𝑶𝒕𝒕𝒐
Non pensavo che in così poco tempo potessero nascere dei legame così forti ed invece mi sono dovuta ricredere nel momento in cui Federico, una settimana fa, ha proposto di organizzare una festa a sorpresa a casa loro per il compleanno di Thessa. A Venezia ero sempre io a dover pensare a queste cose, a volte dovevo anche costringere i nostri amici a venire, dunque il fatto che qui siano stati proprio dei ragazzi appena conosciuti a proporre l'idea mi ha riempito il cuore di gioia.
«Viola o rosa?» domanda Manuel, mostrandomi due palloncini di colori diversi.
Saetto lo sguardo da una parte all'altra, per poi convincermi che il primo colore sia più adatto alla personalità di Thessa.
«Viola» asserisco sorridendo e Locatelli annuisce immediatamente, andando a gonfiarne altri.
Lo osservo attentamente e mi rendo conto di quanto sia davvero contento nell'organizzare questa festa, di conseguenza mi fa intuire che si stia realmente affezionando alla mia amica.
«Cloe, ti è arrivato un messaggio!» mi informa Federico, urlando dalla cucina.
«Hai voglia di leggermelo?» domando, dato che in questo momento sto sistemando la scritta Auguri sulla porta e non posso muovermi.
«È di Mason! Dice che è contento che tu l'abbia invitato e non vede l'ora che sia questa sera» esclama e sul mio volto compare un sorriso, soprattutto perché noto Jorge seduto sul divano che alza immediatamente il suo sguardo su di me, il quale prima era fisso sul suo telefono.
Il piano di Berna sembra funzionare.
«Hai invitato Mason?» chiede, non sembrando molto entusiasta.
«Si, per conoscerci meglio» mi stringo nelle spalle e lui rotea gli occhi. «Tu piuttosto, invece di non fare niente su quel divano, perché non mi aiuti ad attaccare lo striscione?» lo provoco mentre lui non smette di fissarmi.
«Perché non chiami Mason e ti fai aiutare da lui?» chiede, alzandosi dal sofà in maniera svogliata.
Io lo guardo, trattenendo un sorriso.
Potrebbe sembrare geloso.
Ma geloso per cosa?
«Non voglio farlo stancare troppo» gli faccio l'occhiolino, prendendolo in giro.
Jorge sbuffa, per poi affettare lo striscione dalle mie mani in maniera poco delicata. Dopodiché si alza sulle punte per poter attaccare la scritta e fa sembrare tutto decisamente più semplice.
«Ci vuoi andare a letto?» chiede, strappando con i denti un pezzo di scotch.
«Non sono affari tuoi» borbotto, incrociando le braccia al petto.
Lui si volta a guardarmi.
«Bene» sibila a denti stretti.
«Perfetto» ribatto.
«Ottimo» conclude lui.
Poi se ne va.
***********
Mi guardo allo specchio, facendo una giravolta su me stessa mentre Federico mi guarda compiaciuto.
Thessa e Manuel stanno amoreggiando vicino al bancone della cucina, mentre lei lo ringrazia per la sorpresa ricevuta. Appena è entrata in casa, i suoi occhi sono diventati improvvisamente lucidi ed ho visto il suo cuore sciogliersi leggermente dopo tanto tempo.
«Vado allora!» prendo un respiro profondo, mentre Bernardeschi annuisce incoraggiandomi. Forse avrei potuto evitare di bere qualche shottino in più, ma mi serviva il coraggio per evitare lo sguardo di Jorge per almeno il resto della serata.
Mi dirigo allora a passo svelto verso il salotto dove tutti sono già intenti a ballare e da lontano intravedo Mason, intento a guardarsi intorno mentre beve un cocktail preparato dal barman che Manuel ha pagato.
«Ehi» lo saluto ed immediatamente gli occhi del giovane Mount si posano su di me, scrutando ogni singolo centimetro del mio corpo. Quegli occhi sembrano analizzare in maniera intensa ogni aspetto della mia persona, facendomi sentire in soggezione.
