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" ... la detesto. È così impacciata e goffa. Si crede al di sopra del mondo e va in giro a deridere gli altri. Ma dico io, chi ti credi di essere?! "

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" che ne dite di rivederci qui circa... fra due ore? Possiamo scambiare informazioni dopotutto "

La proposta fatta dallo scienziato di dati era stata approvata da tutti i presenti rimasti in quell'atrio. Dopo gli eventi successi la classe decise di dividersi in due gruppi per passare il tempo ed aspettare i soccorsi.
Certo, alcune persone ancora non erano così convinte che la polizia sarebbe arrivata in loro aiuto, ma trovare qualcosa con cui passare il tempo al posto di stare a farsi paranoie era per loro la scelta più idonea. Le ore sarebbero passate più in fretta e, chissà, magari aspettare non sarebbe stato così male.

Alla fine erano Ultimates, no? Persone con molto valore e tanto carico sulle loro spalle, ragazzi scelti dallo stato per portare avanti quest'ultimi. È molto improbabile che essi non si siano allarmati della loro assenza... No?

I gruppi divisi erano due.
Il compito del primo riguardava l'ispezione della struttura per scovare una via d'uscita o, in caso essa non fosse attualmente presente, familiarizzare con i loro dintorni. Esso era composto dalle seguenti persone: la critica di moda, lo scienziato di dati, il cartomante, la giornalista, l'attore di monologhi, il creatore di effetti speciali, il giocatore a scacchi, il regista e, infine, la ragazza dal talento ancora incognito.
D'altra parte il secondo, stando a sentire le parole di chi aveva proposto ciò, ben pensò di controllare la cucina e forse preparare delle pietanze in quest'ultima in caso venisse fame, cosa assai probabile e in fondo nessuno voleva morire di fame aspettando questi fantomatici soccorsi. Il gruppo era composto da Makita Hiroko, la studentessa quale si imbatté nella cucina prima dell'ingresso nell'atrio, Sugawara Airi, Kaneko Subaru, Yamamoto Izumi, Oba Mitsuki ed Endo Yuri.

Le persone qua elencate stavano naturalmente avanzando verso la cucina a capo della flautista ammunita del suo bastone per la vista che, se ancora non si fosse capito, le era molto utile per via della sua povera capacità nel vedere. Nonostante ciò la bionda non sembrava affatto turbata o spaventata di trovarsi qualcosa di strano davanti a sé. Era ovvio concludere della sua abitudine ad avanzare senza poter controllare i suoi dintorni con gli occhi, eppure essere in un luogo del genere senza un'ombra d'orientamento sembrava... Fin troppo sicura. Come se conoscesse quel corridoio come il palmo della sua mano.

O almeno tutto questo portava dei sospetti al tanatoesteta, quale continuava ad osservare la bionda sin da quando entrambi fossero stati nell'atrio a presentarsi. Era da allora che notava i comportamenti un po' strani della sua compagna di classe seppur egli non avesse apertamente espresso questo suo pensiero a tutti quanti. E non aveva intenzione di farlo fino a quando non sarebbe stato il momento giusto. Doveva solo aspettare l'opportunità di chiederglielo.

Nel mentre, però, era rimasto in compagnia di un'altra bionda, la sarta, quale splendente come ogni raggio di sole cercava di portare calore e sicurezza a chi in quel momento non sembrava averne abbastanza. Da quando i due si ritrovavano in questa struttura erano casualmente rimasti assieme perlopiù del tempo dato i loro caratteri particolari, specialmente quello del corvino. Aveva preso simpatia nei suoi confronti assai facilmente ed essa era marcamente reciproca.

Ora come ora Airi stava conversando con la ragazza dai capelli lilla, Mitsuki, quale con la sua lenta velocità cercava di mantenere il passo e non rimanere indietro al resto del gruppo a causa della sua disabilità alla gamba. Non che loro stessero andando di fretta, anzi, per via della cecità di Hiroko il ritmo era a sua volta rallentato seppur non tale e quale a quello della narratrice.

" sono sicura che tutto andrà per il meglio. La proposta di Hiroko ci aiuterà a passare il tempo, vedrai! "

Un caloroso sorriso fu da lei offerto per l'altra mentre metteva dolcezza e confidenza.
Mitsuki d'altro canto faceva notare la sua insicurezza attraverso il linguaggio del corpo ed il tono della voce nonostante ella cercasse di sorridere a sua volta e far finta che nulla sia successo. Non fraintendetela, voleva credere alle parole della bionda ed apprezzava questo suo sforzo nell'inserire una nota speranzosa in ella... però quei dubbi non sembravano proprio lasciarla stare.

" mh-mh, lo spero "

" ti serve una mano per caso? Se devi fare una pausa posso aspettarti! O possiamo tutti quanti rallentare il passo "

" oh, no, no, figurati. Non è un problema la vostra velocità. Sono allenata ad andare così "

" caaapisco, però se ti serve qualcosa - qualsiasi cosa - sono sempre disponibile "

" grazie mille, lo apprezzo davvero "

Preso dalla curiosità dato il comportamento della ragazza munita di stampella, Izumi decise di casualmente ma amichevolmente intromettersi nella conversazione per sapere di più sulla lilla.

" è sicura che nulla la tormenti? Hiroko non sembra curarsi del vostro problema "

Scelse quelle parole con cautela, tingendo di inchiostro viola la lavagnetta che portava appreso. Data la sua apparente vulnerabilità pensò che sarebbe stato assai facile tirare fuori qualche innocua informazione dalla ragazza. Come se la situazione non fosse già estrema di suo, il ragazzo alto voleva dare il suo contributo in un modo o nell'altro, perciò coglieva sempre l'occasione di sentire qualcuno sparlare alle spalle di altri... anche se fosse egli stesso a dover dare un piccolo incito a quest'attività. Tuttavia questo messaggio era facilmente fraintendibile come pura e semplice preoccupazione, se sommato al sorriso che egli portava.

L'altra corruggò le sopracciglia appena lesse il messaggio scritto sulla lavagna, quale il corvino girò e mostrò verso la sua direzione dopo aver attirato la sua attenzione e quella della bionda.

" huh? No, no! Nulla del genere, non vi preoccupate, davvero "

A sentire ciò il corvino tirò un grosso sospiro deluso, questa volta non portando avanti il discorso a causa della presenza della diretta interessata a pochi metri da loro. Avrebbe capito che fosse stata interpellata e questo avrebbe portato ad altri problemi da lui poco gradevoli.

" capisco "

" ora che ci penso però... Come farete tu ed Hiroko a comunicare? "

Airi appoggiò il suo mento su una delle sue mani con sguardo pensieroso.
Questa era una domanda piuttost valida da parte sua poiché uno era muto e l'altra carente nel vedere. Sicuramente un modo ci dovrebbe essere, anche se assai complicato.

Il corvino scrollò le spalle, pensandoci su a sua volta. Non che quest'idea non gli fosse mai passata in mente prima d'ora, eppure solo adesso sembrava rifletterci su in quanto concentrato a fare altro.

" se non sbaglio la prima volta che le ho parlato ha introdotto il suo essere... Come si diceva? ... 'ipovedente'? In pratica ha una vista assai bassa ma non per questo totalmente cieca. Suppongo che se avvicini il cartello abbastanza al suo viso ella riesca a leggerlo "

Il corvino annuì, ricordandosi di come durante la presentazione la flautista si avvicinó alla lavagnetta per leggere le lettere seppur quest'ultime scritte in grassetto ed a carattere assai grandi.

La conversazione andò avanti parlando del più e del meno ed il gruppo finalmente entrò in quella che sembrava proprio essere una cucina.

" eccoci qui! "

Annunciò il loro arrivo la flautista portando un sorriso amichevole sulle sue labbra ed entrando nel luogo tanto acclamato.

La stanza di per sé era assai ampia e spaziosa, proprio come una tipica cucina scolastica. I muri erano alquanto semplici avendo un colore bianco dipinto su quest'ultime. O almeno ciò si poteva notare poco meno della metà delle pareti fino a toccare gli armadietti al muro, poiché molti mobili e elettronica domestica occupavano il restante non visibile. Tali macchinari erano naturalmente i banconi da lavoro, un lavandino, una lavastoviglie, due frigoriferi e altrettanti forni con fornelli sopra quest'ultimi. Nei cassetti si potevano trovare mille e più cose tipiche di una cucina come pentole, padelle, vari tipi di alimenti quali non necessitano conservazione al freddo, posate etc. Inoltre mi era una grande isola al centro della stanza.
Detto brevemente: non c'era nulla che attirava l'attenzione e sembrava proprio essere una cucina come tante.
Se non per due porte.

