Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

Capitolo 48.

Eren's pov.

14/04/1945 - 11:35 a.m.

In quegli ultimi giorni ci esercitammo maggiormente con i fucili e le armi da fuoco in generale, riuscendo ad acquisirne una discreta dimestichezza.

Quella mattina raggiunsi il sabbioso campo d'allenamento col pensiero fisso di dover riuscire a centrare finalmente quella dannata sagoma ad una decina di metri di distanza.

"Devo senza meno riuscirci, è da qualche giorno che ci sto sopra ormai!"
Dissi rivolto ai miei compagni, le mani poste affianco alle tempie per simulare dei paraocchi, gli stessi che avrei dovuto usare figurativamente per concentrarmi maggiormente con la mira. In quei giorni mi sentii più leggero, come se l'idea di essere in guerra ed in territorio nemico non mi spaventasse più come un tempo, il fatto di avere finalmente un obiettivo riusciva a mantenermi attivo e pieno di energie.

"Non ti sembrano un po' troppi per quel bersaglio?"
Mi stuzzicò Reiner portandosi entrambe le mani dietro la nuca.

I nostri passi alzarono un modesto polverone di sabbia e granelli, sopratutto quando mi voltai di scatto verso il ragazzo puntandogli l'indice contro.

"Stai per caso cercando di intimorirmi?"
Gli chiesi assottigliando gli occhi divertito.

Tutti i presenti abbozzarono una risata contenuta a differenza del ragazzone che mi si avvicinò simulando la mia espressione.

"E anche se fosse?"
Chiese non riuscendo a trattenere un sorriso divertito.

"Ohi, voi laggiù, vedete di non fare casino"
Ci riprese il corvino in modo stanco e annoiato mentre con una mano reggeva una sigaretta e con l'altra dei documenti.

"SIGNORSÌ"
Rispondemmo all'unisono drizzando la schiena, non che l'uomo potesse effettivamente scorgerci dato il suo sguardo impresso sui fogli, ma fu più una reazione istintiva.

La vita mi parve assumere un'aria più dolce e semplice, come se tutto stesse andando nel verso giusto, come se non fossimo tutti degli assassini a sangue freddo, ma al contrario, persone fragili e dai caratteri variopinti.

L'arrivo del Generale Smith fece distogliere lo sguardo a Levi dai fogli inchiostrati, li vidi parlare in modo anonimo, come se fossero entrati finalmente in sintonia, i loro visi non erano stressati da nessuna ruga d'espressione, al contrario, parvero rilassati e a tratti annoiati.

Levi's pov.

"Io non la sopporto proprio"
Gli riferii rilassando il braccio che prima reggeva i documenti davanti al mio viso, lungo la mia figura.

"Non che sia una novità"
Sussurrò lui con un filo di voce distogliendo lo sguardo dal mio, lo rivolse ai cadetti intenti a riscaldarsi, come se si fosse fatto sfuggire qualche parola di troppo.

Lo guardai appena spaesato, non mi sarei mai aspettato un riscontro del genere da un uomo tanto provocatorio e sempre con la risposta pronta.

"Ad ogni modo mi ha ordinato Yamamoto di partecipare agli allenamenti dei miei soldati, se ha qualcosa in contrario dovrebbe parlarne con lui, non sicuramente con me"
Riprese ripuntando i suoi gelidi occhi sui miei.

Da una parte imparai a conoscerlo e quelle pozze azzurre non mi diedero più la stessa tensione delle settimane prima.

Smettila di prenderti in giro Levi, quest'uomo ti terrorizza e affascina come nessun altro...

Scossi impercettibilmente il capo per scacciare quei pensieri persistenti dalla mia mente.

"Dovrebbe iniziare a cercare un compagno per l'allenamento, non vorrà certo rimanere solo"
Iniziai stuzzicandolo ed alzando un sopracciglio come per schernirlo.
Ero perfettamente consapevole del fatto che non avrebbe mai preso parte agli allenamenti essendo un Generale, ma il pensiero di provocarlo mi attizzava parecchio.

"E quale di quei ragazzi potrei prendermi? Mi dica lei, non vorrei mai mettermi in mezzo"
Si difese con la sua solita eleganza e destrezza con i termini.

Storsi il naso.
Quell'uomo era in grado di farmi sentire inadeguato in qualsiasi campo ed era proprio quello ad affascinarmi, per quanto lo ritenessi irritante e sospetto non potei non ritenermi incuriosito da un carattere tanto enigmatico.

"A lei libera scelta"
Aggiunsi sbuffando appena in un gesto nervoso.

"Non vorrei avvicinare i favoriti dei piani alti"
Mi sorrise, e quella volta apparve completamente differente dalle precedenti, non fu più un'espressione di cortesia e di convenienza, no, quella volta sul suo viso si dipinse arroganza e spavalderia.
Mi sentii sollevato nel vedere fosse effettivamente umano e che rispondesse a dovere alle provocazioni.

"Suona tanto come una scusa"
Risposi divertito quanto lui, dirigendomi verso i fucili a disposizione dei soldati e dando in mano ad un soldato i documenti così che se ne sbarazzasse lui.

Rise appena rimanendo fermo a qualche metro da me.
"O un favore che le concedo"
Continuò guardandomi.

Ci osservammo per qualche secondo percependo della chimica, era un uomo estremamente sveglio ed intelligente, mi stupì come riuscì a mantenere un discorso tanto brillante in una lingua che non gli appartenesse.
Si avvicinò alla mia figura.

"Cosa intende dir-"

"Non reagirò, quindi può anche semetterla di provocarmi"
Mi freddò lui abbassando il tono di voce.
La sua espressione si incupì istantaneamente facendomi rabbrividire.