È davvero bellissimo, su questo non c'è dubbio e soprattutto sembra essere anche una brava persona. Abbiamo parlato tanto al telefono in questi giorni e lui mi è sembrato davvero mortificato per l'accaduto. In fondo, tutti noi nella vita abbiamo commesso qualche cazzata di cui ci pentiamo, dunque non vedo perché non dare ad un ragazzo una seconda possibilità.
«Balliamo?» domando alzandomi leggermente sulle punte per poter avvicinare la mia bocca al suo orecchio.
Mason sorride, poi annuisce. Io immediatamente afferro la sua mano e lo trascino in mezzo alla pista dove però, mi scontro con Jorginho intento a portare due cocktail in mano.
Lo sguardo dell'italo-brasiliano immediatamente si abbassa sulle mie dita ancorate a quelle di Mount, poi torna a guardare me.
«Quando hai bevuto Cloe?» domanda.
«Non tanto» gesticolo goffamente «Ora non fare il noioso e lasciami ballare» lo liquido frettolosamente, mentre il DJ fa partire. e lui è obbligato ad allontanarsi.
Immediatamente mi scateno, iniziando a saltellare ed a muovermi come mai prima d'ora avevo fatto. Mason ride, facendomi fare qualche giravolta e contagiandomi con la sua allegria. Nonostante io però cerchi di non farci caso, noto che Jorge ci sta ancora guardando con le spalle appoggiate alla parete.
«Ma che ottima ballerina!» scherza Mason, posando una mano sul mio fianco.
A quel punto sorrido leggermente, avendo appena avuto un'idea.
«E non hai visto ancora niente» lo informo, dopodiché mi volto dandogli le spalle e facendo aderire la mia schiena contro il suo petto. È in quel preciso istante che inizio a muovermi, strusciandoni in maniera provocatoria mentre pian piano sento che lì, qualcosa sta cambiando.
I miei occhi però, continuano ad essere incatenati a quelli di Jorginho che continua a fissarci, non sembrando molto entusiasta.
Forse sto esagerando, ma è l'unico modo che ho per capire cosa vuole dalla mia vita.
«Cloe...» sussura Mason, in evidente difficoltà.
Io continuo a sorridere, dopodiché in un rapido gesto poso una mano dietro alla sua nuca, avvicinando il suo volto al mio. «Posso smettere se vuoi» dico ammiccante e lui mi regala un sorriso meraviglioso, ma non quanto quello di Jorge.
A quel punto Mason si sporge in avanti, pronto a far combaciare le nostre labbra ma la sua azione viene interrotta appena io mi sento afferrare da un braccio ed allontanare dal corpo dell'inglese.
«Cloe, basta. Sei ubriaca» mi ammonisce Jorginho, facendo attenzione a non stringere troppo le sue dita intorno al mio polso per non farmi male.
Io in quel momento vorrei scoppiare a ridere. È ovvio che lui non mi conosca, altrimenti saprebbe che non sono ubriaca dato che grazie a Thessa ho imparato a reggere molto bene l'alcol. L'idea però che lui lo pensi, in questo momento, non mi dispiace.
«Ti porto a casa» dice poi l'italo-brasiliano, rivolgendo un ultimo sguardo a Mason. «Devi smetterla di fare così» sputa acido verso di lui, parlando in inglese.
«Ma esattamente io cosa c'entro?» si difende l'inglese «Ci stavamo solo divertendo, stai esagerando» continua, cercando di mantenere la calma.
«Tu non capisci mai quando è il momento di farsi da parte vero?» attacca Jorge, sembrando quasi innervosito mentre io non so cosa dire.
«Giuro non capisco quale sia il tuo problema ora» asserisce Mason, passandosi una mano tra i capelli mentre la musica continua a fare da sottofondo. Poi però, Mount rimane in silenzio per qualche secondo fino a quando non decide di continuare . «A meno che lei non ti piaccia» aggiunge, indicando me con un rapido cenno della testa come se non fossi presente. Forse pensano davvero che io sia talmente ubriaca da dimenticare tutta questa conversazione domani, ma non è così.
Jorge mi guarda, ma non dice nulla.