" sai per caso cosa ci sono in quelle due porte Hiroko? "

Subaru indicò verso la direzione di quest'ultime, ovvero l'altra parte della stanza seppur esse non fossero una vicino all'altra.

Alzò le sopracciglia sorpresa dalla domanda, per poi tirare un gran bel sospiro:

" porte? Non le avevo nemmeno notate, avevo controllato la cucina per poco tempo. Magari qualcuno di voi può farlo "

Invitò usando pure la sua mano e portandola avanti per dare più enfasi.
I due ad aprire le porte furono il barista e l'erborista, Yuri, e davanti a loro vi erano una cella frigorifera ed un'altra sala molto più grande di quella in cui si trovavano: una sala da pranzo.

La cella frigorifera non era chissà quale novità, non possedeva particolarità. Aveva al suo interno principalmente carne e surgelati. Le sue dimensioni erano leggermente più ampie da ciò che si aspetti da una normale tipologia di questo frigo. Naturalmente non poteva mancare...

" brr, qua si gela. Meglio chiudere "

Pronunciò il biondo tremando appena per via del cambio di temperatura quale dovette subire, facendo come detto.
Izumi roteò i suoi occhi per poi guardare nella direzione del rosso.

Si intravedevano dei tavoli e tante, ma TANTE, sedie attorno a quest'ultimi. Il ragazzo davanti alla porta fece qualche passo all'interno per vedere meglio cosa vi era.

" sembra essere una semplice mensa scolastica... apparte che si trova una postazione e bancone simile a quello che troveresti ad un bar...? Non so come spiegarlo... "

Usò un filo di voce quale pian piano andava sempre più a farsi indubile.
Airi si aggiunse al ragazzo per osservare il tutto di prima persona.

" sì, è una postazione che si troverebbe ad un bar. Solo che è più vuota. E dall'altra parte della stanza c'è un'altra porta ancora "

Andò verso quest'ultima per aprirla, finendo per ritrovarsi nel corridoio di prima.
Riassumendo il corridoio aveva accesso alla cucina e sala da pranzo, quali a loro volta hanno una porta in comune per evitare di fare grandi giri in caso qualcuno trasportasse del cibo ed infine in cucina vi era pure una cella frigorifera.
Non sembra ci sia altro da controllare.

I tre tornarono verso il resto del gruppo ed iniziarono a discutere riguardo sul da farsi:

" anche se sono stata io a proporre di preparare qualcosa in caso ci venisse fame, devo ammettere non ho nulla di specifico in mente, ahah... "

La bionda mise la sua mano libera sulla guancia con un sorriso un po' imbarazzato.

" mmh... a me non cambia sinceramente. mangio di tutto solitamente! "

Aggiunse la sarta.

" se a voi va bene, propongo di fare qualcosa col cioccolato "

Le lettere in viola scrivevano proprio questo sulla lavagnetta del tanatoesteta, il quale amava da impazzire il dolcume menzionato prima e, notando come attualmente nessuno sembrava decidersi, prese l'occasione per proporre la sua di idea.

Ma come lui colse questa piccola chance, pure il barista non perse tempo.

" a me andrebbe qualcosa col caffè. se volete potrei farvi una tazza "

Mitsuki prese la parola a sua volta.

" un dolce non sarebbe male effettivamente... "

Ormai la scelta sembrava ovvia da prendere, la metà voleva qualcosa di dolce o che semplicemente richiamasse il mattino come una colazione. Eppure questa cosa non sembrava convincere il ragazzo dai capelli lunghi e rossi, cui alzò la mano verso l'altezza del suo viso per richiamare l'attenzione e, ssmbrante essere insicuro, fece notare una cosa al resto del gruppo:

" s-se per caso a qualcuno non piacesse e volesse del salato? "

Mitsuki fu quella a rispondere e trovare una semplice soluzione al riguardo.

" mhh... magari potremmo dividerci in due: un trio fa qualcosa di dolce mentre l'altro fa qualcosa di salato tipo... Non lo so. Qualcosa. "

" idea fantastica! "

Airi pensò ad alta voce.

" ... sì ma la domanda rimane su cosa dovremmo fare di preciso? "

Subaru incroció le braccia al petto. Continuò dopodiché con una proposta:

" per il dolce propongo una kasutera*. Semplice ma buona "

" oh sì! Non mi pare di averla provata prima d'ora, quindi sarà qualcosa di nuovo da assaggiare "

" e per del salato... Mh... Dei panini? "

Tutti concordarono con la proposte fatte dal barista e si misero all'opera.

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Il trio quale decise di preparare la torta in questione era composto da Subaru, Yuri e Mitsuki. Prima di avviarsi il barista cercò di ricordarsi la ricetta del dolce ed i due, principalmente Yuri in realtà, cercarono gli ingredienti necessari per la preparazione dentro i vari cassetti.

" non ci vuole molto. solo zucchero, uova, farina, latte, miele ed una goccia di liquore. Possiamo anche tralasciare l'ultima cosa se non vi piace "

I due annuirono semplicemente e si iniziò con la preparatura. Il lavoro di squadra sembrava andare molto bene. Poiché Subaru avesse proposto di fare quel piatto era d'incarico nel dirigere il resto delle persone nella preparazione, seppur egli non avesse un livello culinario chissà quanto alto ma comunque più esperienza dei suoi componenti.

Preparare del cibo era sempre stata un'attività interessante.
Teoricamente parlando si potrebbe preparare qualsiasi cosa una persona voglia se possiede le tecniche necessarie.
Alcuni la trovano una pratica interessante, altri invece addirittura infernale. Il punto di vista cambia da persona a persona.
Una cosa che però molti possano concordare: farlo in compagnia era sempre intrattenente.
Certo, la situazione era ancora alquanto tesa, ma stare lì con qualcuno in un ambiente un po' casalingo a fare un'attività dello stesso tipo stava portando calma nei loro paraggi.
Chissà come gli altri se la stavano passando nel frattempo?

La lilla, dopo essersi pulita le mani su uno straccio pulito, sistemò la sua frangia prima di guardare in direzione del biondo e, curiosa, domandargli:

" se posso chiedere, come mai hai deciso questo dessert? "

Subaru si fermò nel mischiare l'impasto prima di risponderle:

" oh... andrei sul banale a dirti che mi piace. Inoltre è davvero ottimo col caffè- ah vero, ciò mi ricorda: desiderate una tazza per caso? "

Appoggiò il contenitore dell'impasto sul banco da lavoro mentre riferiva la domanda alla racconta-storie e l'erborista.
Yuri, che fino ad ora stava pensando a mettere il burro nel grande stampo rettangolare senza proferire parola, annuì semplicemente.
Mitsuki, d'altro canto, non sembrava molto convinta:

" mh... non saprei, non sono una grande fan del caffè amaro. Non che stia criticando le tue capacità, eh! Assolutamente non sto cercando di dire ciò ma, ecco- "

Iniziò a balbettare e nella sua voce si poteva sentire evidentemente la sua insicurezza e rimpianto nel non aver articolato meglio le parole. Il biondo in cambiò sorrise leggermente alla visione di tutto ciò, trovandola buffa ed adorabile nel non voler ferire i suoi sentimenti.
Sin da quando fossero arrivati qua il ragazzo non sembrava lasciar trasparire le sue emozioni facilmente, non che qualcuno lo costringesse a farlo, anzi, soprattutto dopo quell'annuncio spregevole era comprensibile il non voler sembrare vulnerabili, tuttavia l'ambiente circostante sembrava aver sciolto un po' quel ghiaccio che lo circondava. Chissà, magari pure lui trovava la cucina in compagnia piacevole.
Gesticolò con la mano.

" tranquilla, so cosa intendi. Ma non faccio solo caffè amari senza niente "

Ella alzò le sopracciglia in sorpresa.

" davvero? "

" davvero. Posso farti un cappuccino magari. Cercherò di farlo il meno amaro possibile per te "

Tirò un sospiro di sollievo nel sentire quelle parole dall'altro.

" o-oh. mh-mh. Va benissimo. Non ti devi sforzare però. Grazie "

" nessun problema. Vi dispiace se andate avanti da soli? Dovete solo versare l'impasto e lasciarlo nel forno per un'ora e venti "

" certo! "

La narratrice di storie prese l'impasto davanti a sé prima di continuare a mischiarlo per un po'.
Subaru fece per andarsene prima di essere fermato nuovamente da quest'ultima.

