo potesse passare qualcuno a quest ora. Yuki, scusa se sono stato improvviso. Va tutto bene?" chiese notandolo ancora con il viso contro il suo petto.
"Si, sto bene." rispose, successivamente prese coraggio e si allontanò, tenendo la testa bassa.
Ancora non era pronto a guardarlo negli occhi.
"Senti...Nanao ti piace?"
"Eh? Ma che centra adesso? Sei impazzito?" rispose istintivamente, senza pensarci troppo, era rimasto sorpreso dalla sua domanda.
Non se lo aspettava in un momento simile, ma questo almeno lo spinse a guardarlo negli occhi, notando così lo sguardo di Tenma rivolto verso sinistra.
Sembrava in imbarazzo.
"Che ne so io, dicevo per dire."
"Ma guarda tu. Comunque non sono domande da fare, è ovvio che non mi piace." rispose.
Non aveva sottolineato il fatto che sono entrambi ragazzi, non poteva farlo.
Provava qualcosa per Tenma, non aveva molte speranze a riguardo ma una parte di lui voleva ancora crederci.
Voleva credere che il giovane ricambiasse i suoi sentimenti, per quanto lo ritenesse impossibile non aveva rinunciato all'idea.
"Lasciamo perdere questa domanda. Senti, è il tuo compleanno no? Tieni, è per te." disse, poi prese il sacchetto e glielo porse, era di nuovo in imbarazzo.
"Mi avevi detto che c'erano dei tessuti li."
"Ma sei scemo? Secondo te potevo dirti che li c'è il tuo regalo di compleanno? Ti avrei rovinato la sorpresa, idiota."
"Senti tu..." cominciò, ma si fermò subito.
Il giovane decise di non controbattere, era curioso di vedere cosa c'era nella scatola che si intravedeva da fuori, tuttavia prima di rifletterci su era sul punto di cominciare una discussione.
Dopotutto l'aveva insultato, in una situazione diversa non avrebbe esitato a rispondere a tono.
Controllò con lo sguardo, il sacchetto era molto grande ma al suo interno c'era solo una scatola di piccole dimensioni, per non destare sospetti Yuki non poteva scegliere un sacchetto piccolo.
Tenma aprì la scatoletta, dentro c'erano un paio di biglietti.
"Garden at sunset?" chiese con un sorriso, la sua espressione entusiasta era impossibile da non notare.
Si tratta di un evento che si tiene solo in quella stagione dell'anno.
Una volta entrato hai la possibilità di ammirare paesaggi di qualsiasi tipo.
Il paesaggio principale comprende un giardino di grandi dimensioni sul tramonto, per questo l'hanno chiamato così.
Tenma adorava queste cose, ma non avrebbe mai immaginato che Yuki se ne ricordasse.
"Come hai fatto ad averli?"
"In realtà la motivazione doveva restare un segreto ma visto che si tratta del tuo compleanno ti farò il favore di dirtelo."
"Ah grazie, che gentile." rispose con tono ironico.
"La sorella di un mio compagno di classe è stata assunta per una settimana, così le ho chiesto se poteva procurarmi un paio di biglietti. In cambio sono andato a dormire da lei, il resto puoi immaginare. Sei abbastanza grande per capirle da solo certe cose." disse, lasciando l'amico in un momentaneo stato di shock, proprio come aveva previsto.
Sapeva che era facile prenderlo in giro, così ne approfittò, era ovvio che non avrebbe mai fatto qualcosa di simile per ottenere qualcosa.
"Che cosa hai fatto? Ma sei impazzito? Non puoi fare questo genere di cose! Yuki, non me l'aspettavo da te! E poi quanti anni ha questa?" rispose alzando appena il tono della voce, sembrava davvero scosso.
In parte non credeva molto a ciò che aveva sentito ma era un credulone, non poteva cambiare questo suo lato, quindi si arrese.