«Forse dovresti capire che se le ragazze scelgono me non è colpa mia, ma semplicemente tua che non hai le palle di dire loro quello che provi. Puoi avere chi vuoi Jorginho, ma te le lasci scappare tutte»
L'italo-brasiliano però, sembra aver messo di ascoltare quello che pensavo fosse un suo amico, perché infatti non gli risponde minimamente.
«Ora ti accompagno a casa» si limita a dire, rivolgendosi a me.
«Ma-» provo ad obiettare.
«Cloe, io e te ora andiamo» mi interrompe e senza aggiungere altro inizia a trascinarmi delicatamente per tutta la casa fino a raggiungere il portone.
Potrei benissimo dirgli che sto bene ma se fingermi ubriaca potrà farlo parlare, allora metterò in campo una recita coi fiocchi.
«Non voglio andare via» mi lamento, una volta che ci troviamo in giardino.
«Volevi restare con lui?» domanda voltandosi.
Scuoto la testa.
«Con te» sussurro.
Se potessi, mi colpirei da sola.
Mi sto cacciando in un grosso guaio, ma ormai non posso più uscirne.
Non so se Jorginho mi piaccia a tal punto da farmi rimettere in gioco dopo una grande delusione, ma prima di pensarci ho bisogno di sapere se lui sia interessato un minimo a me.
Lui mi osserva attentamente, poi sospira. «Non sai quello che dici...» borbotta, iniziando nuovamente a camminare in direzione di casa mia, mentre io lo seguo in silenzio. «Mi servono le chiavi» mostra il palmo della mano, davanti alla mia porta.
A quel punto, ho un'altra idea.
«Credo siano nel vestito» sbiascico, fingendomi davvero confusa. «Cercale tu» sospiro, stanca.
Jorge mi guarda. «Cloe non ti tocco in queste condizioni» asserisce.
«Ma ti sto dando il permesso!» mi lamento, appoggiandomi alla parete.
«Non mi interessa. Non ti tocco mentre sei ubriaca» precisa ancora, irremovibile.
A quel punto vorrei sorridere.
«Mmmm...guarda allora sotto quel vaso, dovrebbe essercene una di scorta» gesticolo indicando una pianta. Thessa dopo avermi lasciato fuori casa quel giorno ha deciso di metterne una di riserva per evitare che accadesse di nuovo.
Jorge annuisce, poi si abbassa a raccoglierla.
«Sei stato carino» sussurro, ma questa volta lo dico davvero, anche se lui non può saperlo.
Lui infatti mi guarda mentre apre la porta ma non dice nulla, facendomi solo segno di entrare prima di lui.
«Riesci a salire le scale da sola?» domanda, ricordandosi che la mia camera sia al secondo piano. Io lo guardo semplicemente, facendo poi un si con la testa.
Lui allora si mette le mani in tasca, iniziando a dondolarsi sui talloni. «Quindi mi giuri che non cadrai e che non ti avrò sulla coscienza se ora me ne vado?» chiede ancora ed io rido leggermente.
«Te lo giuro» sussurro.
«Bene, allora vado» constata, indicando la porta alle sue spalle.
So che sto per fare una cazzata ma lui pensa che io sia ubriaca, dunque in un certo senso ogni cosa mi è concessa.
«Te ne vai senza darmi il bacio della buonanotte?» domando, sembrando quasi una bambina.
Ho bisogno di sapere se sto davvero iniziando a provare qualcosa o se sia tutto dovuto al fatto che esteticamente è il mio prototipo di ragazzo.
«Cloe, per favore...» sussurra, mentre io lo guardo confusa. «Sei fottutamente bella vestita così e se solo mi avvicinassi ora, poi sarebbe difficile fare un passo indietro» ammette, evitando il mio sguardo.
«Non devi per forza fare un passo indietro» mi sbilancio, avvicinandomi a lui in modo che ora il suo corpo sia esattamente davanti al mio.
«Non posso, sei ub-»
«Non lo sono» lo interrompo.