" hey subaru "

" sì? "

" sai, ho sentito che la kasutera fosse un dolce molto antico giapponese. Mi pare di aver sentito che molti monaci buddisti la preparavano "

Ci fu un momento di silenzio dove il ragazzo più alto rimase a guardare l'altra dritto nei suoi grandi occhi marroni chiaro. Era un silenzio... strano. La ragazza non riusciva a capire perché ma un brivido andò giù per la sua schiena.
Oh oh, non era stata chiara nella domanda? Aveva detto qualcosa di sbagliato? Che si sia offeso?!
Inchinò leggermente la testa cercando di trovare le parole giuste per spiegarsi, ma l'altro lo precedette grattandosi il mento con la mano.

" ora che ci penso bene... mi pare di aver sentito una cosa del genere da un cliente "

Sollievo pervase il corpo minuto dell'altra a sentire quella risposta.
Fortunatamente non era nulla di grave. Stava solamente pensando a dove avesse sentito un'informazione del genere prima d'ora. O almeno era quello che lei voleva credere adesso.
Non aveva toccato qualche tasto dolente accidentalmente... Meno male.

" già che ci sono vado a chiedere agli altri se vogliono una tazza di caffè o qualche altra bevanda "

Finalmente il ragazzo si allontanò ed ora i restanti a fare il dolce erano proprio Mitsuki e Yuri. Quest'ultimo non sembrava avere il coraggio di mantenere una conversazione con l'altra persona. Quindi ora il tutto era alquanto... Teso ed imbarazzante. Ella non sapeva cosa dire, egli stava cercando di non avere contatto visivo con quest'ultima.

" uhm... come va con lo stampo? Hai già finito? "

Annuì.

" posso mettere l'impasto dentro? "

Annuì.

Le passò il contenitore che presto sarebbe andato in forno a cuocere.
Ella, in totale silenzio ed ora un po' più concentrata in ciò, versò il contenuto lì dentro. Dopodiché lo passò al ragazzo.

" ... ti dispiace andare a metterlo nel forno? "

Annuì...
Nuovamente.
L'erborista in questa scena muta fece come detto.

Glielo aveva chiesto per evitare possibili casini. Insomma, anche se non le piaceva ammetterlo dover avere un appoggio per camminare ed evitare di non far cadere la torta cruda sarebbe stato un po' difficile, se non addirittura lento. Meglio lasciarlo fare a qualcun altro e fine della storia. Inoltre stava ancora cercando di ricevere una risposta a parole da parte dell'altro senza sembrare scortese al riguardo.
Senza successo.

Il rosso davanti al forno rimase a guardare quest'ultimo con un'aria un po' perplessa.
Prese un grosso respiro prima di girarsi nella direzione della fanciulla.

" ... dovrei alzare la temperatura? "

" mh? "

" a-ah scusa, fa niente "

" oh no, non ti devi scusare di nulla. Figurati! "

Cercò di tranquillizzarlo prima di pensare a cosa il barista le avesse detto.

" non mi pare dobbiamo fare nulla se non infornare il tutto. Subaru non ha menzionato nulla quanto caldo dovrebbe essere il forno "

L'altro fece su e giù con la testa, per l'ennesima volta, tornando in totale silenzio.

Lei tirò un sospiro sconfitto da questa reazione, come se fosse tornata ad un punto di partenza.
Tuttavia tentò subito di riprendersi ed afferrò il polso dell'altro.
No, non doveva arrendersi così.
Anche se non era fisicamente forte, poteva dimostrar di esserlo mentalmente. Il ragazzo era ancora turbato dalla situazione ed è per questo che non parlava tanto, ergo doveva aiutarlo lei a sentirsi a suo agio. Cercare di vedere il lato positivo della situazione e che, attualmente, erano ancora al sicuro.
Ad essere sinceri neanche lei ci credeva a tutto questo dentro di sé, tuttavia cercava di mentire a se stessa sulla veridicità di ciò.
Non era... giusto. Ma non voleva perdere le speranze così.

" mentre la torta si fa, che ne dici di chiacchierare un po'? Magari puoi raccontarmi delle piante! Oh, le tisane non mi dispiacciono sinceramente "

Cercò di incoraggiarlo.
Il rosso ebbe un sorriso timido sul suo viso alle sue parole, guardando leggermente altrove.
Qualcuno che portava interesse nelle sue conoscenze era rassicurante, lo faceva sentire meno a disagio rispetto a prima. Sfortunatamente questo sentimento sarebbe comunque rimasto per via della presenza di...persone in generale.

" uhm certo. Cosa ti piacerebbe sapere? "

" uhhh, vediamo, magari cosa ti ha spinto nell'erboristeria? "

La persona in questione rimase in silenzio mentre si grattò il mento alla ricerca di una possibile risposta da darle.

" ... a mio nonno piaceva raccogliere la frutta "

" oh, l'avete fatto spesso assieme? "

Scrollò le spalle senza commentare altro.

" mh... effettivamente raccogliere frutta e piante terapeutiche sono un po' diverse come cose "

" d-diciamo che mi ha spinto a voler saperne di più e-ed ho imparato qualche cosetta col giro degli anni "

" interessante! C'è una pianta che più ami? "

Vi fu un altro silenzio pensieroso prima che egli abbassò il capo in modo deluso.

" non lo so "

Vedendo ciò l'altra cercò di rassicurarlo che non c'era nulla di cui vergonarsi, ma quel tentativo si rivelò rendere la conversazione ancor più imbarazzante.
Un sospiro rassegnato lasciò le sue labbra.

" se posso chiedere, come mai con subaru parli sempre così... tanto? "

Yuri arrossì in viso alla domanda dalla timidezza, come se prima le sue guance già non fossero del colore dei suoi capelli.

" u-uhm, come dire, è una persona... simpatica. Non che tu non lo sia! Assolutamente! Sei gentile e cortese nei miei confronti- "

" però? "

" però... eh... nulla, lascia stare "

" sicuro? "

Nuovamente tornò a stare muto come un pesce.
E l'altra iniziò a sentirsi rassegnata nel trovare un modo per comunicare ulteriormente con il super erborista liceale.
Per cercare di scostarsi al riguardo trovò una scusa da usare e focalizzarsi su altro. L'imbarazzo stava iniziando a tormentarla a sua volta. Pulire il piatti magari avrebbe aiutato.

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Se da una parte la conversazione fra due persone era andata piano piano a spegnersi, dall'altra quella del gruppo temporaneo sembrava prendere più fuoco man mano che si andava avanti.

I tre addetti ai panini stavano lavorando in modo abbastanza fluido e coordinato, avendo diviso i compiti semplici fra loro, così si erano creati a loro volta un ritmo adatto per mettersi a chiacchierare fra loro.
Più che altro erano Airi ed Hiroko che lo facevano, nonostante Hiroko avesse delle difficoltà a capire dove stava il pane, ergo doveva usare il tatto per non sbagliare dove mettere i toppings. Izumi sfortunatamente aveva le mani occupate e l'unico modo per comunicare era annuendo o facendo di no con la testa. Espressioni facciali erano pure usate per comunicare le sue reazioni.

Non c'era un argomento degno di nota nella conversazione se non piccoli aneddoti raccontati dalle due assieme a vari complimenti. Discorso un po'... noioso dal punto di vista del tanato esteta. Non che ci poteva fare qualcosa al riguardo sfortunatamente, tuttavia stava iniziando a trovare il tutto molto insaporito. Avrebbe preferito sentire persone commentare sulla situazione o su qualcuno delle "vittime" qui intrappolati in questa struttura.

Fortunatamente, o sfortunatamente, dipende dai punti di vista, il barista venne incontro ai tre con un leggero sorriso in volto per, da come si era prima visto, chiedere se gradissero una tazza di caffè o bevande simili.

" vedo che qui si è creata una catena umana. lasciate che vi complimenti: state facendo un ottimo lavoro "

La bionda sarta si pulì le mani con lo straccio trovato qualche minuto fa quando era alla ricerca di qualche coltello per spalmare la maionese.

" grazie tante! Ed abbiamo quasi finito.
Ho notato che la torta stia andando davvero la grande. Non vedo l'ora di assaggiarla! "

" a proposito, sono venuto a chiedervi se gradireste una tazza di caffè. Od anche qualche altra bevanda in particolare, magari un cappuccino e così via "

Si grattò il mente pensierosa.

