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𝗴𝗹𝗮𝗱𝗶𝗮𝘁𝗼𝗿 :: 𝔶𝔫𝔶𝔰

❝ i know your addiction's 𝖆𝖙𝖙𝖊𝖓𝖙𝖎𝖔𝖓,
let's start a show
is it everything and more
than you were hoping for?
show us something we
ain't never 𝖘𝖊𝖊𝖓 before
smash your competition, baby
show us some good entertainment
𝖛𝖎𝖈𝖙𝖔𝖗𝖞's your only payment
gladiator, gladiator ❞

𝐉𝐀𝐍𝐍
in 𝔤𝔩𝔞𝔡𝔦𝔞𝔱𝔬𝔯

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-sandprince & _-sxuron-_'s roleplay
6928 words

qualsiasi informazione contenuta in questa scheda non è volta a offendere nessuno ed è di completa mia proprietà. La grafica è stata prodotta da me e, nel caso in cui figurassero art altrui, i credits sono presenti nella parte in alto a destra della foto.
si consiglia di impostare la colorazione dello schermo bianca !!

© 𝘇𝗼𝗽𝗵𝗶𝗲 2023

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𝐓𝐇𝐄𝐌𝐄𝐒:

𝗼𝗳𝗳𝗶𝗰𝗶𝗮𝗹 𝘁𝗵𝗲𝗺𝗲𝘀𝗼𝗻𝗴 :: 𝔤𝔩𝔞𝔡𝔦𝔞𝔱𝔬𝔯 by jann
𝗾𝘂𝗼𝘁𝗲𝘀 :: 𝔥𝔞𝔪𝔩𝔢𝔱
𝗳𝗮𝗰𝗲𝗰𝗹𝗮𝗶𝗺 :: anya chalotra

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⌗ 𝐑𝐔𝐎𝐋𝐎 𝐄 𝐓𝐈𝐓𝐎𝐋𝐎 - 𝔩𝔢𝔞𝔡𝔢𝔯 𝔪𝔢𝔯𝔠𝔢𝔫𝔞𝔯𝔦𝔞 :: la salamandra ᵎᵎ

we are arrant knaves all,
believe none of us

nonostante la giovanissima età, e la posizione sociale che le renderebbe forse più appetibile cercare un buon partito per un matrimonio strategico, ynys è da tre anni a capo di una compagnia mercenaria, la compagnia delle lame fantasma, che, seppur ancora in una fase embrionale, sta rapidamente prendendo piede a westeros. si tratta di una compagnia che, nei suoi numeri ancora ridotti, si è già impostata su un tipo di lavoro estremamente professionale e specializzato: ynys si preoccupa in prima persona delle negoziazioni con i clienti, o le affida a sottoposti estremamente fidati che sappiano ben valutare tanto i fattori di rischio quanto le percentuali di guadagno, così da non affrontare mai compiti che non siano convenienti per l'organizzazione tutta. nonostante, inoltre, l'organizzazione vanti un buon numero di membri esperti, personalmente selezionati dalla bastarda tra esponenti di casate anche relativamente importanti a westeros, o facenti parte in origine di organizzazioni di stampo militare tutt'altro che secondarie, ynys non ignora neppure l'addestramento delle reclute, cui ha dedicato un'intera sezione della propria sede. sede che ha collocato, dopo aver cacciato con un'arguta mossa militare la casata bar emmon che ivi aveva il proprio castello, punta acuminata, nell'estremità settentrionale dell'uncino di massey, il cui predominio si contende con l'omonima casata posizionata più a meridione sulla penisola.
il motto della compagnia mercenaria è ‹‹ oltre l'oro , il duro acciaio ››.
all'interno della compagnia, principalmente la donna si occupa di gestire le negoziazioni, acquisire nuovi membri, operazione di cui, incredibilmente, ama occuparsi in prima persona, sia per quanto riguarda le reclute di basso rango, che senza troppi giri di parole alle volte arriva a rapire direttamente per strada, sia per i soldati più addestrati che accalappia con il suo carisma e le belle parole. ma, nonostante sembri tenersi spesso lontano dalla prima linea, non lo fa di certo per mancanza di abilità: è infatti estremamente abile e precisa nel suo lavoro, vanta di avere la fiducia quasi sempre incondizionata dei suoi uomini e la buona nomea, almeno per ora, di non aver mai fallito alcun compito che le sia stato affidato. 
in teoria, a tutto ciò si dovrebbe aggiungere il fatto che ynys rivesta anche il ruolo di figlia bastarda, legittimata ma non per questo volenterosa di partecipare in qualche modo alla vita di corte, del vecchio re, ma la cosa riveste per lei un'importanza secondaria: l'unico modo in cui il suo posto nell'albero di famiglia le sia mai importato è stato nelle dispense pecuniarie a cui ha potuto accedere tramite esso. e non necessariamente il tutto non sarebbe avvenuto ugualmente, considerando i suoi scarsi interessi a mantenersi entro i limiti della legalità.

