Nome: Aures, questo nome trae ispirazione dal minerale comunemente chiamato "acquamarina", derivato dal berillo. La scelta di questo nome è ricaduta sull'elemento in comune tra gli occhi di Aures, che ricordano appunto il colore di un' acquamarina, e le proprietà di questo minerale associate a effetti positivi e calmanti. In poche parole, per la madre di Aures, questo nome rappresentava una benedizione per il figlio.

Cognome: Johansson; Aures non ha ereditato il cognome dal padre, che non ha mai conosciuto, bensì lo ha preso da quello della madre, Irina Johansson.

Età: 17 anni.

Clan di appartenenza: Tuttofare, nato nella città di Lwo.

Aspetto fisico: 

Voluminosi capelli biondo grano gli incorniciano il viso, dalle ciocche lunghe abbastanza per coprigli fronte, tempie e nuca. Da che ricorda li ha sempre tenuti abbastanza lunghi e mai corti, così come sono sempre stati impossibili da tenere a posto per quanto ribelli. Neanche l'utilizzo di gel lo aiutava, i suoi capelli sono semplicemente così: trasandati e spettinati. Gli occhi, chiarissimi verde acqua, sono grandi e spesso persi nel vuoto a causa dei mille pensieri che incombono nella sua mente. Ha un viso delicato, dai tratti androgino, con pelle chiara che manca di imperfezioni. Sua madre era considerata una delle donne più belle del mercato di Lwo, nonché abile orefice di gioielli e bigiotteria. Al contrario, non si hanno notizie di suo padre. Con i suoi 1.68 mt di altezza non è un ragazzo molto alto, così come non lo si può definire né muscoloso, né prestante. Anzi è un adolescente longilineo, di magra bellezza, capace di attirare gli sguardi dei turisti perché, al contrario della maggior parte delle persone che abitano a Lwo, -sempre chiassosi, sempre di corsa, sempre alla ricerca di turisti a cui vendere le proprie creazioni- lui è dotato di una pacatezza e di una compostezza rara difficile da trovare in città. 

Carattere: cresciuto prevalentemente da solo, con la morte della madre a causa dell'aggravamento di una malattia, è un ragazzo apatico e attento osservatore. Quando nei giorni di mercato i suoi vicini standisti fanno di tutto per accapparsi clienti, sgolandosi a più non posso, lui individua solo i clienti che possono essere veramente interessati alle sue creazioni, illustrando loro l'acquisto più idoneo con pochi giri di parole, che solitamente vanno sempre a segno e finiscono con la vendita dell' oggetto da lui realizzato. Poiché è cosa risaputa che la governatrice Svadwy si reca spesso nella zona del mercato per far rispettare l'ordine, ha conosciuto Aures proprio mentre, solo con le parole e senza violenza, costringeva un ladro a restituirgli la refurtiva della sua bancarella. Incuriosita da questa scena assistita ha invitato il ragazzo a prendere un té con lei, invitandolo a giocare a scacchi come passatempo. In realtà Svadwy voleva solo mettere a prova l'intelligenza di Aures usando un comune gioco e al tempo stesso attenuando un sospetto nella sua mente: ossia che il ragazzo sia molto più intelligente rispetto alla media della sua età, cosa che effettivamente si è dimostrata vera. Di poche e pacate parole, difficilmente lo si vede prendere l'iniziativa di parlare se non è per una negoziazione, ma  in qualche rarissimo caso, è noto per i consigli preziosi che elargisce ai suoi colleghi mercanti, aiutandoli a incrementare qualche vendita. La sua fama all'interno del mercato di Lwo si è creata così: grazie al passaparola tra i mercanti più esperti e longevi che parlavano di un ragazzo prodigio, capace di mettere in crisi le loro vendite, ma che al contempo, con poche e mirate frasi, era capace di aiutarli nei momenti di crisi o di magra durante una giornata lavorativa. Nonostante il suo sguardo a volte perso nelle nuvole la sua mente pensa in continuazione, le sue intuizioni si rivelano quasi sempre corrette e le sue parole sono sempre sincere. Mai una volta ha usato l'inganno per vendere, anzi è da tutti conosciuto come un ragazzo educato e di tutto rispetto, dotato di grande gentilezza d'animo, cosa strana per gli abitanti di Lwo, abituati a un ritmo di vita sempre frenetico, sempre più commerciale. Questa è l'apparenza esterna che da di sé a chi lo conosce e a chi lo vede per la prima volta. Ma all'interno è un ragazzo che ha sofferto di solitudine e che porta con sé un forte peso di rassegnazione verso la vita stessa, questo spiega in parte la sua apatia verso tutto ciò che succede attorno a lui e che accade nel mondo in generale. Sì, Aures dentro di sé soffre per tantissime ingiustizie nei confronti della vita stessa: dal non aver mai conosciuto suo padre, dalla morte improvvisa della madre, dai legami famigliari recisi da tempo e via dicendo.

