Capitolo 2: " Io per te ci sarò sempre e per sempre"
Mi sedetti al tavolo e i miei fratelli mi misero davanti un piatto fumante di pasta. Iniziai e mangiare e mio fratello Stefan mi chiese: " Dove sei stata questo pomeriggio sorellina?"
Sapevo bene che tra i miei fratelli ei Mikealson non scorreva buon sangue, allora mentii.
" Ero con Bonnie che aveva bisogno di parlare poiché ha scoperto che le sue antenate erano streghe e potrebbe esserlo anche lei"
" A che ora vi siete incontrate?" Mi chiese Stefan
Non capivo il motivo della sua domanda, allora inventai.
" Alle tre del pomeriggio perché?"
" Bonnie alle tre era con me ed Elena"
Da lì ci furono alcuni minuti di silenzio.
" Perché mi hai mentito?" Mi chiese lui.
" Perché so che ho incontrato delle persone da cui vuoi che io stia alla larga"
" Non è possibile, non sono in città" Disse Damon.
" Non li hai incontrati vero?" Chiese il ragazzo dai capelli corvini.
Silenzio. " VERO?" Ripeté lui.
" Sono malvagi, dove vanno creano solo dolore e distruzione, non li devi vedere più ne tantomeno aiutarli in qualunque affare stiano tramando" mi intimò Stefan.
" No" risposi io fredda.
" SI INVECE" Dissero loro alzando il tono della voce.
" NON SONO UNA BAMBINA NON AVETE IL DIRITTO DI DIRMI CHI DEVO FREQUENTARE, IO LI AIUTERÒ PERCHÉ SONO DELLE PERSONE RISPETTABILI CHE MI HANNO AIUTATO NEL MOMENTO DEL BISOGNO, SONO STANCA DEI VOSTRI PREGIUDIZI, SONO STANCA DI ESSERE TRATTATA COME QUALCUNO DA PROTEGGERE, SONO GRANDE, SONO UN VAMPIRO, SONO UNA STREGA, SO PRENDERE DELLE DECISIONI E NON HO BISOGNO DI PROTEZIONE"
Ero stanca di quella situazione così salii al piano di sopra, intenta a preparare le valigie e ad andarmene.
Entrai nella mia camera, seguita dai miei fratelli che continuavano a urlarmi contro.
" COSA HAI INTENZIONE DI FARE CON QUELLE VALIGIE?"
" MI SEMBRA OVVIO, ME NE VADO, MI TRASFERISCO DALLE PERSONE CHE CI TENGONO VERAMENTE A ME"
" È TUTTA UN'APPARENZA, LORO NON TI VOGLIONO BENE, TI STANNO SOLO USANDO PER I LORO SCOPI"
" A SI? KLAUS MI HA AIUTATO A SUPERARE I TRAUMI PER LA MORTE DI NOSTRA MADRE PER I SUOI SCOPI? ,REBEKAH MI HA ACCOLTO COME UNA SORELLA PER I SUOI SCOPI? ELIJIAH MI HA AIUTATO A CONTROLLARE LA MIA SETE DI SANGUE PER I SUOI SCOPI?"
" SI"
" BENE PENSATELA COME VOLETE TANTO NON MI FARETE CAMBIARE IDEA" dissi sbattendo la porta.
Riempii le valigie dei miei vestiti e presi tutto ciò che avevo e mi diressi al piano di sotto.
Stefan e Damon mi intimavano di non andarmene ma io non li ascoltavo.
" SE VARCHERAI QUELLA SOGLIA NON SARAI PIÙ NOSTRA SORELLA E AVRAI SCELTO LA TUA NUOVA FAMIGLIA".
Dopo quella frase esitai per qualche secondo, ma ripensando a ciò che mi avevano detto e al loro comportamento, presi le valigie e uscii dalla casa.
Erano le nove di sera e il cielo era ormai buio, il vento mi tagliava il viso, ma nonostante ciò non sentivo freddo.
Mi diressi verso la villa dei Mikealson ripensando alla conversazione appena avvenuta con i miei fratelli.
Sono degli ipocriti, quelli che mi usano sono loro non i Mikealson.
Non mi accorsi che nel mentre delle lacrime mi rigavano il viso.