" uhm, un cappuccino penso vada bene dai "

" chiaro, cappuccino pure per voi due? "

Si giró a guardare Izumi ed Hiroko, i quali annuirono alla proposta.

" okay, quattro cappuccini e due caffè in arrivo allora "

Bisbigliò fra sé e sé questa nota mentale, nonostante il messaggio fu sentito anche dagli altri.
Airi perciò schioccò le dita della mano

" ti serve una mano? Mi piacerebbe imparare una cosa o due sul fare il caffè "

Lui scrollò le spalle, cercando di rimanere composto quando in realtà la proposta dell'altra gli aveva portato gioia.

" certamente, ma non dovreste finire i panini prima? "

" sì, sì. Finiamo di fare qui e ti raggiungo. Spero non sia un problema per voi altri "

Hiroko sorrise all'altra.

" figurati! fai pure quello che vuoi. non saremo da soli in fondo "

Airi lasciò un sospiro, come se le sue preoccupazioni si fossero dissolte all'affermazione dell'altra.

Izumi annuì nuovamente e, dopo essersi pulito le mani, prese la sua lavagnetta messa da parte e scrisse:

" non vi preoccupate! ~ "

Mentre il suo sorriso rimaneva impresso come sempre.

Airi quindi, dopo aver finito di preparare il resto, inchinò la sua testa leggermente verso il basso prima di andare ad aiutare Izumi.

Ed in quel momento vi fu un silenzio difficile da spiegare.
Erano lì assieme, sì.
Però realmente parlando per i due era difficile comunicare, ma non per questo impossibile.

Hiroko tirò un sospiro tanto diverso da ciò che si aspettava da una ragazza disponibile come lei quanto l'assenza di parole fra il duo. Un sospiro che all'apparenza sarebbe passato all'osservato, ma non sotto l'occhio del corvino.
Non era un sospiro di sollievo.
Non era un sospiro di stanchezza.
Era uno con una punta di rabbia e scocciatura.

Alzò un sopracciglio squadrandola da cima a fondo.
Analizzava la situazione.
Ed improvvisamente una lampadina nel suo cervello si accese. Così come un ghigno apparve in volto.
Si rimise a sporcare di viola la tavoletta senza attirare l'attenzione dell'altra.
Dopodiché la mise sul tavolo ormai pulito dal casino creato dalle briciole di pane, facendolo strisciare rumorosamente verso la flautista.

" huh? "

Sentendo il rumore era come se si fosse risvegliata dai suoi pensieri, la bionda spalancò i suoi occhi con fare confuso.
Tornò subito a portare quel tenero sorriso e, capendo che Izumi le avesse appena scritto qualcosa, ridacchiò:

" perdonami, questa situazione mi sta davvero portando via le energie. La prossima volta che vuoi dirmi qualcosa basta che mi tocchi la spalla, okay? "

Izumi non reagì affatto a ciò, sia perché era a conoscenza che non l'avrebbe visto e sia perché aspettava che l'altra reagisse al suo messaggio.
Con calma Hiroko mise la mano sul tavolo e grazie al tatto si guidò nel prendere la tavoletta in questione.

" posso prenderla per riuscire a leggerla? "

Ancora nessuna reazione e lei in risposta corruggò la fronte.
Portò l'oggetto molto, ma molto, vicino al suo naso per riuscire a leggere cosa l'altro volesse comunicarle.

" cosa avete contro Koharu? "

Perplessità avvolse il suo corpo a quelle parole, non capendo il perché di questa domanda proprio adesso.

" contro la ragazza? Assolutamente nulla! Anche se abbia reagito in quella maniera non le si può dare torto. Le ho pure parlato e la trovo una persona simpatica. È davvero un peccato che se ne sia andata via. Magari aggiungersi al gruppo l'avrebbe aiutata a rilassarsi "

Disse quelle parole mentre un sorriso sia triste che dolce fu visibile sulla sia bocca.
Inoltre in quelle parole Izumi poteva sentire un pizzico di offesa, come se la domanda appena fatta fosse stato direttamente un insulto verso la sua persona.
E si stava cercando di spiegare, anche fin troppo.
Sentiva di aver toccato un tasto dolente chiedendo ciò e questo altro non fece che spronarlo verso il suo obiettivo principale.

Lentamente riprese la tavoletta e cancellò con un pezzo di Scottex lì vicino tutti gli scarabocchi impressi là sopra fino ad ora.
Stappò nuovamente il tappo del penarello e scrisse un'altra cosa.
Il motivo per cui avesse chiesto quella domanda.
La causa per cui la fanciulla si era già messa in difensiva.

" l'avete colpita col bastone che portate appresso. apposta. vi ho visto "

Alla letterura di tutto questo, Hiroko strinse la presa della tavoletta e serrò i denti.
Una sensazione di timore e sorpresa le caddè addosso come un secchio pieno d'acqua farebbe.
Sbattè le palpebre più volte per controllare che quel che stesse leggendo non fosse uno brutto scherzo creato dalla sua disabilità.
Non era possibile.
Stava scherzando.
Doveva star scherzando.
Era sicura che tutti nessuno l'aveva notata.
Tutti stavano parlando dei loro inutili e miseri affari per preoccuparsi di una povera ragazza cieca.
Perché uno di loro cretini senza cervello stava osservando proprio lei? In quel momento di solitudine quando si ricorda di aver esplicitamente richiesto di essere lanciata in pace dal resto del gruppo.
Cosa voleva quel ragazzo da lei?
Cosa pensava di ottenere?
Le sue spalle tremarono e di conseguenza il resto dei suoi arti superiori facevano fatica a a tenere ferma la presa.

" ... ti sbagli, è stato un incidente "

Mentiva spudoratamente in quel momento. Lo sapeva e mostrava.
Il tanatoesteta non si fece ingannare da una misera menzogna, soprattutto dopo tutto questo tempo passato ad osservarla.
Fece per prendere la lavagnetta dalle sue mani così da mandare avanti la conversazione, però fu fermato dalla mano dell'altra che gli prese il polso.

Alzò un sopracciglio.

" perché dovrebbe fregarti, eh?! Cosa vorresti dimostrare con ciò?! "

La rabbia le stava facendo alzare il volume della voce, mentre la sua mente cercava di non farsi prendere dal sopravvento di quest'emozione ed abbassare tale timbro.

Deciso il ragazzo si liberò dalla presa ed andò avanti a scrivere.

" nulla, figuratevi. ero curioso. capisco e sono disponibile a starla ad ascoltare se vuole "

Hiroko mise due dita sul ponte del suo naso iniziando a prendere dei respiri profondi per calmarsi un po', dopo aver letto quello.

" ... la detesto. È così impacciata e goffa. Si crede al di sopra del mondo e va in giro a deridere gli altri. Ma dico io, chi si crede di essere?! E poi non parliamo della sua sceneggiata qualche ora fa. Ugh, come avrei voluto che se ne fosse stata zitta al posto di fare la lagnona e scoppiare a piangere così davanti a tutti. Non è l'unica vittima in fondo! Ma no, quando mai pensa alle altre persone! E si aspetta davvero che io mi dovrei curare di lei. Così. Come se ci conoscessimo da una vita. HA! Neanche per sogno! Non mi sorprenderebbe se fosse lei la prima a morire "

Dopo aver tirato fuori un po' della sia rabbia la ragazza continuò a prendere altri fiati per non stare sull'orlo dello scoppio.
Il ragazzo mise una mano sulla sua spalla nel tentativo di confortarla, o almeno ciò era quello che lei pensava.
Non poteva immaginarsi dell'attuale ghigno che l'altro aveva dipinto in volto in quel momento.

" guai a te se ne fai parola con qualcuno "

" non si preoccupi, il vostro segreto è al sicuro con me "

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Passata un'oretta all'incirca l'intero gruppo trovato in cucina aveva iniziato a cercare di mettere apposto gli oggetti utilizzati per la preparazione. Alcuni erano contrari nel farlo poiché in questo luogo c'erano solo loro, oltre alla loro pigrizia, ed ancora speravano di uscirne. D'altra parte la maggioranza aveva pensato che mettere apposto avrebbe aiutato a passare ulteriormente il tempo a disposizione.
C'era chi puliva i piatti, chi passava lo straccio bagnato sopra le superfici poiché di detersivi per la pulizia non c'era traccia.