il soprannome che le è stato affibbiato, in ogni caso, non è altrettanto in buona fede.
dispregiativo, senza dubbio, ma accurato. la salamandra, dopotutto, è, per certi versi, un drago.
un drago di terra, viscido e privo di ali, lontano anni luce dai suoi maestosi parenti in grado di dominare i cieli e di soffiare fiammate in grado di incenerire ogni sorta di nemico. 
allo stesso modo, ynys è una targaryen, eppure non esiste niente di più distante di lei dalla corte dei valyriani, a partire dall'aspetto e proseguendo con i suoi atteggiamenti, la sua linea di pensiero, i suoi obiettivi. come la salamandra, ynys di quel fuoco non può servirsi, ma forse non saprebbe neppure cosa farsene, troppo vistoso, troppo aggressivo; ma il segreto di quella creatura è che dal fuoco sa proteggersi: la sua pelle è coriacea, refrattaria al calore, resistente come ynys ha imparato a difendersi e a proteggersi dalle insidie che imputridiscono e logorano la corte. nella sua piccolezza, nell'apparenza fragile e misera, più simile a una lucertola che a un drago, la salamandra sopravvive a ciò che fa crollare anche il cavaliere più impavido. ma non è nella strenua difesa, nell'evitare continuamente le sfide, che si limita dopotutto la natura della bastarda di aegon, tutt'altro. allo stesso modo, la salamandra non è soltanto una misera lucertola incapace di arrecare alcun danno. 
se si dovesse al contrario essere pienamente sinceri, il vero motivo dietro il soprannome sta proprio nel fatto che la salamandra, nelle leggende popolari, è dotata di uno dei veleni più letali che si possano sperimentare, tanto acido da corrodere ciò che tocca con una quantità infinitesimale. insomma, l'ennesima parabola di una creatura innocua che cela un potenziale bellico imprevisto, se solo non fosse che ynys non cela proprio un bel nulla: è sì un'approfittatrice, nota per avvicinarsi ai suoi bersagli non appena li coglie in una situazione che per lei si prospetti  favorevole, ma non nasconde mai le sue intenzioni. o quasi. le si deve concedere la possibilità di essere discreta, alle volte. il suo veleno non sta nelle intenzioni, ma nelle parole, nel modo in cui articola i discorsi e in cui approfitta del proprio carisma e delle situazioni in cui si trova per ottenere ciò che vuole, senza mai fare il primo passo, senza che ricada su di lei la colpa di aver architettato o ordito piani malevoli, predatrice che attende soltanto che le prede si consegnino spontaneamente sul suo piatto. 

occorre specificare che, nel 'privato' delle locande in cui lei e i suoi mercenari amano trascorrere le loro serate, si sia guadagnata negli ultimi due anni un altro soprannome non meno onorevole del primo: ‹‹ schiaccianoci ››. un soprannome dato quasi per gioco, a simboleggiare da un lato la sua malcelata tendenza libertina, che la conduce, senza neanche che lei si sforzi a nasconderlo troppo, a passare la notte con numerosi partner per soddisfarsi; dall'altro, invece, la ragione ha da riscontrarsi nella sua bassa soglia di sopportazione verso chi le manca di rispetto, in particolare per ragioni legate al suo essere donna. chiunque trascorra infatti abbastanza tempo libero con lei è a conoscenza del fatto che ynys giri con un falcetto infilato nello stivale e usato in maniera quasi esclusiva per punire gli sventurati. la pratica dell'evirazione è in particolare qualcosa con cui è divenuta familiare negli ultimi mesi, oltre che tremendamente precisa. 

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⌗ 𝐍𝐎𝐌𝐄 - 𝔶𝔫𝔶𝔰 :: naerys ᵎᵎ

best safety lies in fear

insolito, verrebbe da dire raro, che a qualcuno vengano dati addirittura due nomi, ma è allo stesso tempo formalmente scorretto affermare che la bastarda di aegon effettivamente li possegga, o li utilizzi. è infatti formalmente e generalmente chiamata unicamente con l'appellativo di ynys, il nome dorniano scelto per lei dalla madre.
non ha particolari significati che la portino a gradire il nome, datole in semplice omaggio a una delle sue antenate; il vero motivo per cui vi è tanto affezionata è probabilmente legato a chi glielo ha dato: innegabile è infatti lo stretto rapporto che da sempre ha unito ynys e sua madre gwyneth. unico testimone, escludendo gli evidenti retaggi genetici che si manifestano nell'aspetto, della sua discendenza dorniana, di cui va fin troppo orgogliosa, il nome è sopravvissuto al suo ritorno a corte, dove la giovane avrebbe dovuto recuperare quello che il suo odiato padre avrebbe voluto per lei, se avesse saputo della sua esistenza. un lascito sgradito sussurrato alle orecchie di sua madre la notte in cui l'ha violentata e poi proclamato ai suoi consiglieri, nel caso mai la fanciulla avesse ricercato il suo riconoscimento.
per lei aegon aveva voluto, come ennesimo smacco all'onore di gwyneth, il nome di naerys: quale peggior onta, dopo averla costretta a rinunciare al suo onore, di dare a sua figlia il nome della legittima sposa del re? ynys ha sempre rifiutato in modo più che categorico di utilizzarlo e, oltretutto, reagisce in modo oltremodo aggressivo se qualcuno la appella in quel modo, nonostante i documenti ufficiali riportino il nome naerys. la corte ha ben appreso, nei pochi anni della sua presenza, a fare attenzione intorno a lei e a non accennare neppure all'argomento, capace di istigare la sua irritazione come se fosse una pericolosissima miccia. altrettanto odia qualsiasi forma di nomignolo e storpiatura, forse perché il nome già di per sé piuttosto corto non permette vezzeggiativi di sorta. non che possano lontanamente sembrare carini, almeno. le eccezioni, se esistono, sono unicamente legate alle persone, non ai nomi in sé.

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⌗ 𝐂𝐎𝐆𝐍𝐎𝐌𝐄 𝐄 𝐂𝐀𝐒𝐀𝐓𝐀 - 𝔴𝔞𝔱𝔢𝔯𝔰 :: targaryen ᵎᵎ

