Lena
Vivere in un orfanotrofio quando hai 17 anni non è molto divertente.
Niente uscite con gli amici, niente cene fuori...niente di niente.
Una vera e propria scartavetratura di coglioni.
Eravamo al terzo anno del liceo, quando conobbi la ragazza che avrebbe cambiato radicalmente quella situazione.
Quel giorno dovevamo fare una presentazione, tipo mostra e dimostra, no, in cui bisognava mostrare il proprio talento alla classe.
Classica stronzata da liceo americano.
Io e mio fratello fummo i primi, di conseguenza io mi misi a suonare l'armonica e lui a cantare.
Avevamo perfezionato l'arte, mel corso del tempo, e non eravamo diventati niente male.
Poi, dopo ovviamente gli applausi, ci fu una sfilza di altri ragazzi che mostrarono roba abbastanza mediocre (fare i nodi con la lingua, occhi fuori dalle orbite, robe del genere).
Raccapricciante.
Poi arrivò una ragazza. Mi colpì subito perché era vestita benissimo, e aveva i capelli neri come la pece, lucidi, pettinati, perfettamente al loro posto.
Il mio vicino di banco fece un commeno razzista, dato che era nera. Gli tirai uno scappellotto.
"'Sta zitto, cazzone."
"Ma è nera!"
Anche Jake contribuì alla causa.
"E tu sei una scoreggia in ascensore, ora chiudi quella fogna."
La ragazza si mise in piedi davanti a tutti.
Aveva i guani bianchi lunghi fino al gomito, un vestito nero, stivali, calzamaglia a rete e un fiocco rosso in testa, tipo fermaglio per capelli.
Aveva del rossetto nero solo sul labbro superiore, lentiggini e gli occhi verdi scuro. Aveva uno sguardo regale, gentile e triste allo stesso tempo.
All'inizio non mi aveva colpito particolarmente, anche se mi incuriosiva un po'.
"Salve a tutti, mi chiamo Lena Cooper, sono arrivata in classe giusto oggi. Spero potremo andare d'accordo."
La voce.
La voce fu la goccia.
Avete presente la voce delle cantanti di quei night di periferia, tipo film noir anni '40, con la voce bassa, potente, quasi...sensuale, in qualche modo?
Ecco. Lei era così.
Dovevo sentirla cantare.
Dovevo.
Quando iniziò a cantare, per me non esisteva altro.
Pura poesia.
Rimasi incantato a fissarla.
Dopo un po' sentii una voce che mi chiamava.
"Elwood...Elwood? ELWOOD!"
E mi arrivò una pizza in faccia.
"OH-MA CHE SEI, RINCOGLIONITO?"
"Sei lì che la fissi da mezz'ora, Elwood. Lena ha finito mezz'ora fa."
"Ah...grazie, Jake."
"...non dirmi che ti piace?"
"Cosa? NO! Solo...mi ero un attimo incantato."
Non sembrava molto convinto.
"...ssssí. Certo."
"...secondo te è single?"
"CHE CAZZO, ELWOOD!"
Nota dell'autrice
Tranquilli, non durerà
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