«Si che-»
«No Jorge, non lo sono» continuo «Volevo vedere se magari fingendomi ubriaca tu potessi dire qualcosa in più su di me e con Mason lo hai fatto» aggiungo «Il problema è che non pensavo che io avrei avuto così tanta voglia di baciarti»
Jorginho abbassa lo sguardo, per la prima volta in imbarazzo. «Quindi hai capito tutto?» domanda. Io annuisco. «Ottimo...» sussurra non guardandomi ma io posso delicatamente entrambe le mani sul suo volto, facendolo girare nella mia direzione. Pensavo che si sarebbe arrabbiato ed invece sta avendo una reazione davvero dolcissima.
«Non dobbiamo per forza parlarne ora» lo rassicuro ed il suo sguardo cade sulle mie labbra. Forse il piano di Bernardeschi ha davvero funzionato: Federico mi ha detto che l'unico modo per far svegliare Jorginho era riproporre una situazione che lui aveva già vissuto, in modo che potesse cambiare le carte in tavola. E forse, vedermi con Mason, lo ha davvero fatto scattare.
«Grazie...» sussurra, ancora fermo immobile.
Forse dietro a quest'armatura si nasconde davvero un'anima pura che ha paura di uscire per il timore di essere fatta a pezzi.
«Non ringraziarmi» scuoto la testa, accennando un lieve sorriso. «Puoi fare altro però» dico sicura, non sapendo bene dove io abbia trovato il coraggio per sbilanciarmi così tanto. Thessa dice che si vive una volta sola e che è meglio non avere rimpianti.
Ed io non voglio averne. Non di nuovo.
Jorge si morde il labbro inferiore, per poi posare delicatamente una mano sul mio fianco ed attirarmi vicino a sé.
È estate ed io voglio vivermela fino in fondo.
«Dimmi quello che vuoi» sussurra, mentre le punte dei nostri nasi si sfiorano.
Non credo di aver mai conosciuto un ragazzo così attraente in tutta la mia vita.
Con un semplice sguardo è capace di mandarti in tilt il cervello, anche ad una come me che è sempre stata fin troppo razionale.
«Lo sai» bisbiglio, sentendo il cuore a mille.
«Si, ma voglio sentirtelo dire» aggiunge, mentre il suo indice traccia delicatamente il contorno della mia bocca.
«Baciami» asserisco, sentendo il respiro mancare.
Jorge sorride.
«È quello che voglio fare dalla prima sera in cui ti ho vista nel locale» confessa e senza che io possa aggiungere altro o capire davvero quello che ha appena detto, le sue labbra si ritrovano sulle mie.
Non è delicato, è desideroso.
Le sue mani scendono dai miei fianchi verso il basso fino a quando le sue dita non stringono prepotentemente il tessuto del mio vestito per farmi aderire di più al suo corpo.
Nel salotto regna il silenzio, interrotto solamente dallo schiocco delle nostre labbra e da qualche gemito rilasciato da Jorginho.
È fottutamente eccitante.
Le nostre lingue sembrano rincorrersi ed il mio corpo sembra aver bisogno di altro, nonostante sappia che per questa sera è meglio evitare.
«Cloe» sussurra lui, tra un bacio e l'altro «Devo dirti una cosa» mi informa, non riuscendo però a staccarsi definitamente.
«Non ora, ti prego» mi lamento, infilando le dita tra i suoi capelli e tirandoli leggermente mentre torno a baciarlo.
Lui acconsente, non aggiungendo altro.
E quel momento, sembra essere magico.
Dopo mesi, sento il mio cuore battere di nuovo in quel modo. Dopo mesi mi rendo conto che forse sto iniziando ad interessarmi ad un'altra persona.
Le delusioni però,sono sempre dietro l'angolo.
E questo ormai dovrei saperlo.
________
Capitolo lunghissimo lo so, scusatemi ma mi sono fatta prendere la mano e non avevo voglia di spezzarlo in due parti diverse ahahah
Comunque
Bacio fu! Cosa ne pensate? Naturalmente questo non significa nulla perché tante cose possono accadere...🙈
Detto questo...
INCHINIAMOCI, GRAZIE.
Un bimbo felice❤️
Poi un'altra domanda, giusto per fare un po' di conversazione, cosa ne pensate di Messi al PSG?
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