| Sei |
May era lì, sulla sua sedia a rotelle, nel centro di un enorme parco. Era stato suo fratello Isaac ad accompagnarla e sicuramente non era stato troppo felice quando lei gli aveva chiesto di andarsene, in modo che avrebbe aspettato Lando da sola. Un po' si vergognava nel non farsi trovare in piedi, ma non ne aveva le forze e sapeva che il britannico avrebbe capito.
Infatti Norris sorrise appena la vide da lontano e si avvicinò e lei corricchiando, forse per raggiungerla il prima possibile ed evitare di prolungare quel momento di imbarazzo.
«Ehi!» la salutò, facendo alzare la testa di scatto a May, che rimase come abbagliata.
Lando quel giorno era incredibilmente bello, più del solito, nonostante indossasse un semplice cappellino della McLaren, una giacca bianca e dei pantaloni neri.
«Ehi!» rispose a sua volta la ragazza, irrigidendosi quando Lando si abbassò alla sua altezza per lasciarle un veloce bacio sulla guancia. Daniel in quegli ultimi giorni lo aveva istruito bene e gli aveva fatto capire che se avesse voluto fare una buona impressione a May avrebbe dovuto allontanare temporaneamente la sua timidezza.
«Sei pronta ad andare?» domandò Lando e lei si limitò ad annuire. Il ragazzo prese posto dietro alla sedia a rotelle ed iniziò a spingerla, iniziando a camminare vicino ad un enorme edificio che sicuramente non era quello della Mc Laren. «Daniel non vedeva l'ora che tu arrivassi e ha preparato addirittura un buffet» iniziò il ragazzo, cercando di fare conversazione «Fossi in te però, non mangerei i suoi biscotti» sussurrò poi, abbassandosi all'orecchio della ragazza che improvvisamente si sentì avvampare.
Non era mai stata una persona timida, anzi, eppure con Lando tutto sembrava diverso.
Lui era così genuino, così puro, così dolce che essere cattiva con lui non poteva essere possibile.
«Lo terrò a mente» replicò May ridendo, sorriso che però scomparve immediatamente appena vide che si stavano avvicinando ad un cortile pieno di persone. «C'è davvero tanta gente...» bisbigliò, leggermente impanicata.
Lando immediatamente si fermò.
«È per caso un problema?» chiese preoccupato.
«No è che...» May si bloccò, prendendo un respiro profondo. «Mi sento a disagio. Si insomma, sono su una sedua a rotelle, con una flebo nel braccio, i capelli corti...si capisce che sono malata» ammise, abbassando lo sguardo per la vergona.
Lando sentì un nodo formarsi in gola.
Osservò il suo team in lontananza perché sapeva che tutti lo stessero aspettando per iniziare a parlare di lavoro o di strategie.
Nello stesso tempo però, sentire quel tono di voce della ragazza lo aveva scosso.
«Ascolta» prese la parola il britannico, andando a posizionarsi davanti a lei per poi abbassarsi alla sua altezza. «Possiamo non andare lì con loro. Qui vicino c'è un'area pic nic, possiamo stare lì» propose, guardandola dritta negli occhi.
«Ma non puoi non presentarti» gli ricordò May, portandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
Lando pensò che fosse davvero bella e per un secondo, il suo sguardo cadde sulle labbra della ragazza. Erano davvero tanto vicini e forse un altro avrebbe colto l'occasione per baciarla, ma lui non ne era in grado.
«Credo che Daniel sia abbastanza simpatico per intrattenere tutti e non far notare la mia assenza» scherzò lui, facendo ridere la ragazza e notando come quel suono fosse così melodico.
Lando non capiva cosa gli stesse succedendo perché non gli era mai capito prima d'ora.
Aveva il cuore che batteva forte e le mani che continuavano a sudare.
«Mi sentirei troppo in colpa» scosse la testa May e Norris, in un gesto veloce, le posò la mano sulla guancia.
Se ne sentì subito dopo, ma ormai il danno era fatto e lasciò che la ragazza si cullasse del suo tocco. «Se non avessi voluto non te lo avrei proposto» sorrise e May arrossì.
Lando le permetteva di essere una persona migliore e nonostante lei non lo conoscesse, sapeva che lo avrebbe per sempre portato nel suo cuore. Lui era andato oltre il suo aspetto, oltre le aspettative di vita,era andato oltre tutto e per lei, fatta eccezione per i suoi amici o la sua famiglia, nessuno lo aveva mai fatto.
