Prologo
Parris Island, campo di addestramento Marines, centro di raccolta per farsi duri e pazzi furiosi.
Arrivammo in quel posto dimenticato da Dio dopo quattro ore e mezza su un bus scassato e puzzolente.
Ci diedero (o meglio, lanciarono) le uniformi e ci mandarono nei dormitori, per poi rasarci la testa a zero. Ci ordinarono di mettere la divisa e di metterci in riga davanti alle brande, dritti sull'attenti come birilli.
Il sergente non si presentava e ciò mi mandava un po' sui nervi, quindi ci dissero che per il momento potevamo avere del tempo libero.
Seduto sul letto, leggevo un libro, l'unico decente che ero riuscito a reperire dalla biblioteca della stazione. Si chiamava "Omicidio sull'Orient Express", un giallo. Ho sempre amato i gialli, e questo era proprio di ottima qualità.
Vidi che un tipo mi stava mettendo le sue lenzuola sulle gambe.
"Oh, ma che sei scemo? Ci sono io qui sotto!"
"Madonna come sei erratico, mi sto solo facendo il cubo."
Il cubo, in gergo tecnico, indica la sistemazione regolamentare secondo la quale dovrebbe essere sistemato un letto, nell'esercito.
"E tu com'è che sai fare il cubo?"
"Non sono affari tuoi, quattr'occhi."
"Ma se hai gli occhiali anche tu."
"Irrilevante."
E ritornò a sistemare il suo cubo.
"Comunque mi chiamo Robert." Disse lui, dopo una lunga pausa di silenzio.
"James." Risposi io.
"Che nome di merda."
"Anche il tuo non è da meno."
Fu l'inizio di una grande amicizia.
Non c'era solo lui, c'era anche un tizio sovrappeso di nome Leonard, che il sergente rinominò bastardamente "Palla di lardo".
Poveraccio, non fece una bella fine.
Si sparò nel bagno con un fucile.
Tutto, però, ha una fine e l'addestramento non ne era esente.
Io e Robert (che da allora il sergente ribattezzò Cowboy, poiché veniva da quello stato pieno di pozzi di petrolio, mucche e razzisti chiamato Texas), ci separammo. Io andai alla propaganda, perché l'ultima cosa che volevo era morire in prima linea, e lui finì al fronte con un plotone di deficenti.
Cosa l'avesse spinto a finire in quel buco di merda, Dio solo lo sa.
"Sono venuto qui per combattere e combatterò"
Che testa di cazzo.
Era un volontario, uno di quei "templari" che pensava di andare a riconquistare la terra santa.
O almeno così pensavo.
Ero felice di non essere io quello laggiù: per quanto bene gli volessi, meglio a lui che a me.
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