E poi c'era Mitsuki, seduta su una sedia vicino all'entrata mentre faceva una piccola pausa.
Dopo aver preparato la torta e provato a parlare con tutti quanti le sue energie se ne stavano piano piano andando. La situazione attuale non aiutava affatto, nemmeno per quante volte continuava a ripetersi che tutto sarebbe andato per il verso giusto.
Non riusciva a... crederci.
Non riusciva ad accettare questo fatto.
Non riusciva a pensare che i soccorsi sarebbero arrivati.
Fino ad ora aveva cercato di tenere la sua mente concentrata su precise cose, eppure ora che aveva la possibilità di liberarla sembrava quasi pentirsene. Era come se queste ore spese non fossero mai passate ed il suo umore stava tornando nuovamente giù, forse ancora peggio di prima.

Si stava chiedendo perché, perché loro.
Perché lei fra tutte le persone.
Odiava sentirsi così debole ed insicura, soprattutto perché era ben cosciente di possedere uno svantaggio rispetto alle altre persone. Persino quelle che avevamo altri difetti fatali.
Certo, Izumi non poteva parlare, ma un metodo di comunicazione lo aveva trovato e funzionava benissimo.
Certo, Hiroko non poteva vedere, ma il resto dei suoi sensi sarà sicuramente più sviluppato rispetto alla norma.
Lei invece... aveva solamente una gamba poco funzionante.
La perfetta vittima.

Un brivido scese giù per la sua schiena a quella parola.
"Vittima".
Davvero ci sarebbero state delle vittime in quel luogo?
Davvero credeva di essere così penalizzata dal vedere la sua morte?
Scosse il capo come per scacciare quei problemi, portando le fragili mani verso il suo piccolo. Le portò successivamente sulle sue cosce mentre le osservava. Teneva la testa bassa ed il suo viso si contorse in uno di tristezza, sperando che nessuno l'avrebbe notata in quello stato.
Cosa avrebbe fatto sua sorella in quella situazione? L'avrebbe rivista? Oh, quanto voleva abbracciarla per un'ultima volta.
E se qualcuno qui stesse pianificando di già un omicidio? E se cercassero veramente di attacarla?
Stava iniziando a pensare di prendere e scapparsene via.
Di correre impaurita a nascondersi.
Proprio come-

" koharu? "

Una voce acuta, probabilmente quella appartenente alla sarta Airi, la risvegliò dai suoi pensieri. E nominando proprio l'unica persona che mancava all'appello da molto ormai.
Alzò lo sguardo verso le altre persone sorpresa, notando le altrettante esterrefatte facce del resto del gruppo che guardavano verso la sua direzione, o meglio, quella della porta d'entrata la quale lei stava accanto seduta. E seguendo quella traiettoria altro non vi era una piccola testa con capelli marroni che sbucava e si guardava in giro confusa ed impaurita.
Vi fu un momento di silenzio, tutti aspettando una reazione da parte della badante dei panda, ma nulla vi fu.
La narratrice perciò prese la sua stampella e si alzò dal suo posto per raggiungere la castana.
Tuttavia ella serrò le porte ed iniziò a correre via, proprio come un coniglio che avvista il pericolo da lontano.

" aspetta, koharu! "

" non te ne andare! "

Sia la lilla che la bionda esclamarono qualcosa e si fiondarono fuori dalla stanza per prendere la ragazzina.
Airi era sicuramente avvantaggiata e la stava raggiungendo subito per quanto veloce stesse andando.
Mitsuki, dall'altra parte, per quanto veloce cercasse di andare guardava le due allontanarsi da lei sempre più velocemente e, non volendo lasciar andare quest'opportunità di parlare con la castana, continuava a mettere tanto peso sulla stampella per slanciarsi in avanti.
Più passi faceva e più forza vi metteva, così come cercasse di fare ciò ad una velocità sempre più alta.
Ed improvvisamente la luce si spense, tutto diventò buio e si poté sentire per qualche secondo un urlo, quello di Koharu od Airi, fare eco per via dell'effetto sorpresa. Tutto questo misto di eventi scombussolarono la lilla tanto che accidentalmente cadde per terra. E la luce tornò subito dopo.
Per sua fortuna però riuscì a non far toccare la sua testa col pavimento, rimanendo così sulle sue ginocchia ed usando come appoggio le sue mani mentre la stampella era caduta un po più in avanti.

" ouch... "

Poteva sentire sia le ginocchia che i palmi delle mani bruciare e la caduta aveva avuto impatto sulle sue spalle.
Il suo viso si contorse in un espressione di dolore ma non proferì parola, piuttosto si morse il labbro inferiore.
Il frastuono che la scivolata ebbe fatto rimbombò per tutto il corridoio con tanto di eco.
Ed attirò l'attenzione delle altre due, quali si girarono verso la fonte del rumore, e non appena videro la loro compagna per terra si buttarono verso di lei ad aiutarla a rialzarsi.
Sia Airi che Koharu.
La prima non ci pensò due volte, l'altra però ebbe qualche esitazione al riguardo. Saltellò sul posto dal nervoso indecisa se andare avanti a correre, ora soprattutto aveva un'opportunità d'oro, ma il suo istinto le stava dicendo che se ne sarebbe pentita lasciare qualcuno così ed approfittarne.

" aaah- ti senti bene? "

" nulla di rotto, vero? "

Le due la aiutarono ad alzarsi, una prendondo un braccio ed alzandola assieme.
La racconta storie annuì semplicemente appoggiandosi ad Airi per mantenere l'equilibrio.

" sì, tutto apposto. sono solo scivolata, ahah "

Una risata nervosa seguì questa risposta, cadendo successivamente in un silenzio alquanto disagevole. Gli unici passi che si poterono sentire furono quelli di Koharu, quale prese la stampella ancora per terra e la passò alla sua proprietaria mantendo una testa bassa.

" scusa... "

L'unica parola che borbottò evitando il contatto visivo con entrambe le fanciulle presenti. La sua intera faccia divenne rossa dall'imbarazzo.
La lilla prese la stampella e si allontanò dalla sarta per riprendere il suo equilibrio e non farsi supportare da ella.

" ... come ti senti? "

Airi domandò lasciando andare l'altra ragazza, inclinando leggermente la testa verso di lato.
Koharu strinse le braccia al petto.

" come dovrei sentirmi in una situazione del genere? "

La racconta storie aprì la bocca per dire qualcosa, eppure nulla uscì. Sentiva un peso enorme nel suo stomaco ed ora che lo realizzava, non aveva nulla da dire riguardo quest'avvenimento.
La sensazione di prima, quella di sentirsi senza speranze o controllo sulla situazione surreale, le stava pervadendo l'anima nuovamente.
Si rese conto che qualsiasi cosa dicesse non sarebbe giusto. La ragazza con la coda aveva avuto tutte ragioni valide per allontanarsi. Come poteva mai darle torto? In una situazione così, lei, una ragazza adolescente invalidata, cosa avrebbe potuto fare?

" ... ascolta Koharu "

Nuovamente a prendere la parola fu la sarta, quale fino ad ora stava timidamente guardando in basso e giocherellando con una piccola parte del margine della sua gonna. Le sue parole erano quelle di una persona preoccupata, così come il tono della sua voce esprimeva in un modo o nell'altro il volere di aiutare.

" so perfettamente come ora tu ti senta impaurita. tutti lo sarebbero se... insomma... avessero passato quella stessa esperienza. Ma cerca di capire che stare da sola non aiuta. Ti sentirai ancor più triste. Per favore, vieni con noi. se rimaniamo in gruppo nulla di male può succedere. Insomma, se non lo volessi, non ti saresti recata qui, non avresti aiutato Mitsuki. Ti prometto che farò del mio meglio purché questo non accada ora. Non ti costringo ad aggiungerti, ma sappi che ci piacerebbe molto... non è vero Mitsuki? "

La diretta interessata e chiamata per nome alzò lo sguardo verso quella che parlava, notando come un piccolo sorriso si era formato sulle sue labbra mentre aspettava una risposta da lei.
Fece un movimento lento con la testa prima di replicare:

" mh-mh, come ha detto Airi: vieni con noi "

Koharu fece un passo indietro e sulla sua faccia si potevano leggere molte emozioni messe assieme.
Paura. Impaurita che qualcosa del genere accadda nuovamente.
Dispiacere. Le dispiaceva lasciare così le due.
Commozione. Si commosse alle parole dell'altra.
Insicurezza. Insicura sul fatto che ella riuscisse a mantenere la sua promessa.
Non riusciva a rispondere, solo stringere le braccia al petto ancora più forte, così come stringeva i denti, e portare lo sguardo verso giù.

