Isabelle POV
21 gennaio 2010
Sono passate due settimane da quando ci siamo lasciati. Ho il cuore distrutto, nonostante io provi a dimenticarlo, non ci riesco, i miei sentimenti per lui sono troppo forti.
Sono a Venezia e solamente ora mi accorgo che non potevo scegliere città peggiore.
Venezia è stupenda, ma e' affollata da coppie.
Vedere una coppietta che si bacia non fa altro che riportarmi alla mente lui e i progetti che avevo programmato per noi.
Volevo girare il mondo con lui, andare a Parigi, a Roma, ovunque...lo avrei sposato.
Perché io lo amo. Lo amo follemente da quando avevo 17 anni...e ora ne ho 162.
Ma continuo ad amarlo nonostante tutto il tempo che è passato e nonostante ciò che mi ha fatto.
Spero solo che il tempo possa affievolire il dolore che sto provando in questo momento.
14 febbraio 2010
Oggi è San Valentino. Non mi è mai importato granché di questo giorno, anzi, tante volte mi dimenticavo della sua esistenza. A ricordarmelo erano i regali sfarzosi che i miei fratelli regalavano alle ragazze con cui stavano.
Io non ho mai avuto un fidanzato, prima di lui, ne tantomeno qualcuno che mi facesse dei regali a San Valentino.
Però adesso questo giorno mi irritava.
Oggi ho intenzione di stare rinchiusa nella mia camera in un albergo a cinque stelle di Roma, servita e riverita, mangiando gelato sul mio letto e piangendo come faccio ormai da un mese.
Mi sento terribilmente sola e sto malissimo.
Non esco dalla mia camera da quando sono arrivata qui, cioè da due settimane.
Domani dovrebbe raggiungermi Sofia per rassicurarmi un po', ma ne dubito.
16 febbraio 2010
Sofia è qui da ormai due giorni e non mi lascia mai sola.
Mi ha portato in giro per Roma.
Cerca di farmi stare bene, di farmi distrarre, ma io non ci riesco.
Io lo amo e non ci posso fare nulla.
Klaus POV
Era ormai un mese che ci eravamo lasciati. Io ero rimasto rinchiuso nella mia camera per tutto questo tempo.
Non facevo nulla, stavo sdraiato a pensare a lei, e ogni volta era come se mi accoltellassero al cuore.
Ogni volta che mi ricordavo del suo sorriso, era una pugnalata.
Rebekah, Elijiah e Kol cercavano di farmi uscire da lì e di farmi svagare, ma io non ne avevo voglia. Non avevo voglia di vedere nessuno, tranne lei.
Pensavo solamente ai nostri baci, a quando la baciai per la prima volta e lei affondava la mano nei miei capelli, provocandomi un brivido e io la baciavo con foga stringendola verso di me.
Era tutto così perfetto e io avevo rovinato tutto, come faccio sempre. Tutto ciò che tocco si sgretola sotto la mia mano. Rovino sempre tutto. Io odio me stesso.
Sul mio tavolo da lavoro vi erano una decina di bottiglie di alcool vuote.
Quello era l'unico modo per dimenticare.
Quando ero ubriaco non pensavo a lei, non pensavo a niente.
L'unica persona che avrei accettato di vedere sarebbe stata lei. La mia unica speranza era quella di vederla entrare da quella porta con il suo sguardo angelico e il suo sorriso luminoso.
" Niklaus esci da lì"
Non risposi.
" Andiamo, sai che così non risolverai nulla, vero?"
Silenzio.
Lui irruppe nella mia stanza con uno sguardo curioso.
Si avvicinò alla mia scrivania.
" Vedo che hai trovato un modo per dimenticarla" disse lui in tono sarcastico.
" Elijiah io non voglio vedere nessuno, ne tantomeno parlare, l'unica persona che può farmi tornare come prima e' lei ma lei non tornerà mai.
È l'unica che mi capisce veramente e che mi accetta per ciò che sono."
" Niklaus tu la devi dimenticar-"non gli feci finire la frase.
" NON POSSO DIMENTICARLA, IO LA AMO, È L'UNICA PERSONA CHE HO AMATO VERAMENTE IN MILLE ANNI, NON PUOI ASPETTARTI CHE IO LA DIMENTICHI CON UN BATTITO DI CIGLIA, IO LA AMO E LA AMERÒ PER SEMPRE"
Dopo questo lo cacciai, gli sbattei la porta in faccia e tornai a deprimermi.
Alla fine era l'unica cosa che potevo fare, visto che avevo perso la persona più importante della mia vita e l'amore della mia vita.