Capitolo 24 " Mi da fastidio che qualcuno tratti la mia donna così"
Entrammo nella piccola stanzetta e mi sedetti sulla stessa poltrona dove mi ero seduta l'altra volta. Anche lui si sedette dove si era seduto l'altra volta.
Oggi però non era nervoso, anzi, era freddo e distaccato come al suo solito.
" Bene, allora Isabelle, non so da dove iniziare..."
" Beh, ti conviene iniziare dall'inizio" dissi io interrompendolo.
" Puoi lasciare da parte l'ironia per un secondo e puoi ascoltarmi perfavore..."
" Il sarcasmo fa parte di me"
" Stai cercando di cambiare argomento"
" Si nota così tanto?" Chiesi io in modo ironico.
" Si"
" Bene, quello era il mio intento"
" Tornando al discorso di prima..."
" Quanto è comoda questa poltrona, dove l'hai comprata?"
" LA SMETTI DI CAMBIARE ARGOMENTO, PER UNA VOLTA SONO SERIO E TU NON LO CAPISCI, SEI COSÌ INFANTILE E SCORTESE CHE IO..."
In quel momento sentii la porta aprirsi.
Era lui.
Aveva un'espressione visibilmente furiosa.
Andò verso il fratello, gli afferrò il collo e lo appese al muro.
La sua stretta si faceva sempre più forte.
" Prova a rivolgerti ancora così a lei e non esiterò a staccarti la testa dal corpo"disse lui in tono minaccioso.
" Avanti fallo, sei talmente codardo che tanto non lo farai" disse l'altro per incitarlo.
" BASTA, SMETTETELA" dissi io sbattendo entrambi contro il muro con un incantesimo.
" La dovete smettere, fino a quando non vi sarete calmati starete così"
Loro iniziarono a lamentarsi.
" Va bene, visto che vi continuate a lamentare adesso starete qui e non uscirete fino a quando non chiarirete"
Dissi io uscendo dalla stanza,chiudendoli dentro. Non avevano via d'uscita. Avevo bloccato porte e finestre.
Dovevano per forza parlare.
Klaus POV
Ero furioso con mio fratello. Odiavo quando qualcuno la trattava male.
Lei è una persona così dolce e gentile. Aiuta sempre tutti, mettendo se stessa al secondo posto.
Mi stupiva che fosse stato lui a trattarla così, mio fratello,quello che lei considerava il suo migliore amico.
In quel momento capii che forse era meglio se era Kol il suo migliore amico.
Kol poteva essere irritante ed era senza dubbio presuntuoso, però fa di tutto per le persone a cui vuole bene. Su questo lato ci assomigliamo molto.
Elijiah continuava a fissarmi con uno sguardo dispiaciuto, e io in risposta gli rivolgevo delle occhiate infuocate.
"Fratello..." Disse lui, ma io lo interruppi.
" Non voglio sentirti parlare,staremo qui fino a quando lei non ci libererà, e fino a quel momento staremo in assoluto silenzio"
" Ma Isabelle ha detto..."
" TI HO DETTO DI NON PARLARE"
Da lì un silenzio tombale ci avvolse.
Non sapevo cosa fare così iniziai a giocherellare con le mie dita.
Intanto Elijiah mi guardava con uno sguardo vigile e attento, come se si aspettasse che da un momento all'altro avrei fatto qualcosa. Ma io non avrei fatto proprio nulla. La mia intenzione era quella di rimanere così fino a quando Isabelle non ci avrebbe liberato.
L'attesa era straziante, dopo un'ora ero ancora lì e mi stavo annoiando.
" Mi sto annoiando" dissi io rivolto a mio fratello.
Non ebbi una risposta.
" Cosa facciamo?"
" Non posso parlare, ricordi?"disse lui in tono arrogante.
Alzai gli occhi al cielo.
" Ti do il permesso di parlare"
" Finalmente...posso parlarti di ciò che è successo con Isabelle?"
" Fai come vuoi"
" Non volevo offenderla, ne tantomeno trattarla in quel modo..."
" Però lo hai fatto" dissi io continuando a giocare con le mie dita.
" Lo so e mi dispiace, è solo che, ero nervoso e lei ha iniziato a sviare la nostra conversazione cambiando argomento, io mi sono alterato e le ho risposto così..."
" Non e' una giustificazione per ciò che hai fatto" dissi io in modo freddo e distaccato.
" Lo so e mi dispiace, so che non e' stato giusto e ora mi sento in colpa"
" È ovvio, la colpa è tua" dissi io in modo sarcastico.
" So che ora sarai arrabbiato con me..."
" Puoi scommetterci che lo sono"
" Ma ti giuro che non era mia intenzione, io le voglio bene e l'ultimo mio obbiettivo è quello di offenderla e farla stare male"
" Ma lo hai fatto, più che altro hai offeso me non lei"
" Lo so e mi dispiace, spero che tu possa perdonarmi, per quanto possa essere difficile farlo dopo ciò che ho fatto..."
Non gli feci finire la frase e lo abbracciai.
Non sapevo per quale motivo lo avevo fatto, avevo seguito il mio istinto che in quel momento diceva di abbracciarlo perché si vedeva che stava soffrendo e che era dispiaciuto.
" Ti perdono, dopotutto sei mio fratello, mi conosci bene e ci sei sempre per me, e anche se non te lo dico spesso e non te lo dimostro spesso, io ti voglio bene"
" Ti voglio bene anche io"
Isabelle POV
Sentii tutta la conversazione. Dalla prima all'ultima parola.
Ero commossa per le bellissime parole che si erano detti. Il loro legame è speciale e questa ne era la prova.
Sciolsi l'incantesimo e aprii la porta.
Lì trovai abbracciati.
" Che discorso commovente, siete troppo carini" dissi io.
"Isabelle io ti chiedo scusa per come ti ho parlato prima, non era mia intenzione offenderti"
" Non ti preoccupare" ci abbracciamo e poi andai nella mia camera con Klaus.
Lui non esitò a sdraiarsi sul mio letto.
Io mi stendetti accanto a lui e appoggiai la testa sul suo petto.
Lui iniziò ad accarezzarmi i capelli.
" Sai che sei stato veramente duro con tuo fratello all'inizio, te la sei presa un po' troppo"
" Mi dà fastidio che qualcuno tratti la mia donna così" disse lui rivolto verso di me.
In quel momento un brivido mi percorse la schiena.
Lo guardai negli occhi e appoggiai le mie labbra sulle sue.
" Ti amo"
" Ti amo anche io" disse lui.
Ero tutto così perfetto, ma si sa, i momento felici durano poco, ed era questo il caso.
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