Però Airi non mollò. Non voleva mollarla così. Non glielo avrebbe lasciato fare. Non l'avrebbe lasciata da sola. Anche se avesse detto il contrario, lei non desiderava lasciare questa scelta alla badante dei panda.
Fece qualche passo in avanti e prese le mani della ragazza con la coda bassa nelle sue.

" per favore, Koharu. non ci lasciare. "

Erano parole dal tono triste, pregavano di essere ascoltate ora più che mai.
Koharu alzò lo sguardo ed i suoi occhi incrociarono quelli di Airi.
Dalle rughe sulla fronte, dalle sopracciglia corrugate, dai denti saldati si formò uno sguardo sorpreso ed intenerito. Rimasta senza parole. Aveva sempre descritto Airi come un piccolo raggio di sole e vederla in quella maniera, come una nuvola che porta pioggia, l'aveva rattrista assai.
Per la seconda volta Koharu Kumagai sentì un grande pizzico ai suoi occhi, coprendo quest'ultimi con la manica della sua maglia gialla.
Tirò sul col naso prima di dire:

" o-okay... "

Nella situazione ormai creata persino Mitsuki si era fatta prendere dalle parole della bionda, andando così per un abbraccio. Strinse il suo braccio libero attorno a Koharu, la quale non ricambiò il gesto poiché cercasse di trattenersi dallo scoppiare. Però lo apprezzava infinitamente. Si unì pure Airi ad esso e rimasero così per qualche minuto.

Quando si staccarono le ragazze presero la decisione di tornare tutte assieme verso la cucina, dove il resto del gruppo era rimasto indietro e probabilmente ancora scombussolato da cosa fosse successo.
O almeno questo era ciò che loro pensavano.
Infatti il resto delle persone era rimasto lì come se nulla fosse successo, anche se un po' di tensione si poteva sentire nell'aria.
E quando fecero ufficialmente il loro ingresso, tutti quanti si erano fiondati sulla castana per chiederle come si sentiva. Tutti apparte Yuri. E notando la sua assenza Airi chiese, mentre la castana veniva praticamente bombardata da domande:

" dove è finito Yuri? "

" oh, è andato nell'atrio a chiamare gli altri. Le due ore stanno per scadere ed il punto d'incontro era lì. Abbiamo pensato che forse sarebbe stato meglio portarli qua e successivamente nella mensa per mangiare tutti in compagnia! "

Rispose Hiroko, avvisando della loro proposta fatta mentre le tre erano rimaste fuori ad avere la loro privata conversazione. Airi fu leggermente stranita al riguardo dato che non aveva fatto caso alla porta della cucina che si apriva, così come non capiva in quale modo il ragazzo non fosse incuriosito nel sentire una conversazione del genere nel bel mezzo di un corridoio dove tutto era chiaro e cristallino.
Scrollò le spalle lasciando stare la questione, anche perché Hiroko era già andata a fare delle domande alla più bassa del gruppo:

" dove ti eri cacciata tutto questo tempo? "

" e-ero qui nei pressi dei dormitori... non sapevo dove altro starmene ad essere sincera "

" ti sei fatta del male? "

" no, no. Nulla di che, davvero "

Durante tutte queste domande Subaru rimase ad osservare la "nuova" arrivata. La squadrò da cima a fondo eppure c'era qualcosa di strano che non andava bene in quel momento nel suo aspetto. Alzò un sopracciglio prima di indicare le mani della ragazza e chiederle:

" perdona il disturbo, ma la tua borsa? Dove l'hai messa? "

In riposta ella rimase qualche istante in silenzio grattandosi il mento, confusa sia dalla domanda che dal rifletterci sopra.

" ... merda, l'ho lasciata vicino alle camere! Torno subito! "

Come fece per girarsi e scattare in fretta e furia in direzione della via d'uscita, quest'ultima si aprì di scatto ed ella finì per andare addosso all'artefice di tale azione.

" woah- ouch. "

Altro non era che Asahi seguito dal resto del gruppo quale precedentemente fu separato dai presenti nella cucina. Lo scontro fece cadere all'indietro i due ultimates verso i lati opposti uno dell'altra, tuttavia per loro fortuna vi erano delle persone dietro ad evitare che i due si facessero del male, andando a sbattere contro il pavimento della cucina. Rispettivamente Airi bloccò la caduta di Koharu, mentre Axel quella di Asahi poiché si trovasse casualmente dietro quest'ultimo.
Il ragazzx, ancora scombussolatx e naturalmente arrabbiatx, aprì i suoi occhi azzurri per poi lamentarsi:

" ma dico io, fai attenzione a dove cammini razza di inca- oh, Koharu. "

Si interrompè subito alla visione della ragazza, nonché la prima cui ebbe fatto conoscenza sin da quando fossero arrivati lá. Era alquanto sorpreso, così come il resto del gruppo investigativo e Yuri, quali erano giusto appena dietro al giocatore di scacchi, ma allo stesso tempo sollevati nel vedere che fosse ancora tutta intera e meno... arrabbiata.
Airi aiutò subito l'altra a prendere il suo equilibrio e schiarì la voce prima di prender parola:

" siamo riuscite - io e mitsuki - a convincerla di stare con noi. Va tutto bene adesso, non c'è nulla di cui preoccuparsi! "

Quella rassicurazione fece tirare un sospiro di sollievo ad Axel e Dae-jung. Axel per via della sua ultima interazione avuta con l'amante dei panda.
Dae-jung per via della sua conoscenza con la ragazzina. Anche se non erano molto stretti aveva preso già simpatia nei suoi confronti.
Il ragazzo dai capelli azzurri si fece strada verso la castana e mise un braccio attorno il suo collo in modo amichevole:

" oh, meno male che tu stia bene! Ci stavamo preoccupando "

" grazie, lo apprezzo davvero. Ma ora sto andando tutta di corsa perché ho dimenticato qualcosa "

" vuoi che venga con te? Non sia mai che te ne scappi via nuovamente "

Una leggera risata scappò dalla bocca di entrambi.

" eh, perché no. "

I due così si avviarono verso l'uscita, superando Axel quale ancora reggeva per le ascelle l'altrx fanciullx.
Quest'ultimo si schiarì la voce prima di parlargli con un tono che cercava palesemente di nascondere la sua irritazione in modo alquanto domandabile. Stessa cosa valeva per lo sguardo che gli diede con quella frase.

" ti dispiace lasciarmi andare adesso? "

Il creatore di effetti speciali corruggò le sopracciglia e mise le labbra in una "o" chiusa mentre pensava a come reagire, oltre al fatto di essersi offeso dal modo di parlare dell'altro come se non avesse appena evitato che quest'ultimo cadesse in modo imbarazzante davanti a tutti quanti. Dopodiché scrollò le spalle.

" come desideri tu. "

E lo lasciò.
Letteralmente lasciò andare la presa ben salda, che fino ad ora aveva ostacolato la gravità, ed Asahi finì col sedere sul pavimento facendo un tonfo abbastanza rumoroso. Davanti a tutti quanti. In preda al dolore strinse i denti più che poteva e stava mentalmente contando fino a dieci prima di rispondere.

" ma ci sei o ci fai?! "

" scusa, mi facevano male le braccia. E poi sei stato tu a chiederlo. "

Il giocatore di scacchi rimase così perplesso da tale replica che rimase a bocca aperta nel vero senso della frase. Dopo quel momento si poterono sentire delle risate per tutta la cucina poiché molti trovarono la situazione alquanto esilarante dal loro punto di vista. Altri però rimasero leggermente preoccupati, ma non fecero nulla perché Asahi si alzò nuovamente, questa volta senza volere l'aiuto di nessuno. Ed attualmente il corvino dalla ciocca verde acqua era rosso in faccia dall'imbarazzo e rabbia.
Strinse i pugni e prese qualche respiro profondo nel tentativo di calmarsi e dopo un po' le risate cessarono, tornando tutti quanti seri riguardo la situazione.

