Chiudo la valigia, guardandomi intorno per l'ultima volta. È finito tutto davvero.

Da domani non esisterà più la casetta.
Da domani non esisteranno più i rimproveri di Maria su come stiamo affrontando la settimana.
Da domani non esisterà più vedere Marisol che prova le sue coreografie nella nostra camera.
Da domani non esisterà più Petit che ogni mattina mi fa trovare il caffé latte sul bancone della cucina.
Da domani non esisterà più Sarah che mi fa delle acconciature impeccabili.
Da domani non esisterà più Dustin che cerca di parlare italiano nell'ora dei pasti.
Da domani non esisterà più Holden che mi sveglia ogni giorno con un bacio.

«Allora ci siamo»

La voce di Sarah mi risveglia dai miei pensieri. Questa piccola ragazza ieri ha spaccato tutto e si è portata a casa la coppa.
In fondo ha fatto un percorso meraviglioso e se l'è meritato con tutto il cuore.

«Credo di si» sospiro, rassegnata all'idea di dover andare via. «Anche tu senti questa sensazione strana?» domando.

Lei annuisce affiancandomi.

«Fuori niente sarà come qui dentro» anche lei da voce ai miei pensieri intrusivi.

Qua finisce un percorso, fuori ce ne aspetta un altro.

«Dai andiamo che ci stanno aspettando» dico frettolosamente afferrando il mio trolley ed iniziando a trascinarlo per terra per evitare di farmi prendere troppo dalle emozioni.

Eppure non riesco a trattenermi quando varco la soglia della cucina e trovo tutti i miei compagni lì, anche loro con la valigia in mano.

Ci guardiamo negli occhi per interminabili secondi ed in quello sguardo percepisco che ad ognuno di noi mancherà questo posto.

«Non riesco a realizzare» parla Petit, forse per spezzare questo silenzio logorante.

«Raga è finito tutto davvero» si accoda Marisol con la voce che trema.

Deglutisco a vuoto mentre un nodo mi si forma in gola. Perché è così difficile?

«Quindi...adesso ognuno per la sua strada?» domanda Dustin ma so perfettamente che quello che voleva intendere era sicuramente altro. Probabilmente volevo chiedere se da oggi non ci saremmo più rivisiti.

«Io non voglio perdervi» mi sbilancio «Siete stati la mia famiglia qui dentro, non posso perdervi» chiarisco mentre Marisol corre ad abbracciarmi.

Holden mi osserva dolcemente.
Lui è l'unico su cui ho certezze.

«Promettiamoci che...» inizia Sarah, cercando qualcosa da dire. «Che ogni tre mesi facciamo una cena tutti insieme in un luogo comodo per tutti» propone.

Nessuno dice niente.

«Saretta, non facciamoci promesse che non possiamo mantenere» replica Petit.

Sarah abbassa lo sguardo, forse delusa da quella risposta. E forse lo sono anche io.
Non ci siamo ancora salutati e non riusciamo neanche a prometterci che ci impegneremo per vederci?

«Le possiamo mantenere se vogliamo Sà» controbatto, forse duramente.

Marisol annuisce, rendendosi conto anche lei che Petit ha sicuramente sbagliato risposta.

«Scusa, hai ragione» sussurra il nostro amico.

«Allora? Ci facciamo questa promessa?» domando a tutti mettendo la mano davanti a tutti con il palmo rivolto verso il pavimento.

«Promesso» sorride Sarah entusiasta posando la sua mano sulla mia.

«Promesso!» esclama Dustin, anche lui mettendo la mano insieme alle nostre.

«Promesso» Marisol replica il nostro gesto.

«Promesso» si accoda Petit.

Manca solo Holden.
Il suo sguardo è fisso su di me.
Una parte di sé vorrebbe assecondarmi, l'altra parte non vuole illudermi perché sappiamo entrambi che questa promessa non verrà mai mantenuta da nessuno.

Eppure gli chiedo di farlo lo stesso con un cenno della testa. Probabilmente questa è l'ultima volta in cui saremo tutti insieme ma voglio avere la speranza di sbagliarmi.

«Promesso» conclude Joseph.

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«Ci credi che non avevo mai visto il Colosseo da così vicino?» domando a Holden mentre finisco il mio cono gelato.

Lui è al mio fianco che mi tiene la mano e nel nostro primo giorno libero dopo la fine di Amici, ha deciso di farmi visitare la sua città. Sono stata a Roma per tutti questi mesi, ma non sono mai riuscita a fare un giro per le piazze principali.