May allora annuì ed il pilota si alzò di scatto, tornando a posizionarsi dietro la sedia a rotelle per poi iniziare a spingerla, sempre più velocemente, fino ad iniziare correre.
Lei scoppiò a ridere divertita mentre si teneva salda per evitare di cadere.
Dall'esterno la scena poteva sembrare buffa: due pazzi che corrono, tra cui una in sedia a rotelle.
Ma a nessuno dei due sembrava importare.
Si sentivano liberi come se fossero più simili di quello che avessero mai pensato.
«Occhio alla curva!» urlò May, non smettendo di ridere «Ci schianteremo!» scherzò, coprendosi gli occhi con entrambe le mani.
«Non ho paura di morire!» replicò Lando divertito, mentre accelerò ancora.
Poi però, si rese conto di quello che aveva appena detto. Si sentiva un coglione.
Rovinava davvero sempre tutto.
Infatti, improvvisamente frenò facendo voltare May leggermente confusa. Ormai erano in mezzo all'area da pic nic e per fortuna, non c'era nessuno.
«Mi dispiace...» disse Lando.
«Per cosa?» chiese la ragazza, aggrottando le sopracciglia.
«Per quello che ho detto prima...non intendevo che-»
«Lando» lo interruppe May «Tu dovresti davvero rilassarti nella vita» sorrise «Neanche io ho paura di morire se ti interessa saperlo» gli fece l'occhiolino.
Lando sospirò. Sembrava tutto così difficile.
Tornò a posizionarsi davanti a lei e le tese entrambe le mani per aiutarla ad alzarsi, in modo che poi potessero sedersi sul prato.
«È un modo per farsi perdonare?» chiese May sarcastica mentre afferrò le mani di Lando, parecchio sudate.
Lo guardò sorridere mentre lei riuscì ad alzarsi, trovandosi esattamente davanti al suo volto. Lui non era troppo più alto di lei e questa cosa a May piaceva tanto.
«Diciamo di sì» sussurrò Norris mentre per la seconda volta il suo sguardo cadde sulle labbra rosee della ragazza.
E a May questa volta non sfuggì.
Non aveva nulla da perdere, aveva ancora pochi mesi di vita e non sarebbe di certo morta senza aver mai provato determinate sensazioni.
Lando aveva ancora le dita unite con quelle di May, mentre una mano si trovava sul suo fianco e le permetteva di stare in piedi senza affaticarsi troppo.
Erano così dannatamente vicini che se solo uno si fosse sporto un pochino più avanti, avrebbe fatto sfiorare i loro nasi.
May allora posò la sua mano libera sulla spalla di Lando, in maniera parecchio impacciata.
Lui la guardava come se fosse l'opera di un Museo o il quadro più bello che avesse mai visto. Doveva assolutamente baciarla.
E May pensò la stessa cosa.
Per questo motivo prese coraggio nello stesso istante in cui anche Lando fece la stessa cosa.
Erano ancora più vicini ora, con i respiri che si confondevano.
Norris sorrise e May chiuse gli occhi, poggiando le labbra su quelle del pilota.
Era il suo primo bacio.
Lando portò una mano tra i capelli della ragazza, sfiorandolo delicatamente come se fosse la cosa più fragile che avesse mai toccato.
May si sentì impacciata nei movimenti, non sapeva cosa fare e quando Lando intensificò il bacio si sentì davvero una stupida.
Pensò che lui avesse baciato centinaia di ragazze e che ora si stesse trattenendo dal ridere per quella scena patetica.
Lei però stava provando qualcosa di davvero bello. Sentiva lo stomaco in subbuglio, il cuore esplodergli ed il corpo riempirsi di brividi ogni volta che lui la toccava.
Si pentì di aver passato gli ultimi momenti della sua vita a comportarsi da stronza allontanando chiunque si avvicinasse.
Non aveva vissuto a pieno e sapeva che non avrebbe più potuto recuperare quei momenti.
Poi molto lentamente si staccarono, rimanendo però a pochi millimetri di distanza.
Norris si era sempre sentito un incapace con le ragazze, ma l'idea che per May fosse tutto così nuovo gli faceva acquistare qualche sicurezza in più.
«Lando io non avevo mai-»
«È tutto ok» la interruppe lui, accarezzandogli una guancia. «Sei...» si bloccò «Sei bellissima» sussurrò.
E poi la baciò di nuovo.
Poi ancora.
E ancora.
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E bacio fu! Cosa ne pensate?
Come credete che finirà questa storia?
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