Mi sentivo tradita, usata e ferita.
Giunsi davanti alla casa e suonai al campanello. Mi venne ad aprire Klaus che appena mi vide mi chiese: " Cosa e' successo Izzy?" Non dissi nulla e mi fiondai tra le sue braccia.
Rimanemmo abbracciati per qualche minuto. Lui non dava molti abbracci ma quelli che dava erano veri. Stavo bene tra le sue calde braccia e non volevo staccarmi da lui.
" Izzy mi stai facendo preoccupare" mi disse lui incrociando il mio sguardo con i suoi occhi verdi.
" Ho litigato pesantemente con i miei fratelli e non voglio parlargli.....Posso venire a stare qui?"
" Certo, vieni ti faccio vedere la tua stanza"
" Grazie Niklaus"
" E di cosa?" Mi chiese lui.
" Di tutto ciò che hai fatto per me, per avermi aiutato in ogni situazione"
" Io per te ci sarò sempre e per sempre, fai parte della mia famiglia".
Quelle parole mi confortavano, è sempre stato gentile con me ma non mi hai mai detto che facessi parte della famiglia, anche se me lo dimostrava, ma sentirselo dire è un emozione enorme.
" Vale lo stesso per me, voi adesso siete l'unica famiglia che mi rimane, siete la mia vera e unica famiglia, coloro che mi hanno sempre aiutato nel momento del bisogno e che ho sempre cercato di aiutare, io per voi ci sarò sempre e per sempre e nel momento del bisogno sappiate che io ci sono".
" Grazie, lo apprezzo molto...Ti lascio sistemare le tue cose".
La stanza era enorme, dalle pareti candide come le nuvole, le soffici lenzuola color vermiglio ricoprivano il maestoso letto posto al centro della stanza. Sul lato destro della stanza vi era un ampio armadio nero diviso in molti scomparti e scaffali.
Sistemai i vestiti nell'armadio e tutto il resto degli oggetti che avevo portato con me.
Dopo aver finito mi sdraiai sul letto e non potei fare a meno di pensare a ciò che era successo quella sera e scoppiai a piangere.
Sentii che qualcuno aveva aperto la porta ma non me ne curai molto.Era Klaus. Venne verso di me e mi strinse in un abbraccio fraterno. Si creò un silenzio tombale che nessuno dei due osò rompere.
" Non sei obbligato a stare qui con me" dissi io.
" Spero che tu stia scherzando"
" No, sono seria"
" Non sopporto vederti così, sappi che mi sto trattenendo dall'andare a uccidere i tuoi fratelli,solo perché ti provocherei ulteriore dolore ed è l'effetto contrario di ciò che voglio ottenere"
" Grazie"
" Izzy, se non la smetti di ringraziarmi vado ad ucciderli"
"Ok, la smetto"
" Ok, io vado a dormire" disse lui dopo qualche minuto.
" Aspetta....potresti rimanere con me, non voglio restare da sola, continuo a rimuginare, infatti inizio a sentirmi in colpa"
" Hey, non è colpa tua, non ho assistito alla discussione ma so per certo che tu non volevi litigare, so che gli vuoi bene, nonostante loro non ti trattino con i riguardi che meriti"
" Io non merito nessun trattamento speciale, sono una ragazza come tutte le altre"
" Non è assolutamente vero, sei una ragazza fantastica, sei dolce, gentile, affettuosa, estroversa,altruista, simpatica, spiritosa.... A volte sei un po' irritante, specialmente quando sei sarcastica, ma normalmente sei strepitosa e bellissima"
" Grazie, so che mi adori anche quando sono sarcastica"
" Effettivamente è vero, ora riposa che domani devi andare a scuola"
" Sembri un padre che manda la figlia di sei anni a dormire perchè domani è il suo primo giorno di scuola"
" No, ti vedo più come una sorella, non come una figlia, dai ora dormi"
Mi appoggiai con la testa sul suo petto e chiusi gli occhi.
Lui intanto mi accarezzava i capelli, spostandoli dal mio viso.
Mi sentivo isolata dal mondo, come se fossimo in un universo dove c'eravamo solo io e lui.
Stavo bene e speravo che quel bellissimo momento non finisse mai.
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