Capitolo 78.
Levi's pov.
21/07/1945 - 6:50 p.m.
Mi ritrovai a prendere il posto del moro al di sopra della mia poltrona appena allontanata dalla scrivania in modo tale che le nostre due figure si fossero potute trovare più libere nel fare l'amore. I vestiti di entrambi riversi a terra come se non avessero avuto proprietari.
Strinsi le cosce del moro fra le dita trovandole imperlate di un velo di sudore che rese la sua carnagione brillante sotto gli spiragli di luce appena visibili da dietro le tende.
La sua schiena inarcata fece sì che i nostri addomi si scontrassero in modo alternato dati i suoi movimenti nel scendere e salire, scendere e salire.
Il mio capo rivolto verso l'alto così che fossi stato in grado d'ammirare i suoi lineamenti in estasi, le labbra schiuse ed appena lucide da una patina di saliva, i suoi occhi color cesio non si distolsero nemmeno per un secondo dai miei, così che entrambi ci fossimo potuti scorgere nel momento di più fragilità di un uomo.
Le sue mani mi passarono sul petto toccandone cautamente i pettorali che si alzarono ed abbassarono ad ogni mio respiro più pronunciato.
Chinò poi il capo facendo combaciare la sua bocca con la mia in un suono bagnato e corposo, la sua lingua s'intrecciò con la mia, istintivamente aumentai la stretta sulle sue cosce facendolo gemere sulle mie labbra.
"Sh, sh, sh"
Tentai di zittirlo in modo lento quanto voluttuoso sfiorando la sua bocca con la mia, la sua espressione divenuta supplichevole me lo fece indurire maggiormente, provocandogli di conseguenza ulteriori gemiti che andarono a scemare in degli erotici sussurri.
Fu proprio lui che in quel momento decise d'intensificare i movimenti alzandosi ed abbassandosi facendo scorrere la sua apertura lungo tutto il mio membro che finalmente riuscì ad entrargli per intero.
Mi lasciai andare ad un gemito che tentai di reprimere subito dopo mordendomi entrambe le labbra.
"Oh Eren..."
Sussurrai ad occhi chiusi appoggiandomi allo schienale della poltrona, il capo sollevato ne mise in risalto il pomo d'Adamo che venne subito riempito di baci dal ragazzo che non smise di saltellare sopra la mia figura mandandomi in estasi.
"C-Caporale io-"
"Toccati"
Gli ordinai forse in tono fin troppo deciso, abituati ad impartire ordini tutto il giorno quello ne sarebbe stato il risultato.
"C-come prego?"
Mi domandò appena accigliato, le sue gote iniziarono a bruciare prolungando il rossore fin sopra il naso, i suoi occhioni resi lucidi mi fecero andare in visibilio.
Mi portai entrambe le braccia dietro la nuca lasciando carta bianca al ragazzo, i miei muscoli si contrassero apparendo il doppio più pronunciati.
"Ho detto di toccarti"
Confermai ciò che proferii poco prima guardandolo in modo ammiccante, un sopracciglio alzato in un gesto di piena lussuria. Il moro inizialmente titubante incespicò con le mani rallentando anche la sua giostra sulla mia intimità.
"No Eren no"
Lo rimproverai senza alzare il tono di voce, il moro in tutta risposta abbassò lo sguardo imbarazzato per non essere riuscito ad abbattere il muro di disagio che non ci sarebbe ormai dovuto più essere fra noi.
Mi sollevai appena dallo schienale afferrandogli un polso, il soldato me lo permise senza contestare, forse sollevato avessi iniziato io, gli portai la mano avvolta al suo membro e con la mia ancora sopra iniziai a farla scorrere insieme.
I suoi respiri da subito iniziarono a farsi irregolari e il suo corpo cominciò a tremare dall'eccitazione, sapendo bene dove avrebbero portato quei tremolii. Il suo viso si avvicinò al mio in una disperata ricerca delle mie labbra che non gli concessi riappoggiandomi all'imbottitura della poltrona.