still better, and worse

come ogni bastardo che si rispetti, a ynys non è spettato il cognome della famiglia paterna, quanto invece quello di waters. è infatti nata nei pressi di approdo del re, la capitale dei sette regni, dopo che la madre fu diseredata. a conti fatti, considerando il disastroso rapporto con la sua famiglia, è un vero e proprio vantaggio che non debba anche annoverare tra le altre cose il cognome del padre. 
è infatti, parlando di stirpe, erede bastarda della casata targaryen. ennesima figlia di aegon iv il mediocre, riconosciuta come legittima in punto di morte e per questo richiamata ad approdo del re e fornita di tutti gli onori del caso. sfortunatamente, questa serie di eventi non ha di fatto migliorato in alcun modo i suoi rapporti con la famiglia reale, né di certo ha favorito l'opinione che, nel corso dei suoi oltre vent'anni di vita, si è formata sui targaryen stessi: è anzi opportuno specificare che da parte sua esista un odio fondato e persistente nei confronti dell'attuale re e della sua stirpe tutta, neanche troppo celato, se si vuole prestare abbastanza attenzione. è forse per questo che non frequenta l'ambiente di corte più di quanto non le sia strettamente necessario, non risparmiandosi dal muovere qualsiasi filo nelle sue capacità per infastidirlo. certo, non oserebbe mai arrivare spontaneamente a muovere una rivolta, il potere effettivo non le è mai interessato, ma questo non le impedisce di ricercare qualche piccola vendetta verso i torti subiti, o supposti tali.
da parte di madre, invece, la discendenza è di stampo dorniano, nello specifico gwyneth era erede secondogenita della casata allyrion di grazia degli dei, prima di essere diseredata a seguito dello scandalo per la gravidanza imprevista. ma, nonostante ynys sia orgogliosa della propria discendenza dorniana, non ha mai cercato di riconnettersi al ramo materno della famiglia, odiato al pari di quello paterno per la fine fatta fare a sua madre: al contrario, voci di corridoio affermano che, poco dopo il suo riconoscimento come erede legittima, abbia cercato di farsi giustizia da sé tornando a dorne a cercare i nonni materni.

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⌗ 𝐄𝐓𝐀' - 𝔳𝔢𝔫𝔱𝔦𝔱𝔯𝔢' ᵎᵎ

every toy is the prologue to some great amiss

sulle spalle di ynys non gravano che ventitré anni, compiuti agli albori dell'inverno, l'età perfetta per un matrimonio... che probabilmente non s'ha da fare, considerando che è ben lungi dall'essere vergine e ancor più distante dall'idea di accasarsi in qualunque senso. 
non che non possa apparire in alcun senso un buon partito: nel pieno fiore dell'età, giovane e in salute, slanciata nel fisico, forse più muscolosa e tornita di quanto lo potrebbero essere altre fanciulle della sua età a causa degli intensi addestramenti a cui si è sottoposta fin da bambina.
caratterialmente parlando, d'altro canto, potrebbe addirittura far pensare a qualcuno di ben più maturo: nonostante l'atteggiamento spesso e volentieri scherzoso, alla mano, è estremamente pragmatica, di ragionamento sottile e mente pronta, capace di mettere mano in situazioni anche molto più grandi di lei. non si deve faticare molto per riconoscere nella sua figura qualcuno che ha dovuto imparare a crescere più in fretta del dovuto, a maturare tanto nell'emotività, ben più controllata di quanto non ci si potrebbe immaginare da una personalità impetuosa quanto la sua, quanto nel carattere stesso, che persino nei suoi più focosi attimi non perde mai quell'ultima stilla di controllo necessaria a dominarsi. 
alle volte capita che lei stessa, di fronte alle persone con cui si trova maggiormente a suo agio, cerchi di sviare e di limare questi lati più costrittivi della sua natura, provando ad atteggiarsi in modo più conveniente a qualcuno della sua età, o quantomeno in modo più femminile, ma è ormai un modo di fare tanto inciso nel suo essere che le viene del tutto spontaneo. nonostante ciò, afferma lei stessa in primis che ciò le porta più vantaggi che sventure.

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⌗ 𝐀𝐒𝐏𝐄𝐓𝐓𝐎 𝐅𝐈𝐒𝐈𝐂𝐎 - 𝔞𝔫𝔶𝔞 𝔠𝔥𝔞𝔩𝔬𝔱𝔯𝔞 ᵎᵎ

are you like the painting of a sorrow,
a face without a heart?

ynys vanta sempre, a suo dire, di non aver ereditato dalla stirpe del padre quasi alcun tratto fisico, pura discendente, in questo del sangue dorniano che le scorre nelle vene. 
si presenta infatti come una figura slanciata che raggiunge senza grandi difficolta il metro e ottanta in una figura forse non esageratamente massiccia, gradevole nella distribuzione delle forme che si depositano su fianchi non molto larghi e seni tondeggianti. ha una muscolatura sviluppata, frutto di anni di allenamenti con sua madre fin da quando era bambina, che sfila la sua figura dandole ancora maggiore tonicità, specie nella fascia addominale e dorsale, oltre che nelle braccia, dove la muscolatura è più in vista anche per le sue scelte di vestiario. scelte che mettono in vista anche un'unica, sottile cicatrice che attraversa il fianco sinistro, raggiungendo la schiena: un lascito della primissima adolescenza, uno degli ultimi combattimenti con sua madre prima che si ammalasse, mai fatta guarire del tutto perché vederla sanguinare teneva vivo il suo ricordo, ancora per un po'. il segno, pallido, è il risalto concreto su una carnagione color caffelatte, solo di qualche gradazione più chiara di quella tipica dorniana, forse per influenza del pallore tipico valyriano. lunghi capelli bruni, tanto scuri da poter sembrare corvini nella stagione estiva, discendono in onde mosse fino all'altezza dei lombi: in molti hanno cercato di rammentarle quanto possano arrecare fastidio durante i combattimenti, ma sembra essere remissiva all'idea di tagliarli più di un paio di dita all'anno, quando le punte sono tanto rovinate da rendere impensabile lasciarle stare. li tratta con una cura che, considerando il suo stile di vita piuttosto alla giornata, anche caciarone all'occorrenza, per alcuni potrebbe persino risultare eccessiva, ma rifiuta altresì di spiegarne le ragioni. ha solo una fissa per i suoi capelli, niente di strano, niente su cui indagare troppo in profondità se si tiene a non beccarsi un pugnale da lancio nell'intestino. meglio spostarsi sul viso, un connubio di lineamenti decisi e affilati, decisamente particolari, con un naso importante e labbra carnose e scure, soffici. ma catalizzatori dell'attenzione di chiunque la osservi sono gli occhi, i suoi odiati, tremendi occhi: unica ingiuriata eredità paterna, manifestano in toto la loro genetica valyriana, essendo di un vivace colore viola che li fa spiccare come gemme sulla carnagione dalle tonalità altrimenti piuttosto calde. un'eredità che fin da bambina avrebbe volentieri strappato via dalle sue stesse orbite e gettato in un fiume, tanto li odiava, e due piccolissime cicatrici appena visibili all'attaccatura della palpebra sinistra testimoniano un tentativo folle da bambina di soddisfare quel desiderio, di smettere di vedere sua madre incupirsi ogni qual volta la guardasse negli occhi.