Passato e Storia: tutti in città conoscevano Irina,  sua madre, donna di invidiabile bellezza nonché abile orafa, ma nulla si sa riguardo a suo padre. Leggenda nata e voce più accreditata vogliono suo padre come un membro delle Colombe e questo spiegherebbe il perché della sua innata gentilezza. Potrebbe anche essere che Irina abbia conosciuto il papà di Aures durante il soggiorno in una delle locande di Evod, e che lui sia solo il frutto di una notte trascorsa. Su questo Irina ha mantenuto la totale riservatezza, poiché la gravidanza indesiderata ha provocato una spaccatura tra lei e la sua famiglia. Alla fine Irina ha cresciuto suo figlio da solo, ma il complicarsi di una malattia -probabilmente un tumore- non curato a dovere l'ha fatta morire quando Aures aveva solo 10 anni. In seguito è stato preso in carico dai propri nonni, ma ha lasciato la loro casa all'età di 14 anni; non era successo niente di particolare tra loro, semplicemente Aures non si sentiva al suo posto assieme ai nonni, forse a causa della sofferenza patita dalla mamma, abbandonata dopo la gravidanza indesiderata e costretta a crescere il figlio da sola. Da Irina ha ereditato le stesse doti nel maneggiare gemme preziose così come lavora metalli preziosi quali argento e oro, creando monili che poi assieme alla madre vendeva al mercato, soprattutto alle donne di alta borghesia provenienti da Elgae. Conosce difatti tutte le tecniche di fusione dei metalli, così come le caratteristiche della maggior parte delle gemme preziose conosciute. Dagli 14 ai 17 anni ha lavorato come apprendista per un orologiaio che gli ha offerto vitto e alloggio in cambio dell'averlo come braccio destro. Ora che quest'uomo è andato in pensione è Aures a occuparsi della sua bancarella al mercato.  Da quest'uomo ha imparato il mestiere dell'orologiaio riparando e riportando in funzione orologi di vario tipo, da quelli da polso a quelli da taschino e creando lui stesso orologi destinati ad abbellire case lussuose. Ha difatti unito le sue conoscenze d'oreficeria e orologeria guadagnandosi una grande fetta di clientela tra gli Armieri, soprattutto tra le mogli di queste. 
Non ha amici, così come nemmeno la sua conoscenza con Swadwy si può considerare tale; si colloca piuttosto come una conoscenza lavorativa. Ha persino perso i contatti con i suoi nonni, gli unici parenti che gli rimangono. L'unica persona a cui riserva fiducia è Hannes, l'orologiaio che appunto l'ha preso con sé come apprendista per tre anni, tuttavia essendo quest'uomo andato in pensione gli unici contatti che ha con lui si riducono soltanto a contatti lavorativi, dato che di fatto sta continuando a proseguire le vendite della sua attività al posto suo. 

Abilità: Aures è conosciuto per essere uno dei più giovani orologiai e gioiellieri di tutta Lwo. Ha difatti unito le parole che sua madre gli rivolse da piccolo -le pietre sono come gli esseri umani, nascono da un seme fecondato dal grembo della Terra- assieme al mantra insegnatogli da Hannes: Non esiste cosa più preziosa del tempo, ripararlo è il mio mestiere. Le sue creazioni quindi sono il frutto della combinazione di queste due arti: da orologi con quadranti di madreperla o carbonio, a collane e bracciali, ma anche ad accessori. La sua prima vera creazione realizzata totalmente in autonomia è un orologio da tasca, di quelli a cipolla con i numeri romani e la catena, realizzato totalmente in argento e con il quadrante in quarzo. 

Che cosa può averlo spinto ad avventurarsi tra le rovine di Hunreya? 

"Che cosa penseresti se ti dicessi che stanno sparendo, uno dietro l'altro, bambini dagli occhi azzurri?" 

"Penserei di essere fortunato a non essere tra loro."

Questo è stato il breve dialogo avvenuto tra Svadwy e Aures, ed è così che ha scoperto cosa stava accadendo in tutta Solbor. Parliamoci chiaro: Hunreya è un luogo da cui non si fa ritorno e chi afferma il contrario è solo un pazzo. Chi è tornato indietro è in realtà morto dentro, ma Aures ha volontariamente chiesto di andare là giudicandosi adatto al ruolo: lui non ha famiglia, ha reciso i contatti con i suoi parenti e non ha amici. Nessuno piangerebbe la vita di qualcuno di cui non si conosce nemmeno il padre, in altre parole è un agnello sacrificale perfetto. L'iniziativa di proporsi ha però sorpreso anche lui: che stia iniziando a mostrare qualche cambiamento nel suo apatico carattere? E se invece fosse soltanto una macabra richiesta d'aiuto nei confronti di una vita ingiusta? 
Eppure gli basterebbe anche solo aprire un po' gli occhi per capire che persone che gli vogliono bene esistono eccome!

Bonus: 

-il suo orientamento sessuale pare essere asessuale, non è ancora sicuro di questo... ritiene infatti che debba ancora scoprire la sua sessualità.

-Non ha conoscenze di combattimento, ma è scaltro a fuggire se la situazione lo richiede così come è bravo ad analizzare la situazione attorno a sé per trovare la soluzione più ottimale per uscirne indenni. 

-è molto cauto, non si fida degli sconosciuti ad eccezione di Hannes e, in misura minore, di Svadwy. 

-è sensibile alla luce solare, pare inoltre che soffra di pressione bassa. 

-il suo più grande tesoro è la foto di sua madre Irina custodita gelosamente all'interno del suo orologio da tasca. 

NdA: ho creato questo OC per la storia di WinterGuy, che dire? Spero che ti piaccia e che questo mio bimbo venga scelto. Se qualcosa non dovesse andare nella scheda non esitare a farmelo sapere e provvederò a sistemarla o dare maggiori spiegazioni.