Lo avebbe baciato Harven. Gli avrebbe baciato tutto il viso e gli avrebbe sussurrato che lo amava sino a che non le fossero caduti tutti i denti.

Voleva dirgli tutte le sue peggiori paure sotto le coperte stretta tra le sue braccia gelide per sentirsi a casa. Voleva litigarci sino a pensare di odiarlo prima di guardarlo in faccia e ricordare quanto grandi fossero i suoi occhi. Voleva chiamarlo alle due di notte solo per sentire la sua voce.

L'amore lo aveva visto nel suo sguardo quando si era inchinato a sussurrare all'orecchio della donna che amava, la tenerezza che colava dalle sue labbra come miele.
Le aveva rotto e riparato il cuore allo stesso tempo, quello era l'amore, quello era ciò che impediva alla fragile impalcatura degli uomini di non crollare ad ogni secondo, era l'unica ragione per respirare al mattino.
Quella dolcezza nel sorriso di un uomo che sa di star per soffrire sino a morire.

I granelli della clessidra scorrevano come se fossero stati infiniti. Gli avrebbe dato un bacio per ciascuno. Chissà com'erano i baci.
Sperò che fossero morbidi, che fossero come una coperta calda e non come le braci dell'inferno sotto le luci di Hollywood, sperò che fossero di più di quel sfarfallare vuoto che avvelenava le pellicole, le canzoni ed i quadri, che si arricciava sull'inchiostro sterile e le suonava troppo finto per essere una bugia.

Voleva sentire il suo respiro quando piangeva, voleva sapere che sguardo avrebbe avuto da vecchio riguardando il bambino che rideva nelle registrazioni.
Voleva amarlo sino a dimenticarsi come vivesse prima di averlo conosciuto, far diventare l'amore una cosa più naturale di quanto fosse il suo cuore che batteva.

- che ore sono?-

- quasi le cinque-