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Capitolo 22 "Sentimenti"

Rimanemmo così per un po'.
In quel momento provavo emozioni indescrivibili. Essere lì con lui era tutto ciò che volevo e ora che il mio sogno si era realizzato ero felice.
Per la prima volta nella mia vita posso dire che ero veramente felice.
Non stavo fingendo, era veramente così.
Ero sbalordita per tutto questo.
" Che cos'hai? Sei pensierosa"
" Stavo riflettendo su quanto sono felice ora, qui, con te"
" Anche io lo sono"
Dopo circa un ora tornammo di sopra.
Mi cambiai e andai a dormire.
" Seriamente hai delle cose da fare? Non puoi restare qui con me?" Dissi io come una bambina a cui veniva tolta la madre.
" Devo fare delle cose importanti, poi torno qui da te, va bene?"
" Ok"
Lui mi diede un bacio sulla fronte e uscì dalla stanza.
Mi sdraiai nel letto e cercai di addormentarmi, ma non ci riuscivo.
Avevo gli occhi spalancati e lo sguardo incollato al soffitto.
Andava tutto bene ma avevo una strana sensazione. Come se tutto sarebbe cambiato.
Non era la prima volta che mi capitava. In quanto strega molto potente è come se prevedessi il futuro, in parte, tramite dei messaggi o delle sensazioni.
Di solito non mi sbagliavo mai. Non dormii per tutta la notte.
Visto che non riuscivo a prendere sonno lessi un libro e lo finii, guardai un film e una serie.
Klaus POV
La mattina andai a trovare Isabelle e la trovai sveglia.
Era sdraiata sul letto rannicchiata con un libro tra le mani.
Avevo un espressione assorta nella lettura.
I suoi capelli erano raccolti in un acconciatura disordinata. Alcuni capelli ricci le ricadevano sulla fronte.
Aveva le mani salde sul libro e solo in quel momento notai la quantità sproporzionata di gioielli che portava.
Avevo un anello su ogni dito e aveva molti braccialetti sui polsi.
Lei si accorse della mia presenza e abbozzò un sorriso.
" Ciao"
" Ciao, come mai sei sveglia?"
" Non riuscivo a dormire"
Stetti con lei per il resto della notte e parlammo molto.
La mattina successiva scendemmo e facemmo colazione.
Elijiah POV
Dovevo assolutamente dirglielo. Non riuscivo più ad aspettare. Dovevo parlarle.
Dopo aver fatto colazione mi avvicinai lentamente a lei.
" Isabelle possiamo parlare?"
Sentii lo sguardo di mio fratello bruciarmi addosso.
Era visibilmente irritato dalla situazione ed effettivamente lo potevo comprendere.
Se mi fossi trovato nella sua situazione avrei reagito allo stesso modo.
E menomale che non sapeva cosa le volevo dire.
" Si ,certo"rispose lei.
Andammo nel mio studio e lei si sedette in una poltrona.
Io mi sedetti in quella che si trovava di fronte e in quel momento i nostri sguardi si incrociarono.
Mi sentii subito intimorito da quello sguardo e pensavo che se ne fosse accorta.
" Dimmi tutto"
" Vedi, non è facile da dire, specialmente nella situazione in cui ci troviamo ora, ma..."
Sentii che i palmi delle mie mani divennero scivolosi, la mia fronte iniziò a grondare di sudore e divenni nervoso.
Ero visibilmente imbarazzato da quella situazione.
"Io...io-"
In quel momento entrò Rebekah che mi salvò dallo stato di imbarazzo in cui mi trovavo.
" Oh, scusate se ho interrotto qualcosa-"
" In realtà...puoi andare Isabelle"
" Ok"
" Isabelle vieni un secondo" chiese mia sorella alla ragazza.
Lei accettò di buon grado e si alzò.
Mi salutò e uscì dalla stanza.
Avevo fatto una pessima figura.
Non sapevo come dirle ciò che provavo, sapevo solo che dovevo farlo al più presto, altrimenti avrei rischiato di fare qualcosa di estremo, e non era ciò che volevo.
Isabelle POV
" Dimmi Rebekah"
" Devo dirti delle cose, ti va se usciamo?"
" Si, certo"
Io e la vampira bionda uscimmo dalla casa.
L'aria fresca mi invase e io la inspirai a pieni polmoni.
Camminammo per un po' e lei mi parlò di un ragazzo che le piaceva e mi chiese dei consigli.
Poi mi chiese di me e Klaus.
" Sono così contenta per voi due, siete anime gemelle"
" Addirittura..."
" Voi due siete due spiriti affini, riuscite a capirvi a vicenda e potete parlare liberamente l'uno con l'altra.
È come se siate soli contro il mondo intero.
Comunque sei una santa a sopportare mio fratello Niklaus ventiquattro ore su ventiquattro."
" Anche tu eri una santa a sopportare Stefan ventiquattro ore su ventiquattro."
" Ma con lui non era lo stesso. Non era un rapporto forte come quello che lega te e Nik. Voi siete...non vi si può descrivere, siete anime gemelle"
Dopo qualche ora tornammo a casa e io andai nella mia stanza.
Pensai tutto il tempo alla conversazione che si era tenuta quel pomeriggio con Elijiah. Chissà cosa doveva dirmi di così importante da chiedermi di parlare in privato.

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