Il ragazzo tentò di depormisi sopra, ma gli puntai una mano a palmo aperto sul petto bloccandogli il movimento.
"L-Levi!"
Mi urlò addosso nel pieno del piacere.
"Shh... lasciati guardare mentre lo fai"
Gli sussurrai non distogliendo i miei occhi dai suoi, sollevai la mano con cui lo accompagnai al suo membro fino a farla arrivare alle sue labbra posandovi sopra il mio indice per verticale come per zittirlo. Mi soffermai sulla loro forma carnosa al punto giusto ed arrossate per i vari morsi e baci che vi lasciai. Il mio polpastrello ci sfiorò sopra completamente rapito dalla loro sensualità, finché il moro non le aprì appena, allora vi avvicinai anche il medio, ed il soldato vi passò in mezzo la lingua rimandando a tutt'altro.
Notai come il suo corpo riprese a muoversi sopra il mio in modo da simulare le mie spinte, piacevolmente sorpreso di come riuscì a ricrearle perfettamente nonostante io decisi di fermarmi e lasciar fare tutto a lui. La sua mano nel frattempo prese a muoversi sempre con più decisione sul suo membro, facendomi intuire ne fosse stato abbastanza esperto.
Chissà quante cose ancora mi nascondi...
La sua lingua continuò a leccare le mie dita passandovi in mezzo, trovandolo di una sensualità unica. Della saliva iniziò a colargli dagli angoli della bocca bagnandogli l'addome ed impregnando completamente le mie dita, solo allora mi venne l'impulso d'attaccarmi alle sue labbra succhiandogliela via, il moro non aspettandosi una simile azione chiuse la bocca per l'estremo piacere iniziando a succhiarmi le dita.
Lo lasciai divertire sulla mia montagna russa che fu il mio corpo osservandolo gemere nel procurarsi piacere da solo, il fatto che si fosse trovato sulle mie gambe mi portò il desiderio di stringergliele, baciarle e Dio solo sa cos'altro, ma decisi di non rovinare quel capolavoro di lussuria e cupidigia fermando il mio intento sul nascere.
"Eren... cerca di arrivare fino in fondo"
Gli sussurrai guardandolo con un lieve sorriso a labbra strette che nascose dell'evidente eccitazione.
Il ragazzo mi puntò addosso quelle perle caraibiche facendomi percorrere da una scarica lungo tutta la schiena, si tolse le mie dita di bocca dirigendole subito dopo al suo collo, sentii la sua mano stringervi sopra a tal punto da farlo gemere in modo strozzato.
Subito dopo si morse il labbro poggiando entrambe le mani sul mio addome servendosene come appoggio, facendo entrare successivamente per intero la mia intimità percependo le sue ginocchia stringersi sul mio bacino, le guance presero ad arrossarmisi come mai prima d'allora.
"Bravo ragazzo..."
Gli sussurrai avvicinandomi appena per potergli sfiorare le labbra con le mie.
Percepii i suoi respiri farsi sempre più smorzati e sensuali intuendo di lì a poco avrebbe raggiunto l'orgasmo. Il suo toccarsi andò scemando per l'intensa sensazione che iniziò a provare in quel momento ed io preferii non distrarlo riferendoglielo.
"S-signore io sto per-"
Non gli feci terminare la frase prendendo in mano la situazione, lo afferrai per le gambe alzandomi dalla sedia, il ragazzo istintivamente si legò a me cacciando fuori un gemito piuttosto pronunciato. Lo sbattei con la schiena al muro così che avrebbe potuto allentare la presa dalle mie spalle avendo una maggiore stabilità.
"Ora ci penso io"
Pronunciai con un filo di voce osservandolo dritto negli occhi rilassati e socchiusi dal piacere.
"Sì la prego..."
Mi rispose aggrovigliando le braccia al mio collo ed affondando il viso nel mio petto.