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⌗ 𝐂𝐀𝐑𝐀𝐓𝐓𝐄𝐑𝐄 - 𝔞 𝔩𝔦𝔱𝔱𝔩𝔢 𝔩𝔢𝔰𝔰 𝔱𝔥𝔞𝔫 𝔨𝔦𝔫𝔡 ᵎᵎ

if your mind dislike anything obey it

una personalità indubbiamente particolare, quella di ynys, difficile da immaginare quando la si incontra per la prima volta e ci si trova di fronte una stangona dorniana dagli occhi che sembrano capaci di sondarti l'anima fino alle viscere, tanto sono intensi. di primo acchito, infatti, è incredibilmente alla mano: amichevole, per quanto di rado parli di sé, spigliata, scherzosa e persino caciarona, se si chiude un occhio sul modo un po' forzato con cui si spinge a fare cose che alle volte sono evidentemente eccessive per lei. 
un animo spensierato, in breve, o che vuole apparire tale, ma che sicuramente non si lascia confinare dalle parole di chicchessia. definire questo lato di sé come una facciata sarebbe, per certi versi, un errore: ynys è fatta così, almeno in parte. una singola, misera e frammentaria parte di lei vorrebbe essere semplicemente una comune giovane che brama oltre ogni altra cosa il senso di appartenenza che si prova nello stare semplicemente in compagnia di altri.
la verità è che questa è, bell'appunto, una parte che non soddisfa neppure un decimo del suo intero animo. la reale ynys è una persona testarda, ai limiti dell'inverosimile, impossibile da far desistere dai suoi intenti una volta che si è impuntata sulle sue convinzioni: questo non significa che non cambi mai idea, ma che deve farlo da sola, accetta consigli solo da persone di cui si fidi in modo ben più che spassionato. e la fiducia, con lei, è un problema tutt'altro che di secondo piano: fatica a darla almeno quanto è facile a ritirarla, nonostante l'amichevolezza non si apre mai se non con fatica e, persino quando potrebbe sembrare di averla conosciuta, non si può mai avere la certezza matematica di avere di fronte la vera lei. spesso e volentieri questa sua ambiguità rende la sua linea di pensiero impossibile da comprendere, lo schieramento a cui si vota impossibile da decifrare: è per questo che non ci si deve fidare di lei se non si è in qualche modo vincolati da un qualche genere di contratto che assicuri la sua fedeltà. è infatti estremamente fedele ai patti che stringe, in particolare al denaro che ne deriva ( guai a mancare un pagamento al termine dei suoi lavori, le conseguenze potrebbero essere ancor peggio che letali ), ed è più che raro che si sottragga ai suoi obblighi una volta iniziati; l'unica eccezione, per forza di cose, pare essere l'eventualità che qualcuno la paghi di più per fare il lavoro opposto. l'agire per buona volontà, o per rispetto di vincoli emotivi o familiari, non è totalmente estraneo alla sua figura, ben inteso, ma allo stesso tempo non le è neanche del tutto familiare: cresciuta in una condizione di tendenziale solitudine, non ha mai avuto modo di legarsi a qualcuno, esclusa sua madre, tanto da spingersi ad agire per suo conto. lo ha fatto in passato, per gwyneth, ma non è stato uno dei periodi più allegri e convenienti della sua vita, ragione che la rende ancor meno propensa a reiterare. altra nota da muovere a suo carico, derivata proprio dal suo passato, anche se pare più un avvertimento per chiunque interagisca con lei, è il suo fiuto per gli inganni: cresciuta in ambienti in cui ogni minimo errore avrebbe rischiato di ucciderla, ynys ha sviluppato una certa abilità nell'analizzare la gente che la circonda, nello smontare la psiche di chi parla con lei e, in particolare, nello studiare le intenzioni di chi interagisce con lei. per quanto possa sembrare distratta e tranquilla, non si pensi mai che non stia prestando ogni stilla della sua concentrazione a ogni conversazione che muove, attenta come solo una predatrice sa esserlo, capace di cogliere ogni momento di debolezza e ogni minima traccia di informazione per i propri scopi. opportunista e spietata, in questo, c'è qualcosa di quasi geniale nella reattività e nella brillantezza con cui svolge il suo lavoro, nel carisma spontaneo e innato con cui seduce i suoi interlocutori per spingere le conversazioni ove meglio desidera, per premere sulle corde che più le fanno comodo. se si deve trovare in lei un peccato, tanto quanto la madre ella è dotata di un orgoglio quasi nocivo, velenoso, che le permea nelle vene e la rende insopportabilmente aggressiva verso qualsiasi minaccia che rischi di affossarlo: non sopporta chiunque metta in dubbio la sua posizione per il semplice fatto che sia una donna, o una bastarda, e reagisce per questo in modi che per taluni potrebbero apparire esagerati. altri potrebbero osar dire che la discendenza targaryen si faccia sentire nella sua psiche con una stilla di follia neanche troppo recondita. quello stesso orgoglio si accompagna a una volontà di primeggiare, di dimostrare di saper fare, in particolare nei campi in cui la madre l'ha addestrata, che la conducono altresì a episodi, per quanto decisamente più sporadici, di prepotente superbia; a suo dire, lo definirebbe più un vizio, qualcosa a cui non concede di prendere il sopravvento se non in situazioni abbastanza leggere da non farla preoccupare. non è chiaro quanto questo sia effettivamente vero, è effettivamente risaputo e manifesto che la donna abbia un controllo ottimo sulle proprie emozioni, sia nel sopprimerle, riuscendo a rimanere gelida in situazioni di estremo stress, sia nel fingerle, nell'esasperarle e nell'acquietarle, come se fossero rubinetti di cui gestisce in modo libero il flusso d'acqua. insomma, una manipolatrice perfetta di sé stessa e degli altri, che non manca però di un velo d'empatia che l'ha portata, nel tempo, a ricercare la vicinanza e il supporto, sia nel darlo che nel riceverlo, in particolare di altri figli bastardi, i più vicini alla sua stessa situazione: che sia perché comprendeva come la loro situazione psicologica fosse più facilmente sfruttabile per i suoi scopi o perché si sentisse più vicina alla loro condizione, rimane il fatto che nel tempo nella sua compagnia ha accolto un gran numero di loro e continua, anche ora, a intrattenere fitte conversazioni con i bastardi di westeros che riesce a raggiungere.

