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| Due |

Lando continuava ad osservare lo schermo del cellulare non riuscendo a concentrarsi su altro.
Neanche i discorsi divertenti del suo compagno di squadra riuscivano a distogliere la sua attenzione da quella foto.

Non sapeva perché, ma quella ragazza incontrata qualche giorno fa in un ospedale gli era rimasta in testa e la sola idea di non averle neanche detto una parola di conforto per la sua situazione, lo stava demoralizzando.
Avrebbe potuto dire tante cose, invece era rimasto in silenzio come uno stupido.
Come un ragazzino.
Come faceva sempre.

Lei non era sembrata troppo predisposta al dialogo, questo è vero, ma Lando  ovviamente si colpevolizzava per non aver neanche provato a fare qualcosa.

«Ehi, mi stai ascoltando?»

Domandò Daniel, sventolandogli una mano davanti al volto e cercando di richiamare la sua attenzione, ma naturalmente Lando si limitò ad annuire in maniera distratta.
Gli dispiaceva non fargli compagnia, soprattutto per il fatto che si era trasferito in Inghilterra da poco, ma in quel momento nella sua testa passavano altri pensieri.
L'australiano aveva deciso di lasciare Monaco per poter essere in stretto contatto con il suo compagno durante le pause e Norris ne era felice. Si erano divertiti tanto insieme, quindi perché non condividere momentaneamente un appartamento?

«È carina» sussurrò Daniel, osservando lo schermo accesso del ragazzo.

Immediatamente Lando sussultò cercando di nascondere il cellulare ma il tutto fu invano, ormai Ricciardo aveva visto tutto.

«Si, lo è» si limitò a rispondere stringendosi nelle spalle e solo dopo qualche minuto di silenzio, l'inglese si voltò verso il suo amico. «Se ci fossi stato tu al mio posto, cosa le avresti detto?» domandò, facendogli vedere nuovamente la foto in modo che Daniel capisse bene di che situazione si trattasse.

«Beh...» iniziò il più grande, grattandosi la nuca «Forse non avrei detto nulla» ammise «Nel senso, dicendo qualcosa sembra che tu stia provando pietà» aggiunse sinceramente e anche in quel momento Lando si trovò d'accordo.

«Quindi non ho fatto la figura dello stupido...» costatò poco convinto, osservando per la centesima volta quella fotografia.

Lei satava sorridendo forzatamente e anche lui. Non perché non volesse fare la foto ma perché si sentiva tremendamente a disagio.

«No» lo rassicurò Daniel «Ma anche se fosse, non la vedrai più» gli ricordò, sporgendosi in avanti per afferrare il telecomando sul tavolino in vetro davanti al divano.

Lando annuì ancora, fino a quando una frase ben precisa non gli tornò in mente. «Io no» iniziò attirando l'attenzione di Ricciardo che corrucciò la fronte visibilmente confuso.
Aveva imparato a conoscere perfettamente il suo giovane compagno e sicuramente, quel suo tono di voce non prometteva nulla di buono. «Ma tu si»

«Come scusa?» domandò di rimando Daniel, quasi immediatamente.

«Quando sono andato, ha fatto intendere che le sarebbe piaciuto vedere te. Cosa ti costa accontentarla?» chiese Lando, facendosi cadere contro lo schienale.

«Nulla anzi, lo faccio con piacere, ma non capisco questo interessamento...» lo provocò Daniel, causando uno sbuffo al suo amico.

Lando era la persona più timida che lui avesse mai conosciuto, ma forse anche una delle più buone e dolci. Spesso l'inglese si era fatto scappare delle ragazza a dir poco stupende per la sua introversione, di conseguenza Daniel fu alquanto sorpreso dalla sua improvvisa iniziativa.

«È una ragazza che ha il cancro...» iniziò titubante. In realtà non era solo per quello che voleva accontentarla, una parte di sé lo stava facendo perché aveva trovato quella ventenne particolarmente bella . «E beh...» si fermò «Si insomma, è nella mia testa da qualche giorno»

Daniel allora scoppiò a ridere, ma non per prenderlo in giro. Si sentiva una sorta di fratello maggiore nei confronti di Lando e gli piaceva il fatto di poterlo aiutare in queste situazioni.

«Ah Lando, Lando!» esclamò teatralmente l'ex pilota della Renault, portando un braccio intorno alle spalle del suo amico. «Tu devi assolutamente rilassarti un po'» scherzò, iniziando a scuoterlo «Pensa meno e agisci di più» gli suggerì.

D'altro canto May, non aveva minimamente pensato a quel pilota. O meglio, si auto convinceva che fosse cosi.
Si vergognava nell'ammettere che lo aveva seguito su Instagram ma ovviamente lui, con tutte le notifiche che riceva al giorno, non se ne era minimamente accorto e questo per lei, andava più che bene.

Per la prima volta da quando era in ospedale aveva apprezzato l'atteggiamento di uno sconosciuto. Odiava chi vedendola si dispiaceva o chi osannava la propria comprensione. Poi c'erano i peggiori, quelli che se ne uscivano convinti con un "tranquilla, passerà" di circostanza. Chiunque entrasse in quel reparto sapeva che nessuno dei presenti sarebbe guarito ed il fatto che quel Lando fosse rimasto in silenzio, a concederle un semplice sguardo, non le era dispiaciuto.

«Quando li tolgono quei poster? Sono inquietanti» asserì Melanie, girando la pagina della sua rivista di moda e tirando una rapida occhiata a quei manifesti ancora appesi alla parete. Lando Norris era esattamente davanti a lei che la fissava con le braccia incrociate al petto.

«Non lo so, credo li tengano per i bambini» si strinse nella spalle May, cercando di non farsi notare mentre guardava la figura del ragazzo stampata.

Melanie allora annuì. «Sai, mi sono informata sui piloti di Formula 1» iniziò, attirando l'attenzione di May. «Credo di essermi presa una cotta per Carlos Sainz, uno che guidava con il pilota dell'altro giorno» spiegò.

May allora scoppiò a ridere.
Melanie era una persona stupenda ma si innamorava con troppa facilità.
Le bastava incontrare un ragazzo affascinante per perdere completamente la testa.
Peccato però, che poco dopo scaricava chiunque perché lo riteneva non interessante.
Certo, era una ragazza particolare, ma le si voleva bene proprio per quello.

«Gli scriverai come hai fatto con le altre mille persone famose di cui ti sei invaghita?» la prese in giro la bionda, ricevendo un piccolo colpo da parte di Melanie sulla gamba.

«Spiritosa» le fece la linguaccia la rossa «E comunque non mi freghi, so che hai stalkerizzato quel Lando» disse poi, guardando May in maniera maliziosa che immediatamente sì imbarazzò.

«È stato semplicemente gentile ed io beh...potevo essere più educata» ammise, leggermente pentita per come si era comportata. Ormai però era tardi.

Melanie annuì d'accordo con la sua amica.
«Non stare a fasciarti la testa, non lo vedrai più quindi tranquilla» sorrise lei.

May sorrise di rimando, poi tornò con lo sguardo sul manifesto.
Forse, rivederlo non le sarebbe dispiaciuto.

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Cosa ne pensate di questi primi capitoli?
Mi farebbe piacere ricevere un vostro giudizio❤️

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