"Non era mia-"

Sentii un colpo di fucile partire inaspettato, entrambi ci voltammo nella direzione interessata scorgendo Jeager con in mano l'arma posizionato davanti al bersaglio.

"COSA CAZZO PENSAVI DI FARE?!"
Iniziai a sbraitare furioso verso il ragazzo, ma veni bloccato da Erwin con una mano sulla spalla.

Mi voltai guardandolo.
"Non sia così rigido... osservi bene..."
Mi sussurrò abbassandosi il giusto per arrivare al mio orecchio ed allungando il braccio indicando un punto indefinito che solo mettendo a fuoco riuscii a scorgere.

"LO SAPEVO!"
Lo sentii esultare dalla gioia, sul suo viso si dipinse un sorriso a trentadue denti, i suoi occhi si socchiusero fino a diventare due fessure lucenti ed abbaglianti.
Saltò da una parte all'altra agitando il fucile in aria e correndo dai suoi compagni.

"HO FATTO CENTRO! FINALMENTE!"
Sorrise ai suoi compagni che lo riempirono di pacche e risa.

Mi sentii scaldare il cuore percependo lo stomaco sottosopra, come se quella felicità fosse stata in grado di raggiungermi e colpirmi in pieno.

La mano del Generale prese a picchiettare la mia spalla in modo ritmico.
"Dovrebbe avere più fiducia nei suoi soldati"
Mi suggerì allontanandosi appena.

Rimasi in silenzio contemplando quella scena irreale.

"GENERALE! MI HA VISTO?"
Urlò Eren agitando il braccio in aria per farsi notare dal biondo che si trovava pochi metri dietro la mia figura.

"E che cosa avrei dovuto vedere? Sapevo perfettamente avresti centrato quel bersaglio"
Gli rispose alzando il tono di voce per farsi comprendere nonostante la distanza fra i due.

Il moro si illuminò completamente di gioia, il suo viso si fece vivo e di una disarmante bellezza.
Il mio cuore iniziò a battere all'impazzata verso quel volto tanto soddisfatto e contento.

Perchè mai hai incrociato la mia strada Eren?

La giornata procedette senza intoppi o problemi di nessun genere, finchè non arrivò la sera.
Mi trovavo in ufficio quando un soldato venne a bussare alla mia porta con abbastanza urgenza.

"Sì entra, la porta è aperta"
Risposi senza nascondere un accenno di fastidio.

Il ragazzo varcò la porta mostrando già il saluto militare.
"È stata indetta un'assemblea a carattere speciale tra dieci minuti signore!"
Mi riferì non incrociando lo sguardo col mio, la schiena dritta e mento alto.

Distolsi gli occhi da tutto quel che reggevo nella mano in precedenza guardandolo serio.

"Da chi sarebbe stata indotta?"
Chiesi.

"L'Ammiraglio Yamamoto, signore!"
Rispose con la stessa grinta di pochi attimi prima.

"Va bene puoi andare, riposo soldato"
Gli riferii non distogliendogli gli occhi di dosso, non appena finii di pronunciare quella frase, il ragazzo sembrò come essere tornato a respirare dopo una lunga attesa in apnea.
La tensione gioca brutti scherzi.

Uscì dall'ufficio chiudendosi la porta alle spalle in un cicoglio non indifferente che mi fece storcere il naso.

Mi affrettai a raggiungere la sala riunioni con tutti i pezzi grossi del campo.

10:45 p.m.

Una volta presentatomi nel luogo prestabilito, gran parte degli uomini vi avevano già preso posto, mi affrettai a raggiungere Farlan, accorgendomi di essere esattamente di fronte ad Erwin.

Il suo sguardo rilassato e deciso tradì le sue mani grandi e virili che tamburellavano nervosamente sul poggiolo della sedia, gli occhi rigorosamente puntati verso l'Ammiraglio che attese l'arrivo di tutti prima di iniziare a parlare.

"Signori, sono desolato avervi convocato ad un orario tanto angusto, ma non potevo fare altrimenti. Tra esattamente due giorni una squadra speciale dovrà recarsi a Kokura, abbiamo concordato col presentarci personalmente nel loro centro industriale e militare per consolidare il patto bellico che vi abbiamo stretto tempo addietro. Ci forniranno armamenti e artiglieria pesante per poter mandare al fronte il girone t76 la prossima settimana."
Ci riferì, tutti i presenti restarono in religioso silenzio ad ascoltare attentamente per non farsi sfuggire nessuna parola.

"Caporale Ackerman, confidavo in lei per questa missione, sarà affiancato dal gruppo 12 assieme al Generale Smith e l'Ufficiale Church, partirete all'alba del sedici aprile, è di estrema importanza che i tempi vengano rispettati"
Mi riferì.
Iniziai a percepire gli sguardi pressanti degli uomini attorno a me.
Non mi stupii essere stato incaricato come responsabile in una missione, e nemmeno ricevere addosso sguardi carichi di invidia per l'importanza di tali compiti, ma la presenza in particolare degli occhi del biondo sulla mia figura, mi misero in estrema soggezione.

Ci trovavamo uno di fronte all'altro, nel mezzo solo un paio di metri -data la disposizione dei tavoli a ferro di cavallo- potendo scorgere perfettamente la freddezza del suo sguardo.

"Sìssignore"
Risposi semplicemente.

Saremmo partiti assieme al gruppo dei tedeschi e capii subito non fu un caso l'allontanamento dal campo, Yamamoto era un uomo calcolatore dopotutto.

Spazio autrice.
Buonasera a tutti!
Perdonatemi per l'orario improponibile ma ho avuto vari problemi arghh

Ad ogni modo spero il capitolo sia stato di vostro gradimento e che la storia Semidei pubblicata ieri vi sia piaciuta ;)
Vi auguro una buona serata.
-Sof.

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro