Quella notte non chiusi occhio.
Non riuscivo a rilassarmi.
Avevo bevuto moltissime pastiglie contro l'insonnia, ma non ero comunque riuscita a dormire.
Quella mattina mi ero svegliata e davanti allo specchio avevo trovato un fantasma.
Avevo delle profondissime occhiaie di un colore scurissimo, le palpebre erano socchiuse e non volevano aprirsi.
I capelli erano scompigliati e arruffati.
Mi ero svegliata alle sei.
Non appena ero scesa dal letto Rebekah era entrata dalla porta con un aria raggiante e con il suo solito sorriso stampato sulla faccia.
Lei mi scrutò e sempre sorridente disse:
" Buongiorno Isabelle, forza dobbiamo andare, ti devo preparare per il giorno più importante della tua vita"
Mi buttai sul letto.
" Non possiamo rimandare a domani?"
" No, oggi è il grande giorno, sono mesi ormai che lo progettiamo"
" Non ho dormito stanotte, non so se riuscirò ad affrontare questa giornata"
" Invece si"
Lei mi prese per un braccio e mi alzò.
Facemmo colazione e ci recammo nel luogo in cui si sarebbe svolta la cerimonia.
Ora ero sveglia e nel momento in cui ero riuscita a connettermi con il mondo l'ansia mi aveva pervaso.
Arrivati nel luogo lei mi fece entrare in una sala vuota.
Le pareti bianche ricordavano quelle di un ospedale e accanto alle pareti vi erano accatastate delle sedie.
Lei ne prese due e appoggiò su un tavolo tutto ciò che aveva portato.
In quel momento entrarono dal porta Caroline, Bonnie, Elena e Freya.
" Sono arrivati i rinforzi" disse Rebekah girandosi verso le ragazze.
Caroline teneva in mano dei contenitori con del caffè.
Mi guardò e me ne porse uno.
" Sapevo che ne avresti avuto bisogno"
" Mi hai letto nel pensiero"
Bevvi il mio caffè e poco dopo Rebekah iniziò a prepararmi.
Erano ormai le otto.
Non capivo come fossero passate già due ore.
Rebekah e le altre riempirono il tavolo con trucchi e piastre.
Avevo paura di ciò che avrebbero fatto.
Le lasciai fare visto che non avevo scelta.
Rebekah e Caroline mi truccarono, Elena e Bonnie si occuparono dei capelli e Freya mi fece delle fotografie.
Dopo qualche ora avevamo finito.
Dovevo solo indossare il vestito.
Rebekah mi porse la custodia bianca contenente l'abito.
Andai a cambiarmi e lo misi.
Dopo averlo messo mi guardai allo specchio.
Il vestito era stupendo, il trucco era di una tonalità di un rosa chiaro molto semplice.
I capelli erano raccolti in una specie di chignon e i ciuffi che ricadevano davanti erano ricci.
Uscii e tutte mi guardarono stupite.
" Sei perfetta" disse qualcuno alle nostre spalle.
Era Stefan.
Lui e Damon mi dovevano accompagnare all'altare.
Dopo qualche minuto entrò Damon.
Era ancora più sorpreso di Stefan.
" Non so cosa dire...qualunque parola io usi per descriverti sarebbe un eufemismo"
" Grazie"
Le ragazze andarono a prepararsi.
Io rimasi lì e dopo arrivarono loro.
Mancava poco. Dovevo andare. Non ero pronta.
Mi alzai e andai verso l'uscita.
Il cuore batteva fortissimo nel mio petto e inciampai moltissime volte, finché non raggiungemmo la navata.
Ero saldamente aggrappata alle braccia di Stefan e Damon.
Loro prima di percorrere la navata mi guardarono negli occhi.
" Sei pronta?"
" No"
" Se nostra madre fosse qui sarebbe orgogliosa di te"
A quelle parole mi stavo per commuovere ma non volevo rovinare il trucco.
Iniziammo a percorrere la navata e parti la solita musica che si sente ai matrimoni.
Guardai per terra, intenta a non inciampare e quando alzai lo sguardo vidi lui.
Lui, con quei suoi magnifici occhi verdi.
Mi guardava ed era impaziente ed era colpito.
Nelle sue iridi scorgevo tutta la felicità che non avevo mai visto in lui.
In quel momento sorrisi.
Anche la mia anima sorrideva, tutto era perfetto e il mio grande giorno era finalmente arrivato.
Arrivai all'altare e ci fu la celebrazione.
Arrivammo poi alle promesse.
Non ero pronta per quel momento.
Partì lui.
" Cara Isabelle, ammetto che ho pensato parecchie volte a questo discorso, anche prima che noi stessimo insieme, perché in realtà io ti ho sempre amata.
Dal primo momento in cui ti ho visto, mi sono innamorato del tuo sorriso, del tuo carattere così dolce e premuroso, tutto di te mi è sempre piaciuto.
Non volevo ammetterlo, perché pensavo che non mi sarei mai innamorato nella mia vita, pensavo che nessuno riuscisse a entrare nel mio cuore così freddo, ma tu ci sei riuscita, fin dal primo istante, avevo capito che tu eri diversa da tutte le altre, tu eri speciale.
Tu vedevi sempre luce in tutto, anche nelle tenebre, vedevi speranza anche dove ormai essa era introvabile e hai visto una luce anche in me, non so come, ma è sempre stato così.
La verità è che la mia luce sei tu.
Sei tu che illumini le mie giornate, io ero come un mondo dove pioveva sempre e un giorno sei arrivata tu, il sole che ha rischiarato le mie giornate.
Per questi prometto di restare con te, sempre e per sempre."
Ora era il mio turno.
" Caro Niklaus, non ho mai saputo veramente cosa dirti durante il mio discorso, non avevo mai immaginato che potesse succedere tutto questo.
Non pensavo che avrei mai trovato una persona come te.
All'inizio pensavo che tu fossi come gli altri, anzi, peggio.
Pensavo che tu non fossi interessato minimamente a me, se non per deludermi come tutti gli altri, ma mi sbagliavo.
Dopo un po' ho capito, ho riconosciuto un cuore ferito, come il mio.
Un cuore lacerato che dopo le ripetute sconfitte non era più capace di provare sentimenti, tantomeno di amare.
Avevo capito che in realtà in te si nascondeva una luce, come una lucciola che cercava di illuminare le tenebre, ma non ci riusciva.
Ho cercato di aiutare quella lucciola e credo di esserci riuscita.
Il tuo lato buono era semplicemente nascosto da quello cattivo, che prendeva il sopravvento per proteggere la parte più fragile, che se esposta rischiava di disintegrarsi.
Quella parte è finalmente riemersa e nonostante i colpi e le ferite inflitte, continua ad andare avanti, senza lasciarsi condizionare.
Ho capito chi sei veramente e ho deciso di farlo capire agli altri.
Per questo prometto di amarti incondizionatamente sempre e per sempre."