«Sembri una bambina il giorno di Natale» mi prende in giro lasciando un dolce bacio sulla mia guancia. Poi scoppia a ridere.

Io lo osservo con un espressione corrucciata ma mi rilasso immediatamente appena vedo che Holden passa delicatamente un dito all'angolo della mia bocca per togliere probabilmente qualche macchia di gelato al pistacchio. «Si, sei proprio una bimba» annuisce soddisfatto mentre continua a camminare.

Io sorrido inconsciamente, lasciandomi guidare da lui e mi rendo conto che vorrei che questi momenti non finissero mai.

«Non voglio partire domani» piagnucolo, rilasciando un sono sbuffo. Vorrei restare qui per almeno ancora una settimana.

«Dai che appena posso vengo a Pescara e mi fai fare il giro turistico tu, promesso» cerca di tranquillizzarmi ma non ottiene l'effetto sperato.
Non voglio allontanarmi da lui.
Sarebbe la prima volta e non so come l'affronterò. Quanto starò male per la sua assenza fisica?

«Possiamo rimanere in camera questa sera? Non ho voglia di andare in giro, voglio stare da sola con te senza nessuno intorno »chiedo e lui immediatamente sembra irrigidirsi. Ed io so perché. «Jo, guarda che è tutto apposto lo sai» sussurro ma lui continua a guardare dritto davanti a sé, in imbarazzo.

Quando siamo usciti da Amici ammetto che la tensione sessuale tra di noi era alle stelle, ci stavamo mangiando con gli occhi prima ancora di entrare in hotel. Poi però, quando era arrivato il momento, Holden si è bloccato.

Mi ha spiegato che ero l'unica dopo la sua ex con cui lo stava per fare. Mi ha detto che si sentiva a disagio perché aveva paura di non essere abbastanza per me, di non avere l'esperienza a cui magari io sono abituata e ha iniziato a farsi mille paranoie.

Ho cercato di tranquillizzarlo e gli ho spiegato che non c'è fretta e che riproveremo quando se la sentirà.

Ma Holden di quel discorso non ne vuole proprio sapere, pensa che io abbia cambiato idea su di lui come uomo.
Ma quello che non sà è che tutto questo ai miei occhi lo ha reso ancora più attraente.

«Jo...» lo fermo, notando che ha accelerato il passo.

Lui mi osserva, non riuscendo però a reggere il contatto visivo per più di qualche secondo. «Gin, mi sento a disagio. Non voglio che questa cosa ti faccia pensare che-»

«Jo» lo interrompo «La mia voglia di saltarti addosso è sempre la stessa fidati»

A quel punto lui ride ed io sorrido.

«Sicura?» domanda.

«Non immagini quanto»

Il suo viso si rilassa immediatamente.
Come può anche solo pensare che io possa cambiare idea sulla sua persona per una cosa come il sesso?

«Io non sono pronto ad allontanarmi da te Gin. Neanche per una settimana» mi confessa, dando voce ai miei pensieri e allargando le braccia.

Io immediatamente mi avvicino e lui mi stringe forte a se come non aveva ancora mai fatto. Questo abbraccio non è un addio, lo sappiamo bene entrambi, ma è l'inizio di qualcosa di concreto.

Non saremo più insieme tutti i giorni.
Non avremo più la possibilità di discutere e chiarirci il minuto dopo guardandoci negli occhi.
Non potrò più dargli un bacio ogni volta che vorrò.

E questa situazione durerà per dei mesi.
Ma io sono pronta.
E dallo sguardo che mi sta regalando, anche lui lo é.

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Allora, premessaaaa
Questa non è la fine

Non lo è perché sono combattuta tra due pensieri: il primo è quello di concludere la storia con il prossimo capitolo (massimo due), la seconda è quella invece di mandare avanti tutto e scrivere ancora di loro fuori da amici.

Quindi ora tocca a voi decidere.
Siete dispostx a continuare a leggere questa storia anche se la porto avanti con altri capitoli che non parlano più della loro storia all'interno del programma ma della loro vita fuori?

Inoltre come avrete notato ho introdotto anche un argomento un po' delicato per il nostro Holden (ribadisco, ogni cosa che scrivo è frutto della mia immaginazione e mi serve solamente per sviluppare le trame per i miei capitoli), cosa ne pensate?

Grazie per le 43mila visualizzazioni ❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️