Capitolo 17 " Non voglio rivederla"
Klaus POV
" È successo tutto ciò che non volevo che succedesse, non voglio rivederla"
Un giorno prima
La mattina seguente mi svegliai e vidi le candide pareti della mia camera. Ero vivo. Non è che me ne importasse molto.
Andai al piano di sotto e feci colazione.
Tornai nella mia stanza e vi trascorsi gran parte della mia giornata.
Feci diversi dipinti. Dipingere è sempre stato un modo per sfogarmi.
Potevo utilizzare la tela bianca come volevo, senza dipendere da niente e da nessuno.
Molte volte tracciavo solamente linee imprecise o addirittura lanciavo barattoli di vernice sulla tela.
Dopo qualche ora mi arrivò un messaggio da un numero anonimo con un indirizzo.
" Vieni qui o ucciderò tutte le persone a cui vuoi bene"
Non avevo paura. Mi avviai verso il luogo citato nel messaggio e giunsi ad una casa abbandonata e decadente.
Le piante rampicanti avvolgevano la casa dalle mure fatiscenti.
Entrai dal buco che una volta doveva essere quello della porta e iniziai a camminare a tentoni.
L'interno era buio e non riuscivo a scorgere nulla, finché non giunsi davanti alla persona che meno mi aspettavo di vedere.
" Da quanto tempo che non ci vediamo figlio"
" Che cosa vuoi Mikael?"
" Non mi sembrano i modi corretti di rivolgersi a tuo padre, ah giusto, tu non sei mio figlio"
" TI HO DETTO DI DIRMI CHE COSA VUOI"
" Vedo che la tua sfrontatezza non è cambiata nonostante il tempo che è passato. Ho visto quanto hai sofferto negli ultimi mesi così ho deciso di venirti a trovare. Ti pongo una scelta: una persona deve morire, o tu o la strega Salvatore, ti lascio del tempo per scegliere ma non troppo"
Non feci in tempo a controbattere che lui se ne andò.
Tornai a casa visibilmente sconvolto.
I miei fratelli mi vennero subito incontro non appena varcai la soglia della porta.
Gli raccontai tutto.
" Non ci posso credere, dopo tutto questo tempo, è tornato" disse Elijiah.
" È successo tutto ciò che non volevo che succedesse, non voglio rivederla"
" La chiamo io, è giusto che sappia, visto che anche la sua vita è in pericolo"
Isabelle POV
La sera tornai in albergo. Quando entrai nella mia stanza mi accorsi di aver dimenticato il telefono. Non mi importava, visto che non mi era servito e poi, almeno, se mi aveva chiamato o scritto non lo avevo visto.
Trovai la chiamata che meno mi aspettavo di trovare. Era una chiamata di Rebekah risalente a qualche minuto prima.
La richiamai senza esitare.
" Pronto Rebekah"
" Si, ciao"disse visibilmente imbarazzata.
" Ciao, che succede?"
" Devi tornare subito a Mystic Falls"
" Non ci penso minimamente, senti, se è per tuo fratello-"
" No, c'è un problema più grave, Mikael è tornato e vuole uccidere o te o Niklaus, senti, se non vuoi-"
" Prendo il primo volo disponibile per Mystic Falls e arrivo"
" Va bene, a dopo"
" A dopo"
Ero sconvolta. Oltre al fatto che la mia vita fosse in pericolo,dovevo anche rivederlo. Entrai in panico. Mi stava venendo un attacco di panico. È una cosa che mi succede spesso e che di solito riesco a controllare, ma questa volta, non so per quale motivo non riuscivo. Dopo un po' mi calmai e preparai le valigie.
Mi dispiaceva lasciare Roma, mi dispiaceva lasciare l' Italia, ma dovevo. Era una questione importante e non potevo scappare come facevo sempre.
Presi tutto ciò che avevo e lasciai la stanza.
Soggiogai la proprietaria per non pagare il periodo in cui avevo soggiornato lì e uscii dall'albergo.
Mi recai all'aeroporto e mi accorsi che non c'erano aerei disponibili per Mystic Falls.
Soggiogai la venditrice dei biglietti e ottenni un biglietto per il primo volo disponibile.
Feci i controlli, imbarcai i bagagli e salii sull'aereo.
Mi sedetti nel mio posto e infilai le cuffiette nelle orecchie.
Ascoltai della musica triste, come al solito, e non feci che pensare a lui e che lo avrei rivisto.
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