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⌗ 𝐒𝐓𝐎𝐑𝐈𝐀 - 𝔭𝔞𝔰𝔰𝔦𝔫𝔤 𝔱𝔥𝔯𝔬𝔲𝔤𝔥 𝔫𝔞𝔱𝔲𝔯𝔢 𝔱𝔬 𝔢𝔱𝔢𝔯𝔫𝔦𝔱𝔶 ᵎᵎ

purpose is but the slave to memory,
of violent birth, but poor validity

per narrare la storia di ynys, occorre partire da qualche tempo prima della sua nascita, ovvero dal momento in cui gwyneth allyrion, secondogenita della casata di grazia degli dei, fu inviata ad approdo del re, alla corte di aegon il mediocre, come dama da compagnia.
i suoi genitori speravano di inserirla così nell'alta società e di permetterle di trovare un matrimonio conveniente con cui migliorare le condizioni familiari. una richiesta, quella familiare, a cui la stessa giovane non era totalmente avversa, consapevole che in ogni caso il controllo familiare sarebbe con tutte le probabilità passato al fratello maggiore

le faccende si complicarono nel momento in cui gwyneth, appena diciottenne, giunta a corte, attirò quasi nell'immediato le attenzioni del re: era dopotutto una fanciulla di incredibile bellezza, dotata del genere di carismatica forza tipica solo delle donne dorniane e di un fascino selvatico che le pregiate stoffe e il galateo di corte non sapevano imbrigliare del tutto. il sovrano ne rimase tanto affascinato che non attese più di qualche settimana prima di chiederla come compagna di letto, ricevendo in risposta un rifiuto tanto netto e diretto che sarebbe potuto quasi apparire comico, se solo a riceverlo non fosse stato il sovrano dei sette regni. l'ultima persona al mondo a cui si vorrebbe rivolgere un rifiuto, con un po' di coscienza in corpo. 

ma gwyneth era giovane, terribilmente orgogliosa e incapace di tenere a freno la lingua, oltre che disgustata dalla figura del sovrano decisamente più anziano di lei. 
giovane, orgogliosa e ingenua. tanto da non temere le ripercussioni che avvennero solo poche notti più tardi, quando le guardie del sovrano la rapirono per portarla nelle sue stanze: la richiesta di aegon non era stata che una formalità, una minima forma di decenza prima che il sovrano si prendesse, volente o nolente, ciò che desiderava
il rifiuto di gwyneth l'aveva resa ai suoi occhi forse ancor più appetibile, un'ennesima conquista da annoverare fra le centinaia già accumulate nei suoi registri. durante le violenze, aegon si divertiva a blaterare cattiverie ancor più grandi verso la giovane, a ordire ingiurie che aggravassero ancor di più i colpi verso quel corpicino, come la scelta di dare egli stesso il nome al nascituro, sempre se ci fosse stato.

quando gwyneth riuscì a lasciare le stanze del re, trascinata via dagli stessi carcerieri che l'avevano gettata fra le braccia di quell'uomo, decise di tenere per sé l'accaduto. non ne fece parola con alcun confidente, mascherò la sua assenza dietro un malore temporaneo, trattenne ogni genere di reazione e soffocò la frustrazione nel proprio cuscino e nelle sferzate della propria lancia, gelosamente custodita fra i bagagli portati con sé da dorne. 
un segreto che avrebbe volentieri portato nella tomba, e che non avrebbe sortito alcun genere di conseguenza, se il fato l'avesse avuta anche solo lontanamente in simpatia. 

naturalmente, però, rimase incinta
lo nascose, o almeno ci provò. non aveva propriamente le conoscenze o gli agganci a corte per provare a farlo, non aveva di certo intenzione di chiedere aiuto al re o a chiunque potesse comunicargli qualcosa. il suo orgoglio le impediva di rivelare alla famiglia cosa fosse accaduto. 
nessuno seppe nulla fin quando non furono tutti a saperlo.
e divenne un vero e proprio scandalo

non perché fosse rimasta incinta di un figlio bastardo, i dorniani non erano mai stati discriminatori verso i figli nati fuori dalle relazioni convenzionali, non perché fosse stata violentata da un re la cui massima notorietà fosse scoparsi una donna diversa ogni singola notte. lo scandalo avvenne perché gwyneth rifiutò categoricamente di ammettere chi fosse il padre: il suo animo non riusciva neppure lontanamente ad ammettere pubblicamente quanto le era successo, anche se questo avrebbe potuto salvarla da una condizione ben peggiore. 
aegon d'altro canto tacette a sua volta, totalmente disinteressato una volta che il misfatto si era ormai compiuto, o forse divertito all'idea che tutto ciò stesse avvenendo unicamente a causa di un proprio capriccio.

l'esito finale fu che gwyneth venne diseredata, cacciata da una famiglia che poteva forse accettare un erede bastardo, ma non di non conoscerne neppure il padre. in stadio avanzato di gravidanza, la ragazza ricevette dai familiari una piccola somma di denaro e una misera casupola al limitare di approdo del re in cui dimorare fin quando il bambino non fosse nato. 

