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Capitolo 19 "Domande senza risposta"

Avevo finito di sistemare tutto, ma il mio cervello continuava a ragionare e io rimanevo assorta nei miei pensieri.
A risvegliarmi dai miei sogni ad occhi aperti fu la voce di Elijiah che mi chiese se ero io.
" Isabelle, sei tu?"
" No, sono Esther"
" Si, guarda uguali"
L'originale aprì la porta e mi venne in contro stringendomi in un lungo abbraccio.
" Da quando il nobile Elijiah Mikealson mostra affetto verso le persone?"
" Tu sei speciale"
" Non fare come tuo fratello ti prego"
" Devi dire che, però, aveva ragione ad essere innamorato di te, chi non si metterebbe con Isabelle Salvatore?"
" Tante persone"
" Tu ti sottovaluti troppo"
" No, e' la verità"
" Sei una bellissima ragazza, intelligente, altruista, gentile. Oltre a essere bella fuori sei anche bella dentro. Il tuo animo altruista basta a far innamorare chiunque di te e della tua bellezza delicata."
" Grazie Elijiah, però non farti strane idee, non voglio avere nulla a che fare con i ragazzi di questa famiglia"
" Neanche con me" disse una voce alle mie spalle.
" No, con te non ci penso minimamente  Kol"
" Sono il più bello della famiglia, modestamente"
" Credici"
Kol rimase visibilmente deluso.
Lo abbracciai.
" Sai che io scherzo"
" Scherzi un po' troppo per i miei gusti"
" Ho preso da mio fratello Damon"
" Dai, ora andiamo abbiamo tante cose di cui parlare."
Scendemmo le scale e andammo al piano di sotto.
Ci riunimmo nello studio di Klaus per parlare.
Lo trovammo con un biglietto in mano e con la faccia visibilmente furiosa.
" Mikael ha dato un ultimatum. Domani uno di noi due si dovrà consegnare a lui e morirà."
" Dobbiamo escogitare un piano"
" C'è un altro problema. Chi andrà, dovrà essere solo e chiunque provi a impedirgli di raggiungere i suoi obbiettivi morirà."
" Quindi, chi andrà"
" Vado io" dissi io proponendomi.
" Non se ne parla neanche" disse Klaus furioso.
" Sono più forte di te, lo posso bloccare, posso ucciderlo più facilmente grazie ai miei poteri."
Klaus POV
Non volevo che lei andasse.
Lei è forte, questo non lo mettevo in dubbio, ma anche Mikael lo era e avrebbe rischiato di morire. Se lei fosse morta sarei inevitabilmente morto anche io, non avrei mai sopportato una vita in agonia senza di lei.
Era inspiegabile quanto fosse indispensabile per me. Nonostante io abbia vissuto per secoli senza di lei, prima ancora che lei nascesse, ora che faceva parte della mia vita, non potevo più farne a meno.
" E SE TU MORISSI, CHI LO DIREBBE AI TUOI FRATELLI?" Inventai una scusa per farla riflettere sull'enorme sbaglio che stava per commettere, anche se non era di questo particolare che mi importava. A me importava che lei rimanesse viva. Nient'altro.
" Loro non sono più la mia famiglia, non mi importa più nulla di loro, io sono semplicemente stanca di vivere una vita piena di sofferenze, ho vissuto un secolo e mezzo, voglio fare un opera di bene per te, io ti voglio bene, dopo tutto,e tu dovresti rispettare le mie decisioni"
" Non quelle che implicano che la tua vita sia in pericolo, non quelle che implicano che tu rischi di morire"
"Anche quelle dovresti rispettare, anche perché non riuscirai a farmi cambiare idea"
" Fai come vuoi" dissi io a denti stretti.
Uscii dalla stanza senza curarmi della presenza dei miei fratelli che stavano discutendo con lei del piano.
Mi accorsi che la mia spalla colpì violentemente la sua.
Non mi interessava.
Mi faceva innervosire quando faceva così. Quando voleva seguire le sue idee, senza che nessuno le dicesse niente. Come se io non dovessi dispiacermi del fatto che lei stesse andando incontro alla morte come se fosse un gioco.
La amavo moltissimo, ma quando faceva così proprio non la sopportavo. Io provavo dei sentimenti molto forti verso di lei,era normale che non volevo che lei morisse, quando c'era un altra soluzione in cui nessuno dei due moriva.
La sua caparbietà e' sempre stato il suo unico e grande difetto che proprio non sopportavo per niente.
Isabelle POV
Non capivo per quale motivo si arrabbiasse. Lui mi aveva tradito, questo significava che non gli importava niente di me e dei miei sentimenti.
Allora perché aveva reagito in quel modo quando mi sono offerta di salvargli la vita, mettendo a rischio la mia?
Questa era la domanda che il mio cervello si poneva da ormai mezz'ora.
Questo pensiero mi stava torturando. Magari provava ancora qualcosa per me.
Isabelle toglietelo dalla testa, se ti ha tradito, se ti ha fatto del male vuol dire che non ci tiene a te, che non gli importa di te. Questo diceva il mio cervello.
Però quella reazione fa capire che qualcosa per te lo prova, altrimenti non avrebbe cercato di impedirti di sacrificarti per lui, anzi, il grande Klaus Mikealson ti avrebbe sacrificato pur di rimanere in vita, quindi,se non lo ha fatto, vuol dire che prova qualcosa per te. Questo diceva il mio cuore.
A chi avrei dovuto dare ascolto?
Questa era un altra domanda,a cui, come quella di prima, non sapevo dare risposta.
Cosa provava lui per me?
Un altra domanda senza risposta.
La mia vita era piena di domande a cui non sapevo dare una risposta.
Forse non sapevo darvi una risposta perché la risposta non c'era.
O semplicemente perché non potevo saperla.
Non potevo entrare nella sua testa e scoprire cosa provava, quindi non potevo avere una risposta.
Questa situazione era intricata, più di quanto non lo fosse la mia vita,che era molto complicata.
Cosa avrei dovuto fare? In quel momento ero davanti a un bivio e non sapevo dove andare, la mia strada qual'era?
Non trovavo risposte a niente e questo mi uccideva.

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