Capitolo 20 " Non sai da quanto tempo ti aspettavo"
Isabelle POV
Rimasi nella mia stanza a pensare per un periodo di tempo che mi sembrava infinito.
A interrompere quel mio momento di riflessione fu Rebekah,che entrò dall' porta con uno sguardo comprensivo e mi abbracciò.
" So che mio fratello può essere fastidioso molte volte, e oggi lo è stato, non lo nego, però ti ama, questa è stata la dimostrazione"
" Non voglio averci più nulla a che fare"
" Quindi...immagino che tu ti voglia sacrificare..."
" Si, spero che tu, al contrario di tuo fratello, rispetti le mie scelte"
" Sono qui proprio per questo...io non voglio che tu ti sacrifichi."
" Rebekah, io sono stufa, non voglio vivere e se devo morire, voglio farlo in modo glorioso, sacrificandomi per le persone che amo di più"
" Tu non puoi andare, io non posso vivere senza di te..."
" Hai vissuto per secoli senza di me, prima ancora che io nascessi"
"Ma ero completamente sola, ora ho te che mi capisci e mi fai stare bene, mi fai sentire bene, rifletti su quanto le persone starebbero male senza di te...poi puoi scegliere ciò che più ti sembra giusto"
" Rebakah io ho preso la mia decisione, puoi rispettarla o meno, ma non mi farai cambiare idea".
Mi abbracciò improvvisamente.
" Ricordati che ti voglio bene, e molto,anche se non sarò qui per dimostrartelo"
" Non e' detto che tu muoia"
" Ma c'è una possibilità"
" Hai ancora del tempo per decidere, quindi non ti do un addio"
" Va bene, ciao"
Decisi che era il momento di andare da Mikael.
Nessuno sospettava che me andassi in quel preciso istante, in questo modo nessuno mi avrebbe fermato.
Scrissi tre lettere.
Una a Elijiah, una a Kol e una a Rebekah.
Presi queste lettere e la lettera che avevo scritto mesi prima a Klaus( capitolo 14)e le posizionai nei punti dove sapevo che le avrebbero trovate.
Quella a Kol nella sua camera, quella di Elijiah nel suo studio, quella di Rebekah sul suo letto e quella di Klaus sulla sua scrivania.
Dopodiché uscii dalla finestra,in modo da non farmi vedere e andai da Mikael.
L'ansia fremeva dentro di me mentre mi incamminavo verso l'indirizzo citato nella lettera da Mikael.
Quando lo raggiunsi l'ansia salì in modo più insistente, ma riuscii a calmarmi.
Entrai nell'edificio e subito vidi una figura che riconobbi all'istante. Mikael.
" Bene, quindi quel codardo di Niklaus piuttosto che affrontarmi ha mandato te a morire. Me lo aspettavo."
" In realtà voleva venire lui, ma io gliel'ho impedito"
" Che ragazza fantastica che sei, sai che nessuno di quelle bestie dei miei figli ti merita"
" Sai che sono un vampiro vero? Tu dovresti darmi la caccia"
" Ma tu sei diversa dagli altri. Quasi mi dispiace sacrificarti, ma devo"
Mi accompagno in un luogo più buio e più stretto del precedente. Era angusto e visibilmente disabitato.
Di fronte a noi vi era un tavolo con sopra appoggiati un calice e un coltello. Non sapevo a cosa gli servissero quegli strumenti, ma non mi importava.
Lo avrei ucciso. Ebbene sì, non volevo morire, volevo sconfiggerlo. Nella mia tasca vi era il pugnale di quercia bianca in grado di ucciderlo, celato da un incantesimo. Non avevo detto nulla al riguardo ai Mikealson perché sapevo che era rischioso e che, di conseguenza, non me lo avrebbero lasciato fare.
" Stenditi lì che adesso arriva la strega per eseguire il rito. La tua calma mi stupisce, hai i nervi perfettamente saldi. Niklaus deve averti profondamente ferito. Il tradimento ferisce sempre, ci sono passato."
" Adesso sei anche empatico"
" No, però capisco come ci si sente, si prova ribrezzo verso se stessi, si pensa di essere sbagliati e questo è anche peggio dell'essere insultati dagli altri"
Vidi una figura entrare nella stanza.
Era una ragazza alta, dai capelli lunghi e setosi di un colore dorato, gli occhi di colore simile all'ambra splendevano anche al buio. Era una ragazza di corporatura snella e slanciata, dalle gambe esili ma forti e dal fisico perfetto. Sarebbe potuta essere la ragazza di Niklaus. Era semplicemente perfetta.
Lei si mise al mio lato destro e Mikael alla mia sinistra.
Iniziò a recitare degli incantesimi in latino e capii subito qual era il suo scopo.
Voleva uccidermi per trasferire il mio potere a Mikael.
Ad un certo punto lui iniziò a sporgersi verso la mia figura e io estrassi il pugnale dalla tasca, senza che se ne accorgesse. Nel momento in cui meno se lo aspettava gli inflissi una violenta pugnalata nel petto. Il paletto ricomparve, poiché finii l'effetto dell'incantesimo e Mikael si accasciò al suolo. Emise dei gemiti di dolore e poi cadde al suolo, quando ormai il suo colorito era sui toni del grigio e le sue vene erano evidenti. Una vampata di fuoco lo invase e ne bruciò il cadavere. I resti della sua cenere vennero trasportati da una folata di vento che le trasportò in punti diversi.
La strega scappò senza neanche parlare e io non feci nulla per impedirglielo.
Dopotutto Mikael la aveva trattenuta contro la sua volontà e quindi ora era libera.
Klaus POV
Quando entrai nel mio studio vidi una busta appoggiata sulla mia scrivania.
Sopra vi era scritto a caratteri fini e raffinati il mio nome. Avrei riconosciuto la sua scrittura tra mille. Era quella di Isabelle.
La aprì e vi trovai una lettera.
Ne lessi il contenuto tutto d'un fiato e nel mentre immaginavo la sua voce nella mia testa. Una lacrima mi rigo' il viso mentre leggevo quelle parole. Lei mi amava ancora, dopotutto ciò che le avevo fatto.
Uscii dallo studio e andai dai miei fratelli che erano riuniti nello studio di Elijiah con le lacrime agli occhi. Anche loro avverano ricevuto delle lettere da parte di Isabelle. Era andata da Mikael.
Scoppiai in un pianto silenzioso sotto lo sguardo dei miei fratelli. Era morta, o almeno così credevo.
Proprio in quel momento lei rientro' in casa in modo disinvolto e trionfante con in mano il paletto di quercia bianca. Non fece nemmeno in tempi a varcare la soglia della porta che noi tutti la abbracciammo.
" Hai fatto una mossa stupida, questo lo sai vero?"
" Si, però Mikael è morto e io sono viva"
Mi avvicinai a lei e le chiesi se potevamo parlare.
Lei mi rispose di si.
Andammo nel mio studio e non facemmo in tempo ad entrare nella stanza che lei appoggiò delicatamente le sue labbra sulle mie. Da un bacio delicato si trasformò in un bacio passionale.
" Non sai da quanto tempo stavo aspettando questo momento"
" Troppo, possiamo tornare insieme a una condizione, se ti stanchi di me, me lo dici, non mi tradisci".
" Non ti tradirei mai, e' stata Caroline a baciarmi te lo giuro e poi io non mi stancherò mai di te. Quindi stiamo insieme?"
Lei mi baciò.
" Ti basta come risposta"
" Assolutamente si, non sai da quanto tempo ti aspettavo".
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