ynys nacque durante i primi giorni d'inverno grazie all'aiuto di una levatrice pagata con gli ultimi risparmi di una gwyneth giunta allo stremo. la levatrice, una donna del popolo, di certo distante dagli standard nobiliari cui la allyrion era abituata, avrebbe per un attimo potuto giurare di aver visto un baluginio inquietante negli occhi della donna, quando la bambina aveva aperto gli occhi e mostrato il loro colore viola, tanto che si era preparata a strappargliela dalle mani. poi si era calmata, l'aveva congedata, non aveva soldi per farla rimanere oltre, e la vecchia donna si era dovuta arrendere all'evidenza di sperare che non succedesse nulla di disastroso.

contro ogni pronostico, gwyneth si affezionò immediatamente a ynys: nonostante fosse figlia di colui che le aveva rovinato la vita, nonostante più volte avesse cercato di liberarsi di lei durante la gravidanza, non appena l'aveva scoperta, non era riuscita a impedirsi di amare quel fagottino di capelli scurissimi e vivacità. le aveva dato un nuovo nome, le veniva la nausea alla sola idea di poter usare quello voluto da aegon, e aveva stabilito con sé stessa che non avrebbe mai scaricato su di lei la rabbia per ciò che era successo.
ci avrebbe provato, almeno. alle volte, quando la bambina la guardava con quei suoi occhioni così dannatamente simili a quelli del re, le istigava in petto una bolla di rabbia tanto distruttiva che si obbligava a tirarsi i capelli fino a strapparli per non stringerle le mani al collo. 

ynys arrivò a comprendere che sua madre dovesse odiare almeno una piccola parte di lei nel momento stesso in cui la sua piccola mente di bambina riuscì a concepire il concetto di odio. adorava sua madre nel modo in cui solo un bambino può amare un genitore, stravedeva per lei, la seguiva in ogni singolo passo che muoveva per la piccola casa che condividevano e ne osservava ogni sfumatura del volto. conosceva i suoi tratti con così tanta minuzia che poteva riconoscerne le rughette che si formavano quando si increspava in una qualche espressione imbronciata, per cui sapeva anche cogliere quel breve attimo di irritazione, di cupezza che attraversava il suo sguardo quando la vedeva appena sveglia, o quando ynys la coglieva di sorpresa. ynys sapeva che sua madre la odiava come sapeva che sua madre doveva essere stata una nobile: era troppo bella, il suo corpo troppo curato rispetto alle donne che incontravano quando si recavano a fare compere, il corpicino della bambina nascosto dietro la sottana della madre e lo sguardo tenuto basso.

ne ebbe la certezza quando aveva sei anni: nel cuore della notte, mentre ynys sbocconcellava un tozzo di pane duro residuo dalla cena, gwyneth le rivelò tutto. quanto era avvenuto prima della sua nascita, il re, la sua famiglia di origine, ogni cosa. forse più di quanto una bambina di sei anni potesse acquisire in così poco tempo, ma ynys accettò quelle informazioni in silenzio. 
se tanto fosse bastato perché sua madre ammorbidisse la tensione che sembrava avvolgerla in ogni istante, avrebbe accettato ogni suo sfogo, sarebbe diventata ciò che voleva. quella notte sue madre le insegnò l'odio, le soffiò nella malleabile mente di bambina il disprezzo verso la stessa corte che aveva causato la sua caduta. 

da quel giorno, gwyneth iniziò ad allenare ynys nell'arte della lancia: l'amata arma portata con sé a corte diventa un lascito destinato a finire nelle mani della figlia, che sin da principio si dimostrò decisamente interessata ad apprendere tutto ciò che la madre aveva da insegnarle. la bambina non si preoccupò mai di comprendere se effettivamente le armi le interessassero o volesse soltanto soddisfare i desideri della madre, che sembrava tornare quasi serena in quei momenti, pareva danzare insieme alla lancia, muovendosi fluida come le onde del mare. e quando si perdeva nei suoi movimenti, ynys la lasciava fare, la guardava rapita fin quando, alla fine, gwyneth semplicemente non si riscuoteva e la invitava a proseguire con gli esercizi. 

quegli allenamenti durarono fino alla prima adolescenza della ragazza, infarciti dall'ideologia affatto nascosta della madre, che con l'avanzare del tempo rese sempre meno recondito il suo odio verso la famiglia reale. l'argomento divenne tanto frequente che le due arrivavano a parlarne durante i pasti, a farvi battute di spirito sopra nelle serate che si ritrovavano a trascorrere in locanda con individui... non esattamente tra i più raccomandabili. 
per migliorare infatti le abilità di ynys, per permetterle di affrontare sfide che esulassero dal semplice scambio di colpi con gwyneth nella sicurezza della loro casa, le due iniziarono ad avventurarsi fuori città, o nelle zone bassifondiarie e meno sicure, ove cercare rogna fosse meno difficoltoso e ritrovarsi a sfidare qualcuno implicasse meno problematiche con le guardie. non l'ambiente più adatto in cui far crescere una ragazzina, ma di certo un buon punto di partenza per addestrare un guerriero in mancanza di un terreno più florido, o di avversari più validi.

le cose precipitarono quando ynys aveva poco più di quindici anni: una notte d'inverno, durante una delle loro scorribande notturne, gwyneth si ferì. quello stesso orgoglio che quindici anni prima le aveva impedito di rivelare ai suoi genitori la sua gravidanza le tappò la bocca anche in quell'occasione, lasciando la figlia all'oscuro dell'avvenuto. per qualche giorno si limitò a tenere pulito lo squarcio sulla gamba e a coprirlo con delle bende, ma non fu abbastanza. 
viste le loro condizioni di vita, non esattamente di povertà, ma neppure così ottimali, la ferita non impiegò più di una settimana a infettarsi ricoprendosi di pus e divenendo di un malaticcio colore giallo-verdastro. ynys trovò quella mattina sua madre febbricitante nel letto, ricoperta di sudore e pallida come un lenzuolo: spendere qualsiasi risparmio su cui riuscì a mettere le mani per chiamare un medico fu la prima e unica scelta utile che potesse fare. 