Naomi indicò verso la direzione della torta e panini:

" oh my! Avete fatto tutto questo cibo? "

Akihisa mise una mano sulla fronte prima di rispondergli con un tono pesantemente sarcastico:

" no guarda, hanno speso 2 ore di tempo a ciucciarsi i pollici. Ma che razza di domande fai?! "

" well, excuse YOU, but I was trying to ask a friendly question "

" sì, ma queste 'frendi questioni' falle senza sembrare uno scemo magari "

Effettivamente Akihisa doveva revisonare il suo inglese, od era troppo pigro per tradurlo al momento.
L'altro lasciò un enorme "gasp" e coprire la bocca con una delle sue mani guantate. La tensione fra i due continuava a farsi sentire sempre più e l'attore di monologhi stava per ribattere all'offesa del cartomante.
Sumire intervenì, mettendosi fra i due, cambiando argomento:

" oookay, prima che questi due si scannano vivi, vi va di sederci e scambiare qualche informazione magari? "

L'erborista annuì mentre teneva gli occhi chiusi e, quando li riaprì, si fermò a contare i presenti nella stanza.

" 13, 14, 15- c'è qualcuno che manca o sbaglio? "

Valeria finalmente prese libertà di parola:

" Shiori. Ha preferito separarsi da noi per qualche motivo. Non la vediamo da quando ci siamo divisi ad investigare. Se vorrà aggiungersi sa dove trovarci "

Incrociò le braccia al petto mettendo il suo peso su una gamba.
La giornalista mimò la critica di moda a sua volta, con la sola differenza che tenesse gli occhi chiusi ed il mento leggermente verso l'alto. Come se fosse offesa per qualcosa successo fra lei e la "non ultimate".
Sì, non le era andato giù quella risposta bruta che comprendeva l'alzamento del dito medio dell'altra. Valeria continuò:

" volete aspettare il ritorno di Koharu e Dae-jung oppure possiamo iniziare a mangiare? "

" li aspettiamo, dai. Dae-jung ed io abbiamo trovato un po' di cose interessanti cui tutti dovrebbero esserne a conoscenza. "

Akihisa propose alzando leggermente la mano verso l'alto.
Il resto del gruppo annuì ed Airi suggerì di apparecchiare o semplicemente sistemare i tavoli mentre aspettavano il loro ritorno.

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Una volta, e finalmente, uniti tutti - quasi tutti - quanti, il gruppo nella sala da pranzo molto ampia aveva unito alcuni i tavoli lì presenti per formarne uno intero cui sedersi tutti assieme e mangiare.
L'atmosfera era inizialmente alquanto strana, un silenzio aveva preso il sopravvento nella struttura visto che aspettavano qualcuno parlare al posto loro. Quando quel qualcuno arrivò, però, i loro dintorni nervosi e tesi si sgretolarono in un qualcosa di più leggero ed amichevole.
Mangiare in compagnia stava aiutando a mettere da parte la loro situazione tragica e pensare al lato positivo senza perdere speranza.
C'era chi ancora discuteva delle investigazioni, chi complimentava il gruppo culinario per il cibo e chi addirittura stava parlando dei loro affari come se nulla fosse successo.

E qualche affare in sospeso effettivamente vi era eccome. Il tanatoesteta stava cercando l'opportunità di portare questo nella conversazione riguardante Koharu, eppure non sembrava mai arrivare il momento giusto per farlo. Non demordeva però, anche se risultava un po' difficile poiché vi fossero tutti quanti raggruppati assieme.

Una volta per tutte questa chiacchierata amichevole, per quanto bella stava essendo, dovette finire per ovvie ragioni. Una di quelle era lo scambio di informazioni fra i due gruppi.
Quella ad alzarsi e interrompere la festa battendo il pugno sul tavolo in cui si trovava per attirare l'attenzione fu Valeria. Tenendo una mano in tasca e facendo abbastanza baccano da riuscire a portare su di sé i riflettori, l'alta castana si schiarì la voce prima di iniziare il suo discorso:

" scusate se disturbo questo tenero momento, però non abbiamo tempo da perdere oramai. Se a voi tutti va bene gradirei fare ciò cui ci eravamo promessi tutto questo tempo: condividere le nostre scoperte riguardo questa struttura. O meglio, la cosidetta 'nostra' scuola. "

Silenzio calò in sala a quelle parole, ricevendo come risposta dei movimenti di testa che andavano su e giù assieme a delle piccole affermazioni fatte a bassa voce.

" se mi permettete di cominciare vorrei dare un piccolo background della situazione: inizialmente la porta che conduceva dalla parte opposta dell'atrio era bloccata, ma siamo riusciti ad aprirla e deciso di dividerci in coppie. Se si tralascia l'attuale ragazza mancante naturalmente. Asahi ed io eravamo in coppia ed abbiamo scovato un'infermieria, unica stanza accessibile attualmente perché il resto delle porte erano bloccate. Come potete immaginare vi erano i soliti componenti come medicine, bandane, letti ed addirittura stampelle e sedie a rotelle. Inoltre vi è stato un blackout per qualche istante nella stanza. È successo pure a voi per caso? "

A sentire la parola blackout, Sumire si alzò in piedi dalla sua sedia mentre teneva gli occhi puntati addosso il suo ben amato taccuino.

" per quello posso dare io una risposta. Innanzitutto vorrei avvisare che eravamo io e Naomi assieme. Abbiamo avuto una situazione simile alla vostra: un'unica stanza aperta mentre il resto bloccato. La stanza in questione è un'aula piena di computer e tecnologia varia. E, parlando di tecnologia, vi era un'interrutore della luce assai grande sul muro. Diciamo che mi sono fatta prendere dalla curiosità ed ho tirato la leva verso il basso, finendo per spegnere le luci. Però pensavo si trattasse unicamente delle luci nella stanza o al massimo del piano. A quanto pare si dilunga fino al resto della struttura. Tutti voi avete notato questo piccolo blackout? "

Annuirono.
E lei tirò un sospiro pasticciando qualche parola sulla pagina per poi scrivere qualcosa lì di fianco.

" ah, inoltre, se qualcuno desidera mi servirebbe una persona che venga con me a provare il resto dell'attrezzatura e raccogliere una cosuccia "

" perché non potevi farlo con Naomi, scusa? "

Domandò l'ultimate fortune teller.

" quello puoi chiederlo al diretto interessato, sinceramente "

Sumire incrociò le braccia al petto mentre guardava Naomi che, fulminato dal suo sguardo cercò di far finta come se nulla fosse successo. Mantenendo un sorriso smaliante il ragazzo dai capelli bianchi usò tutta la sua confidenza per dire:

" so, you see, we just had some issues ma ora è tutto risolto. Ahimè non riesco solamente a pensare a questo fatto per quanto tragico fosse. E credo profondamente che Samara- "

" sumire. "

" ... Samire non ne voglia parlare "

" su quello c'hai ragione effettivamente. Tornando al discorso di prima: qualche volontario? "

Una mano fu alzata, precisamente quella di Dae-jung. Il quale si alzò in piedi a sua volta per prendere ufficialmente il turno di parlare ed avere la massima attenzione.

" essendo un esperto con i computer credo possa dare una mano la mia presenza. Magari riusciremo a trovare un modo per contattare il fuori "

" ottimo! "

Sumire annuì con un piccolo sorriso, tornando a sedersi.

" Io ed Hisa qui presente, scusa l'essere ripetitivo, non abbiamo trovato nessun'altra stanza apparte una particolare. Prima vorrei chiedere a voi altri del nostro gruppo: che colore avevano le porte accessibili da voi? "

Valeria, Sumire, Asahi e Naomi rimasero a pensarci su, essendo che non avevano prestato molta attenzione a quel dettaglio.

" mi pare che l'infermieria fosse una come tante altre porte "

" confermo per la l'aula computer "

Lo scienziato dei dati si strofinò il mento dubbioso mentre portava lo sguardo verso l'alto.