Iniziai a spingere facendo tremare il mobile affianco, che ricevendo le scosse da parte della parete parve tremare appena.
Il ragazzo urlò rialzando in modo repentino lo sguardo poggiando il capo all'intonaco della parete, gli occhi chiusi e le sopracciglia corrugate.
Le gambe pervase da degli spasmi pronunciati e persistenti ed il suo collo ben esposto ed alzato iniziò a muoversi appena per i gemiti che gli fuoriuscirono.
"Oh Dio..."
Gli sfuggì dalle labbra ansimando e passandosi una mano in fronte arrivando al limite. Scorgerlo in quello stato per opera mia mi fece trasalire.
"Oh sì Levi, è proprio lì che deve spingere..."
Sussurrò con ancora il capo poggiato al muro, il suo pomo d'Adamo sporse il giusto per renderlo ben delineato e dannatamente attraente.
Mi avvicinai al suo viso facendo scontrare i nostri addomi madidi di sudore e respiri sbalzati fra loro, spingendo di conseguenza anche le sue gambe che ancora avvinghiate a me, avvicinandomi, arrivarono a toccare le spalle del moro.
"Ti piace qui?"
Gli chiesi all'orecchio e stringendo le dita sulle cosce dannatamente sensuali.
"S-sì continui a spingere lì-"
Tentò di pronunciare in un gemito che si tramutò ben presto in un orgasmo facendomi eccitare al punto da chiudere gli occhi e concentrarmi per non venirgli all'interno.
Appoggiai la fronte sulla sua spalla baciandogliela ad intermittenza, avrei fatto qualsiasi cosa pur di continuare a scorgerlo in quello stato.
Il suo lasciarsi andare fu sempre un mio punto debole.
Sentii poi del liquido caldo inondarmi l'addome, sgranai appena gli occhi staccandomi il giusto per poter scorgere dei filamenti del liquido di Eren sul mio e sul suo torace.
"Alla fine sei venuto"
Pronunciai fra un bacio e l'altro, scorgendolo esausto e sorridente, il fiatone ancora persistente mi fece intuire fosse stato di suo gradimento.
Eren's pov.
Fu la sensazione migliore che ebbi mai provato fino ad allora, attaccai la mia schiena al muro passandomi il dorso della mano sulla fronte estremamente sudata.
"Peccato, avrei avuto tante altre posizioni da provare assieme"
Mi sussurrò divertito facendomi volutamente sentire in colpa.
"Avrebbe potuto spingere di meno"
Gli spiegai stando al suo gioco, entrambe le voci spezzate dai respiri ancora irregolari.
Mi guardò alzando un sopracciglio.
"E quale essere umano sarebbe stato in grado di smettere? Mi stavi supplicando, Eren non penso tu abbia idea di quale effetto la tua voce provochi quando arrivi all'orgasmo"
Mi fece notare senza peli sulla lingua, mi tenne saldo dal bacino fuoriuscendo e facendomi ritoccare terra.
Come mi ritrovai in piedi le mie gambe non ressero, dovendomi appoggiare al muro per non cadere a terra.
Ci guardammo per un istante colti da un panico iniziale, finché io non iniziai ad arrossire e il corvino osservarmi con entrambe le sopracciglia sollevate, contestando con un fischio malizioso.
"L-la smetta!"
Tentai di replicare, ma la realtà era ben evidente, mi provocò talmente tanto piacere che le mie gambe continuarono a tremare convulsamente faticando il reggermi in piedi.
"Piuttosto, lei non è... bhe"
Ripresi, quando entrambi cominciammo a ripulirci dal mio liquido denso e puro.
"Venuto? Lo so, non è colpa tua Eren, non pensarlo, sono solo abituato a durate maggiori"
Mi spiegò accarezzandomi il viso con una mano.
Abbassai lo sguardo mordendomi una guancia.
E se non fossi abbastanza per lui?