una scelta che risultò comunque in un buco nell'acqua: secondo il dottore la ferita era profonda, difficile da gestire, troppo infettata perché un semplice intervento potesse gestirla. Se anche ynys si fosse preoccupata di ripulirla con i giusti farmaci, il medico reputava improbabile che la donna si riprendesse, di certo non in poco tempo.
le suppliche di ynys riuscirono a strappargli solo una soluzione efficace e permanente: l'amputazione, che tuttavia quel medico non sarebbe stato in grado di effettuare in modo sicuro. i medici più capaci si trovavano nella zona alta della capitale, ma come tali, richiedevano un pagamento che ynys non sarebbe mai stata in grado di coprire

da quel giorno in poi, la vita di ynys iniziò a ruotare inevitabilmente attorno alle cure di sua madre e al proprio sostentamento: dovette iniziare ad accettare dei lavori da quella stessa gente poco raccomandabile che con sua madre aveva usato come carne da macello, dandosi a delle forme di abbozzato sicariato e mercenarismo, nascondendo la propria identità dietro maschere e tessuti eccessivamente coprenti per non lasciar trapelare di essere una donna e potersi bruciare altre occasioni di lavoro. i guadagni venivano devoluti in parte alle proprie necessità, in parte ai farmaci necessari a tenere in vita gwyneth; quel poco che rimaneva, di rado, veniva tenuto da parte, nella speranza di poter accumulare quanto bastava per l'operazione. 

una speranza futile che ynys nutriva per non accettare una realtà sempre più evidente di fronte ai suoi occhi: gwyneth riuscì a sopravvivere per poco meno di due anni, al termine dei quali pareva quasi l'ombra di ciò che era stata un tempo, sfiorita come una pianta in pieno inverno, prima di morire, mentre ynys non si trovava neppure in casa. improvvisamente la casa, da sempre stata eccessivamente piccola, divenne un baratro in cui ynys non riusciva a stare per più di qualche ora consecutiva al giorno. continuò ad accettare lavori, perfezionando quella sua abilità nelle armi, creando una rete di conoscenze in quegli ambienti malfamati e pericolosi in cui un singolo bicchiere di troppo poteva rischiare di farti finire in un vicolo con la gola tagliata da orecchio a orecchio. 

fu allora che iniziò a mostrarsi più apertamente, a farsi una nomea propria, senza più motivi per volersi celare; se qualcuno dubitava della sua forza, o del fatto che fosse una donna, si preoccupava di rimetterlo al suo posto con la forza.  la sua lancia sopraggiungeva laddove non era sufficiente il suo spiccato carisma, anch'esso acquisito dalla madre in modo tuttavia più spontaneo.

poi, nel 184, il re aegon iv il mediocre, il bastardo, colui che aveva violentato sua madre e aveva rovinato la sua vita, morì. morì non prima di aver tuttavia legittimato ogni singolo figlio bastardo che negli anni avesse prodotto; un evento tanto inaudita da raggiungere persino le orecchie più distanti e bassifondiarie. qualcosa che stuzzicò naturalmente gli interessi di ynys; non aveva interesse per la corona, né per alcuno degli affari di corte, per quello che contava, la sola idea di incontrare un familiare del padre le faceva venire la nausea, ma allo stesso tempo la sua testa rimbombava delle promesse e dei sussurri che la madre le aveva instillato per anni nella mente. 

fu solo una volta che fu arrivata al palazzo reale che seppe dello scherzo, se così poteva anche solo essere definito, che il re aveva proceduto a ordire contro sua madre nonostante fossero passati tutti quegli anni: era stata legittimata sì come erede, ma con il nome di naerys, la vecchia moglie del sovrano, lo stesso nome che il re le aveva promesso la notte in cui aveva violentato gwyneth. un'ennesima stilettata di amarognolo odio che non permise alla donna di guardare con maggiore benevolenza ai funerali del sovrano, tutt'altro, chiunque avrebbe potuto comprendere che la sua unica ragione di serenità in quell'occasione fosse dovuta all'identità del morto... e al fatto che fosse bell'appunto morto. 

quell'esperienza fu bastevole solo a farle incontrare maekar, il bastardo blackfyre, un'esistenza a lei affine, per molti versi, con cui negli anni a seguire si sarebbe ritrovata a condividere nottate in locanda e piani più o meno arzigogolati per infastidire il loro regale fratellastro. un principio di amicizia fondato unicamente sui condivisi traumi causati dal loro padre e dall'impatto che egli aveva avuto sulle rispettive madri, cosa poteva esserci di più sano?
l'altro vantaggio che trasse dall'intera vicenda fu di natura interamente utilitaristica ed economica: la sua nuova posizione sociale le permise di dare finalmente vita a una propria compagnia mercenaria indipendente, di cui lei stessa si premurò di ricercare i primi membri e la cui efficacia si rivelò fin da principio estremamente alta, senza considerare che aveva un maggior numero di agganci ormai per i primi contratti. una forma di soddisfazione da cui, tuttavia, originò allo stesso tempo, come fosse il risvolto della medaglia, una nuova stilla di veleno e di odio verso i targaryen: la nuova condizione era abbastanza agiata che non le avrebbe dato nessun problema, in quel momento, pagare l'operazione che, anni prima, avrebbe salvato la vita di sua madre. 

una consapevolezza che si costrinse a inghiottire come una medicina amara e che la spinse a rigettare con ancor più determinazione l'ambiente di corte, da cui si tenne continuamente lontana per quanto le fosse possibile, disposta al più a fare qualche 'dispetto' di sottofondo, osservatrice statica degli eventi fin quando qualcosa non l'avesse spinta ad agire. augurabilmente, il denaro
perché forse, per quanto sua madre potesse averle instillato odio puro verso quella famiglia, non era disposta per essa a fare la stessa fine che aveva fatto lei.

