Capitolo 35 " A volte uno sguardo trasmette più di mille parole"
Andai all'indirizzo citato da Niklaus e mi trovai davanti a un prato fiorito.
La luce della luna lo illuminava e faceva vedere solo quella parte del terreno.
Vidi la sua figura in piedi in mezzo alla radura e mi avvicinai a lui.
" Mi sei mancato, dove sei stato?"
" Questo non è importante, ora siediti"
Disse lui indicando il terreno.
Lui si sedette e io mi sedetti accanto a lui.
" Ti ricordi di questo posto?" Mi chiese lui incrociando il mio sguardo.
In quel momento ricordai.
" Si, mi ricordo di quanto mi hai portato qui e abbiamo guardato le stelle"
" Sembra che sia passato un secolo"
" Mi ricordo molto bene di quel giorno"
" Anche io, mi ricordo i tuoi occhi fissi sugli astri e incantati da quella visione"
" Ho sempre avuto una grande passione per l'astronomia"
"Lo so"
" C'è qualcosa che non sai di me?"
" Penso di no"
" A volte sembra che tu mi legga nel pensiero"
" Vale lo stesso anche per me, mi stupisce il modo in cui tu riesca a capire ciò che penso e il mio stato d'animo solamente tramite il mio comportamento o tramite il mio sguardo"
" A volte uno sguardo trasmette più di mille parole"
Lui si girò verso di me e mi guardò negli occhi.
Era uno sguardo che non riuscivo bene a decifrare.
" Vorrei sapere dove sei stato oggi"
" Lo scoprirai tra poco"
" Cosa stai aspettando a dirmelo?"
" Voglio prima parlare del nostro rapporto"
" Cosa vuoi sapere?"
" Cosa sono io per te?"
" Non riesco ad esprimere a parole ciò che tu sei per me"
" Provaci"
" Tu per sei come il raggio di sole che illumina le mie giornate tenebrose, quella persona che riesce a tirarmi su di morale in qualsiasi situazione, quella persona con cui non riesco a trattenere il sorriso"
" Sembra una descrizione di un amico"
" Non lo è. Sei la persona più importante della mia vita Niklaus Mikealson, il nostro rapporto, il legame che ci lega non può essere descritto a parole, sei la mia spalla su cui piangere, colui con cui posso parlare e con cui posso confidarmi, il nostro rapporto è puro, come se tu fossi oltre al mio fidanzato anche il mio migliore amico"
"Effettivamente non è semplice descriverlo"
" Cosa sono io per te invece?"
" Tu sei tutta la mia vita, l'unica persona che è riuscita a vedere la luce nascosta nell'oscurità, sei l'unica persona che mi capisce veramente e che non si basa sui miei comportamenti, in mille anni sei stata l'unica persona capace di farmi cambiare e di farmi diventare buono, l'unica persona con cui mi sento protettivo e che voglio che non venga mai ferita"
" Cosa hai provato quando credevi che fossi morta?"
" Non potevo credere che la persona più importante della mia vita fosse morta per causa mia, mi sentivo in colpa, probabilmente se tu eri morta davvero non sarei più qui, avrei cercato di non darmi la colpa e di vivere, seguendo la tua volontà, ma non c'è l'avrei fatta, non sarei riuscito a vivere senza di te, a stare qui per altri secoli svegliandomi la mattina e non vederti affianco a me, non poter parlare con te e non avrei nessuno con cui parlare liberamente"
Dopo aver detto questo si alzò in piedi.
" Ed è per questo che" disse lui tirando fuori dalla tasca una scatola di velluto nera.
" Che sarei onorato se tu, Isabelle Salvatore accetteresti di diventare mia moglie"
Era senza parole. Delle lacrime di felicità mi rigavano il viso.
" Si" dissi io andando verso di lui e baciandolo.
" Questa è la risposta alla tua domanda"
Disse lui.
" A quale domanda?" Chiesi io in preda all'emozione.
" Dove ero oggi"
" Hai organizzato tutto questo per me?"
" Si"
" E io che pensavo che tu fossi chissà dove, ho dubitato di te per tutta la giornata"
" Io ti amo, non ti farei mai nulla di male"
" Ti amo anche io. Ma quindi era a questo che Freya si riferiva quando mi diceva che tu non mi avevi lasciato?"
" Si, loro sanno già tutto al riguardo"
Tornammo a casa e demmo la notizia a tutti.
Poi decisi che il giorno dopo sarei andata dai miei fratelli per parlargliene.
" Sappi che organizzerò tutto io per il matrimonio"disse Rebekah.
"Ma se organizzi non potrai fare la damigella d'onore"
" Davvero tu vuoi che sia la tua damigella d'onore?" Chiese lei.
" Si, sei la mia migliore amica, chi altro dovrebbe essere la mia damigella d'onore"
Lei mi abbracciò.
" Ti voglio bene"
" Anche io ti voglio bene"
Parlai con gli altri e poi andai nella mia camera.
Ero ancora emozionata, non avrei mai immaginato che lui era andato via per organizzare tutto questo.
Guardai il mio annullare sinistro e vidi il bellissimo anello che mi aveva regalato.
Era in argento con un'incastonatura vistosa ma elegante all'interno del quale vi era un diamante.
In quel momento vidi lui entrare dalla porta con aria soddisfatta e con il suo solito sorriso.
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