"Tieni amor-"
Gli sfuggì dalle labbra passandomi gli indumenti, restammo entrambi cristallizzati con le mani a mezz'aria per una manciata di secondi.
"C-come?"
Domandai ad occhi sgranati.
"La tua divisa"
Si corresse subito dopo mollandomela in mano e voltandosi per rindossare la sua.
Ci rivestimmo e dopo un meritato momento di coccole iniziammo a stilare il verbale del nostro periodo in guerra, ed essendo stato sotto la sua custodia, il rapporto sarebbe risultato il medesimo.
Il corvino seduto sulla poltrona con me al di sopra di una sua gamba, il suo braccio destro intento a sorreggermi accarezzandomi talvolta il fianco, e il sinistro impegnato a scrivere.
"Aggiungiamo anche il sesso in nave? Che ne dici?"
Mi domandò ironico sussurrandomi all'orecchio, per il solletico iniziai a ridere appena arricciando il naso.
"E che cosa scriverebbe? Sentiamo"
Lo stuzzicai poggiando entrambe le mani sul suo ginocchio in mezzo alle mie gambe.
"Ho portato il cadetto Eren Jeager nella mia cabina e ho iniziato a toccarlo un po' qua... e un po' anche qui... e l'ho baciato qua..."
Disse mantenendo il tono basso e facendo scorrere le dita e labbra sul mio corpo procurandomi un leggero sussulto. Gli sorrisi afferrandogli il viso fra le mani non riuscendo a trattenere l'impulso di baciarlo dolcemente.
Notai poi un cassetto nella sua scrivania mezzo aperto scorgendovi il bordo di un diario.
"Ha un diario?"
Gli domandai sinceramente interessato.
L'uomo mi guardò corrucciato e confuso.
"S-sì bhe insomma, l'ho visto lì"
Gli spiegai indicandolo col capo.
Il corvino sembrò alleggerirsi afferrandolo in mano, parve di primo acchito rilegato in pelle.
"Anche tu hai un diario? È per questo che me lo hai chiesto?"
Mi domandò cordiale e tranquillo.
Annuii di rimando estremamente incuriosito dal suo, feci per allungare le braccia ed afferrarglielo, ma l'uomo me lo negò spostandolo subito dopo dalla mia traiettoria.
"Ehi, frena la tua curiosità, non leggerai quello che c'è scritto"
Mi riferì con sguardo tagliente, subito ritrassi le mani alzandole in segno di resa.
"Come vuole... glielo hanno regalato? Vedo una dedica dietro"
Continuai estremamente interessato e con occhi luminosi.
L'uomo girò il diario scorgendo in caratteri eleganti e ben delineati una piccola dedica in oro posta sul fondo del diario a tinta unita nera.
"Per Levi, il mio orgoglio più grande, da... Ke-nny?"
Lessi storcendo appena il capo per comprenderne meglio i caratteri.
Il Caporale sembrò addolcirsi istantaneamente fissando uno sguardo quasi assente all'oggetto in mano.
"Hai letto la sua lettera tempo fa, ricordi? Era mio zio"
Mi rispose riportando subito dopo i suoi occhi argentei sui miei che parvero illuminarsi un po' di più.
"Me lo regalò per il mio compleanno"
Continuò lui riposando l'agenda all'interno del cassetto che si prese la premura di richiudere subito dopo.
"E quando sarebbe?"
Domandai.
"Accidenti quante domande"
Mi schernì lui tornando a scrivere il verbale.
"Non vuole dirmelo?"
Continuai determinato a conoscere qualcosa in più sull'uomo per il quale persi la testa.
Sbuffò cessando il lavoro.
"Me lo ha regalato il venticinque dicembre di cinque anni fa"
Mi confessò riprendendo a scrivere.
"Quindi... nel 1940?"
Dedussi.
"Cazzo, ma abbiamo qualcuno di perspicace qui"
Mi freddò.
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