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⌗ 𝐎𝐁𝐈𝐄𝐓𝐓𝐈𝐕𝐎 - 𝔪𝔬𝔫𝔢𝔶 𝔞𝔫𝔡 𝔞𝔫𝔞𝔯𝔠𝔥𝔶 ᵎᵎ

the very substance of the ambitious is merely
the shadow of a dream

nonostante l'apparenza decisa e lo spirito forte, non si può dire che ynys sia dotata di una lista di obiettivi propriamente nobili o grandiosi: la sua vita si compone di intenzioni semplici e di mete precise e brevi. ora come ora, il suo intento è quello di migliorare la propria compagnia, fino a renderla un vero e proprio corpo d'elité in grado di soddisfare, con le giuste cautele, qualsiasi genere di richiesta lavorativa che possa venir loro mossa. il fine della cosa altro non è, in fondo, che un guadagno pecuniario necessario a... farle vivere una bella vita, a voler essere sinceri. potrebbe sembrare quasi un tentativo di riscattarsi da una vita di stenti, ma la verità è che a lei sinceramente piacerebbe vivere una vita tranquilla e, plausibilmente, ricca. e le piace dannatamente tanto fare il suo lavoro, quindi  racimulare soldi in quel modo non può che farle piacere. politicamente parlando, per quanto non abbia esattamente in simpatia la famiglia reale ( se ancora l'informazione non fosse trasparsa ), non ha l'intento a breve termine di muovere una particolare rivolta contro il re, né di aiutare chicchessia a farne una senza venir prima profumatamente pagata, e rendere pertanto il tutto una questione pragmaticamente lavorativa. ciò che non nasconde di star facendo, al contrario, è una disinibita campagna antinobiliare, in cui manifesta una simpatia smodata per i figli bastardi e per i poveracci comuni che incontra per strada, avvicinandosi a qualunque individuo dell'alta società che trovi isolato dal suo contesto per avvicinarlo a sé, ingarbugliandolo tra le proprie spire. in questo, ha degli spiccati quanto pericolosi atteggiamenti anarchici, alle volte. 

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⌗ 𝐂𝐔𝐑𝐈𝐎𝐒𝐈𝐓𝐀' - 𝔱𝔬 𝔱𝔥𝔦𝔰 𝔣𝔞𝔳𝔬𝔲𝔯 𝔰𝔥𝔢 𝔴𝔦𝔩𝔩 𝔠𝔬𝔪𝔢 ᵎᵎ

there's a special providence
in the fall of a sparrow

𝐀𝐑𝐂𝐎. nonostante ynys sia una lanciera esperta, allenatasi sin da bambina con l'arma prediletta dalla madre e in generale dal popolo dorniano, la sua reale abilità risiede nel tiro con l'arco. è infatti, improbabilmente e nascostamente, un'ottima cecchina: è pressoché impossibile che manchi un bersaglio con un'arma da lancio, di qualsiasi genere si tratti, anche se nel tempo si è impegnata a tenere questa dote quanto più nascosta possibile. 

𝐂𝐎𝐋𝐋𝐀𝐍𝐀. non si separa quasi mai da un monile piuttosto semplice, un collarino di stoffa scura alla base del collo da cui pende una grossa pietra circolare al cui centro è incastonata un'altra pietra biancastra e decisamente più piccola, ultimo ricordo di gwyneth. la toglie soltanto quando deve andare in missione.

𝐅𝐀𝐋𝐂𝐎𝐍𝐄𝐑𝐈𝐀. ha maturato negli ultimi anni un certo interesse verso l'arte della falconeria, che ha studiato in modo più approfondito solo ultimamente. ha in generale una passione per i volatili, tanto che il suo più fido compagno, nonché messaggero, è un corvo, syras, perfettamente addestrato e, a dire di ynys, molto più intelligente di diverse persone che conosce

𝐁𝐈𝐒𝐄𝐒𝐒𝐔𝐀𝐋𝐄. è cosa assolutamente nota, almeno all'interno della sua compagnia, che ynys sia estremamente libertina, che si conceda spesso a focose nottate di passione con chicchessia. meno noto è che, in queste sue scappatelle, non manifesti una spiccata preferenza nel sesso del suo partner, scia che si porta avanti dall'età più giovanile, in cui, tra i molti lavori a cui si era piegata, non poche volte la soddisfazione del gentil sesso era comparsa fra le richieste dei, o meglio delle, committenti. le sue partner, quantomeno, si dichiarano sempre soddisfatte

𝐈𝐍𝐒𝐄𝐆𝐍𝐀𝐍𝐓𝐄. nonostante sia un tipetto piuttosto... particolare da sopportare, ha un'ottima capacità da insegnante, tanto che spesso si è prestata anche a piccoli impieghi come insegnante di lancia. non è semplice seguire le sue lezioni, se non si è dotati di parecchio fegato e di stamina, ma i suoi insegnamenti sono di certo parecchio efficaci.

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⌗ 𝐙𝐎𝐏𝐇𝐈𝐄'𝐒 𝐒𝐖𝐄𝐄𝐓 𝐏𝐋𝐀𝐂𝐄 - 𝔪𝔞𝔦 𝔭𝔦𝔲' 𝔰𝔠𝔥𝔢𝔡𝔢 𝔦𝔫 𝔲𝔫 𝔤𝔦𝔬𝔯𝔫𝔬 ᵎᵎ

-lycxris - HotPiellChad - Green_wood04

s-starspace - Piccolastella9605 - M-Melvyn028metts_ - dangershindoulover - Corvy_Ilcorvettoocchirosa - yotarabbit - -scyllavjscere - sportapiedi

ciao, di questa scheda non ho riletto assolutamente niente e forse va bene anche così.
il carattere potrebbe essere la cosa meno sensata che esista e va bene così.
amo ynys anche per questo.
il nome della compagnia è cringo perché felpy si è rifiutato di aiutarmi, quindi mi ha aiutato chiunque altro a parte felpy e di conseguenza è colpa di felpy.
ho sonno.
ho scritto questa scheda in meno di dodici ore e non scrivevo una scheda dal 2020.
come si fa a vivere.
però sono soddisfatta almeno.
ho anche usato il format nuovo della scheda (:
ciao

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