"Guarda che non ho fatto nulla di quello che ho detto. Volevo farlo durare di più ma sentivo che ti saresti messo a piangere." disse, poco dopo aver sospirato.
"Quindi non era vero? Ma ti sembrano scherzi da fare? Io ci ho creduto accidenti!"
"Tenma?" si voltò verso di lui.
Stava guardando altrove ma la voce di Tenma che aveva sentito non era come quella che aveva di solito, era diversa, come se le parole di Yuki l'avessero ferito.
"Cavolo, a volte detesto proprio questo mio lato. Beh, non ho altra scelta."
Il giovane afferrò Yuki per il polso, subito dopo lo tirò verso di se, annullando la distanza che li separava con un bacio.
Lo aveva fatto perché desiderava farlo, senza preoccuparsi di come avrebbe potuto reagire, in quel momento non gli interessava nulla al di fuori delle labbra dell'amico.
"T-Tenma, aspe-" provò a fermarlo ma senza riuscirci, Tenma lo interruppe intensificando il bacio.
Non aveva intenzione di separarsi, voleva far durare quel bacio fino al suo ultimo respiro, ci aveva messo tutto l'amore che aveva tenuto nascosto per mesi.
Si separarono per riprendere fiato, tuttavia Tenma non sembrava mollare la presa.
Accarezzò la guancia di Yuki, fermandosi a osservare l'espressione imbarazzata che notava sul suo viso.
"Non trovavo modo migliore per spiegartelo." disse, lasciando le loro labbra separate da appena pochi centimetri di distanza.
Yuki esitò una manciata di secondi, sentiva il bisogno di calmarsi ma i battiti del suo cuore non ne volevano sapere, erano come impazziti.
"N-Non dirmi che ci sei rimasto così male perché sei innamorato di me. Voglio dire, non illudermi così idiota." rispose, limitandosi a guardarlo appena tra una parola e l'altra.
Provava ancora un forte imbarazzo, teneva le mani strette alla maglietta di Tenma, all'altezza del suo petto.
"E tu non fare quella espressione mentre ammetti di essere innamorato di me." disse, non resistendo alla tentazione di baciarlo una seconda volta.
"Andiamo a prendere i tessuti. Riprendiamo l'argomento dopo essere tornati, va bene?" chiese, dopo aver separato le sue labbra da quelle di Yuki.
"Veramente i tessuti erano solo una scusa per uscire con te, sono arrivati ieri. Non volevo pensassi fosse un appuntamento ma ormai non ha importanza."
"Quindi mi hai mentito dicendomi che sarebbero arrivati oggi solo perché volevi stare da solo con me il giorno del mio compleanno?" chiese, notando Yuki arrossire appena.
Tenma stava prendendo colore in viso, mise le mani davanti per non mostrarlo, non era mai stato ne così felice ne così tanto in imbarazzo.
"Ti senti bene?"
"Non ne sono tanto sicuro."
Yuki a quella risposta sorrise, vederlo in quello stato era una cosa nuova ma gli faceva piacere, significava che teneva molto a lui.
"Ah Yuki, ci andiamo insieme al Garden at Sunset?"
"Non vuoi andare con qualcun altro?"
"Scherzi? Quale scemo non andrebbe in un posto così bello con la persona che ama?"
"La persona che ama?"
Entrambi rimasero un momento senza parole.
Yuki aveva appena sentito qualcosa di estremamente dolce e inaspettato, mentre Tenma si rese conto di ciò che aveva detto solo dopo aver visto l'espressione sorpresa di Yuki.
Era imbarazzante, entrambi erano arrossiti.
"Idiota, non dire queste cose all'improvviso!"
"Non darmi dell'idiota, mi rendo conto anche da solo con quale frase imbarazzante me ne sono uscito!" rispose alzando il tono della voce.
Si misero a discutere, nei minuti successivi non smisero un attimo di rispondersi a vicenda, dando ripetutamente dell'idiota l'uno all'altro.
Era proprio da loro.
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