" strano perché la stanza che abbiamo investigato aveva la porta colorata di rosso. Molto scuro. "

Sguardi pieni di domande rimasero a guardare il ragazzo mentre andò avanti col suo discorso:

" la stanza in questione è molto.. strana. Nulla di tipico che si troverebbe in una scuola. Vi era una sedia in mezzo e non si vedeva molto a causa della bassa luminosità. Però sul muro vi era una proiezione di una spirale, o qualcosa del genere. Supponiamo che abbia a che fare con l'ipnosi. Certo, quest'ultima è assai utile per diminuire sintomi come ansia e tensione ed aiuta a rilassarsi. Però non vedo come la Hope's Peak Academy debba necessitare una stanza apposita e marcarla alquanto pesantemente "

Tutti rimasero a pensarci su per qualche minuto, ma nessuno sembrava aver trovato - o voleva dire - cosa ciò potesse significare. Dae-jung riprese posto.
A

rreso nel provare a pensarci ulteriormente e volenteroso di chiudere il circolo di informazioni del primo gruppo, Axel fu quello ad alzarsi in piedi ad esplicare il resto:

" pensando questo per più tardi, anche se io ed Hyo non abbiamo trovato chissà che cosa credo che potesse interessare ugualmente ciò. Abbiamo trovato una lavanderia assai grande, addirittura le lavatrici erano molto, ma molto, ampie. Come se ci potessi mettere un quintale di vestiti là dentro. Inoltre- "

Ad alzarsi questa volta fu Hyosuke, quale interrompè xlx creatorx di effetti speciali nel suo monologo:

" iNOLTRE, il mio grande ed assolutamente brillante intelleto ha notato come quella stanza sembrasse nuova di zecca. Come se fosse stata pulita così a fondo da non aver alcun odore di chiuso. Anzi, sembra come se non fosse mai stata utilizzata prima d'ora "

Spiegò con fin troppa confidenza nelle sue parole, come se avesse scoperto qualcosa di assai importante. Cristoforo Colombo che scovò l'America.
Certo anche questa raccolta di dati non faceva altro che confondere il resto dei presenti. Non capivano come questo dettaglio possa aiutarli a familiarizzare i loro dintorni.
Dei bisbigli si sentirono per tutta la sala e dopo che tutti si rimisero ai loro posti, tranne per Valeria, quest'ultima riprese la parola:

" tutto chiaro. Voi del gruppo di cucina avete magari intravisto qualcosa di importante mentre eravate qui? "

Subaru alzò la mano così come fece ciò col resto del suo corpo.

" beh, sicuramente è una cucina molto ampia e ben attrezzata. Vi sono molti tipi di equipaggiamento per ogni occasione. Addirittura vi è una cella frigorifera. Per di più, da come avete notato, c'è una porta che connette la cucina a questa sala senza dover fare il giro per il corridoio. Non credo di aver mancato nulla di importante, no? "

Riferì questa domanda al resto del suo gruppo, i quali fecero di no con la testa per indicare che avesse già detto tutto.

" quindi, ora che si fa? "

Mitsuki domandò timidamente senza alzarsi in piedi, anche perché impossibilitata nel farlo.

" bella domanda... "

" non ne ho proprio idea "

Le voci iniziarono ad essere sempre più forti e rumorose mentre tutti quanti parlavano l'uno con l'altra sul da farsi.
E per l'ennesima volta Valeria battè nuovamente la mano sulla superficie per riportare il silenzio e l'attenzione verso di sé.

" innanzitutto, in caso nessuno venisse qui, direi di stabilire una sorta di coprifuoco. Precedentemente è stato detto che questi tablet abbiamo un orologio al loro interno, ma non un calendario. Potremmo fare che quando esso segna le dodici di mezzogiorno ci dovremmo riunire qui per una sorta di appello e, in caso qualcuno trovasse qualcosa che abbiamo mancato, condividerlo con noi. Qualcuno ha qualche obiezione? "

Nessuna risposta, anzi, anche se non volevano pensare di non essere salvati in quella stessa giornata, dovevano ammettere che quest'idea non era così male.

" ed ora propongo semplicemente di fare come più vi piaccia. A mio parere sarebbe meglio andare avanti as esplorare per non perdere tempo prezioso, ma capisco se non ne avete voglia. Comunque qualcuno come mio partner non mi dispiacerebbe. "

" io sono già occupata per cavoli miei con Dae-jung, mi spiace "

" preferirei rimanere qui in cucina se non fosse un problema... "

" anche io "

" io invece vorrei tornare in una delle camere da letto. mi sento alquanto stanco ed il mio corpo deve essere al massimo delle forze per raggiungere il migliore dei risultati "

Per un motivo o l'altro tutti andarono ognuno nelle loro direzioni, chi andò avanti nell'investigare, chi nelle proprie camere e chi addirittura rimase nella mensa per chiacchierare o mettere apposto.

Anche se le avevani offerto di unirsi a loro, Koharu aveva rifiutato ed ora si trovava in solitudine a pensare.
Pensare alla situazione.
Pensare al futuro.
Pensare alle sue azioni.
Aveva molto che andava nella sua testa.
Magari doveva trovare un luogo chiuso dove solo lei potesse entrare senza pensarci.
Tornare nella sua camera non sembrava una cattiva ed infatti le sue gambe la trascinarono verso quella direzione dopo aver smesso di fissare il muro davanti a sè.
Ma durante la sua camminata vi furono dei rumori ripetitivi che ruppero il silenzio che la circondava.
Si girò e vide davanti a sé il tanatoesteta con la sua tavoletta sotto l'ascella ed il suo sorriso fastidioso.
Koharu prese un grande sospiro molto irritato, evidenziando come al momento non aveva proprio voglia di parlare con nessuno, specialmente lui.

" che vuoi, Torre Eiffel? "

Senza neanche scrivere mostrò subito la sua lavagnetta, quale aveva già pronte delle parole su di esse.

" avrei qualcosa da dirvi, se vi interessa "

Alzò le sopracciglia confusa.

" ossia? Peggio per te se mi fai perdere tempo inutilmente "

Il corvino annuì per mostrare di aver afferrato il concetto e girò la lavagnetta, mostrando la parte dietro piena di lettere viola che formavano un testo alquanto lungo. Tuttavia coprì con la mano maggior parte del testo e l'unica cosa leggibile per la castana fu:

" come vi trovate con Makita Hiroko? La trovate simpatica? "

"Ancora con sta storia?! Sì, la trovo alquanto simpatica ed altruista. Non posso dire il contrario perché prima era preoccupata nei miei confronti "

Rispose aumentando il suo tono arrabbiato ad ogni parola ed incrociando le braccia al suo piccolo petto.
Quello che ella non si aspettava era il testo che l'altro scoprì con la mano:

" vedete, dovete sapere che mentre eravate via mi ha riferito... un po' di cose riguardo il vostro conto. Non voglio assolutamente offendervi con queste parole ma Hiroko non mi trova affatto una persona amichevole. Mi ha esplicitamente detto di avervi appositamente fatto male perché non gradiva la vostra presenza. Inoltre ha usato molti aggettivi dispregiativi per descrivere la vostra immagine come 'detestabile', 'goffa' ed 'impacciata'. Ha osato persino definirla credente di essere superiore a noi. Sono perfettamente a conoscenza che voi non siate così. Pensavo fosse la cosa giusta da fare avvisarvi al riguardo "

Come se le preoccupazioni non avessero smesso di tormentarla, ora Koharu si era ritrovata con un altro problema.
La sua faccia era gradualmente diventata sempre più spaventata e sorpresa man mano che leggeva il discorso dell'altro.
Quest'ultimo invece non aveva smesso di sorridere mentre guardava la sua faccia cambiare espressione.
Prese dei respiri profondi e guardò verso il basso, stringendo i pugni.
Stava mentendo? Doveva mentire. Come può essere che qualcuno qui già la detesti? Si era ripromessa di non farlo accadere più. Si era promessa di essere una persona più... sopportabile da quando venne accettata in questa scuola.
Cosa ha fatto di sbagliato nuovamente?

" ... devo andare "

Muta come un pesce dopo quelle parole, l'altra prese e girò i tacchi verso i dormitori.
Egli invece rimase fermo lì a salutarla con la mano libera e sorridere come se la conversazione appena avuta non fosse nulla di particolare.

Chissà come sarebbe finita questa situazione?

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*kasutera = detta anche "castella" è una torta giapponese composta da semplice pan di spagna importata dai portoghesi nel sedicesimo secolo.

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Buonasera a tutti quanti!

Dopo un mesetto circa torno con un nuovo capitolo come promesso 😔✨.

Come al solito mi scuso per eventuali errori grammaticali, di battitura e interpretazione dei vostri personaggi.

Sinceramente credo di aver potuto fare di meglio in questa parte ma il blocco dello scrittore ha preso il sopravvento e per combatterlo ho cercato di sforzarmi a mandare avanti il tutto 💔.
Proverò a redimermi nei prossimi capitoli, giuro.

Also fun fact, il punto di vista in questo capitolo sono in realtà due: Izumi e Mitsuki. Mi sembrava carino mettere entrambi secondo me e mi ha aiutato a facilitare il progresso del capitolo.

Detto ciò, auguro una buona serata a tutti quanti e ci vediamo nel prossimo capitolo! <3

- 𝕰𝖑𝖎𝖟𝖆

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